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Autore: acalicad    03/01/2013    6 recensioni
Lei Isabella Swan. Vent'enne, infantile, stramba, ma comunque con un passato importante.
Lui Edward Cullen. Trentenne, maturo, generoso e con una vita normale.
Sono due sconosciuti.
Due persone diverse.
Con due diversi modi di affrontare la vita e di pensare.
Apparentemente con nulla in comune,
Un solo dettaglio intreccerà le loro vite.
Un particolare in carne ed ossa.
Una bambina: Renoir.
Tra dolore, lacrime, situazioni imbarazzanti e qualche risata, riusciranno a capirsi per il bene della bambina che li unisce? E da questa comprensione può nascere l'amore?
Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro e i suoi personaggi non mi appartengono.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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MERITO DELLA COVER MERAVIGLIOSA DI LALAYASHA!
*******
 Avevo il respiro affannato, il cuore batteva all’impazzata e sentivo la nausea. Dovevo farcela, avevo combattuto tanto per riuscire ad arrivare a quel punto. Non potevo e non volevo tornare indietro. L’avevo trovata e avrei dovuto affrontare le conseguenze delle mie scelte passate. 
Chiusi gli occhi per reprimere le lacrime che rischiavano di uscire.Sii forte. 
E poi lo vidi. 
Era un uomo sui trent’anni in giacca e cravatta, alto, slanciato, con i capelli di un castano chiaro con qualche ciocca biondiccia, gli occhi non riuscivo a vederli. 
Era tutto il giorno che ero appostata sotto quell’edificio. Erano le dieci di sera, pioveva a dirotto e io tremavo come una foglia, non per il freddo ma per ciò che avrei dovuto dirgli. 
Presi un respiro profondo e ancora tanti altri. Se non mi fossi data una mossa, se ne sarebbe andato: c’era un’auto che lo aspettava. Presi coraggio e avanzai verso lui << Buonasera, signor Cullen >> la voce si spezzò. Nello stesso istante in cui parlai vidi i suoi occhi. Erano di un nocciola intenso, quasi ambrati. Mi studiò per qualche istante, poi parlò: << Posso esserle d’aiuto? >> la sua voce era calda, mascolina. Era un bell’uomo e sembrava infastidito dalla mia comparsa. Strinsi le mani attorno all’ombrello << Sono.. sono Isabella Swan >> mi presentai, con il respiro pesante << Se è per i colloqui di lavoro, deve chiedere un appuntamento >> precisò, cercando di superarmi. Lo seguii << No, non è per il lavoro. Io.. io.. le devo parlare di una cosa importante >> balbettai, intimorita. Inarcò un sopracciglio << Non vedo di cosa debba parlare con lei, neanche la conosco >> constatò. Le mani cominciarono a sudarmi << Io.. io.. >> non riuscivo a continuare, avevo paura << Senta, signorina… non ho tempo da perdere. Quindi si sbrighi >> sbottò irritato << Signor Cullen.. io >> deglutii a vuoto << Lei cosa? >> mi spronò. Sii forte. Chiusi gli occhi per un istante per poi riaprirli << Sono la madre naturale di sua figlia >> sussurrai. 
****
Salve.. sono subito ritornata! Avevo detto che lo avrei fatto tra qualche giorno e invece eccomi qui, di nuovo scattante. Avevo detto che avrei messo da parte la nota drammatica e invece non ci sono riuscita. Questa storia è già nel mio cervellino da un po’ di tempo, affronta un argomento molto delicato e come tale spero di riuscire a parlarne nella maniera più delicata possibile. Un bacione acalicad.
  
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