Sospirò guardando il ragazzo al suo fianco, poi sorrise, travolto da quel panorama di dolcezza. Fuuya, intanto, continuava a mangiare tranquillamente, felice, sereno. Con lui al suo fianco si sentiva sicuro, protetto. Si girò quel tanto che bastava per accorgersi che Kaito lo fissava divertito. Socchiuse gli occhi e sbuffò, prima che le sue guance si colorassero di rosso.
"Che hai da fissare?"
"Dovresti seriamente mangiare più sano, Okudaira."
Il ragazzino in risposta gli fece la linguaccia per poi piantargli fra le mani Una busta di caramelle. Kaito fu per un attimo tentato di piantargli quella busta dritta sul viso per poi ridere della sua faccia dolorante, ma il sorriso di Fuuya gli fece cambiare idea immediatamente. Quel ragazzino aveva il maledetto pregio di essere dannatamente carino. Gli occhi grandi come quelli di un cucciolo, verdi smeraldo, viso paffuto. Tutti i requisiti per passare come un bambino, insomma. 
"Non mi piacciono le caramelle."
Fuuya sbatté le palpebre, incredulo, sbalordito. Quasi come se fosse stato offeso, girò il viso dalla parte opposta, infilandosi un biscotto al cioccolato in bocca. Kaito sospirò nuovamente per poi prendergli il viso fra le mani, portandolo al suo. Si avvicinò alle sue labbra per poi mordere il biscotto che sporgeva dalle sue labbra. Fuuya arretrò di scatto, visibilmente rosso in viso mentre Kaito, malizioso, si leccava le labbra.
"Però adoro i biscotti." 
Si abbassò a raggiungere il suo volto e il più piccolo si sporse a circondargli il collo per poi poggiare delicatamente le labbra su quelle di Kaito, che sorrise impercettibilmente. I loro volti furono poi illuminati dalla luce dei fuochi d'artificio che, a mezzanotte in punto, si fecero strada nel buio di quella notte. Si lasciarono per qualche istante per guardare quello spettacolo, poi ritornarono a guardare i loro rispettivi panorami. 
"Buon anno, Okudaira."
"Anche a te, Kaito."