Coro
Antica è la notte, spossata è la fiamma,
canta tra i gelsomini e la luna la bagna,
tintinna il monile a richiamare l’escluso,
l’alba lo uccide nel buio è recluso.
“Sento sconfinato il tuo respiro
nel tuo cuore affannato,
pulsa nel mio rancore
il sangue del tuo disonore.
Vieni negletto,
giungi errante sino al mio letto.
Ti prometto che della tua disperazione
intreccerò seduzione e diletto.
Vieni, giungi presto,
farò del tuo male il mio pretesto.”
Coro
Visione stregata, nel deserto confinata,
non le batte il petto
sarcofago spento,
è il tempio di carne
profumato di glicine
con occhi di brace
soprafatta da una fame
troppo vorace
che non può pronunciare
né mai avrà pace.
“Maledetta è la stirpe
imbevuta di sangue,
sia voluttuoso il tuo sogno
non esiste ritorno.”
Coro
Sono lame i nomi che incidi
nei tuoi occulti vaticini.
Sterile grembo sei folle giaciglio,
eppure farai delle tue vene una stirpe,
imbevendo le carni dannate
della tua maledizione arrogante
usufruendo del tuo selvaggio potere di negromante.
“Madre e mai figlia
a noi la condanna da Egli scelta,
il segno forgiato di folgore
che ti schiaccia nella polvere
sarà il mio sortilegio
sfrutterò di prestigio il tuo castigo,
darò al tuo cure una razza
non sarà di vino il tuo destino.”
Coro
Destinata alla terra
non sei stata salvata,
ma per un crudele consiglio
fosti creata.
Le carte rovesci
nella spelonca sconsacrata.
Ricordati Strega
del futuro a cui sei destinata:
un giorno anche i Santi ti cercheranno,
eppure i cieli non ti consumeranno.
“Prima del tempo fui pensata,
perché era scritto che la Luce sarebbe caduta.
Solo ciò che è rigettato
mi è stato consegnato.
Sono miracolo sfuggita alle dita di Dio
e del mio nome ho fatto un peccato mio.”
Coro
Suggestioni di malia
nella sua mente la tua malefica foschia.
Ah cosa hai rimediato?
Il suo sangue è ancora disperato.
Scende la luna
Nel tuo occhio incantato,
danzi per le stelle
nelle vesti libellule.
A piedi scalzi sulla terra bruna
ogni sorriso è sventura.
Sei senza re
creatura insensata,
i tuoi Principi non credono in te
conoscono solo il tuo letto
fanno del tuo corpo un dispetto
e del tuo amore non si curano ingrati,
anche se la tua lingua è fatata
e tu li hai risparmiati.
E tu?Tu ? Tu che te ne fai di loro ?
Solo del Dannato ti importa,
solo di lui aspetti l’arrivo.
“Conchiglie di fuoco ho acceso per te come guida,
perché tu mi trovi anche nella notte più scura.
Plutonio è l’oceano del cielo,
si schianterà nell’universo un sole pieno.
Vieni diletto,
vieni presto consolerò l’amaro calice
che fece di te un reietto.”
Coro
Ti sei mai chiesta incantatrice perversa,
se troppo tardi lui giunse alla tua mensa?
Pensi ancora se con tutti i tuoi Elisir
davvero lo hai potuto salvare?
Non è stata più bruciata la sua pelle,
ma quale prezzo paga il tuo Principe ribelle.
“Nata ai confini dell’Eden
dal quale tu sei stato abbandonato
Eccoti giunto col cuore malato,
non sei arrivato inaspettato.”
Coro
Hai rotto l’ampolla
scatenando l’infamia profonda.
Non c’era alcuna speranza
al fondo ad aspettare
e ti è bastato un attimo come a lui per sapere
che se il mirto tra la sabbia fioriva
l’innocenza perduta appassiva,
e l’Assassinio è cosa Pura!
“Io sola dopo il tuo sfratto
un’ esistenza ti ho redatto.
Ogni mio potere ti ho immolato
perché ogni affetto in te fosse bruciato.”
Coro
Sciagurata, solo un imperituro inferno gli hai regalato.
Occhi ferini e zanne di lupo gli hai vaticinato,
senza ritegno lo hai condannato!
Che solo di sangue sarebbe vissuto
perché del sangue si era macchiato!
“Bello come adesso
resterai nei secoli demone sognante,
alla terra incatenato astante.”
Coro
Che ha fatto di te dopo che gli consegnasti la luna?
Certo la notte non gli fece più paura.
Non ti accorgesti che non capì mai l’incanto,
feroce di fame non ascoltò il tuo canto.
Non seppe mai del tuo amore
e ti scorticò dissennato il cuore.
“Bello come adesso,
nelle pupille di Dio non avrai riflesso,
avranno terrore di te i demoni
e neanche all’Inferno ti vorranno,
solo le stelle ti saranno testimoni
per ogni perpetuo anno”.
Coro
Endor, strega,
figlia di incesti del cielo,
il tuo oltraggio fu vero.
Endor, capelli di vipere brune
la follia ti si addice
e fosti voluttuosità rapace.
Endor, ciglia cosi lunghe
dove riposò il viandante.
Si raccontano storie,
che cadendo un Angelo
ti diede troppo potere.
Non possedesti regni se non malia sul fato,
non ricchezza di rubino solo di giocare col ripudiato.
“Bello come adesso,
senza permesso,
sopra ogni altra creatura del creato
ti ho messo”
Coro
Lo maledicesti, te ne accorgesti?
Quale disperazione per disperazione femminile
non gli comandasti.
Endor,
la strega e il vampiro,
ancora oggi scaltra donna
esiste impunito il tuo delirio,
ma quanta perversa dolcezza depravata
fu il tuo gesto spietata chiromante,
quanto malato Amore ci mettesti
cinica Signora delle Ore Scure,
falena dove hai nascosto le tue paure?
Quanta rabbiosa passione ebbra di vendetta
gli regalasti, innominabile creatura,
ed ecco come creta modellasti il tuo progetto:
La Strega e il Vampiro,
diabolico miracolo di sangue infetto.
Amen Endor!
Amen Nostra Signora dei Dannati!
gli incubi non saranno più
solo sognati.