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Autore: xingchan    03/01/2013    5 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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Un'ennesima fitta fece destare il giovane all'improvviso.

Ancora assonnato, si accorse di aver dormito a pancia in su e stava per girarsi verso la parte lesa, quando vide che le ciglia di Akane erano bagnate di lacrime. Pensò che quella stupida si fosse impensierita sul serio nel momento in cui le raccontò la vicenda con i suoi allievi.

Era sul punto di asciugarle gli occhi, quando sentì che qualcuno lo chiamava animatamente.

-Ranma! RANMA!!-. Era Soun, che bussava senza sosta alla porta dei due ragazzi. Kasumi aveva visto i suoi vestiti sporchi di sangue in bagno e aveva avvertito il padre con un'espressione terrorizzata in viso.

Il ragazzo con il codino fu svegliato completamente da tutto quel fracasso e, dolorante, si alzò piano dal letto per andargli ad aprire.

-Cosa c'è?- chiese, vedendo il signor Tendo agitato che teneva in mano una sua camicia.

L'altro si accigliò un poco, ma, sapendo che doveva esser successo qualcosa di grave in montagna, assunse un tono comprensivo per rivolgere la parola al genero. -Che significa cosa c'è?! Sei tornato prima del termine e sei ferito!-.

Ranma si grattò la testa, perplesso. -Non è per questo motivo che ci siamo ritirati... C'è stata una nevicata e anche molto forte, i ragazzi non sono ancora abituati e...-.

-Ti rendi conto in che guaio ti sei cacciato? Ora dovrai fare i conti con Happosai!- puntualizzò l'uomo con i baffi innervosito e tremante di paura. Chissà cosa sarebbe stato capace di combinargli...

-Aaaaahh! Lo aggiusto io! E poi, è stato lui a dire che se il tempo non permetteva era obbligatorio ritornare a Nerima, o lei se lo è dimenticato?!- ribattè lui ringhiando.

-VEDITELA DA SOLO!- terminò Soun, andandosene a passo di marcia. Non era più un problema suo affrontare quel maestro degenere, che senso aveva lamentarsi ancora?

Ranma sbattè la porta arrabbiatissimo. Lui non aveva affatto paura di quel depravato centenario, senza contare che aveva ragione! Nevicava e qualcuno è rimasto ferito, più di così cosa doveva capitare?

Quando udì la porta chiudersi violentemente, Akane si mise a sedere. -Cosa voleva papà?-.

-Niente, ha solo ancora paura dei pesci piccoli. Un uomo grande e grosso come lui!-. Ebbe alcuni spasmi e cominciò a imprecare. Non ne poteva più di quegli stupidi timori per vecchia scimmia! Perchè mai c'era ancora quell’assoluta riverenza verso il nanerottolo avido di biancheria?! -La devono smettere, non è possibile che i nostri padri debbano fare i mocciosi alla loro età!- sbraitò, mentre si infilava una camicia pulita. Nel farlo, però, si sfiorò il fianco e questo gli causò un gemito. -Maledizione!!!-.

-Hai ragione... Ma lo sai che Happosai è molto vendicativo, per questo hanno una fifa tremenda di lui...-.

La ragazza si affacciò alla finestra, inspirando l'aria del mattino. Ranma fece una faccia indispettita, si avvicinò alla moglie e le puntò l'indice contro. -Ti dimostrerò che io sono molto più forte di una mummia maniaca!-. Lei si voltò, guardandolo incuriosita e Ranma continuò. -I miei allievi mi considerano migliore!!- e se ne andò, lasciandola sorridente.

Happosai aveva ascoltato tutto per filo e per segno e, dato che se avesse cominciato a lamentarsi sarebbe passato dalla parte del torto, non disse nulla.

A patto che Ranma-chan indossasse uno dei suoi tesorini…

***

Non voleva arrendersi così facilmente. In altri tempi lo avrebbe fatto, ma sapeva che non doveva sbagliare. Lei era un'amazzone, e un legame debole come lo era quello di Akane con Ranma valeva meno di zero, ne era sicura.

Il ragazzo con il codino si era sempre dimostrato contrario, e ciò che Mousse le disse al monte Hooh non la convinceva.

-Guardali... Guarda Ranma Saotome...-. Il giovane cinese la invitava ad osservare il suo amato invocare Akane con tutto il dolore che provava. La stava abbracciando e stava piangendo per colei che aveva sempre definito maschiaccio. Shan Pu non se lo sapeva spiegare, anche se per un momento avvertì un sentimento strano, che lei non aveva mai provato: molto probabilmente era esclusione, solitudine. Mousse doveva aver sentito che la ragazza era stravolta, perchè cercò di cingerle le spalle quando lei prontamente scacciò via quella mano consolatrice.

Le sue dita affusolate tamburellavano sul di un tavolo in mezzo al ristorante ormai vuoto. La giornata era stata faticosa, doveva essere questo il motivo di tutti quei pensieri così frustranti per lei. La sua bisnonna uscì dal locale per controllare che nessuno fosse più nei paraggi, chiudendo l'ingresso a chiave.

-Ti avevo detto di portare i piatti da lavare a Mousse, perchè non l'hai fatto?- la riprese l'anziana signora.

-Non posso sopportare ancora tutto questo...- piagnucolò la cinesina senza rispondere direttamente alla domanda, affondando il viso nelle braccia incrociate.

Obaba sembrò intuire ciò che la nipote voleva intendere.

Senza replicare, fece retrofront ritornando ai fornelli. Vide il ragazzo papero che, di spalle, si stava occupando delle stoviglie. -Io ho parecchio da fare- lo avvisò. -Occupati dei tavoli, sono ancora lì che aspettano di essere sparecchiati!!- sbottò con asprezza voltandosi dalla parte opposta al giovane il quale, per la stanchezza, sospirò rumorosamente.

Si diresse in cantina, dove c'era un forte odore di cibo essiccato, e avanzando verso un punto preciso del posto si fermò davanti ad una cassetta piena zeppa di ogni tipo di cianfrusaglie cinesi. Frugandoci dentro, tirò fuori una fialetta contenente un liquido rossastro. Ghignò furbescamente e ritornò dalla nipotina.

-Ecco- gliela mise fra le mani. -Trova un modo di farla bere ad Akane o a Ranma e subito l'uno proverà ribrezzo per l'altra o viceversa. La permanenza degli effetti dipende dalle dosi. Tutta l'ampolla dovrebbe resistere per almeno dieci anni!-.

Shan Pu si portò la fiala davanti agli occhi, scrutandone la consistenza. Quella pozione appariva molto potente e non vedeva l'ora di provarla su uno dei due sposini.

***

Il giorno prima del matrimonio di Kasumi e Tofu tutti avevano cercato di terminare i preparativi che necessitavano. Soun aveva ancora una volta pianto come una fontana in avaria e, nonostante le rassicurazioni delle sue tre figlie, non riusciva proprio a smettere.

Happosai continuava a rubare la biancheria intima e anche se la stessa Kasumi gli aveva gentilmente chiesto di risparmiarsi almeno in quei giorni, l'arzillo vecchietto decise di sottrarla soltanto ad Akane che, con rabbia crescente, aveva distrutto mezza casa a suon di martellate che dovevano essere destinate all'anziano maestro.

-TORNA QUI, MANIACO!- ripeteva, attirando l'attenzione di Ranma e di Soun che stavano discutendo riguardo ai genitori del giovane con il codino. -Quando arrivano i miei?-.

Nodoka e Genma passavano la maggior parte del loro tempo al dojo, ma avevano preso l'abitudine di considerare la loro abitazione come punto di riferimento.

-Dovrebbero essere qui a momenti...-. Nell'attimo in cui pronunciò la parola "qui", la figlia più piccola gli fece eco, rincorrendo Happosai che correva con l'intimo in mano.

Il marito di lei intervenne, parandosi davanti al vecchio per sbarrargli ogni via d'uscita. -Quando la finirai di fare il porco, eh?!-. Happosai cercò di saltare per oltrepassarlo, ma fu acchiappato per la tutina.

-Devi piantarla con questi furti! Questa adesso è anche casa mia, e io ne ho abbastanza delle tue manie!- urlò, ma quando finì il suo discorso, si rese conto di aver inveito soltanto contro un reggiseno della moglie la cui voce cominciò a trasformarsi in quella di un demone.

-RANMAAA!!!!!! SEI UN PERVERTITOOOOO!!!!!- e con un calcio lo fiondò verso l'azzurro intenso del cielo.

Nel mentre, Nodoka annunciò il suo arrivo insieme al consorte sotto forma di panda avvisando che si sarebbe stabilita lì per la notte.

L'alba dopo fu molto movimentata. Gli ultimi ad alzarsi furono gli uomini, tranne il signor Tendo che faceva su e giù per la villetta.

L'abito di Akane era verde pastello, lungo fino alle ginocchia con scollo a barchetta; quello di Nabiki sfiorava il rosso fuoco ed era molto più provocante.

Quando tutti furono pronti e il dottore arrivò al dojo ornato a festa, Ranma e Akane erano accanto a Tofu che era talmente su di giri che dovette tenere un sacchetto del ghiaccio in testa fino all'arrivo della sposa. Fortunatamente tutto andò per il meglio. Kasumi aveva insistito affinchè Ranma e Akane facessero da testimoni alle loro nozze. Lui era restio ad accettare un tale ruolo, al contrario la ragazza aveva dato immediatamente il loro consenso.

Da parte dei due c'era una profonda commozione durante la cerimonia, oltre che per la loro sorellona, anche per il ricordo del loro matrimonio: inizialmente era cominciato in modo piuttosto burrascoso, ma man mano che si andava avanti scorreva liscio come l'olio.

Più o meno.

Ranma ricordava che Shan Pu e Ukyo si erano recate alla cerimonia di nascosto ma avendo visto l'atteggiamento del tutto contemplativo del ragazzo con il codino cominciarono a gettare via l'ascia a malincuore sotto la supervisione di Mousse e Ryoga. O almeno era quello che tutti avevano capito. Il ragazzo papero e il giovane maialino avevano ben compreso che per loro quattro non c'era spazio per ciò che stava avvenendo all'interno del dojo, quindi avevano trattenuto le due ragazze fino alla fine.

Mentre agli occhi degli altri le due contendenti sembravano tacere, a chi dovette costringerle a mantenerle con la forza apparivano delle belve feroci.

La sera stessa erano andate per chiedere spiegazioni a Ranma, ma lui le mandò via dicendo che non aveva nulla di cui giustificarsi con loro.

Al termine, ebbe inizio un piccolo ricevimento, organizzato esclusivamente dalla perfida mezzana.

Che fossero tutti sull'orlo delle lacrime era ovvio. Ma il povero papà Tendo aveva cominciato a blaterare qualcosa come -LE MIE BAMBINEEEEEE!!!!!!!!- riferendosi al fatto che la più grande e la più piccola ormai non erano più con lui e che lo avrebbero presto dimenticato.

Ma se Akane era nella sua stessa casa!!

-Ma no!- lo incoraggiava Ranma. -Sei loro padre! E loro sono le tue figlie! Me lo ha insegnato lei che...-. Non lo fece terminare che Soun lo abbracciò con una forza a dir poco sovrumana, come quella che ci metteva Akane quando lo prendeva a pugni.

-Signor Tendo, mi lasci!!- lo implorava.

-QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE DI CHIAMARMI PADREEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- e pianse ancora più forte.

Akane fu intrattenuta per più di due ore dalla madre del dottor Tofu. La vecchia signora non aveva fatto altro che esprimere meraviglia al sentire che una ragazza così giovane fosse già sposata.

-Oh, e perchè non ancora avete un bel frugoletto da crescere?-. Al che la giovane arrossì, cercando di deviare la conversazione. Caso volle che Ranma fosse nelle vicinanze, intento proprio a cercare la moglie, siccome non si erano quasi parlati quella mattina perchè troppo presi dall'euforia.

-Di cosa stavate parlando?!-.

-Di niente...- rispose lei vagamente.

 

 

 

 

 

 

 

Scusate l'aggiornamento repentino... u.u

Ma è venuto di getto!! ^-^

   
 
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