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Autore: Iwantasmile    03/01/2013    14 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1789, Providence, Inghilterra

La stanza del castello in cui noi servi potevamo pranzare mi sembrò enorme.
Notai subito la somiglianza con le mense cittadine.. solo che qua c’era tutto un altro tenore di vita.
In tutto eravamo venti persone la dentro.
Mi guardai intorno un po’ impacciata, ma quando Odette mi venne incontro iniziai subito a sentirmi a mio agio.
“Caroline viene siediti con noi..” Disse accompagnandomi al grande tavolo in cui ci sedemmo tutti insieme per mangiare.
“Ragazzi lei è Caroline. Si occupa del signorino Justin.” Disse dolcemente.
Tutti mi sorrisero e si presentarono.. non mi sarei aspettata una tale accoglienza.
Forse perché ero la più giovane?.. Per lo più erano tutte donne anziane, qualche uomo anche lui un po’ in la con l’età, e poi c’era Odette.. che comunque non era una ragazzina.
Insomma.. ero come la bimba di casa.
Il pranzo fu abbastanza consistente e rapido, e permise a tutti di rifocillarsi prima di tornare a lavoro.
Appena finimmo di mangiare, tutti schizzarono da qualche parte nel castello per darsi da fare.. mentre due donne restarono a mettere tutto in ordine.
Sorrisi e mi offrii di dare loro una mano.. Justin non aveva bisogno di così tante attenzioni.
“Grazie Caroline.. non preoccuparti. Va pure.” Disse una di loro sorridendo.
Ricambiai il sorriso e uscii dalla cucina precipitandomi verso la stanza di Justin.
Justin non era ancora arrivato.. sicuramente il loro pranzo era molto più espansivo e lento del nostro.
Quella camera brillava ancora.. che cosa avrei fatto ora per tutta la giornata?
Prima di essere assunta come serva di Justin ero convinta che fosse un lavoro faticosissimo e noioso.
Mi sbagliavo.
Andai in camera mia.. se Justin avesse avuto bisogno di me, mi avrebbe cercata lui sicuramente.
“Caroline..” Sentii chiamare improvvisamente.
Mi alzai di corsa e mi precipitai nella stanza di Justin.
“Sono qui.” Risposi frettolosamente.
Si voltò e mi sorrise.
“Devo cambiarmi.” Disse continuando a ridere.
“Di nuovo?” Chiesi avvicinandomi a lui.
“Promettimi di non ridere.” Disse poi non riuscendo lui stesso a trattenere le risate.
Mi baciai l’indice da entrambi i lati a mo di promessa.
Si voltò e mi mostrò la camicia, fino a poco fa pulita, ed ora completamente macchiata di qualche squisita pietanza che gli era stata servita.
Inizialmente soffocai una risata, spaventata dal suo sguardo.. ma quando poi non riuscii più a trattenermi scoppiai a ridere seguita da lui.
Risi fino a sentire gli occhi  umidi.. ma non perché fosse divertente la macchia sul suo vestito.. ma per la sua risata.
Così coinvolgente, così pura e limpida.. ogni suo singolo respiro mi incitava a  continuare a ridere.
“Ok aiutami a levarmela.” Disse sbottonandosi la giacca, e soffocando l’ennesima risata.
Lo aiutai a levarsela, lasciandolo a petto nudo.
Poi presi la camicia e sorrisi.
“Vado a lavarla..” Annunciai prima di scomparire dietro la porta.
A pranzo tutti gli altri collaboratori del castello mi avevano indicato ogni singola stanza, per cui sapevo perfettamente dove si lavavano i panni.
Uscii nel retro del giardino e poggiai la camicia su quel grande lavabo di pietra.
Presi il sapone fatto in casa che trovai alle mie spalle, dopo di che osservai qualche istante la camicia.
Senza accorgermene la portai al viso e inalai il profumo che emanava.
Era il profumo dei suoi capelli, del suo collo.. era un profumo che lentamente stavo imparando a conoscere.
“Caroline..” sentii dire e saltai all’aria.
Immersi immediatamente la camicia nella lavabo e fingendo che fosse tutto tranquillo dissi:
“Si anche questa va lavata.. è sudata.”
In realtà non era affatto sudata, ma .. cosa avrebbe pensato Odette se mi avesse vista odorare la camicia di Justin.
Il prossimo passo falso sarebbe stato la biancheria.
Storsi le labbra al pensiero.
“Caroline tutto bene?” Chiese Odette avvicinandosi, anche lei con dei panni da lavare.
“Odette.. si tutto bene. Stavo ripulendo la camicia del signorino.. tu?” Chiesi iniziando a strofinare il sapone sulla macchia.
“Davvero si fa chiamare signorino?”Disse mettendosi all’opera accanto a me.
“In realtà no. Vuole che lo chiami solo Justin.. “ Ammisi.
Il sapone profumò l’aria già abbastanza fresca, rendendola immensamente piacevole.
“Era prevedibile..” Disse sorridendo.
Immersi la camicia e ripresi a strofinare sulla macchia.
Le mani mi gelarono.
“Tu conosci Justin molto bene Odette..” Dissi.
“Per me è come un figlio.” Rispose immediatamente.
Sorrisi fra me e me, ed annuii.
“Ti stai trovando bene con lui vero?” Continuò.
Annuii e sorrisi.
Benissimo.. la prima impressione che mi aveva dato era davvero sbagliata. Non era ne subdolo ne prepotente ne egoista.
“Sa come farsi amare..” Disse, senza arrendersi.
A cosa voleva arrivare?..
“Odette devi dirmi qualcosa?” Tagliai corto.
Non amavo i giri di parole.. e lei ne stava facendo troppi. Cosa voleva chiedermi?
Mi fissò qualche istante come se stesse cercando qualcosa nel mio sguardo.. come se potesse dirmi tutto con uno sguardo.
“Tu.. mi ricordi così tanto me alla tua età. E non parlo fisicamente.. Parlo del carattere e di tutto il resto..E come se io stessi rivivendo la mia vita.. come se stessi avendo una seconda possibilità con te. E non voglio che tu faccia i miei stessi errori.” Disse.
Stesi la camicia di Justin in un filo messo accanto al lavabo.
“Quali errori?” Chiesi ormai troppo incuriosita.
Il suo sguardo si incupì nello stesso istante in cui afferrai dei panni dalla sua lunga pila e iniziai a darle una mano.
Le mani mi gelarono per l’ennesima volta.
“Avevo la tua stessa età quando il signor Bieber mi prese a lavorare come sua serva. Inizialmente per lui provavo solo odio ed invidia. Come poteva possedere tanto e non dare nulla? Mi chiedevo. Giorno per giorno, però, standogli accanto imparai a conoscerlo, a rispettarlo, ad apprezzarlo.. ma soprattutto ad amarlo.”
Feci un sospiro di sorpresa, e il sapone mi cadde dalle mani.
Immersi tutto il braccio dentro il lavabo e lo ripresi.
“Ero innamorata di lui a tal punto da mettere in pericolo la mia vita dicendolo pubblicamente.. Purtroppo le cose si fecero difficili molto presto. Suo padre morì e lui dovette prendere in mano le redini del suo impero.. così alla sprovvista senza aver avuto nessun insegnamento.. ma d’altronde i suoi fratelli erano totalmente inadatti a farlo. Si sposò presto, e divenne l’uomo che conosci oggi.. ma la cosa che tutt'ora mi fa soffrire.. è che anche lui mi amava..” Fece in tempo a dire prima che la voce le si strozzasse in gola.
“E mi ama ancora.” Continuò dopo poco.
Non riuscivo a capire cosa volesse dirmi.
La guardai dubbiosa.
“Non innamorarti di lui Caroline. Non sprecare la tua vita come me. Trovati un uomo che ti possa abbracciare ed amare alla luce del sole. Io sono felice di poter stare con l’uomo che amo.. ma non sono felice del fatto che lui abbia deciso di dirmelo solo dopo la morte di sua moglie. Ma non pensare che la colpa sia di Justin, o sua. La colpa è della società che  impedisce all’amore di sbocciare fra ricchi e poveri.”
La guardai sbigottita.
“Odette.. io non amo Justin.” Insinuai.
“Stavi odorando la sua camicia Caroline. Credi che non sappia che effetto fa quel ragazzo? L’ho cresciuto come un figlio e ho visto migliaia di ragazze innamorarsi di lui in meno di 5 minuti. Sei qui da due giorni, lo so, ma fidati, il tuo cuore sta già andando verso di lui.” Disse finendo di lavare l’ultimo panno.
“Be ti sbagli. Possiamo avere lo stesso carattere Odette, ma siamo comunque due persone diverse.” Risposi.
“Te ne accorgerai..” Disse prima che rientrassi dentro sbattendomi la porta alle spalle.
La sua era una storia triste.. ma non aveva nulla a che fare con me.
“Signorina Caroline..” Sentii dire poi alle mie spalle.
Mi voltai e mi ritrovai il signor Bieber alle spalle.
Barcollai.

Ehi ciau :33 come state??
Vi piace il capitolo? Spero di si. <3
Se vi va fatemi sapere con una recensione, vi voglio bene
-Erika
@I_amawolf

MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI.
  
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