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Autore: past_zonk    04/01/2013    7 recensioni
Kakasaku
20 drabble un po' invernali, 20 momenti tra Kakashi e Sakura. Fluff, dolci, divertenti e un po' lime :)
"Quando Sakura gli porge la sua sciarpa, Kakashi non può non pensare quanto la loro relazione sia stramba. Ma la accetta, perché ha il suo odore, e perché lei ha i suoi cavolo di capelli a proteggerle il collo, dopotutto."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Image and video hosting by TinyPic ...Eccomi qui con questa raccolta di drabble! :) Ero annoiata e - detto fra noi - non ero molto in vena di tradurre la fanfiction Kakasaku che sto traducendo (la trovate qui, se vi interessa il pairing). Mh, forse sono un po' OOC e scritte un po' una merda, pensandoci, ma ok. Posto comunque. Amo troppo questo pairing *///*
Le vacanze natalizie stanno finendo, e non sapete quanto la cosa mi renda triste; quindi, per tirarmi un po' su, ho deciso di scrivere un paio di drabble dolci e fluffose. Naturalmente l'intera faccenda è degenerata, e me ne sono ritrovata 20 sul foglio word. LOL.
Sperando di avere un vostro parere,
eveyzonk.
PS: i personaggi non mi appartengono, blablabla, anche perché altrimenti il Kakasaku, il Kakayama e tanti altri pairing sarebbero canon, blablabla.
PPS: qui e lì ci sono delle canzoni, quelle che hanno ispirato le drabble :)

 



Kakasaku 20 random words
By eveyzonk.

 
 
01 – rosa.  
Sakura ha i capelli rosa; Kakashi si chiede se sia per quello che le è stato dato il suo nome.
“O forse si chiama Sakura per un personaggio di qualche film romantico. Chissà. Sembra un nome gettonato.”
Ogni tanto, quando guarda le nuvole dal suo rifugio (sulla testa del Yondaime di pietra), riflette, pensa – ma a cose stupide, senza troppo senso.
Il pensiero del giorno, stroncato sul nascere da un sospiro rassegnato rivolto alla sua stessa psiche, è: Se io e Sakura avessimo un figlio, i suoi capelli sarebbero di un rosa più pallido?
Kakashi spera di no; non è mai conveniente avere un figlio dai capelli rosa confetto.
 
02 – foresta.
Ci sono questi ragni enormi che secernono muco e cercano di trinciarle un braccio. Non che sia una novità, ma Sakura è sul serio infuriata.
Le idee del suo sensei sono sempre così sconvenienti! Cosa c’è di divertente nel fare un picnic in una zona brulicante di brutte bestie pelose?
Sakura non riesce davvero a capire, ma quando saltella per schivare un altro attacco dell’aracnide enorme, coglie un sospetto luccichio divertito nell’occhio del jounin.
“Sapevo avresti messo la gonna per il picnic”.
È allora che i ragni non sono più la preoccupazione numero uno di Hatake Kakashi.
 
03 – cristallo.
Uno dei sogni di Sakura, da bambina, era di avere un lampadario di cristallo, così – dopo che Kakashi l’ha trascinata in braccio contro la sua volontà attraverso la porta del loro nuovo appartamento – quando lo vede penzolare dal soffitto della loro camera da letto, tutto luccichii e riflessi, non può fare a meno di piangere (e ridere, allo stesso tempo, perché dopotutto è con Hatake Kakashi che sta, e lui proprio non può far a meno di trovare la dannata situazione dannatamente divertente).
 
04 – freddo.
Quando Sakura gli porge la sua sciarpa, Kakashi non può non pensare quanto la loro relazione sia stramba. Ma la accetta, perché ha il suo odore, e perché lei ha i suoi cavolo di capelli a proteggerle il collo, dopotutto.
 
05 – chitarra.        (wake me up – ed sheeran)
Per quanto abbia provato davvero a nasconderlo a tutti, Hatake Kakashi sa suonare la chitarra. Quando Sakura trova lo strumento impolverato in un angolo del ripostiglio, non riesce a fermarsi dallo sghignazzare.
Portargli lo strumento a letto invece che la colazione sarà anche stato un colpo basso, ma la kunoichi non riesce a rimproverarsi mentre l’uomo la guarda di sottecchi e le canta una canzone, pizzicando le corde della chitarra con quelle mani che, Cielo!, le viene da dire, sono perfette per suonare.
Quando arrossisce, poi, lo strumento viene abbandonato di nuovo sul pavimento dall’uomo; dopotutto, le sue mani non sono perfette solo per suonare…
 
06 – rotto.              
Lui è tutto rotto, ma è proprio come quei giocattoli un po’ impolverati che non puoi proprio fare a meno di amare comunque. È tutto rotto, e forse se guardasse un po’ più da vicino potrebbe vedere le crepe, come sulla protezione di sabbia di Gaara – ma che importa?
Certe volte, quando il suo sorriso è un po’ sbilenco, e lei gli legge negli occhi che il passato sta prendendo il sopravvento, lo abbraccia forte e gli lascia odorare i suoi capelli, perché lo shampoo alla mela lo rilassa – dice –, e comunque, anche se sta in silenzio ed è cupo e non sa fare una lavatrice decente, anche se è tutto rotto come un vecchio giocattolo, Sakura non può fare a meno di amarlo comunque.
 
07 – giusta.           
Kakashi sa che Sakura è quella giusta quando si rende conto di non aver mai alzato tanto la voce in un litigio di coppia prima d’allora. Sa che è quella giusta, perché il caffè che beve dopo è fin troppo amaro senza che lei gli dica la giusta quantità di zucchero. Sa che è quella giusta quando lei esce dalla stanza in cui s’era chiusa, con gli occhi gonfi e rossi, e il cuore gli si stringe in petto.
“Sakura…scusa” – sa che è quella giusta perché prima d’allora non l’aveva mai detto così fiocamente.
 
08 – festival.         (evening – naruto soundtrack)
“Il kimono estivo ti dona”
“Sei sempre un gentleman”
Kakashi vuole pescarle uno di quei peluche dal cubo di vetro col gancio meccanico, ma sembra ci sia qualche trucco che non permette ai concorrenti di vincere, così Sakura è costretta a mettergli due mani sugli occhi quando vuole provare a risucchiare il gatto di pezza in un’altra dimensione per poi risputarlo fuori tra le braccia della ragazza con lo sharingan ipnotico.
“Non voglio essere esiliata a vita da Tanzaku, sensei! E poi un gatto ce l’ho già, no?”
Niente potrà farle dimenticare il suono esasperato che scappò dalle labbra dell’uomo.
 
09 – fragole           
Hatake Kakashi non sa di essere allergico alle fragole fin quando Sakura non gliele prepara con la panna, così non sa se avvisarla che si sente la faccia gonfia e le dita che gli formicolano mentre lo bacia, perché dopotutto gli piace il sapore dei frutti rossi insieme alla panna e alle sue labbra.
È solo quando è gonfio e livido, che la ragazza opta per portarlo all’ospedale.
 
10 – generoso        (omoide – nana soundtrack)
Kakashi era un tipo che viveva per sé. Spendeva per sé, cucinava per sé, lavava per sé.
Sakura si rende conto di quanto sia un persona generosa quando le porge l’ultimo dango, sotto le stelle che sovrastano il tetto di casa sua. Stanno lì come i gatti, e Kakashi ad un tratto le porge l’ultimo dango, cioè l’ultimo dango, cioè il-suo-dolce-preferito-non-so-se-ci-spieghiamo.  
Niente più avrà la stessa dolcezza di quel dolce.
 
11 – patologia      
Sakura soffre di mancanza di affetto. Non sa se si possa definire una vera e propria patologia, ma sa di soffrirne. Come quando era bambina e si abbracciava da sola nel letto, oppure quando crescendo non aveva occhi che per un certo Uchiha, ora scomparso nei meandri del mondo. Certi pomeriggi invernali le si stringeva lo stomaco e si sentiva sola, non poteva respirare e si sentiva inutile. Ma era normale…
Non aveva perso i genitori come Sas’ke, e non aveva una bestia mitologica rinchiusa dentro sé come Naruto, ma, cazzo, non per questo era meno bisognosa d’attenzione. Non per questo doveva essere sola e senza amore…
(Sakura aspetta il suo amore in solitudine, ma quando arriva le illumina tutto).
 
12 – drink             
“Sakura, sto bene!”
“No, hai bevuto, puzzi di alcol…!”
“Cazzo, Sakura, avrò anche l’età per bere senza chiederti il permesso, o sbaglio?”
Sakura abbassa gli occhi al pavimento, imbarazzata.
“Dai, dai, non ti intristire” Kakashi cerca di alzarle il mento con due dita “Saakura…dai”
“Ti ho persino trascinato a casa…scusa, sono una guastafeste”
“Sì, sì, lo sei. Ma sai cosa ti rende la mia guastafeste preferita?” chiede l’uomo con un singhiozzo. Sakura scuote la testa, ancora imbronciata.
“Beh non lo so neanche io, ma se andiamo in camera da letto lo scoprirò subito!”
“Kakashi!”
 
13 – primo bacio            (invitami per un tè – l’orso)
È un po’ buffo, la prima volta che Sakura bacia Kakashi – già, perché è lei che lo bacia, nella stradina di Ichikaru. È un po’ buffo perché più che un bacio sembra un’imboscata, e perché le loro bocche hanno ancora il sapore di ramen.
È per questo che la faccia della ragazza si sforma in una smorfia di disgusto quando si allontana dalla bocca del jounin, che, quasi preoccupato aggiunge:
“Andiamo a casa, mi sciacquo la bocca, lo giuro!”
 
14 – occhiali                    
A Natale Sakura regala un paio di occhiali da sole a Kakashi.
“Così non devi sempre avere la maschera per lo sharingan sull’occhio…ti fa male, il buio…”
“Che pensiero dolce, Saku, ma…”
“Ma?”
“Sai…”
“Cosa?”
“Lo sharingan è attivato comunque, amore, ehm”
“…”
“Ma li metto, li metto, davvero! Guarda quanto sono bello!”  
Fu allora che Sakura ebbe per sé un nuovo paia di occhiali da sole.
 
15 – tempesta                   (where is my mind – placebo)
Rimanere bloccati in casa di Naruto con una tempesta fortissima che invita a barricarsi in casa è una situazione limite.
Shikamaru fa il caffè, Hinata cerca di ritirare la biancheria di Naruto dai fili del bucato, bagnandosi come un barboncino scappato di casa, Lee non riesce a smaltire la sbronza della sera prima, ma cerca di essere gentile con Sai, che gli parla in maniera quasi compulsiva.
Kakashi si chiede perché sia l’unico adulto della situazione.  
Poi si chiede dove sia Sakura.
Quando la trova addormentata sul tappetino del bagno – come un gatto – non può far a meno di sorridere ed appropriarsi del letto di Naruto, dove si mette a dormire con la ragazza poggiata sul suo petto.
Il rumore della pioggia e il blaterare di Sai gli tengono compagnia, mentre analizza con la coda dell’occhio tutti i possibili angoli liberi per limonare, ma solo nel caso la ragazza di risvegliasse.
 
16 – lettera            (pensiero stupendo – patty pravo)
C’è una voglia sulla clavicola di Sakura che sembra essere un ideogramma stilizzato.
L’ideogramma che vuol dire luna.
Ogni volta che Kakashi si ritrova a sfiorarle la pelle con le dita, non può far a meno di pensare quanto la sua pelle sembri davvero superficie lunare. Le bacia lo stomaco, le sfiora le spalle perfettamente rotonde, gode con le sue nocche eleganti, sente i piedi piccoli e perfetti contro le sue gambe ispide, i seni perfetti per le sue mani, poi sale sale sale alla sua bocca rossa, e ci muore un altro po’.
Può una luna bruciargli l’anima con così tanto calore?
 
17 – mazzo di carte                   
Quando giocano a mille, Sakura è sempre preoccupata che il jounin chiuda la partita velocemente, per questo ha bisogno di smaltire quante più carte possibile, o il suo punteggio sarebbe sceso a zero. O peggio, sotto zero.
Non c’era da scherzare quando si giocava a carte con l’uomo.
Kakashi capì la tattica della ragazza quando dopo, spogliandola, le caddero un paio di carte dagli shorts.
 
18 – cicatrici                    
“C’è questa, sulla scapola. Quest’altra sul collo. Aspetta, aspetta, ecco, sul fianco”
Sakura gli sta facendo il catalogo di tutte le cicatrici che riesce a contare. Fuori, Konoha è un po’ uggiosa, ma non piove: non ancora. Il cielo è grigio, anche se pochi raggi di sole fanno capolino dalle tende di velo, insieme ad un venticello tiepido.
Kakashi ha una guancia impressa sul cuscino e guarda dalla finestra le nuvole grigiastre, Sakura è vicino a lui, ha un gomito poggiato sulla sua schiena nuda che lo fa stare un po’ scomodo, ma non importa. Gli sta contando le cicatrici.
“Se vuoi, sai, potrei farle scomparire, con un po’ di chakra”
“Mh”
“Kakashi?”
“Sì?”
“Mi piacciono le tue cicatrici” dice la ragazza, per poi piantargli un bacio ingenuo sulla guancia e avviarsi con il lenzuolo di entrambi a mo’ di vestito verso la cucina.
Il jounin, abbandonato dalla ragazza nudo sul letto, sorride un po’ e poi decide di iniziare la giornata nonostante la leggera malinconia che lo pervade. Così raggiunge Sakura in cucina e la ritrascina sul letto, perché una giornata non può assolutamente iniziare senza un bis della nottata precedente.
 
19 – cani
L’errore fatale era stato lasciare la porta socchiusa; quando, in fila indiana, entrarono tutti e otto i ninken di Kakashi, senza fare troppo rumore, solo il jounin se ne accorse. Naturalmente non disse niente alla ragazza, e continuò a muoversi su di lei, imperterrito, lasciando ai segugi solo la visione della sua schiena muscolosa e del sedere semicoperto dal lenzuolo.
Quando uno di loro sghignazzò, Sakura s’alzò subito, spinse lontano l’uomo e si nascose sotto le coperte, così rossa in viso da spiccare esageratamente sul lenzuolo bianco.
“Kakashi!”
Kakashi le si stese affianco, sospirando, nascondendo la testa sotto il cuscino.
“Pakkun!” urlò  irritato.
“Pardon!” rispose il ninken prima di scomparire insieme agli altri in una nuvoletta.
Il jounin sospirò forte.
“T’avevo detto di mettere i bambini a letto” mormorò la ragazza per rompere un po’ il silenzio imbarazzante.
Kakashi non si perse d’animo e le fu di nuovo sopra, sghignazzante “Ora se ne sono andati, amore, che ne dici di riprendere da dove avevamo interrotto?”
Sakura alzò gli occhi al cielo.
“Lo prendo come un sì”
 
20 – tè                      (the xx – angels)
Ad entrambi piace il tè; si siedono sul balconcino dell’appartamento di Kakashi a sorseggiarne un po’. È caldo, nonostante il clima freddo dell’inverno, e le loro lingue sono scottate dall’intera situazione e dalla bevanda, così rimangono in silenzio.
Tra loro il silenzio è prezioso; fa ritrovare ad entrambi un appiglio sicuro, c’è, sta lì, stalla tra i due, come a dire all’altro ‘non ti preoccupare, ti capisco, non c’è bisogno di parole’.
Konoha è illuminata dal tramonto che riluce e le dona un fascino antico; ogni sfumatura scompare in una stradina, si getta fra le foglie degli alberi come fosse l’ombra di Shikamaru; sembrano avere vita propria, le luci del tramonto. Le prime lanterne cominciano ad accendersi, il sole dice addio a questa giornata lenta e riflessiva.
Kakashi spalanca un po’ più del solito l’occhio pigro, inspira l’aria tiepida, posa l’occhio sulla figura di Sakura.
Ad entrambi piace il tè, ma, pensandoci, ad entrambi piace più l’altro. Più del tè, più di tutto il resto.





   
 
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