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Autore: GiadyEsse    03/01/2013    10 recensioni
Melody,
quando leggerai questa lettera sarò già via, in partenza per l’America, di nuovo.
Tu invece ti troverai ancora avvolta tra le coperte, sdraiata su un fianco, e poi ti alzerai, stiracchiandoti un po’. I tuoi occhi scorreranno velocemente su queste mie parole, e le tue mani tra i capelli porteranno indietro una grossa ciocca di ricci castani che puntualmente ti ricadranno sulla fronte, ribelli al tuo gesto, ma non prima di aver girato lo sguardo verso il alto sinistro del letto e poggiato il tocco delicato delle tue dita sul cuscino, ancora caldo della mia assenza.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Melody,
quando leggerai questa lettera sarò già via, in partenza per l’America, di nuovo.
Tu invece ti troverai ancora avvolta tra le coperte, sdraiata su un fianco, e poi ti alzerai, stiracchiandoti un po’. I tuoi occhi scorreranno velocemente su queste mie parole, e le tue mani tra i capelli porteranno indietro una grossa ciocca di ricci castani che puntualmente ti ricadranno sulla fronte, ribelli al tuo gesto, ma non prima di aver girato lo sguardo verso il lato sinistro del letto e poggiato il tocco delicato delle tue dita sul cuscino, ancora caldo della mia assenza.
Non è la prima volta che ti lascio sola, a combattere contro la distanza che ogni volta ci separa, perché, sai, il lavoro che ho sempre sognato mi porta lontano da Wolverhampton, dalla mia famiglia, dai miei amici, da te.
Sai bene che mi mancherai da morire, Melody, ma voglio scrivertelo comunque. So che ti mancherò anche io, ci mancheremo entrambi, ma continueremo ad amarci e andremo avanti con un gran bel sorriso facendo finta di niente, convinti che se penseremo al fatto che non siamo vicini tutto sarà più difficile.
L’altro giorno mi dicevi che insieme al tuo gruppo ti stavi preparando a una serie di coreografie per il prossimo tour dei JLS, e mi avevi fatto anche vedere alcuni passi, e figurati che meraviglia per me, che quando ballo faccio solo figuracce, vederti muovere il corpo con quella naturalezza che hai sempre tu.
Starò via per due mesi, questo lo sai, ce lo siamo già detti, anche se preferiremmo essere sempre vicini l’uno all’altra, in modo da poter condividere insieme più momenti possibile.
Ricordo ancora la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati: eravamo ad X Factor, tu come ballerina professionista, io invece ero solo un ragazzino di quasi diciassette anni (a cui un certo Harry Styles, dietro le quinte, per via degli occhi marroni e un po’ spauriti, aveva dato il soprannome di “Viso da cerbiatto”) che stava rincorrendo il suo sogno: cantare. Non che non lo facessi già, ma il mio obiettivo era di farmi ascoltare da tutta l’Inghilterra, diventando un cantante a tutti gli effetti.
Quel giorno, ai provini, sentivo un’agitazione addosso che non avevo mai provato prima, un’emozione incredibile, talmente forte da non riuscire a tenere a bada i brividi che mi percorrevano la pelle pungendomi come se avessi freddo. Ma non era il gelo la causa del mio tremare.
Solo due mesi dopo ero su quel palco, tenendo in mano quel microfono e sprigionando tutta la mia passione per la musica. E tu, insieme al tuo amore, mi aspettavi dietro le quinte in attesa della prima Live Show. Ma ancora non potevamo sapere quello che poi sarebbe successo tra noi. Ma adesso, Melody, posso dirti che la nostra storia è stata la sorpresa più bella che io, Liam James Payne, avessi mai potuto ricevere. E ancora non so, dopo tutto questo tempo, quanto io ti abbia davvero meritata.
Ancora non potevo immaginare quanto sarei stato felice con quella ragazza dagli occhi color nocciola e i modi un po’ timidi che mi avrebbe accompagnato durante l’esibizione di “Viva la vida”. Inizialmente avevo quasi paura ad avvicinarmi a te, che mi apparivi di una bellezza splendente, irraggiungibile, una stella in un cielo troppo distante.
Ma poi un giorno mi sono fatto coraggio e ho mosso il primo passo. La mia timidezza, non meno della tua, me lo aveva già impedito i primi tempi; ma la paura di perderti e il rimorso che avrei provato se non avessi fatto almeno un tentativo era più forte del timore di essere rifiutato.
Ricordo poi il nostro primo abbraccio (non sai quanto l’avevo atteso!), il bacio che ci siamo dati il giorno di Capodanno a mezzanotte meno quattro minuti (non sapendo aspettare né l’arrivo del 2011, né l’esplosione di quel sentimento che tutti comunemente chiamano amore, messo a dura prova dai nostri visi, vicini ogni secondo di più), le mie carezze lungo il tuo viso, i tuoi sorrisi più dolci del miele, e tu che mi facevi il solletico sul collo, facendomi ridere a crepapelle, e poi ancora, fino a star male.
Ricordo le nostre passeggiate sotto la pioggia di Londra, le nostre chiacchierate, e le volte in cui mi dicevi che ero il tuo angelo. Ma non sai, Melody, quanto tu ti sia sbagliata. Perché l’angelo, tra noi due, sei tu.
Forse non sono il ragazzo migliore del mondo, o il più attraente, ma di questo non m’importa. L’unica cosa che desidero è essere quello giusto per stare accanto a te.
C’è una cosa, sai, nascosta tra le righe di questo foglio, una domanda, che non ho ancora avuto il coraggio di farti.
Una tua frase detta tra le lacrime, pronunciata quel giorno in cui siamo lasciati, mi fece piangere a mia volta; e se ci penso, dopo mesi di distanza, mi fa ancora male.
“Liam, non possiamo andare avanti così. Io…non ce la faccio…”
Appena sentii quelle parole, il mio pensiero andò immediatamente al significato che in quel preciso momento avevano. Stavolta non era come le altre volte, lo percepivo dal tuo volto stanco e dal fatto che non sei una persona che si lascia andare facilmente alle emozioni, e non ti avevo mai vista piangere prima. Di lì a poco avresti aggiunto quello che non avrei voluto sentire, ma di cui ormai mi ero reso conto:
“E’ finita.”
Quella frase fu come una lama tagliente, e la ferita non ha ancora smesso di sanguinare.
Sai, Melody, ci sono persone che giudicano senza sapere, che non sanno guardare oltre, che si divertono a sputare cattiverie, o che più semplicemente non sanno quello che dicono. Sono state proprio queste persone a scriverti delle cose orribili su Twitter, assillandoti con con insulti che non meritavi, ma che mai, nonostante tutto, ti hanno tolto quel sorriso meraviglioso dal tuo viso, né la tua forza.
E’ arrivato un giorno, però, in cui sopportare tutto questo ti era diventato impossibile.
Anche se spesso provavo a difenderti, era tutto inutile. Tu non facevi altro che dirmi: “Stai tranquillo, non pensare a me!”
Mentre io dicevo a me stesso: “Non posso farlo, non ci riesco” e per consolarmi alla fine pensavo: “Passerà”.
Quel pomeriggio di settembre non avrei voluto, per niente al mondo, separarmi da te, né tantomeno prepararmi ad un futuro in cui tu non ci saresti stata. Ma se ho accettato la tua decisione, Melody, è solo perché sapevo che tu saresti stata bene. Se per renderti felice dovevo essere essere costretto a farmi da parte, rinunciando a te, se era davvero l’unica soluzione possibile, non mi rimaneva che mollare la presa. Ma smettere di amarti quello no, mai, e il tempo, invece di allontanarmi ancora di più da te, mi ha dimostrato quanto tu sia importante, preziosa come un diamante, essenziale come l’aria.

Il giorno dopo avrei subito voluto parlarti, per cercare di chiarire e per recuperare il nostro rapporto. Non poteva finire così. Anzi, non poteva finire e basta.
In fondo, dimmi, cosa sono io senza di te?
Ma tu eri stata irremovibile. Ero stato tentato di chiamarti, ma non lo feci. Mentre stavo per comporre l’ultima cifra del tuo numero, pensai di nuovo alle parole che mi avevi detto e decisi di rispettare la tua volontà. Non avrei chiamato per sentire la tua voce, ma ciò non impediva di pensare a quello che avevo - che avevamo- perso.
E questo perché tu non ti sentivi quasi più la stessa, e non riuscivi da tempo a stare bene con te stessa, né a stare bene con me.
La tua vita era cambiata, perché tutto intorno a te era cambiato.
Bastava che uscissi di casa, ed a un solo passo da te c’era già un gruppetto consistente di ragazze che ti dicevano di essere mie e anche tue fan, e ti facevano domande su domande alle quali tu cercavi di rispondere nel modo più carino possibile, non senza, però, provare un certo imbarazzo. In effetti, Melody, quando mai ti eri trovata in una situazione come questa? Fare la ballerina non è come essere un cantante. I due tipi di pubblico sono diversi, le reazioni sono diverse.
Ti chiedevano foto insieme e addirittura autografi, quasi trattandoti da star, quando tu non ti ci sentivi affatto. Ma il fatto è che ti vedevano come un pezzo di me (e su questo, sai, non si sbagliavano) e come con tanti altri aspetti della mia vita che condivido insieme a loro, volevano farne parte.
Non erano lì per complimentarsi con te per la tua bravura, o per i tuoi spettacoli, che non avevano forse nemmeno visto, e questo lo sapevi. Capivi che loro erano tutte lì per me, e non me ne hai mai fatto una colpa, anche se questo cambiamento nella mia vita è diventato un cambiamento anche nella tua, e ti ha portata spesso a non poter usufruire pienamente, come prima, della tua libertà.
Ora, so che penserai che non dovrei, ma essendo io la causa (anche se indiretta) di tutto questo, ti chiedo scusa.
Scusami Melody. Non volevo intrappolarti in una vita che non hai scelto, ma allo stesso tempo non potevo impedire che succedesse. Sai, io sono Liam, “quello dei One Direction”, e si presuppone che io frequenti abitualmente “gente famosa”, o se magari non lo è, diventa conosciuta come prima non lo era mai stata perché è uscita insieme a me.
Può essere una qualsiasi persona, un semplice amico, un parente, la propria ragazza, chiunque esso sia è conosciuto da me. E in quanto tale, deve essere conosciuto anche da loro.  Lo trovo così dolce, è meraviglioso sentire tutto questo affetto, ma non riesco a ignorare il fatto che quello che deriva dal lavoro che faccio a volte potrebbe non essere in linea con la vita che hai vissuto prima di conoscermi.
Amo le mie fan, immensamente, ma amo anche te, Melody. E, sai, un cuore non può essere diviso in due, né duplicato. Ce n’è uno solo dove depositare le persone importanti, custodendole nel migliore dei modi e facendole convivere insieme. Ecco perché a volte succede di soffrire quando nella realtà, coloro a cui teniamo non sono proprio in perfetta sintonia come invece stanno nel nostro cuore.
Siamo stati lontani solo per due mesi, ma a pensarci, a me è sembrata un’eternità. Quando poi ci siamo rincontrati, invece, è stato come se tutto quel tempo non fosse mai trascorso.
Alla fine della nostra notte insieme, dopo un po’, ti sei addormentata. Mentre io non riuscivo a chiudere occhio, con la consapevolezza che il giorno dopo ti avrei lasciata un’altra volta.
Così ho preso carta e penna, e ho iniziato questa lunga lettera.
Ti ricordi cosa avevo scritto più alla metà di questo foglio? C’era una domanda che volevo farti.
Ecco, adesso ho trovato, se non il coraggio, tutto l’amore che mi vibra dentro e a cui non so dare un nome, se non il tuo.
Voglio urlare al mondo che sei bellissima, e che sei la mia principessa e la mia strada maestra senza la quale mi sentirei perso.
Voglio avere tutte le notti del mondo per fare l’amore con te, e tutte le mattine per vederti sbadigliare accanto a me, col sole che si sveglia appena anche lui e ci guarda dalla finestra.
Voglio parlare del tempo, dell’andamento della borsa, dello sport, della musica, di quanto sia buono il profumo del caffè che ti verserei ancora lentamente in una tazzina (con la dovuta q.tà di zucchero, tipo 5 o 6 cucchiaini, o potresti uccidermi), della vita in generale, di noi e dei nostri sogni, e anche delle nostre sconfitte. Voglio ritornare a essere il tuo tutto, così smetterò do sentirmi una cosa da niente.
Voglio essere di nuovo tuo, e non per una notte sola. Ma per sempre.
So, can we do it all over again?
 

Melody si era appena svegliata quando trovò un foglio piegato sul comodino. Sembrava una lettera.
La aprì, ma non prima di aver girato lo sguardo verso il lato sinistro del letto e poggiato il tocco delicato delle sue dita sul cuscino di Liam, ancora caldo, quasi scottante.
La lesse tutta d' un fiato, fermandosi ogni tanto solo per scostarsi una grossa ciocca di ricci castani che le scendevano sulla fronte. Quando lesse l'ultima frase, il viso di Melody si illuminò come la prima luce del sole, che con i suoi raggi invadeva la camera.
I suoi occhi marroni rimasero a fissare il foglio per qualche minuto, poi lo ripiegò in fretta, e lo posò dove lo aveva trovato.
Si alzò velocemente dal letto, scansando la coperta con un movimento repentino come se sentisse l'urgenza di fare qualcosa.
Si vestì in fretta e poi si recò nel salotto, ancora a piedi nudi.
Prese il suo LG bianco che la sera prima aveva poggiato sul tavolo, e lo accese. Erano le sette di mattina.
Le sue dita cominciarono a digitare nervosamente i tasti, come se quel qualcosa (anzi, quel qualcuno) di così importante non potesse affatto attendere. Poi, ad un tratto, la scritta:
"Messaggio inviato"
Queste erano le parole:
“Anche io voglio essere di nuovo tua, e non per una notte sola.
Ti amo Liam.
So, we can start it all over again.”



Ciao a tutti! Questa è la mia seconda one shot (la prima era su Niall) .
Spero vi sia piaciuta!:3 Mi scuso per la lunghezza, ma nonostante tutto spero che non vi abbia annoiato troppo!
Ho scritto questa storia in tipo 5 giorni, e all'inizio non mi piaceva per niente, motivo per cui ho tagliato e cambiato vari pezzi man mano che scrivevo. Adesso devo dire, che rispetto all'inizio, si può definire finalmente accettabile:) hahaha
La trama calcolate che mi è venuta in mente una sera che non riuscivo a dormire, e ora eccola qua LOL Frutto della mia insonnia occasionale, praticamente XD Era da tanto che volevo iniziarla, ma per via dei compiti non ho mai avuto tempo.
Che altro dire? Ho scelto proprio Liam perchè è tenerissimo e si addiceva molto a questa storia, e, non so se l'avevate capito, Melody era u'altro nome per mascherare Danielle LOL :) Penso davvero molte cose di quelle che ho scritto, e credo che Danielle, anche se non la conosco, sia una ragazza molto speciale e non meritava affatto l' "odio", se così può chiamare, di tanta gente.
Dio, ho scritto la Divina Commedia HAHHA Scusatemi.
Spero che vi abbia in qualche modo colpito, e che recensiate!:)
Baci,
Giada xx

 

  
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