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Autore: Haeresis_    03/01/2013    5 recensioni
Era il mio primo anno al liceo, ma ero molto positivo sulla scuola.
Qualcosa deve pure andare bene in questa schifosa vita, no?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo

Capitolo 21.
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Nelly-Just a Dream (Sam Tsui & Christina Grimmie)
-Yogurt e Cioccolato.-





-...si, e quella di scienze mi ha guardato malissimo. Non che stesse spiegando, non stava facendo nulla, quindi...-
-Ci mancherebbe ahahah!-
-Dai serio, quella quando interroga fa domande assurde. Mi ha chiesto la distanza in chilometri tra un parallelo e l'altro. Però sul libro non c'era scritto e mi ha messo 4, quella stronza. Oh, ci prendiamo il gelato?-
Stav(amo)o camminando per il corso, io quasi saltellando e lui che rimaneva sempre un po' indietro che ero costretto a fermarmi. Non mi aaveva parlato molto oggi, ma sospettavo fosse per la cartella di tecnica che portasse in mano e per la sua professoressa. Lo speravo. 
-È novembre!-
-In realtà è il 31 settembre.-
-Beh, è il 31 settembre!-
-Non fa freddo.-
-Uà, se proprio devi!-
Finalmente ottenuto il mio cono gelato, continuammo a camminare lungo la strada.
-Sei un maiale.-
Lo ignorai e continuai a leccare il gelato, distratto, e guardai Fabio che mi fissava con uno sguardo assai malizioso.
-Dai!-
-Cosa vuoi, ci stavo solo pensando...-
-Piuttosto, vuoi?-
-Cos'è?-
-Yogurt e cioccolato.-
-Sai- disse mangiando -dovresti andare dal tipo coi baffi, li fa meglio.-
-Davanti alla libreria? Mi sembra una specie di Willy Wonka maniaco. Hai presente? Adesso magari ridammi il gelato.-
-Sei più geloso del tuo gelato che di me!
-Seeee!-
-Comunque, oggi vuoi venire a casa mia?-
-Potrei...-
-I miei vanno a lavoro alle 3-
-Non ho fame però-
-Neanche io...forse è il caso che andiamo a prende il pullman. Sono le...due meno dieci...sbrighiamoci va'.
Il pullman era semivuoto, mi sedetti accanto al vetro e lasciai che Fabio mi si sedette accanto. Si appoggiò lo zaino sulle gambe e mi appoggiò una mano sulla coscia.  La guardai per un attimo  e poi guardai lui, negli occhi, nei suoi meravigliosi occhi azzurri, per un attimo perplesso e poi gli sorrisi. Distolsi quasi subito lo sguardo e mi concentrai sul mio telefono e poi sulle case bianche che mi sfrecciavano accanto. 
-Qualcosa  non va?-
-No, no. Perché?-
-Così. Siamo quasi arrivati.-
Fabio abitava in un complesso di villette a schiera. Erano una figata. Fatte di mattoni arancioni e piene di fiori dappertutto. 
Cacciò un mazzo di chiavi dal taschino dello zaino e ne infilò una blu nella serratura della seconda casa sulla sinistra. 
-Siamo a casa!-
-Non mi avevi detto che portavi ospiti.-
Fabio da davanti a me mi diede un colpetto sulla gamba. Tesi in avanti la mano e dissi
-Oh piacere, sono Manuele, un compagno di Fabio...-
La donna esitò un attimo e poi mi afferrò la mano e la strinse.
-Piacere, Maria.-
-Mamma, - si intromise subito fabio - non mangiamo. Andiamo sopra allo studio.-
Lo seguii mentre superava il salotto e saliva le scale di legno scuro. 
-Bella la tua casa.-
Mi fermai a guardare un grande quadro sulla parete del piano di sopra 
-Ohohoh! Com eri carino da piccolo!-
-Cosa vorresti insinuare?-
-Eeeh...-
Ridemmo mentre Fabio mi accompagnava nella sua stanza. Pareti blu, un grande letto ad una piazza e mezzo al centro della stanza e una grande scrivania appoggiata alla parete opposta, con un grande televisore sopra e un computer portatile. 
-Bhe, questa è la mia camera.-
Mi sedetti sul suo letto e continuai ad osservare la stanza. Lui si stese all'altro lato con una mano dietro la testa e l'altra impegnata a trafficare con la tasca dei pantaloni stretti per far uscire il telefono. Feci la.stessa cosa e notai l'icona di un nuovo messaggio sullo schermo. Noemi.
"Ehi ciao! È da tempo che non ci sentiamo quindi se domani puoi vieni a fare colazione al san Matteo che ci facciamo una chiacchierata."
Non ora noemi, non ora. 
I genitori di Fabio salirono rumorosamente le scale e passarono a salutare il figlio e me prima di andarsene. 
-Mi fai vedere gli orari del pullman col pc?-
-Prego.-
Aprii il portatile e fissai per un po la scheda con gli orari dei pullman, più o meno fino a quando Fabio non venne da me e iniziò a baciarmi il collo. Mi girai con la sedia mentre lui non smetteva di sfiorarmi le guance con i polpastrelli e arrivai a mordergli il lobo dell orecchio. Si avvicinò piano alla mia bocca e prese a baciarmi le labbra con una dolcezza che non gli avevo mai sentito addosso. Mi appoggiai al bracciolo della sedia e feci per alzarmi, e lui, senza smettere di baciarmi, indietreggiò fino a sedersi sul letto. Appoggiai un ginocchio sulla sua gamba e mi aggrappai alle sue spalle. Indietreggiò ancora fino a restare sdraiato sul letto, e io con lui fino a ritrovarmi a cavalcioni e chino sul suo viso. Feci strisciare una mano sotto la sua maglietta e percorsi il suo magnifico corpo con le dita. Al mio tocco Fabio sussultò, per poi invertire delicatamente le posizioni. Non ci eravamo mai trovati in una situazione simile e non mi sembrava neanche vero, perchè in qualche modo sapevo cosa stava per succedere. Incrociò le braccia e mi sfilò dolcemente la maglietta, rendendo il mio corpo scarno alla sua vista. Lo guardai dispiaciuto per un attimo come per chiedergli scusa, e lui per tutta risposto si accostò al mio orecchio e mi sussurrò
-Sei bellissimo...-
Cominciò a lasciarmi baci umidi sul collo scendendo progressivamente fino ad arrivare ai pantaloni, ormai scomodi. Fabio di accorse dell'erezione che pulsava sotto i jeans. Li sbottonò lentamente, partendo dal primo bottone e scendendo altrettanto lentamente la zip. Non mi era mai capitato di sentirmi così inesperto e impacciato. Lo desideravo in maniera devastanste, come non avevo mai desiderato nessuno. Gemetti forte quando lo sentii baciare il mio sesso. Istintivamente gli misi le mani tra i capelli e li strinsi, senza tirarli. Qualche tempo prima non mi sarei mai immaginato di arrivare a fare cose del genere, invece in quel momento ero lì, su lenzuola diverse da quelle su cui avevo sempre dormito, e non stavo dormendo. Mi tolse definitivamente i boxer e lo prese tutto. Dopo un tempo che parve interminabile il mio seme finì copiosamente sulla sua bocca e repressi l'istinto di urlare. Lui si staccò ed ingoiò.
Fabio cominciò a salire fino a riuscire a guardarmi negli occhi e non potè fare a meno di sorridere vedendo il mio viso contratto dal piacere.
-Dì la verità- sussurrai ansimando -non è la tua prima volta-
-Oh, si che lo è invece.- Disse allargando il sorriso, prendendo come complimento ciò che invece gli avevo affermato con totale innocenza. Cominciò quindi a farsi vanti sulle sue prestazioni, e stufo, gli tappai la bocca con un bacio dolce. La mia lingua si insinuò nella sua bocca per l'ennesima volta e non ci fu sensazione più bella. Gli levai lentamente i vestiti, interrompendo ogni volta il nostro bacio e ricominciando subito. Quando ci ritrovammo privi di ogni indumento mi esortò a girarmi poggiandomi le mani sulla schiena. Cominciai a tremare lievemente, avevo sempre aspettato questo momento ma la paura c'era. Fabio se ne accorse e mi accarezzò dolcemente i capelli.
-Tranquillo...-
E mi baciò per l'ultima volta prima dell'atto. Mi aprì leggermente le gambe e iniziò a dilatarmi piano, prima con un dito, fino ad arrivare al terzo. Era già doloroso, stringevo gli occhi e quasi trattenevo le lacrime.
-Tranquillo...Vuoi che mi fermi?- sussurrò accarezzandomi le spalle.
Feci cenno di no con la testa. Continuava a muoversi, fino a quando il dolore e il piacere si mescolarono proprio come me e Fabio in queli istanti. Iniziai a godermi quel momento e Fabio raggiunse quel punto e gemetti più forte di prima. Iniziò a toccarmi e non resitetti più, venni sulle lenzuola candide e lui dentro di me. Mi girai abbracciandolo e lui mi baciò. Il bacio pù dolce che avevo mai ricevuto. Il bacio che suggellò la nostra taciturna promessa. Avevo capito che mi amava, e non c'era cosa più bella.
-Ti amo.-



Grazie ad Irene che mi ha aiutato a scrivere questo capitolo. Non sarei stato capace di scrivere queste cose.
Nda:meglio di no. *si nasconde* 
   
 
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