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Autore: valeyolo    03/01/2013    2 recensioni
Alexsandra 18 anni. non ha una famiglia. Viveva in un orfanatrofio, ma proprio quando per non c'è più speranza di essere adottata, per puro caso una famiglia Payne decide che possono permettersi un 2 figlio e adottano lei. Si troverà molto bene nella combriccola del fratello. La felicità arriva anche per lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10 Settembre 2001- New York- Virginia
-Tanti auguri a te tanti auguri a te tanti auguri ad Alaxsandra….. – Soffiai  tutte e 7 candeline. Per poi girarmi per abbracciare la mamma. Era cosi bella i miei stessi capelli color castano chiaro e i suoi occhi color verde risaltavano. Quei due diamanti brillavano in tutte la stanza.
-Tesori giratevi – Ci girammo e papà scatto l’ennesima foto di quella sera.
Sorrise per poi avvicinarsi vicino a me e abbracciandomi fortissimo.
-Principessa hai compiuto 7 anni – Da dietro la schiena vidi una bustina colorata.
-Papi Cos’è quella cosa luccicante dietro di te???- Mi porse il pacchetto di tanto di fiocchetto
- E’ il tuo regalo… aprilo e dimmi se ti piace-
Scartai velocemente la carta per vedere che cosa si trattava.  Un  ciondolo con scritto il mio nome.  Era bellissimo.  Abbracciai mio padre che con sguardo curioso guardava dietro di me.
-Grazie Papà è bellissimo- dissi baciandogli la guancia.
- Amore  è tardi…. Che ne dici di andare a dormire?!-  disse mia madre mentre metteva il resto della torta in frigo.
Annuii seguendo mio padre lungo  il corridoio, abbracciando un pinguino di nome Stik.  Entrammo in camera e mio padre aprii il cassetto dove si trovava il pigiama, lo prese e lo appoggiò sul letto.
-Vieni piccola ti aiutò a metterti il pigiama- Mi prese in braccio e mi fece salire sul letto al in piedi. Mi tolse la maglietta infilandomi quella del pigiama.
-Papà posso chiederti una cosa?!-  Dissi sfilandomi i pantaloncini.
-Dimmi Alex – Si rivolse a me dopo avermi messo il pantalone del pigiama.
- Com’è crescere? –  Ad un tratto si bloccò e mi guardò accennandomi un sorrisetto.
- Bhè … in un certo senso è bello però quando ti farai grande non ci saremo sempre io e la tua mamma.- Mi mise le coperte , per poi sedersi sul letto.
- E dove andrete in vacanza?-
- Hahahahaha no tesoro, mica possiamo stare sempre in vacanza.- Mi baciò la fronte. – Adesso dormi che domani dovrai andare a scuola. Buona notte piccola-
- Buona notte papà- Dopo pochi minuti mi addormentai.
**
Venni svegliata da un forte rumore di aerei. Mi alzai subito dal letto dirigendomi in camera dei miei genitori.
-Papà ci sono degli aerei fuori…
- Tesoro è presto.-
-Mamma andiamo a vedere gli areoplani fuori???-
- Josh portala tu.
 Mio padre si alzò infilandosi le pantofole e mi prese in braccio. Quando andammo in soggiorno  mio padre mi fece scendere dalle sue braccia. Si strofinò gli occhi.
-Oh cazzo…. Gli aerei islamici-
Mio padre corse di nuovo in camera sua. Quando un’ aereo si schiantò su una delle due torri davanti al nostro palazzo. Corsi dai miei genitori  e li vidi occupati a vestirsi. Per un’attimo mi guardarono poi mio padre corse in cameretta per prendere dei vestiti.  Mia madre mi vestii velocemente e dopo 15 minuti ci ritrovammo a scendere le scale verso l’uscita. Come sempre stringevo il mio pinguino.  
In  strada c’era il panico. Dopo qualche metro qualcosa andò adesso  contro i miei genitori. Urla.Confusione. Morti.  Un poliziotto mi prese in braccio e mi mise in una macchina.
-Rimani con questo signore okkei… Stuart porta questa ragazzina all’orfanatrofio.-  
- Okkei.- Un uomo mi sorrise per poi mettersi la cintura – Io sono un poliziotto e mi chiamo Stuart e tu come ti chiami?-  disse lui mettendomi la cintura di sicurezza, per poi mettere in moto l’automobile.
- Alexsandra... io rivoglio la mia mamma e il mio papà- Dissi tra le lacrime.
- Vedrai ritorneranno adesso riposati un pochino-
Per tutto il tragitto non chiusi occhi sapendo che non c’erano i miei genitori con me.  Quando arrivammo mi slacciai la cintura e Stuart mi aprii lo sportello e io scesi dalla macchina.
-Sai quel pinguino è proprio carino come si chiama?-
-Stik -  dissi mentre mi asciugavo gli occhi che fino a pochi minuti erano stati pieni di lacrime.
- Stuart – alzai il viso e vidi una donna che correva verso di noi. – Allora lei è l’ultima?-
- In realtà poiché già ci sono parecchi bambini da te.. si lei è l’ultima.  Io sono stato l’ultimo a portare la bimba cosi mi hanno ordinato-
- Va bene.- La signora era abbastanza alta e la perfetta modella soltanto vestita simile ad una 30enne. Il cellulare di Stuart incominciò a suonare.
-Scusatemi 2 minuti.- Si allontanò da noi.
 - Allora io mi chiamò Cristal e tu devi essere… Alexsandra giusto?- annuii – Allora che ne dici di venire con me cosi potrai conoscere tanti altri bimbi.-
Non mi mossi neanche di un millimetro volevo i miei genitori e finchè non li avrei visti non mi sarei mossa. La ragazza mi incitò più volte ma io rimasi lì. Passai tutto il giorno in quel posto, seduta piangendo e scaricando tutta la rabbia che avevo. Quella sera venne a piovere e tra le mie lacrime e le gocce della pioggia mi sporcai tutta di fango.
24 dicembre
Ero seduta a guardare come scendeva velocemente la neve.
-Alexsandra puoi venire un secondo ti devo dire una cosa
Mi alzai da terra e con la coperta di lana seguii Cristal per tutto il corridoio. Arrivammo davanti il suo ufficio. Entrammo e si sedette su una poltroncina.
-Vieni qui.-  mi prese in braccio e mi fece sedere sulle sue gambe.- Allora è una cosa un pochino difficile da dire- si fermò per un’attimo per poi continuare a parlare.- si tratta dei tuoi genitori.- Oh no ditemi che erano ancora vivi. – Vedi ci sono cose che noi siamo per forza costretti a dirti e beh questa è una cosa che devo dirti.- si fermò ancora una volta. – I tuoi genitori sono morti e non c’è più speranza di salvarli…. Mi dispiace piccola.-
Sentii il mondo crollare. I miei occhi incominciarono a bruciare e poco dopo mi ritrovai a piangere tra le braccia di Cristal che cercò di calmarmi ma non ci fu verso.
25 Agosto 2012
-Ale…- Sentii quella voce cosi tanto conosciuta.
       -Cosa c’è Christian??- dissi aprendo di poco gli occhi per ritrovarmi davanti  un bambino che stringeva a     se il suo coniglietto.
    -Ho fatto un brutto sogno- Disse lui, dopo un singhiozzo. - … e non riuscivo più a dormire.-
  -Vieni qui. – Dissi facendogli posto sul mio letto.
Si mese accanto a me e lo abbracciai. Lo strinsi più forte che potevo. Dopotutto chi è che dormiva?! Io no di certo.  Erano passati  11 anni.. ho forse un po’ di più. Ma il ricordo di aver perso i miei genitori alla caduta delle Torri Gemelle, mi aveva fatto male, troppo male. Avevo 7 anni, ero dovuta cresciuta troppo in fretta.
Osservai Christian dormire trà le mie braccia. Quel piccolo mi aveva cambiato la vita. Era il mio sorriso. Un fratello che non avevo mai avuto. Qualcuno su cui contare , anche se piccolo, ma era un buon amico. Avevamo una storia simile. Perse i genitori in un orribile incidente, a tre anni.  Quando lo vidi un giorno in cortile, in un angolo abbastanza nascosto, che piangeva. Da quel momento mi affezionai moltissimo.
Guardai l’orario erano appena le 7:30. Era sabato potevamo rimanere a letto tutto il giorno. Ma so quanto Cristal conta, nonché la direttrice, a volermi il sabato in ufficio per aiutarla. Ero il suo braccio destro, come si dice adesso, mettevo apposto le carte, sistemavo la confusione che c’era in quell’enorme studio, e infine uscivamo a cena insieme per parlare, e di solito mi faceva qualche regalino.
Molte volte diceva :”se fossi stata più piccola ti avrei adottato… ma per il momento ti tratterò come se fossi mia figlia”. Mi accontentava sempre, anche se la maggior parte delle volte facevo comprare delle cose per Christian. Per il mio compleanno mi aveva regalato il nuovo i-Phone dicendo che quello che avevo non funzionava più. Quando poi sapeva benissimo che funzionasse. Diciamo mi aveva anche un pochino viziata.
Decisi di alzarmi. Avrei svegliato Christian più tardi. Presi la divisa dei giorni festivi, e uscii dalla porta della mia camera. I corridoi facevano paura.. a no ,ecco la stanza di Josef che  si apriva. Chiuse la porta facendola sbattere. Mi salutò con una mano per poi correre verso di me.
-Buon giorno- Disse lui portando un braccio sopra le mie spalle.
- Tu sei sempre cosi fastidioso… anche la mattina?-  dissi sbuffando.
-.. E tu sempre cosi antipatica nei miei confronti?- disse lui togliendomi il braccio dalle spalle – Se è per quello che è successo con Clare, posso spiegarti.-
-Oramai non serve a niente… - dissi entrando in bagno.
Aprii l’acqua della doccia, mi spogliai e mi misi sotto. L’acqua era calda quasi a volermi coccolare da quel momento. Mi misi un po’ di shampoo sulla mano per poi riversarlo sui capelli, e lavarli.  Quando uscii fuori dalla doccia vidi entrare Clarissa.
-Ciao- La salutai con tono freddo.
Forse in quel momento si accorse della mia presenza. Mi guardò dalla testa ai piedi.
-Come mai già sveglia.. non fai da Baby Setter a quel mostriciattolo ?! – Disse, per poi avviarsi verso le docce.
Antipatica come sempre. Mi vestii velocemente e presi ad asciugare i miei capelli neri. Finii appena in tempo per vedere entrare le ragazze.
Mi diressi in camera mia e misi apposto il pigiama. Mi girai e vidi Christian dormire ancora. Era un angelo. Mi avvicinai lentamente, e mi inginocchiai vicino al letto.
-Christian- sussurrai a pochi centimetri dal suo viso- Dai sveglia- gli accarezzai una guancia – Dopo te la cavi da solo a metterti la cravatta. -
-BUUUU- disse lui facendo una faccia buffa e alzando le mani facendo finta di essere un mostro.
-Ma allora eri sveglio?!- dissi mentre lo prendevo in braccio e automaticamente facendogli il solletico.
-t..ti prego…. Basta- mi fermai e lui si sistemò ma maglietta che per sbaglio gli  era salita – Vado a lavarmi. Ale.-
-Si?!-
-Grazie- disse dandomi un piccolo bacio sulla guancia e scappando via come un peperoncino.
Rifeci il letto e presi il telefono mettendolo in tasca.
Dopo una quindicina di minuti si ripresentò Christian con la cravatta in mano.
-Vieni qui che te la metto- dissi sorridendo. Con lui sorridevo.  Gli misi la cravatta per poi inccaminarci verso i corridoi.
-Ho fame.-Si lamentò lui mentre eravamo nel corridoio.
- Stiamo andando in mensa… cioè io dovrò stare con la direttrice ma ci rivediamo prima che io esca con lei… per la solita cena- lui annui avviandosi verso la mensa, ma poi ad un tratto lo vidi correre verso di me e mi diede un altro bacio.
- Mi ero dimenticato – per poi scomparire dietro l’angolo del corridoio.
Scesi giù e mi sedetti davanti all’entrata aspettando Cristal. Quando la vidi scendere dalla sua auto con in mano la colazione e nell’altra la sua borsa. Scattai in piedi e sorrisi.
-Buon Giorno signora direttrice- dissi. So quanto le faceva arrabbiare quando dicevo cosi. Ma vederla arrabbiata era buffo.
-Oh Alexsandra  quante volte ti ho detto che non chiamarmi cosi…  - disse lei mentre entrava nel suo ufficio.
- E’ solo che mi piace vederti cosi… sei buffa. – Dissi sorridendo ancora di più
- Io… Buffa… - rise – Se questo ti fa essere felice. Comunque oggi ti ho portato il tuo regalino- disse aprendo le ante di uno scaffale.
- Ma sei fissata… non mi manca niente.- dissi mentre le metteva davanti a me una grande scatola.
-Non è una fissazione è solo che devo ringraziarti per quello che fai in questo coso che dovrebbe essere poi chiamato orfanatrofio. – disse sbuffando. – Vedi Alex ti dovrei parlare di una cosa. – Quella frase la pronunciò con un po’ di nervosismo.
-Quando dici cosi, non promette niente di buono.
-Hanno deciso di adottarti, La pratica già è stata avviata un mese fa. Ma non te l’ho detto finchè le cose non erano sicure. Ieri sera mi hanno chiamato per dirti che domani vengono a prenderti. –
-Spero che tu stia scherzando….
- No, vivono a Wolverhampton… perché non ci sediamo e mentre facciamo una buona colazione ne parliamo?.-
- Va bene… - Presi la sedia e la misi davanti a lei, dopodichè sedermi sopra. – Allora chi sono questi pazzi che mi adotteranno??-
- Non sono pazzi, anzi sono bravissime persone, genitilissime e decise ad adottare solo te. –
- Con quale coraggio… cioè non ci credo è cosi tutto cosi inpossibile… - dissi con aria sognante.
- E’ la famiglia Payne –disse bevendo un po’ del suo cappuccino – e hanno un figlio un po’ più grande di te.- sbadigliò.
- Mh, ore piccole… che sporcaccioni tu e Stuart… -  dissi in tono malizioso
- Solita pervertita eh. – disse sorrdendomi e addentando il suo cornetto.
- Ho preso tutto da te. – dissi buttando il bicchiere di carta contenente il mio cappuccino ormai bevuto tutto.
- Sei un caso disperato – disse.
- Può essere.- mi avvicinai più a lei e gli feci segno di avvicinarsi. Ci ritrovammo a faccia a faccia – Ma come è questo Payne bello?-
-Dio santo Alex smettila… Sei sempre la solita.- disse mentre io risi.  Si stava per alzarsi ma la precedetti.
-Lascia a me finisco di pulire io- dissi buttando le carte della nostra abboddante colazione.
Mi sdetti di nuovo al mio posto e presi uno dei tanti testi buttati sulla scrivania. Mentre leggevo mi ricordai di Christian. Quall’adozione voleva lasciare Christian. Mi si spezzò il cuore solo al pensiero.
-Cristal- dissi sul punto di un pianto.
-Cosa c’è?- disse guardandomi con uno sguardo spaventato.
- Con l’adozione lascerò Christian… non è cosi?! –dissi mentre una lacrima mi rigava il viso.
- In realtà Stuart vuole addottarlo- disse sorridendo. Alzai di scatto la faccia.
- Stai dicendo davvero?... mica mi stai prendendo in giro?-
- No, Stuart ha detto che vuole adottarlo.. sa quanto tu ci tenga a lui e ha detto che gli piacerebbe avere LUI come figlio.- Mi indicò con il viso dei fogli. Li presi e lessi “adozione”. Andai direttamente al nome: Christian.
- Cristal…. Tu e Stuart siete due persone meravigliose…. Davvero, prima mi avete trattato come una figlia… a….adesso l’adozione di Christian…-  dissi guardano quei fogli con un sorriso da ebete.
- Che ne dici se vai a dirglielo??? – disse mentre firmava delle carte
-Adesso???- dissi rimettendo apposto il fascicolo.
-Si… Alex perché non lo aiuti a preparare la valige.. stasera torna a casa- Disse sorridendo.
MI lazai e cosri fuori.
Destinazione: cortile. Dovevo parlargli ADESSO.
 
 
 
 
 
SALVE SALVINO.
Questo è il mio primissimo capitolo…. Spero di ricevere qualche vostra recensione….
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO ;) ♥
  
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