“Mostro, vieni qui! Lo dirò alla mamma, sei un mostro!”
“Schifosa mezzosangue!”

Com’era possibile che dopo anni e anni quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa,
provocandole un terribile nodo alla gola e una stretta allo stomaco?
Così Lily Evans trascorreva quella normalissima sera del 31 ottobre 1981.
Nonostante tutto, amava immergersi nei ricordi.
Amava ricordare il suo passato, anche se,
non era stato per niente gradevole sotto determinati aspetti.
Avrebbe potuto passare ore intere davanti alla finestra,
ripensando a tutte le cose accadute, belle o brutte che fossero,
se non fosse stato per il pianto di un bambino che la riportò alla realtà.
Era Harry.
«Hey tesoro» disse portandolo tra le sue braccia «Cosa c’è?» domandò in tono dolce.
Cercò di calmarlo e, quando tutto ritornò come prima, il silenzio fu di nuovo interrotto.
Da una voce, stavolta.
Una voce acuta e fredda come un soffio improvviso di vento gelido.
Sentì un altro rumore, un rumore ancora più forte.
“James” sussurrò.
In seguito udì dei passi fuori la porta e rimise Harry nella culla.
Si inginocchiò, di fronte a lui, e notò la sua espressione preoccupata e terrorizzata.
«Harry, sei tanto amato, tanto amato..»
attaccò le mani alla culla, le cui sbarre facevano intravedere il volto lacrimante del piccolo.
«Harry, mamma ti ama, papà ti ama » deglutì «Harry, sii prudente…sii forte»
Avvertì un’oscura presenza alle sue spalle.
Si alzò da terra e vide Lui, il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi:
Lord Voldemort.
“Avada Kedavra!”
Lily lanciò un urlo e si accasciò a terra.
Come James, non morì da perdente.
Non morì invano.