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Autore: getta    03/01/2013    0 recensioni
spesso ci sono amori che apparentemente appaiono impossibili... ma la vita ci riserva sempre mille sorprese, e possiamo aspettarci,da essa, tutto o nulla.
Non esistono vie di mezzo.
Helena ed Enea ne sono un perfetto esempio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai alle 11.30 di giovedì mattina... scuola era chiusa a causa della neve. Mi svegliai e mi preparai latte e caffe...cercando qualcosa da mangiare mi ricordai che in frigo avevo ancora dei residui di torta del giorno prima, che comprai insieme a Leila....tanto per fare poco le scrofe. Rimasi a mollo per parecchio, e decisi che era il momento di uscire solo quando le mie mani e i miei piedi cominciarono a squamarsi. Mi asciugai e vestii pesantemente, presi il cappotto, le chiavi e il cellulare ed uscii di casa. Feci una passeggiata nel parchetto sotto casa, e mi maledii per non aver portato con me un libro... la giornata passò così noiosa e non sapendo cosa fare. Erano le 19 e 25 quando chiamò Leila.Finita la colazione, andai al pc per più di un'ora a cercare qualcosa da leggere, e fare qualche ricerca per la scuola... Non sapendo più cosa fare mi buttai nella vasca, che riempii di acqua calda e sali profumati. -Pronto!?- -Hele sono io, senti comincia a prepararti, mi sono annoiata tutta la giornata, è ora di uscire, ti passo a prendere tra mezz'ora- -Hey hey hey...frena... dove andiamo?- -Ad una tavola calda, è molto carina, ha aperto da poco, e non è molto lontana da quì...comincia a prepararti che arrivo- -Si ma io...- aveva già attaccato. Quando si parla di cibo con Leila especialmente di posticini nuovi, è inutile discutere. Misi un pantacollant nero, un maglioncino bianco, e gli Hugg bianchi, tanto per abbinare qualcosa, rifinii il tutto con una grande sciarpa grigia. Legai i capelli in una coda di cavallo lenta, misi un pò di mascara e fui pronta in 15 minuti, il restante tempo lo trascorsi con un CD a palla e il che ballavo come un tacchino impazzito... Leila si attaccò al citofono per 5 minuti buoni finchè non cominciò a chiamare ininterrotamente al cellulare, le risposi acida -UN ATTIMO NON TROPO IL CELLULAREEEEE- -Hele..stai male?? MI STAI PARLANDO ORA DAL CELLULARE- rispose lei altrettanto acida -...oh- dissi staccando il cellulare dall'orecchio e fissandolo...mi venen da riere -oh un corno, ti vuoi sbrigare che siamo in ritardo? ci metteremo 20 minuti ad arrivare- -ma perchè c'è altra gente?- -No ma mi scoccia arrivare in ritardo- -o che pizza ecco scendo- attaccai e presi velocemente il capotto, le chiavi di casa, e 20 euro dalla "busta-soldi" che i miei mi mandavano ogni mese, per le piccole spese. Chiusi la porta e scesi le scale due a due. Corsi fuori e vidi Leila nella macchina spazientita...mi avvicinai piano...mooolto piano...lei si girò è mi fulminò con lo sguardo, e io la ricopensai con un sorriso a 300 denti. -SBRIGATI- disse con la voce bassa ele labbra assotigliate dall'incazzatura. -Amoree...emm ciao... salii in macchina e partì subito a tutta velocità. -Dai scusamii iuro che non lo faccio più...giuro- -Quante volte mi avrai gurato la stessa identica cosa?? troppe!! sai allacciati la cintura emetti play allo stereo che non mi va di rimanere in silenzio per tutto il tragitto. Misi play e passammo questi 20 minuti con pink floyd, ramones, nirvana e altri 2000 gruppi. E noi due che cantavamo come due tacchini impazziti, accontentandoci di microfoni momentanei, con riviste arrotolate e bottigliette d'acqua sparse per la macchina. Arrivammo finalmente alla tavola calda. Era davvero molot carina, aveva dei tavoli che davano sulla strada e da cui si poteva vedere il paesaggio innevato, era tutto molto rustico, ma allo stesso tempo femminile. Entrammo ed un odore di panini caldi ci pervase. All'interno era tutto il legno, i tavoli con delle tovaglie a quadretti, tutte di colore diverse, riempivano il locale , e frontalmente c'era un bancone con dietro un grande scaffale pieno di liquori...sopra il bancone si apriva una grande scala che portava ad un probabile piano superiore, il locale era molto pieno e c'era un grande vociferare,ma non era fastidioso. Ci venne ad accogliere una signorotta anziana, con occhiali spessi sul naso e i capelli corti e ricci sale e pepe. -Salve signorine, volete un tavolo? venite vi faccio strada- -Oh, em grazie-dissi Ci portò ad un tavolo vicino alla vetrata, e ci porse due menù in cartoncino avorio. -Torno tra 5 minuti per prendervi le ordinazioni- facendoci un grande sorriso tornò dietro il bancone. Io e Leila cominciammo a guardare il menù. C'era una grande varietà di panini, piadine, insalate e altro... -Allora? siete pronte?- disse la signorotta. -Emm si, allora io prendo una piadina con prosciutto crudo e mozzarella, e anche una coca- dissi abbastanza convinta. -E lei?- -Leila....Leilaa...- -Emm si, scusate, stavo riflettendo; io prendo un panino con salsiccia, melanzane e ketchup, e un'aranciata- -Perfetto, ve li faccio portare subito.- Poco dopo arrivò la signora che ci portava le bevande - i panini arrivano subito, sapete, abbiamo un nuovo cameriere e ha fatto un pò di confusione con le ordinazioni- disse sfoggiando un vecchio sorriso, ma sempre molot carino. -Certo non si preoccupi- dimmo insieme. Dopo circa 10 minuti arrivarono i nostri piatti, -di chi è il panino?- -Mio mio- disse leila affamatissima. Il mio cuore perse un battito, non avevo ancora alzato la testa, ma quella voce mi bastò per capire. Alzai piano la testa e lo vidi, li, con un sorriso impeccabile, il cerchieto al naso, i dread che gli scendevano lungo la schiena nonostante fossero legati, quegli occhi grigi penetranti, quel viso simmetrico e perfetto il gilet nero sbottonato da menefreghista e la mia piadina tra le mani, quel ragazzo che in volot non lo avevo visto, ma me l'ero immaginato sicuramente meno bello di com'era realmente -Hele....hele, vuoi prendere quel piatto? scusala oggi è un pò tra le nuvole.- Si scusò Leila da parte mia. -..he..hey, tu sei..il...il...il ragazzo....della neve?- bofonchiai. poggiò la piadina sul tavolo -mmm può darsi- accennò un sorriso e se ne andò. Durante la serata feci finta di niente, e cercai di non guardare verso il locale, distraendomi con le chiacchiere di Leila, ma sentivo che sotto le guance stavo avvampndo, sapevo che mi stava guardando mi faceva una strana sensazione, eppure non ero attratta...ansi in realtà mi stava anche un pò sulle scatole, con quell'aria di sufficienza, quell'aria da superiore...eppure... scusate tantissimissimo il ritardo del capitolo, l'ho dovuto riscrivere tutto, perchè la corrnete mi ha abbandonata nel momento cruciale...scusate ancora e spero vi piaccia :) -getta-
  
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