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Autore: JunoEFP    03/01/2013    6 recensioni
"Bianco. La tela era bianca.
Erano passate ore ormai, eppure Hinata non aveva ancora toccato pennello.
Quella sera, seduta sulla terrazza di un bar che si affacciava sul centro di Tokyo, cercava l’ispirazione.
Mancava qualcosa, se lo sentiva.
Non riusciva a dipingere."[...]
* * *
"«Ehi, non ti starai mica per arrendere?» lei non risponde, incantata. I capelli biondi, gli occhi di un azzurro infinito, ed il sorriso. Un qualcosa di indescrivibile: allegro, protettivo, sicuro. Hinata si sentiva inaspettatamente serena davanti a lui."[...]

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Breve One-shot per festeggiare il mio primo anno su EFP.
Grazie a tutti quanti, per avermi permesso di conoscere un sito meraviglioso come questo.
Una famiglia ♥
[NaruHina]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Kessaku. Tokumei no kessaku.

-Un capolavoro. Un anonimo capolavoro.-

 
 

Bianco. La tela era bianca.
Erano passate ore ormai, eppure Hinata non aveva ancora toccato pennello.
Quella sera, seduta sulla terrazza di un bar che si affacciava sul centro di Tokyo, cercava l’ispirazione.
Mancava qualcosa, se lo sentiva.
Non riusciva a dipingere.

 

 
Si alza, sospirando. Probabilmente questo mestiere non fa per lei. Hanno ragione suo padre e sua sorella quando dicono che farebbe meglio a dirigere l’azienda di famiglia, com’è giusto che sia.
Sì, dovrebbe fare come dicono.
Il panorama che si estende davanti a lei è magnifico. Tokyo è magnifica: con le sue mille luci colorate, il viavai di gente ad ogni ora, la musica che proviene dai negozi di tutti i tipi e la vita. Questa città è sempre in movimento, non è mai spenta.
Tokyo è viva.
Il suo esatto opposto. Forse è per questo che ha deciso di venirci ad abitare. Lei vorrebbe essere esattamente come questa città. Come non sarà mai.
La sua mano afferra il piccolo pennello posto accanto a lei. Lo avvicina alla tela, ma l’esitazione è troppa. Tiene il braccio teso verso di essa, pronta a cogliere al volo la fantasia, la creatività. E’ convinta che a breve l’ispirazione giungerà tutta d’un tratto, e dovrà essere pronta a soddisfare le sue richieste immediatamente.

E’ così che lavora un buon artista, no?

Sì, è così.
 

* * *

 
Per Hinata non era mai stato così difficile dipingere qualcosa.
Un albero, la spiaggia, il mare… tutti paesaggi naturali che lei era stata capace di ritrarre, deformandoli con la fantasia, creando opere d’arti.
Ma quella volta, niente. Il vuoto assoluto, il bianco. Il nulla.
Forse non era abituata a dipingere in città? Era questo il problema? Probabile, ma niente di certo.
Poi un fruscio. Un sussurro.
Il vento… no, una persona. Un ragazzo, un artista.
Hinata si volta verso di lui, osservandolo; anche lui, come lei, ha portato con sé una tela ed uno sgabello. Una piccola valigetta allacciata al cavalletto. “Sai”. E’ questo che recita l’etichetta sopra la valigia. Il nome del ragazzo.
Sai.
Lo osserva per un po’, notando che ha gli occhi chiusi. L’espressione rilassata sul volto, ed il petto che si alza e si abbassa ritmicamente, inspirando a pieni polmoni l’aria fresca della notte.
Chissà a cosa pensa? Hinata non lo sa, ma è certa che la fantasia di quel ragazzo non ha limiti. Poi, lentamente, gli occhi di lui si riaprono e sorridendo, lo vede prendere il pennello muovendo senza freni la mano sulla tela. Con leggerezza, quasi stesse disegnando sull’aria.
Hinata è affascinata da tanta bravura. La sicurezza con cui quel ragazzo dipinge è degna di ammirazione. Con la coda dell’occhio, scorge che sulla tela si sta pian piano formando un volto. Il viso di una donna. E la donna sorride.
Un sorriso sicuro, esperto.
Le labbra candide e carnose; lo sguardo dolce ma allo stesso tempo magnetico.
Una donna che conosce, sa. Per un attimo, ad Hinata sembra di essere penetrata da quegli occhi così belli e perfetti; ma sa che è soltanto un’impressione. Pura immaginazione.
Il disegno assume la sua forma completa, poi il colore. Un dipinto magnifico, meraviglioso. La perfezione.
Hinata vede il ragazzo sorridere nuovamente prendendo una penna. Adesso deve dare un nome alla sua opera. Lo vede esitare per qualche secondo, per poi riporre a posto quel pezzo di plastica colmo d’ inchiostro. Si alza, coprendo la tela con un piccolo tessuto bianco, e poi rimette a posto tutte le sue cose, andandosene.
Ha lasciato che la sua opera non prendesse un nome. Un anonimo capolavoro.
Non sa perché, ma sente che quello che ha fatto quel ragazzo è giusto.

Un genio. Un artista.

 

* * *

 
Adesso Hinata è di nuovo sola, e con lei la sua tela bianca, immacolata.
«Adesso basta, sono stufa. Tanto è inutile, è evidente che sono negata per la pittura; è inutile continuare a perdere tempo in questo modo, meglio dedicarsi ad altro.»
E nel mentre si appresta a rimettere in ordine le sue cose, la mano calda di qualcuno la ferma improvvisamente.
Si volta di colpo, spaventata. Davanti a lei, il viso di un altro ragazzo le fa  perdere un battito. Sgrana gli occhi, e le guance le si tingono di un acceso rosso porpora.
“E’ bellissimo…” Si ritrova inconsciamente a pensare, ed un sussulto quando lui si scioglie in un luminoso sorriso.
«Ehi, non ti starai mica per arrendere?» lei non risponde, incantata. I capelli biondi, gli occhi di un azzurro infinito, ed il sorriso. Un qualcosa di indescrivibile: allegro, protettivo, sicuro. Hinata si sentiva inaspettatamente serena davanti a lui.
Uno sconosciuto. Un meraviglioso sconosciuto.
«Sai, ero venuto qui a guardare le stelle. A quest’ora in quest’area della città si vedono bene, non trovi?» lei annuisce, semplicemente. Non è molto interessata a quello che voleva fare, riesce soltanto a guardarlo, a guardarlo… perché è bellissimo, perfetto.
Il ragazzo lancia un’occhiata alla tela bianca di Hinata ed il sorriso svanisce. Diventa serio, improvvisamente. «Cosa volevi dipingere?» lei abbassa lo sguardo, per la prima volta da quando hanno incominciato a parlarsi.
Scuote la testa, sospirando «Non lo so…», dice tristemente. Lui si alza, avvicinandosi al cavalletto. Prende con decisione il pennello, intingendolo nel colore viola e disegna. Non è molto bravo nel disegno, anzi, è un vero disastro. Ad Hinata viene da ridere, ma non lo fa.
«Ecco fatto!» sulla tela adesso c’è un piccolo omino viola, estremamente ridicolo, ma incredibilmente bello. Meraviglioso come lui. «E’ una bambina… sei tu.» si porta una mano dietro la testa, ridendo nervosamente. «Non è bellissimo ma, ti assomiglia sai? E’ proprio bella, già…»
Hinata si alza, sorridendo. «Sì, è bellissima…» sfiora la mano di lui, prendendo il pennello che le sta passando e lo bagna di color arancione. Il braccio esperto passa velocemente sulla tela. Probabilmente è il disegno più brutto che abbia mai fatto, ma è magnifico. Perché ha disegnato proprio come lui: esageratamente ridicolo e meravigliosamente bello.
«Anche lui è bellissimo… sei tu.» lui sorride, e nuovamente il viso di Hinata si sente invaso da un calore nuovo, inaspettato. Le prende la mano, trascinandola a pochi passi dalla tela. Adesso, entrambi osservano sorridendo il dipinto: due bambini, una viola e l’altro arancione, si tengono per mano, sorridendo.
Proprio come in quel momento.

Come loro due.

 
Hinata non ha mai provato una sensazione simile. Vorrebbe non lasciare mai più la mano di quel bellissimo sconosciuto, eppure sente che deve farlo.
Lascia la sua mano e si gira verso di lui. «Ti ringrazio, è il più bel dipinto che io abbia mai fatto. Ed è tutto merito tuo. Grazie, davvero.» lui sorride, di nuovo. E lei si perde in quel sorriso magnifico, caldo, rassicurante.
Si sentiva al sicuro come mai prima d’ora.
Hinata si avvicina nuovamente alla tela, estraendo dalla piccola borsa una penna stilografica. Si appresta a scrivere, ma qualcosa le fa voltare, incerta. «Scusami… qual è il tuo nome?»
Un sorriso.
 
Ecco cos’è, adesso ha capito: assomiglia in una maniera incredibile al dipinto di quella donna. Si, anche lui è così.
Un capolavoro. Un anonimo capolavoro.
 
«Naruto. Naruto Uzumaki!»
«Piacere, Hinata Hyuuga.»

Una stretta di mano, ed Hinata sente come una scossa. Una scossa incredibilmente calda.

 
 
 
 
 
 

Quella sera, Hinata appese al muro della loro camera un dipinto eccezionale.
Perché finalmente aveva capito cosa mancava, ma andava bene così.
“Naruto ed Hinata”
Il nome del dipinto. Di quel bellissimo dipinto.
 

 
«Ehi Hinata, hai finito di appendere quel dipinto? Dai usciamo, la casa la sistemiamo più tardi!»
Sorrise lei, dolcemente.
«Sì, arrivo Naruto!»
E la porta si chiuse lentamente alle sue spalle.
 

Eccola: la perfezione.







 
 


 
 
 
Note dell’autrice:

Buonasera a tutti, lettori e lettrici!
Beh, che cosa dire… ho scritto questa breve One-shot come regalino per me.
Eh si ragazzi miei, oggi Juno compie il suo primo anno su EFP! Auguri a me, auguri a me! *Coriandoli e festoni di auguri si spargono in giro per la camera, invadendo ogni singolo centimetro quadrato di essa.*
Ma ditemi, non trovate che Naruto sia estremamente dolce? *--*
Mentre Hinata ancora di più! *O*
Che posso dirvi, io a questi due li amo sempre di più! Poi dopo quello che sta accadendo nel manga ancora di più! (Di un’altra volta “di più”?)
Sono così dolci che se li prendessi e li stringessi tra le mani, si scioglierebbero diventando zucchero filato e tanta cannella! (??)
Sì, e magari il sudore sarebbe zucchero! (Ma che schifo! >.<) Ok, scusatemi…
Emh… *Coff- coff*
Dicevo, non li trovate super adorabili?
Comunque Hinata pittrice fa davvero molto figa, non trovate? u.u
Certo che anche Kishimoto è fissato con l’arte… Sai, Deidara, Sasori… e adesso io ci metto in mezzo pure Hinata. Geniale, no? (Sì, certo .-.)
Naruto come al solito andrebbe mangiato di baci! E Sai… vabbé, lui serviva per far sentire ancora più incapace la povera Hinata u.u
Ma il finale non è bellissimo? Sono andati a vivere insieme, sono andati a vivere insieme! (Senti smettila, sei davvero disperevole. Se ti stai zitta fai più bella figura!) Eeeeeeeh, scusatemi ancora, la mia vera personalità ha ragione.
Mi rintanerò nella mia segreta e oscura dimora allora… addio! :(

PS: ho cercato di mantenere i personaggi il più IC possibile, ma nel caso io non ci fossi riuscita, vi sarei grata se me lo faceste notare :)
 
Ciao gente! E’ la vera Juno che vi parla!
Purtroppo, la mia altra metà - quella deficiente che si inventa le storie e roba simile- si è offesa e non vuole più parlare. Per cui, sarò io a terminare!
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta, perché la povera Juno era molto entusiasta mentre la scriveva. E’ anche una NaruHina fluff! (Più o meno…) perfetta per rifarsi dopo lo schifo di “Anata no egao, whatashi no ai”, vero? :) se non la conoscete e vi va, passate a leggerla. E' molto bella, sapete? (eeeeeh!)...(Comunque sì, è una pubblicità u.u) Un bacione grande e a presto!
 
Juno :3
   
 
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