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Autore: Irishgirl    03/01/2013    3 recensioni
"E io aspetto, aspetto sempre, da sempre. Ho imparato ad aspettare davvero ormai.."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"E io aspetto, aspetto sempre, da sempre. Ho imparato ad aspettare davvero ormai. 

Mi metto li, sdraiata sul divano o sul letto, e aspetto, Cosa..? 

Aspetto che cominci un film, aspetto l’ora della merenda come i bambini piccoli, aspetto le tre, aspetto le cinque e mezzo, aspetto mia mamma che torna da Porto Rico, aspetto la cena, aspetto un messaggio, aspetto una mia amica mai puntuale, e poi, se mi capita, aspetto te. 

Però aspettare te non mi piace e non mi è mai piaciuto, per un semplice motivo: non arrivi mai.."

 

Finisco di scrivere questa frase e chiudo con un piccolo tonfo la mia piccola agenda. Guardo fuori dalla finestra. Piove, annoto sempre i miei pensieri quando il cielo piange. Mi ispira. Avvolta nel mio maglione blu scuro mi schiodo da quella poltrona che sembrava essere diventata un tutt'uno con me. Le gambe sono addormentate e formicolano, sarà colpa della posizione,  raggiungo la cucina a passi stanchi ed estraggo dal frigo un succo all'albicocca.

H."Buon pomeriggio" intona Harry entrando in cucina a passo felpato. Si sfrega gli occhi energico. 

B: "Fatto un bel sonnellino pomeridiano..?" chiedo mentre sorseggio il mio succo. Annuisce sbadigliando.

H: "Che facevi..?" chiede lanciando una piccola occhiata alla mia agenda.

B: "Scrivevo..sai che lo faccio sempre quando piove.."

H:"O quando sei triste.." aggiunge lui mentre si prepara un caffè. Fingo di non aver sentito, sospiro. Mi conosce così bene. Sa tutto su di me, condividiamo l'appartamento ormai da qualche anno e mi piace stare con lui, ci siamo trovati bene sin dall'inizio, con lui ho riso, pianto, scherzato, giocato, cucinato, parlato e anche fatto sesso. Quello è successo solo una volta, ed è stato piuttosto imbarazzante eravamo reduci da una serata piuttosto spinta e ci siamo giurati che non l'avremmo più fatto e così è stato. Non provo niente di più di quello che ho elencato su di lui. Ma sono una ragazza innamorata, quello si. Innamorata del suo amico. Louis. Io e lui abbiamo avuto una storia che non è durata molto, ma è stata sufficiente per lasciarmi un segno indelebile. Ok, sto pensando troppo e non mi va di farlo qui, in presenza di Harry lui capisce quando sto facendo frullare il cervello e sicuramente attaccherà con tutte le sue fastidiose domande assillanti, alle quali io non ho voglia di rispondere. Poso il bicchiere nel lavandino.

B: "Vado a farmi una doccia.." annuisce emettendo un piccolo grugnito mentre legge gli ingredienti del pacchetto di biscotti dal quale sta mangiando freneticamente.
Salgo le scale indisturbata o meglio disturbata dal ronzio della mia testa che on mi da tregue continua a pensare a Louis.

 

Ricordo ancora come ci siamo conosciuti.

Eravamo ad una festa e lui mi rovesciò addosso tutto quanto il suo cocktail compreso il ghiaccio. Giurai a me stessa che non l'avrei mai perdonato, mi portò a casa quella sera. Ricordo  ancora il suo viso, quegli occhi ridotti quasi a fessure, mi scrutavano, il suo sorriso e il suo modo di fare. Era così spontaneo e mi faceva ridere anche se ce l'avevo a morte con lui.

Ricordo che scesi dalla macchina.

L: "Ci vediamo.." la sua voce era così dolce, avrei voluto baciarlo fino a farci mancare il respiro. "Brianna resta sulle tue" ripetevo come un mantra, "non ti voltare altrimenti sei persa" .
Camminavo verso il portoncino marciando sicura. Improvvisamente una portiera che sbatte e si chiude. Poi le sue mani sul mio polso con un leggero strattone mi fece voltare e dopo avermi dolcemente avvolto la la nuca con le sue dita arrivarono le sue labbra. Lo ricordo perfettamente quel bacio, durò secondi, minuti, ore, secoli..? Non so descriverlo ma  fu il bacio più intenso che abbia mai ricevuto. Le nostre labbra si incastravano alla perfezione sembravano fatte apposta, infilavo le mani sei suoi capelli e mi beavo di quel momento inspirando il suo odore e assaggiando avida il suo sapore. Tutto quel sentimento amaro che provavo nei suoi confronti si volatilizzò nell'aria come vapore acqueo. Lo volevo lo desideravo.

L: "Ti chiamo io.." sussurrò sulle mie labbra che sentivo gonfie  di quel bacio, si appoggio di nuovo per pochissimi secondo poi se nè andò verso la macchina a passo sicuro con le mani in tasca, rimasi li immobile, il mio vestito, la mia borsa, come abbandonata ma piena di vita, sorrisi tra me e me. Volevo rivederlo, lo volevo, la mia dipendenza era appena iniziata.

 

Mentre ripercorro questi momenti mi spoglio e mi preparo per entrare in doccia. Perché mi sono messa a pensare a lui..? MI  spoglio e scruto il mio corpo nello specchio che ho di fronte. Questa pelle metaforicamente parlando apparteneva a lui. Mi sfioro la pancia con dita leggere e mi ricordo di quando lo faceva lui..L: "Devi mangiare, sei uno stecchino..ora ti porto a rimpinzarti di ciambelle fino a star male..!" e rideva. Vado in bagno e mi spoglio completamente accendo l'acqua calda e mentre scruto ancora il mio corpo, mi viene in mente la prima volta che abbiamo fatto l'amore.

 

Eravamo in giardino quel giorno.

L:"Non ci posso credere sei caduta..?" disse ridendo sguaiatamente.

B: "Piantala di ridere e vieni a darmi una mano.." cercai di  sopprimere una risatina, il ginocchio mi faceva male. si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi. 

B: "Credo di essermi sbucciata un ginocchio" piagnucolai per finta, anche se bruciava davvero.

L: "Allora in questo caso.." mi prese in braccio avvolgendomi con le braccia una dietro la schiena e una sotto la piegatura del ginocchio. Risi.

B:"Louis..! Non è il caso.." risi piano, mi piaceva stare in braccio a lui, tra di noi non era ancora successo niente oltre a qualche coccola spinta e qualche carezza di fuoco. Pensando a quarto mi accorsi di quanto realmente lo desiderassi. Ricordo che arrivati in camera mi adagiò sul letto, come se fossi fatta di vetro. Portavo i jeans.

L: "Ora controlliamo piccola.." disse piano. Me li slacciò e li sfilò piano, giurai di averlo visto deglutire di nascosto. Ci desideravamo entrambi. Il mio ginocchio era lievemente sbucciato era rosso vivo ma non sanguinava più di tanto. 

L: "Te lo disinfetto.." annunciò mentre ormai era già nel bagno a prendere l'occorrente. Con cura bagno il cotone di disinfettante verde e applicò un cerotto della misura perfetta.

L: "Ecco fatto.." annunciò soddisfatto del suo lavoro.

B: "Grazie.." Sorrise e si avvicinò a me per stamparmi un bacio casto. Avvolsi la sua nuca con le mie dita sottili e lo trascinai piano su di me. Non oppose resistenza, si lasciò andare, allargai le gambe, prese il mio viso tra le sue mani e cominciò a baciarmi con un ritmo che non gli riconoscevo, ma che mi piaceva. Lo voleva anche lui, accarezzai la sua schiena ancora coperta dalla maglietta. Le sue mani sulla mia pelle, sotto la mia maglietta erano la causa dei mille brividi che percorrevano il mio corpo facendomi quasi agonizzare. I vestiti sparirono con un lentezza disarmante che segnava ancora di più la nostra fame di noi. Le nostre pelli al contatto bruciavano

 fu un momento di beatitudine, sentire lui dentro di me io che mi muovevo al suo ritmo, i baci, le carezze in posti proibiti, il suo odore mescolato al mio, i gemiti, le nostre voci che si sovrapponevano, le sue parole, i sospiri. 

L: "Penso di amarti Brianna.." sussurrò a fiato corto sulla mia pelle, mentre stringevo i suoi capelli i miei occhi si riempirono di lacrime bollenti. Sorridevo, da sola, sulle sue labbra, sulla sua pelle sorridevo ad occhi chiusi assaporando ogni singolo istante. I suoi baci si alternavano alle carezze non sentivo altro che noi in quella stanza. In quel momento sentivo che non l'avrei perso per nessuna ragione al mondo. Ma mi sbagliavo.

 

Sotto l'acqua della doccia riaffiorano tutti i momenti passati con lui. Fino al giorno in cui uscì dalla porta di casa mia e non entrò più. Avevamo appena finito di fare l'amore o almeno così sembrava erano un pò di giorni che tra di noi non funzionava. Litigavamo spesso e quando non lo facevamo eravamo impegnati ad amarci o semplicemente a fare sesso..lo sentivo lontano, sentivo che era diventata solo un'esigenza fisica per lui, per me no, era pura dipendenza era amore allo stato brado.

Ricordo eravamo a letto.

 

Si scostò da me sdraiandosi guardando il soffitto inerme.

B:"Cosa stiamo sbagliando..?" chiesi senza guardarlo. Lo senti respirare profondamente.

B: "Louis.." mormorai.

L:" Brianna, ti prego non stiamo sbagliando niente solo non è più come prima.." il suo tono era nervoso. Avrei voluto urlargli"sei tu ad essere cambiato, sei tu che non sei più come prima,sento che non mi ami più" non avevo il coraggio.

B: "Non dire così..Io ti amo ancora.." sussurrai.

Si voltò verso di me, i suoi occhi azzurri..con una mano sfiorò il mio viso, poi si alzò dal letto, si vestì. Rimasi immobile a guardarlo incapace di tutto.

Uscì dalla stanza.

Mi vestii in fretta le mie mutande e un grande maglione appoggiato sulla sedia li accanto pure loro sembrava più freddi del solito. Scesi di corsa legandomi i capelli, se ne stava andando me lo sentivo.

B: "Lou.." Si stava infilando il giubbotto.

B: "Dove vai..?" alzai la voce. Si avvicinò a me piano, prese il mio viso tra le mani, mi guardò negli occhi non riuscivo a capire. Le mie palpebre pesavano sotto il suo sguardo e le mie labbra diventarono quasi fredde. "Ci siamo" dissi tra me e me.

L: "Non posso stare più con te..credo sia meglio troncare qui.."

B:"Perché..? cosa stai dicendo..?" Incredula mi aggrappai con le mani ai suoi fianchi. Stavo per svenire.

L: "Mi dispiace, non possiamo continuare così non te lo meriti sappiamo entrambi che tutto è cambiato, non siamo più gli stessi io non sono più lo stesso è inutile continuare..è cambiato tutto Bri"

Feci cenno di no con la testa.

L: "Si è così..e lo sai anche tu.." confermò.

L: "Ma ti giuro, che ti ho amato davvero..giuro piccola." Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò, lasciandomi sola in mezzo a quella stanza fredda e senz'anima. Mi sentii vuota, incapace di piangere.

 

Da quel giorno scrivo tutti i giorni, scrivo di lui, della nostra storia. lo amo ancora, come la prima volta  che l'ho incontrato. l'ho amato da quando guardandomi negli occhi con il suo sguardo sbarazzino mi disse L:"Piacere sono Louis, farò in modo che tu non mi dimentichi facilmente.." con il suo sorriso sornione. Quanto l'ho trovato insopportabile per quella frase, solo ora mi rendo conto di quanto aveva ragione. Non posso dimenticarlo, sarebbe come uccidere la parte migliore di me.

 

 

 

  
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