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Autore: _Uneksia_    03/01/2013    4 recensioni
Venere, piccola dea, nasce dalla spuma di mare.
Si risveglia nella terraferma e fa un incontro (non)casuale.
03-01-2012. Un bambino e un padre passeggiano per il Saint Stephen Green completamente innevato e anche questi fanno un incontro ravvicinato.
Due momenti collegati. Due storie diverse raccontate.
OS ispirata da -La Nascita di Venere, di Sandro Botticelli; - El Nacimiento de Venus, di Victoria Francés.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pictures, storie di vita vissuta.'
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In un imprecisato spazio e tempo.

Accade sempre che, dopo una lunga camminata in un vicolo buio e freddo, il calore penetri nelle nostre ossa ristorate dalla luce che si incontra alla fine del percorso.
A cui si aggiunge la sensazione di una patina bianca nei nostri occhi quasi a farCi temere, per un attimo,  di esser diventatI ciechi.

Dove mi trovo? Che posto è questo? Che cos’è questo velo che mi avvolge?

Venere si svegliava per la prima volta dopo essere stata messa al mondo dal seme di Crono fecondato dalla spuma del Mare.
In posizione fetale, si schiudeva dal bozzolo di schiuma che l’aveva avvolta per tanto tempo.
Il suo corpo latteo ancora non si era abituato al calore del Sole, gli occhi nocciola ancora non avevano allontanato la patina bianca che non permetteva a loro di conoscere il mondo.

Leggera, dall’acqua Venere era stata trasportata sulla terraferma da Zefiro e Clori, i quali avevano soffiato sul suo bozzolo per farla muovere.

Ora Venere giaceva sulla riva del mare.
Era nuda, avvolta soltanto da un velo trasparente di purezza e castità che Flora le aveva portato assieme a fiori primaverili e foglie autunnali per festeggiare la sua nascita.

Ora Venere poteva vedere.
Si era alzata sulle sue snelle gambe e, un po’ malferma, si teneva in piedi ammirando il paesaggio che la circondava.
La Primavera.
Foglie e fiori che danzavano attorno a lei inebriandola di un profumo celestiale che mai aveva sentito prima.
La toccavano, i fiori.
La sfioravano.
E Venere rideva gioiosa, felice, baciata dalla luce che rifulgeva sulla sua pelle chiara.
Seguiva la loro danza, acquisendo sempre più una maggiore padronanza del suo corpo.

Oh. Cosa sei tu, piccolo e bellissimo esserino?

Venere aveva sentito qualcosa posarsi sui suoi capelli.
Avvicinò la mano, sentendo prima una morbida cascata di riccioli. Poi, qualcosa di soffice che aveva per un attimo spezzato l’armoniosità della sua chioma bionda.

La portò davanti ai suoi occhi.
Era una farfalla.
Una farfalla appena nata, a giudicare da come sbatteva incessantemente le ali, quasi a non voler smettere per un attimo di volare, e da un velo sottile e semi trasparente poggiato su di esse.

Venere trattenne il fiato, osservando i disegni nelle sue piccole aluccie marroni e dorate, stavolta libere dalla patina che la ragazza, con la mano, aveva delicatamente tolto.
Appena nate e eternamente bellissime, entrambe.

Sei bellissima.

La farfalla si alzò in volo, poggiandosi prima sul suo naso leggermente all’insù.
Sembrava scrutasse e studiasse la ragazza con i suoi piccoli e mille occhietti.
Si librò nuovamente nell’aria e, dopo aver volteggiato attorno al suo delicato viso, si poggiò leggiadra sulla schiena di Venere, all’altezza delle sue scapole.

E mentre Venere voltava la sua testa per osservarla, la farfalla crebbe.
Velocemente: forse per magia, ma a noi non è dato saperlo.
Le sue ali marroni e dorate ora erano grandi quasi quanto due volte la piccola schiena dell’ eterea fanciulla.
Le sue zampe ora fuoriuscivano dalla sua schiena.
Venere non lo sapeva, ma il corpicino della farfalla si era congiunto al suo.
Ora erano un unico essere: bello, etereo, eterno.

Fu la nostra Venere ad alzarsi in volo, questa volta.
E, seguita dai fiori e dai venti di Primavera, ritornò al suo luogo d’origine.


***

03-01-2013. Saint Stephen Green, Dublin, Ireland.

Un bambino di sette anni e suo padre passeggiano tranquillamente in mezzo al parco coperto di neve.
Tutto è bianco. Fulgido. Candido. Splendente.
Eccetto una farfalla, un’unica farfalla che va a posarsi sulla spalla del bambino.
“Papà, guar..!”
Il padre zittisce il figlio entusiasta. “Non gridare, o scapperà via!”, gli dice.
Piano, il padre la prende tra le mani e la osserva, ma quasi non la vede.
È strano come una farfalla, così delicata, possa trovarsi qui in pieno inverno, pensa.

“Papà, papà. Guarda le sue ali! Che cos’è quella cosa bianca nelle sue ali?”
Il padre le guarda e spalanca gli occhi dallo stupore. La seta del suo bozzolo era ancora attaccata a lei.

“Sai, figliolo, questa farfalla è appena nata. Vedi questo velo bianco? Era la coperta in cui la farfalla era avvolta prima di nascere.”
“Ed era un bruco, prima, vero? Me l’ha detto la maestra.” Il bambino sorride, fissando l’essere tra le mani del padre. Egli si stupisce per il fatto che il bambino ancora non l’abbia afferrata tra le mani per giocarci.

“Sì, tesoro mio, era un bruco. E ora guarda come è bella.” Dice l’uomo, ammirando le ali marroni e dorate libere dalla patina bianco-giallognola.

“Papà, papà. Ma il bruco quando diventa una farfalla muore, vero? E gli crescono le ali per salire su nel cielo, per essere felice?”
“Beh, sì, può essere più o meno così, figlio mio.” Il padre gli sorride.

Libera la farfalla dandogli una spinta verso l’alto, di modo che questa riprenda il suo viaggio ai due ignoto. Prende la mano del figlio e attende che questa sparisca dalla loro vista, e dalla loro vita.
Per tornare a casa.

Una lacrima scende silenziosa lungo la sua guancia. Sorride osservando la farfalla andare via. Nessuno di noi sa a cosa stia pensando, l'uomo.


“Quindi anche la mamma per salire su nel cielo è diventata una farfalla, papà?” 










SPAZIO AUTRICE: Ciao! Questa è la mia prima ff in questo fandom. 
Ho poco da dire, spero sia piaciuta!
Come ho già detto mi sono ispirata a due quadri per scriverla. In ordine:
- La Nascita di Venere, di Sandro Botticelli; l'immagine che vedete a monte della storia
- El Nacimiento de Venus, di Victoria Frances. Essendo un'immagine un po' forte e più che altro da rating rosso, giustamente mi è stato consigliato di eliminarla. In ogni caso, la si può sempre cercare nel web. :)

Ringrazio chi leggerà e chi recensirà questa storia. 
Riguardo quest' ultimo punto, vi prego, fatelo se potete.
Ne ho bisogno per capire dove sbaglio e come posso migliorare. 
Vi ringrazio, alla prossima. :)
Frà.
   
 
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