A casa di Marley si parlava sempre di lei, i genitori sentivano molto la sua mancanza, e Millie, a scuola spesso doveva parlarne con i ragazzi del glee, che chiedevano sempre di lei. Millie non diceva mai il periodo di durata delle cure, un po’ per scaramanzia, un po’ per paura che il mese e mezzo si trasformi in due, tre o quattro mesi se non di più. Dopo le prime settimane di visita si videro i primi miglioramenti, Marley stava meglio, Millie perse altri cinque chili per far vedere a sua figlia che anche lei poteva farcela e Marley lo notò, la rendeva molto felice.
Millie non era molto brava con il cellulare, sapeva semplicemente chiamare e leggere sms. Mancava poco al ritorno a casa di Marley, Millie accese il suo cellulare, 3 messaggi, aveva registrato 2 chiamate perse, entrambe di Mark. Ce n’era uno di Marley, il cellulare lo usava solo la notte di nascosto, aprì l’sms e lesse “Grazie mamma, ti amo”. Millie non riuscì a trattenere le lacrime, tutto stava andando per il verso giusto, la sua ragione di vita si stava riprendendo. Il giorno successivo chiamò in ospedale, parlò con il dottore. Marley si era ripresa, ma necessitava di una sola settimana in più per le verifiche finali con la psicologa. Sua madre andò a trovarla solo due volte per impegni lavorativi non riuscì ad andare, suo padre però andava ogni settimana, notando sempre più i miglioramenti.
Passò anche l’ultima settimana, Marley stava per tornare a casa. Cominciò a prepararsi la valigia, quando la dottoressa Nathalie entrò nella sua camera.
“Ciao Marley!” disse sorridente.
“Salve dottoressa, sto preparando la mia valigia, si torna in Ohio” Marley sorrise.
“Son davvero felice per te, sei una ragazza intelligente e piena di sogni, non smettere mai di crederci. Grazie per il tuo meraviglioso canto, e per averci fatto sognare con la tua Hallelujah, che da quanto ho capito è la tua canzone preferita ” Ogni sera le pazienti e i dottori si riunivano in una sala dove si cantava e ballava, per animare le serate. “Questa è per te” la dottoressa Nathalie aprì la mano, aveva una collana, rappresentava una chiave di violino. La ragazza restò entusiasta, abbracciò la dottoressa, quella non era una semplice collana per lei, era la nascita della nuova Marley. Indossò la collana e ultimò la valigia. Dopo qualche minuto arrivò il dottor Smith nella sua stanza annunciandole l’arrivo di suo padre, Marley scese nell’atrio, ringraziò il dottore e salutò calorosamente il padre. Mark ringraziò mille volte il dottore, aveva salvato la sua piccolina.
Marley in macchina non faceva altro che raccontare le serate passate a cantare e ballare, delle cure che l’hanno aiutata, i fantastici dottori e di come è stata trattata bene. Arrivarono avanti la scuola alle 15.00 circa.
 "Vai a prendere tua mamma, è nella cucina.” Disse Mark, Marley cominciò a correre, per arrivare in cucina bisognava passare per la sala mensa, aprì la porta e … “BENTORNATAAAAAA!”
C’erano tutti i suoi amici, il suo glee club, c’erano tutti ma lei non vide altro che la sua mamma. “MAMMAAAAAAAAAAAAA!” urlò mentre correva ad abbracciarla, durò forse un’eternità quell’abbraccio. Marley salutò i ragazzi del glee, per ultime lasciò Tina e Santana.
“Grazie … di cuore” disse alle due ragazze con un sorriso a trentadue denti.
“Lo abbiamo fatto solo per te” disse Tina sorridendo. Marley abbracciò con molto calore anche le due ragazze. “Allora cosa stiamo aspettiamo?” disse la ragazza con molto entusiasmo, “Venite tutti qui! Dobbiamo festeggiare a nostro modo, giusto?” il glee club salì sul palco accanto a Marley, cantarono e ballarono insieme fino la sera.
 
Il giorno successivo Marley tornò ufficialmente a scuola come studente.
“Prima tappa: Glee club!” disse posando i libri nell’armadietto, e poi dirigendosi verso l’aula di canto, aprì la porta e … il glee club le diede il benvenuto nel miglior modo possibile: La sua canzone preferita*.

*http://www.youtube.com/watch?v=HKnxmkOAj88