-Mamma, mamma! Esigo che Deidara sia mandato in un istituto di rieducazione alla società! -
-Esigo? Hai mangiato un dizionario a colazione, mocciosa?-
-Vai a farti fottere e con te il tuo unico neurone!-
-Devo farmi un appunto mentale per la tua raffinatezza, nee-chan.-
Airi sospirò, quanto erano difficili.
-Ammirevole. Diciassette anni buttati nel cesso a fare battutine inutili.-
-Sta parlando miss maturità.-
Continuando a scambiarsi con garbo le rispettive opinioni, erano riusciti a raggiungere la soglia della cucina senza uccidersi.
Tuttavia al peggio non c'é mai fine.
Soprattutto se l'ostacolo é una porta troppo stretta.
-Vado prima io.-
-Fammi passare, mostriciattolo.-
-Taci capra, e inchinati alla maestosissima me!-
-Non sapevo che una palla potesse avere una corona.-
-Mi stai dando della grassa?!-
-No, constato la realtà.-
-Ma brutto...-
-Buongiorno bambini, ho fatto le crêpes.- Li interruppe la madre.
A quelle parole, i due ragazzi magicamente si fiondarono a tavola.
Il fatto che avessero travolto ogni cosa sul loro cammino e che avessero continuato gentilmente a insultarsi era totalmente secondario.
-Non sono adorabili i nostri figli, Sasori?- rise Airi.
-Non ne dubito, se solo sapessero cos'è l'educazione.- rispose il compagno, mentre un lieve sogghigno gli increspava le labbra. -In ogni caso- continuó nuovamente serio -devo parlarvi.-
I ragazzi si fecero attenti.
-Sapete bene che, una volta terminata la guerra, venne imposto il sigillo della resurrezione impura ai nukenin che, nonostante avessero perso la vita in battaglia, si erano pentiti e erano stati ritenuti degni di una seconda possibilità, e assieme ad essi le loro famiglie. E siete perfettamente consapevoli di quanto noi dobbiamo ai ninja di Konoha, l'Hokage per primo. Dunque ritengo doveroso che voi andiate a porgere i vostri saluti dato che avete raggiunto la maggiore età. Mi aspetto che vi comportiate come due degni discendenti del clan della Sabbia Rossa.-
I giovani rimasero in silenzio. Sasori era quasi commosso.
-Chiudi quella fogna, nii-san, ci entrano le mosche.-
Come non detto.