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Autore: xSabri    03/01/2013    7 recensioni
“Un giorno forse saremo troppo lontani per stringerci la mano come stiamo facendo ora. Un giorno sentiremo il bisogno di amarci come non abbiamo mai fatto ma non potremo farlo. Quel giorno pioverà, quel giorno sarà come oggi. Quel giorno bacia la pioggia. Lascia che ti colpisca il viso, ti scompigli i capelli, ti bagni i vestiti. Lascia che la pioggia ti ami, come ti amo io.”
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon salve a tutti quanti!
Di solito non metto l'angolo autore all'inzio ma con questa OS ci tenevo perchè mi piace particolarmente.
Fatemi una cortesia, mentre la leggete ascoltate la melodia si Yiruma "Kiss the Rain" perchè mi ha accompagnata mentre la scrivevo.Basterà  cliccare sul nome della canzone sul rigo sopra:3
Grazie a chiunque la leggerà :)











Ciao amore mio,
forse ti starai chiedendo perché non sono lì con te mentre aspettiamo lo scattare della mezzanotte. Forse ti starai chiedendo perché, mentre tutti alzano i bicchieri al cielo sperando in un anno migliore, io non sia arrivato neanche alla fine di questo 2012.
Basta a farti domande, non c’è ne bisogno.
Ho davvero tante cose da dirti, amore mio, ma proprio tante.
Ti ricordi Agosto 2011?
Io si, come se fosse ieri.
Eravamo appena tornati da una nostra vacanza, eravamo riusciti ad aggirare tutti i paparazzi e a non farci beccare mentre prendevamo un aereo diretto in un’isola sperduta dell’Atlantico. Nessuno dei due credeva che quell’isola esistesse, ma poco ci importava. Avevamo bisogno di andare via da Londra, lontani dalla Modest!, lontani anche dai nostri amici, dai loro sguardi.
E’ sempre stato brutto vedere i loro occhi pieni di affetto e anche troppa malinconia quando ci guardavano. Ti ricordi le parole di Liam quando tornammo a casa tutti rossi per il sole e con gli occhi carichi di amore?
“Simon ci vuole vedere. Credo che smetterete di sorridere per un po’”.
Loro tre sapevano già tutto ma avevano promesso di non dircelo perché conoscevano già le nostre reazioni.  Appena mettemmo piede nella grande sala delle conferenze mi colpì subito la figura snella di quella ragazza che era intenta a riempirsi una tazza di caffè. Simon era seduto sulla sua poltrona e ci guardava con superiorità.
“vi siete divertiti in vacanza tutti e due?” ci disse e sentì il pavimento sotto ai miei piedi aprirsi e inghiottirmi. Era grazie a lui se eravamo un gruppo, ma non avevo mai pensato che, in fondo, noi per lui fossimo solo macchine per fare soldi.
“Lei è Christina” indicò la ragazza seduta alla sua destra e lei ci sorrise porgendoci una mano, né io e né te la stringemmo.
“Lei invece è Eleanor” la ragazza che stava bevendo il caffè ci sorrise.
Erano identiche, se lui non ci avesse spiegato che loro due erano il frutto di un accurata ricerca, le avrei prese per gemelle.
“Il vostro flirt, amore, cazzata o come volete chiamarlo finisce qui. Louis, da domani ti farai vedere in giro con Eleanor Jane Calder, la tua prossima ragazza.”
Ricordo la tua espressione sul viso, ricordo di aver visto nei tuoi occhi qualcosa spegnersi.
In tutte le nostre canzoni urlavamo di voler dire al mondo di essere innamorati di una ragazza, di dipendere solo da lei ma noi non potevamo farlo.
Noi due eravamo bloccati tra la nostra musica e la nostra vita.
Eravamo come due uccellini in gabbia, non potevamo essere noi stessi, non potevamo spiccare il volo seguendo la nostra strada.
Simon mi chiese di uscire dalla camera perché secondo lui dovevi conoscere la “tua ragazza”. Dovevate organizzarvi per il giorno dopo, dovevate decidere dove andare.
Solo dopo capì che tutta quell’organizzazione serviva per chiamare i paparazzi e riferire il luogo e l’ora esatta del vostro incontro.
Tornai a casa.
Il mio sguardo vagava per la stanza, la nostra stanza.
Ovunque mi girassi c’erano foto nostre, foto che nessuno aveva mai visto.
Le presi una ad una e iniziai a strapparle.
Più le strappavo e più il mio cuore andava a pezzi, la mia anima si lacerava.
Mi è sempre piaciuto pensare che tu sei sempre stato presente nella mia vita, che il destino avesse voluto che noi due ci incontrassimo, ci innamorassimo, ci vivessimo.
Perché noi facevamo quello. L’uno viveva nell’altro come una combinazione perfetta.
Quando tornasti a casa avevi gli occhi rossi e puzzavi di alcool. Mi baciasti con più foga del solito e ti addormentasti stringendomi al tuo petto.
Non mi hai più baciato, non mi hai più stretto al tuo petto, non mi hai più accarezzato i ricci.
Dicevi di sentirti sporco, contaminato.
Urlavi contro la porta chiusa della mia camera che questa vita ti faceva schifo, che nessuno è libero di essere chi vuole.
Ricordi quando rimandarono la nostra intervista per un giornale perché pioveva talmente forte che mezza Londra era allagata? Ricordi come si aprì il tuo sorriso quando me lo dicesti?
Eravamo bloccati a casa nostra.
Io, tu e due barattoli di gelato al pistacchio.
Ricordo che mentre stavamo mangiando il gelato mi prendesti una mano e guardasti fuori dalla finestra. Non aveva  ancora smesso di piovere.
“Un giorno forse saremo troppo lontani per stringerci la mano come stiamo facendo ora. Un giorno sentiremo il bisogno di amarci come non abbiamo mai fatto ma non potremo farlo. Quel giorno pioverà, quel giorno sarà come oggi. Quel giorno bacia la pioggia. Lascia che ti colpisca il viso, ti scompigli i capelli, ti bagni i vestiti. Lascia che la pioggia ti ami, come ti amo io.”
Come dicesti tu, ho lasciato che la pioggia mi baciasse tante di quelle volte che ne ho perso il conto. Era sempre la stessa sensazione ma non eri mai tu.
Ricordi quando ci comunicarono che era stato organizzato un concerto al Madison Square Garden? Ricordi come ti girasti a cercarmi per sorridere e abbracciarmi?
Simon tossì talmente tanto forte in quel momento che tutti in quella stanza, paparazzi compresi, capirono che in quel tuo gesto c’era qualcosa che non andava, che non avresti dovuto farlo.
Ci allontanammo sorridendo ancora.
Ho passato l’ultimo anno della mia vita chiedendomi cosa fosse davvero giusto.
Era giusto far credere a milioni di persone che tu stavi con Eleanor?
Era giusto che solo noi cinque, Simon e le due ragazze sapessero la verità?
Era giusto che ci prendessimo così in giro da soli?
Era giusto che tu iniziassi ad essere così maleducato e scontroso contro chiunque nominasse “Larry Stylnson?”
Era giusto recitare una vita che non era la nostra?
Era giusto lasciare che un’altra persona decidesse al posto nostro chi amare?
Dimmi ora, tutto questo era giusto?
Perché non siamo mai stati in grado di ribellarci, Louis?
Perché abbiamo messo davanti prima il nostro lavoro e poi la nostra vita?
Avevamo davvero bisogno di avere una vita da schifo per sentirci realizzati!?

Ora sta piovendo.
Tu sei in cucina con Eleanor o Christina. C’è anche Simon.
Vi state accordando su quello che farete la notte di Capodanno.
Ti sento sbuffare e dire che l’ultimo dell’anno vuoi passarlo con chi ami davvero, non quelle due. Simon ridacchia, non è d’accordo.
Neanche quelle due lo sono. Con te stanno acquistando notorietà, tanta notorietà.
Ti sento mentre gli chiedo cosa farò io.
Io non ci sarò, amore mio. Sarò già troppo lontano per  fare qualsiasi cosa.
Sai qual è l’unica cosa che davvero mi piace in questo momento?
La pioggia, il modo in cui la tua voce risuonerà nella mia testa mentre il mio corpo volerà nel vuoto.
La pioggia mi bacerà, mi abbraccerà.
La pioggia mi farà credere che tu sei con me.
Ho cercato in tutti i modi di chiederti aiuto, Louis. Ho cercato in tutti i modi di farti capire che stavo per mollare la presa e abbandonare tutto.
Ma tu non l’hai capito.
Tu mi abbracciavi e mi sussurravi che presto sarebbe tornato tutto com’era una volta.
Mi dicevi che saremmo tornati ad amarci, mi dicevi che avremmo potuto farlo davanti a tutto il mondo.
Non ti credo, Louis.
Non ti ho mai creduto.
Riprenditi la tua vita prima che sia troppo tardi.
Cerca qualcuno da amare come hai fatto con me e non rifare lo stesso errore.
Ama, sogna, invecchia.
Ricordami come quel ragazzo che la mattina ti faceva trovare la colazione pronta e un post-it attaccato al frigorifero con scritto ti amo.
Due cose belle ci sono state nella mia vita: tu e la musica.
Ti amo, con tutto me stesso.
Sei il mio migliore amico, il mio ragazzo, il mio amante.
Perdonami se non sono forte.

Tuo per sempre, Harry.”
  
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