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Autore: MightyZuzAnna    03/01/2013    0 recensioni
La ragazza correva veloce tra i lunghi e deserti corridoi della scuola. Il rumore dei suoi passi era l’unico udibile, nonostante qualche ora prima frastuoni assordanti riempissero lo spazio e il tempo; quel silenzio irreale le metteva i brividi, troppo abituata a vedere la scuola brulicare di studenti dagli undici ai diciassette anni.
Corse a perdifiato, svoltò un angolo e per poco non travolse qualcuno. Solamente grazie ai suoi buoni riflessi, e a quelli del ragazzo, non si scontrarono. Ella alzò lo sguardo e i suoi occhi si velarono nel vedere quel volto amico così stanco, pieno di ferite e addolorato.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




Ginger scese le scale saltellando. Quella mattina ci sarebbero state le sue materie preferite: Incantesimi, Trasfigurazione e Difesa Contro le Arti Oscure. Il professor Moody da qualche lezione aveva preso a insegnare loro come contrastare la Maledizione Imperius e Ginger si dovette sforzare molto per riuscire a contrastarla, almeno in parte, e alla fine ce la fece. Salutò con un gran sorriso i suoi amici e fece colazione con un cornetto al cioccolato.
Si diresse chiacchierando tranquillamente con Fred e George verso l’aula di Incantesimi.
Alla fine delle lezioni pomeridiane si diressero alla Sala d’Ingresso, non riuscendo però ad avanzare a causa della folla di studenti accalcati attorno a un cartello ai piedi della scalinata. Fred e George, essendo i più alti, riuscirono a leggere senza problemi.

TORNEO TREMAGHI

La delegazione di Beauxbatons e Durmstrang arriveranno alle 6 in punto di venerdì 30 ottobre. Le lezioni termineranno con mezz’ora di anticipo. Gli studenti riporteranno borse e libri nei rispettivi dormitori e si riuniranno davanti al castello per salutare i nostri ospiti prima del Banchetto di Benvenuto.

Fred e George si scambiarono uno sguardo eloquente e iniziarono a confabulare, sotto lo sguardo irritato di Ginger.
«Insomma ragazzi! Avete davvero voglia di farvi ammazzare in questo stupidoTorneo?»
«Non è stupido!» strepitarono in coro accigliati.
«C’è un premio di mille galeoni!» disse George.
«Ci farebbe comodo per il nostro negozio di scherzi!» disse Fred.
«E dovete per forza farvi ammazzare?!» esclamò a voce un po’ troppo alta Ginger. «Va bene! Fate quello che volete!».
Ginger si voltò e iniziò a camminare a passo di marcia verso la Sala Grande, sedendosi il più lontano possibile dai gemelli, che avevano assunto una faccia funebre.

Durante la settimana il castello fu ripulito da cima a fondo. Parecchi ritratti sudici furono puliti e le armature scintillavano e si muovevano senza cigolare. Quando il mattino del 30 ottobre scesero a colazione, scoprirono che la Sala Grande era stata addobbata durante la notte. Grandi stendardi di seta scendevano dal soffitto, ognuno rappresentante una delle Quattro Case: rosso con un leone d’oro per Grifondoro, blu con un corvo di bronzo per Corvonero, giallo con un tasso nero per Tassorosso, e verde con un serpente argentato per Serpeverde. Dietro il tavolo degli insegnanti stava lo stendardo più grande di tutti con il simbolo di Hogwarts: leone, corvo, tasso e serpente attorno ad una grande ‘H’.
Ginger notò Fred e George al tavolo di Grifondoro, in disparte da tutti gli altri, cosa abbastanza insolita per loro che erano sempre a creare baldoria. Poco lontano vide Harry, Hermione e Ron, e li raggiunse proprio mentre quest’ultimo raggiungeva i fratelli maggiori.
«Chi è che vi evita?»sentì dire da Ron.
«Magari fossi tu»ribatté Fred, seccato per l’interruzione.
Ginger si sedette davanti all’altro gemello.
«Che cos’è un disastro?»chiese Ron a George.
«Avere te come fratello» sbottò George in tono aspro.
«Oh-oh! Nervosetto? Per l’interruzione o per la McGranitt che ti ha invitato, neanche tanto gentilmente, a Trasfigurare il tuo procione al posto di chiederle del Torneo?» chiese Ginger con tono altrettanto aspro.
Fred e George le lanciarono un’occhiata malevola.
«Chissà che prove saranno» disse Ron pensieroso. «Sapete, scommetto che potremmo affrontarle, Harry, ne abbiamo fatte di cose pericolose prima d’ora…»
«Non davanti a una giuria» disse Fred. «La McGranitt dice che i campioni ricevono un punteggio in base a come hanno superato le prove»
Ron sbuffò contrariato, mentre Harry chiedeva chi erano i giudici, domanda a cui rispose Hermione lasciando di stucco tutti i suoi interlocutori.
«C’è scritto in Storia di Hogwarts» rispose impaziente che nessuno lo avesse letto. «Pensavo che tu, Ginger, lo avessi letto»
«Oh, emh. No, non… lo trovavo» disse Ginger, mordendosi un attimo dopo la lingua per aver detto un’idiozia.
«Oh, ma posso prestartelo io!» disse infatti Hermione, tutta contenta.
Fred e George sghignazzarono divertiti, Ginger lanciò loro un’occhiata tra il supplicante e l’arrabbiato.
«Non vorrei disturbarti! E comunque non credo di averne il tempo, sai con lo studio…» disse Ginger, tentando l’ultima carta.
«Oh, sì, hai ragione. Il prossimo anno hai i M.A.G.O.» disse Hermione.
«Già, i M.A.G.O. E’ importante incominciare a studiare da adesso» disse convinta Ginger, con una leggera nota di ironia, che parvero cogliere tutti tranne Hermione.
«Che comunque, non è del tuttoaffidabile. Non accenna nemmeno una volta agli elfi domestici!» disse Hermione infervorandosi e iniziando un lungo discorso.
Ron alzò gli occhi verso il soffitto e Fred fu colto da un estremo interesse per la sua pancetta (entrambi i gemelli si erano rifiutati di comprare la spilla CREPA, l’associazione creata da Hermione per combattere per i diritti degli elfi domestici), Ginger si limitò a sospirare sconsolata e ad addentare un toast con la marmellata. Invece George si voltò verso Hermione.
«Senti, sei mai stata giù nelle cucine, Hermione?»
«No, certo che no» rispose lei asciutta.
«Beh, noi ci siamo stati» disse George, indicando Fred e Ginger, «un sacco di volte, a prendere del cibo. E li abbiamo visti, e sono felici. Sono convinti che sia il lavoro più bello del mondo…»
«E’ perché non sono istruiti e gli hanno fatto un lavaggio del cervello!» esclamò Hermione infervorata.
«Io ci rinuncio!» disse George con tono sconsolato.
Ginger lo guardò come a dire ‘che ti aspettavi?’ mentre i gufi postali entravano nella Sala.
La sedicenne non prestò particolarmente attenzione alle lezioni e ciò non era dovuto di certo all’arrivo degli altri studenti. I suoi pensieri volavano per lo più su George e su sua madre: George morto nel Torneo Tremaghi; sua madre morta, a causa di una maledizione lanciatele per aver messo a mondo una strega. La campana suonò con mezz’ora d’anticipo, come avevano avvertito, e tutti gli studenti si alzarono per andare ai dormitori e posare i propri libri. Un brivido improvviso le salì lungo la schiena, sentì un capogiro farle mancare il terreno sotto i piedi. Alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare il volto preoccupato di George e poco più indietro Fred e Angelina.
«Tutto ok?» chiese George.
Ginger annuì e si allontanò un po’ dal petto dell’amico, tenendosi però dalle sue braccia per vedere se le sue gambe reggevano nuovamente il suo corpo. Una volta assicuratasi che i suoi arti funzionassero correttamente, si diresse con i suoi amici davanti al castello per accogliere gli studenti.
La McGranitt dispose i Grifondoro, intimando loro ogni tanto di aggiustare la divisa o togliere un fermacapelli troppo vistoso. Ginger sghignazzò trovando tutta quella cerimonia inutile. Diede una fugace occhiata indietro, nella direzione di Fred e George, incrociando lo sguardo di quest’ultimo e distogliendolo immediatamente col volto rosso.
Scesero i gradini in fila ordinata e si disposero davanti alle porte attendendo trepidanti. Dopo qualche minuto si iniziò ad intravedere qualcosa nel cielo. Qualcosa di molto grosso attraversava il cielo azzurro e sfiorava la cima degli alberi della Foresta Proibita. Un’enorme carrozza di un blu polveroso, dalle dimensioni di una vasta dimora, trainata da una dozzina di cavalli alati grandi come elefanti atterrò con un enorme fracasso, spaventando un paio di studenti.
Ginger era letteralmente a bocca aperta per lo stupore. Tutte quelle cose per lei erano sempre qualcosa di nuovo e incredibile. Silente prese a battere le mani per una donna grossa quanto Hagrid, che si rivelò essere la preside della scuola; e gli studenti lo seguirono.
Non seguì lo scambio di battute tra i due presidi perché intenta a osservare una dozzina di ragazzi e ragazze tra i diciassette e i diciotto anni tremare di freddo. E come dargli torto, visto che indossavano abiti che sembravano fatti di seta senza un mantello. Poi gli studenti di Beauxbatons entrarono nel castello per riscaldarsi, mentre gli studenti di Hogwarts attendevano l’arrivo di Durmstrang. In molti si chiedevano come sarebbero arrivati, e la risposta fu data da Lee che indicò il lago.
Il Lago Nero si increspò leggermente fino a creare un vero e proprio vortice. Dal centro apparve un lungo palo nero e una nave maestosa sorse, splendendo alla luce lunare. Aveva un che di spettrale con la sua aria scheletrica e le poche e fioche luci che scintillavano come occhi maligni dai boccaporti. Qualche istante dopo udirono il tonfo di un’ancora gettata nel fondale basso. I passeggeri sbarcarono e il preside, un uomo alto e sottile, dai capelli bianchi e lisci e gli occhi gelidi, si avvicinò salutando Silente e portando uno studente al caldo. Sentì gli strepiti di molti, mentre lui le passava accanto. Angelina le assestò una gomitata nelle costole, che la fece gemere di dolore, e le indicò il ragazzo sussurrandole concitata: «E’ Viktor Krum
«Chi?» chiese Ginger perplessa. Poi ricordò. Il cercatore bulgaro che conquistò il boccino alla Coppa Mondiale di Quidditch; gliene avevano parlato i gemelli.
Angelina la guardò attonita e scosse la testa sconsolata, sospirando pesantemente. Ginger scoppiò a ridere, mentre la sua amica la guardava irritata.
«S-scusa-mi» mormorò tra le risate, battendole una mano sulla spalla.
Risalirono i gradini dietro la delegazione di Durmstrang. Mentre si dirigevano verso la Sala Grande vide Lee saltellare per vedere meglio Krum. Ginger scoppiò a ridere e gli si avvicinò.
«E’ inutile che ci provi Lee, sei troppo basso» fece lei scherzosa.
«Ha ragione lei» dissero in coro i gemelli, affiancandoli e dimostrando di non aver bisogno di alzarsi per vedere meglio il cercatore, anche se questo interessava poco a loro.
«Per curiosità, quanto diavolo siete alti?» chiese Lee, guardandoli infastidito.
Fred alzò le spalle. «Boh. Direi 1,89»
A Ginger quasi cadde la mascella. «Starai scherzando!» gridò sovrastando il chiacchiericcio di alcune studentesse del suo stesso anno che frugavano nelle tasche per trovare una penna con cui farsi firmare un autografo.
In molti si girarono per osservare la scena e molti altri scoppiarono a ridere, riconoscendo Ginger. Non era la prima volta che la ragazza se ne usciva così, a volte facendo di peggio, e non sembrava curarsi delle figuracce che si procurava da sola davanti a tutti.
Silente fece un piccolo discorso di benvenuto agli studenti stranieri prima che i piatti si riempissero di una varietà di pietanze mai viste.
Quando il banchetto si concluse Silente si alzò e il silenzio calò tra i ragazzi. Fred e George si sporsero verso il preside con la massima concentrazione. Ginger scosse la testa esasperata.
«Il momento è giunto» disse Silente. «Il Torneo Tremaghi sta per cominciare. Vorrei dire qualche parola di presentazione, prima di far entrare il forziere, solo per chiarire la procedura che seguiremo quest’anno. Ma, prima di tutto, lasciate che vi presenti, per coloro che non li conoscono, il signor Bartemius Crouch, Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale» il nome fu accolto da semplici applausi educati, «e il signor Ludo Bagman, Direttore dell’Ufficio per i Giochi e gli sport Magici».
Per Bagman ci furono degli applausi più entusiasti. Ginger vide con la coda dell’occhio George e Fred scambiarsi un’occhiata loquace e un ghigno che non prometteva nulla di buono.
Silente fece portare il forziere da Gazza e riprese a parlare: «Le istruzioni per le prove che i campioni affronteranno quest’anno sono già state prese in esame dal signor Crouch e dal signor Bagman ed essi hanno preso i provvedimenti necessari. Le sfide saranno tre, distribuite nell’arco dell’anno scolastico, e metteranno alla prova i campioni in molti modi diversi… la loro perizia magica, la loro audacia, i loro poteri deduttivi e, naturalmente, la loro capacitò di affrontare il pericolo»
La Sala Grande fu attraversata da un lungo silenzio assoluto, tanto che sembrava che gli studenti avessero smesso di respirare. Silente sorrise lievemente.
«Come sapete, tre campioni gareggiano nel Torneo, uno per ogni scuola. Essi otterranno un punteggio in base all’abilità dimostrata in ciascuna delle prove del Torneo e il campione che avrà totalizzato il punteggio più alto dopo la terza prova vincerà la Coppa Tremaghi. I campioni verranno designati da un selezionatore imparziale… il Calice di Fuoco».
Silente estrasse la bacchetta e batté tre volte sul cofano del baule. Il coperchio si aprì lentamente con un cigolio. Silente infilò la mano all’interno ed estrasse una grossa coppa di legno rozzamente intagliata, colma fino all’orlo di fiamme viventi blu e biancastre. Posò il Calice sul coperchio e riprese il discorso: «Chiunque desideri proporsi come campione deve scrivere a chiare lettere il suo nome e quello della sua scuola su un foglietto di pergamena e metterlo nel Calice. Esso verrà esposto nella Sala d’Ingresso, dove sarà facilmente raggiungibile per chi volesse partecipare e per garantire che nessuno di età inferiore si iscriva, traccerò personalmente una Linea dell’Età. Poi il campione domani sera verrà scelto. Infine vorrei invitare tutti i candidati a non pendere alla leggera il Torneo. Ora, credo proprio che sia il momento di andare a dormire. Buonanotte a tutti voi».
«Una Linea dell’Età!» disse Fred, con gli occhi scintillanti di gioia.
«Dovrebbe essere facile aggirare il sistema di Silente con una pozione invecchiante, no?»
«Io non credo che qualcuno sotto i diciassette anni possa riuscire a cavarsela» disse Hermione, «in fondo non ne sappiamo poi molto…»
«Parla per te» la zittì George secco. «Tu proverai a entrare, vero, Harry?»
Harry rimase un po’ pensieroso. Ginger scosse la testa ma con un sorriso sulle labbra. George lo notò.
«Com’è che ora sorridi? Di solito ti arrabbi e te ne vai» disse George, quasi in un tono di sfida.
«Non riuscirete a superare il limite di Silente» disse Ginger gongolando, felice.
George le scoccò un’occhiata irritata. «Come mai questa poca fiducia in noi, Mosely?»
Ginger scosse la testa mentre piano, piano il suo sorriso si spegneva.
Erano ormai arrivati in Sala Comune dove si erano riuniti alcuni studenti ancora eccitati all’idea del Torneo. Si sedette su un divano vicino al caminetto.
«Non hai capito niente, George» disse Ginger con la voce triste e lo sguardo rivolto alle fiamme.
«Cosa dovrei capire?» chiese George, infastidito da tutto quel modo di parlare criptico.
Ginger lo guardò per un attimo negli occhi e fu davvero tentata di rivelargli i suoi sentimenti.
«Che sono preoccupata per voi… per te. Non voglio che rischiate la vita»
George rimase un attimo interdetto, poi si sciolse in un dolce sorriso che fece perdere un battito a Ginger. La ragazza si ritrovò tra le braccia dell’amico, qualche istante dopo George la guardava di nuovo negli occhi.
«Non rischiamo la vita, tranquilla. E poi, nuocere non tenta»
Ginger lo guardò un attimo interdetta prima di scoppiare a ridere così sonoramente da richiamare l’attenzione di quei pochi studenti rimasti. George la guardò fingendosi offeso.
«George, è: tentare non nuoce!» pronunciò a fatica tra una risata e un’altra.
«Piccolo demonio, ora ti faccio vedere io se provi a ridere di nuovo di me» disse George assumendo un tono perfido.
Le si avvicinò con le mani pronte e Ginger deglutì di paura. «Non ci provare, George!» lo avvertì prima di scattare in piedi e di farsi inseguire per tutta la stanza per non farsi fare il solletico.
Qualche metro più in là Fred e Angelina osservavano la scena divertiti.
«Ma che carini che sono!» disse Angelina sghignazzando.
«Perché noi due non lo siamo?» disse Fred in un tono di sfida.
Angelina si sentì arrossire ma non rispose, limitandosi a fare un sorriso.






L'Angolo della Sadica:
Sono stata molto titubante nello scrivere alcune espressioni durante il corso di questo capitolo, soprattutto il finale... Non c'entra 'na cippa! Secondo me! Poi ditemi voi...
Ok, prima di iniziare uno sproloquio sullo strano capogiro di Ginger e sulle sue paranoie, passo a ringraziare:
ali7m e Guitarist_Inside (new entry nel commentare e nell'averla messa tra le seguite ;) grazie ancora Ema *W* ) per aver recensito; Jollyna per averla messa tra le preferite; valepassion95, Sandyblack94, Fred_Deeks_Ben e Williams_ per averla messa tra le seguite. Mi fate felicissima *W* Grazie, davvero, a ognuno di voi, grazie di cuore (Sto esagerando, I know XD)

Bene, finito i ringraziamenti *W* iniziamo a sparlare!
Ginger e i gemelli sembrano aver ripreso a lanciarsi occhiatacce, il motivo ancora una volta è il Torneo... Mi sta rovinando il trio sto coso maledetto T___T
I professori si sono dannati nel rendere bellisssssssssssimo il castello, pulendolo per la prima volta da quando è morto Merlino.... Quindi quest'anno niente Basilischi nelle tubature, tirate un sospiro di sollievo femminucce XD
Situazioni a random, come Hermione che rompe i cojon con la storia degli elfi (ce la dovremo sorbire per altri tre libri ragazze/i, abbiate pazienza!) e Ginger che ha un capogiro da farla crollare a terra. Dopo aver pensato, così a caso, alla morte di George e a quella della madre.... Sono piuttosto acidella, scusatemi *ghigno* Lei si riprende, ma chissà perché l'ha avuto! Per i pensieri bruttissimi? Per il fatto che abbia mangiato pochissimo (anche se voi, così come me, credo, non possiate saperlo... XD) Comunque, dicevo... Si riprende, escono al freddo (o gioia, o gaudio! Un toccasana per una che stava per svenire crollando a terra come un sacco di patate!) per aspettare le scuole ospiti. Una arriva su una carrozza trainata dai My Little Pony (no, scherzo, da unicorni) e un'altra in perfetto stile Pirati dei Caraibi, che ha con sé il bellissimo (?) e famosissimo Krum... Chissene, vero?
Bene, poi... Boh... Il Torneo finalmente inizia! Momento dolcioso tra Gin e Geo e una frase a random dolciosa tra Fred e Angie...
Il perché di questo riassunto criticoso? I don't know. E' stato divertente XD
A presto ^^
La vostra SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSadica Preferita


  
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