SONO SENZA SPERANZA!
Oggi è iniziato il nuovo
anno ad Hogwarts, il mio ultimo anno.
Mi sento così strano...
certo, ci pensavo già da tempo, ma una volta che il giorno arriva, è tutta
un’altra cosa.
Sento come un’ansia che mi
cresce tra il petto e lo stomaco, resta lì, e non mi fa quasi respirare...
Ancora nove mesi, e sarà
tutto finito: il periodo della mia gioventù,
il periodo in cui sono
costretto a studiare,
in cui posso vedere i miei
amici tutti i giorni,
il periodo in cui tutto
sembra difficile e grave, ma che, già lo so, rimpiangerò per il resto della mia
vita.
Non ritornerà mai più.
Insomma mi trovo a pensare
che il tempo non si fermerà mai,
andrà avanti
inesorabilmente,
ed ogni giorno che passa
avvicina la mia morte.
O peggio, la mia vecchiaia.
Appena misi piede sul treno,
il mio cuore prese a battere all’impazzata!
Non so che avrei dato per
tornare indietro,
ricominciare dal primo di
nuovo, e rifarmi la scuola tutta dall’inizio!
Davanti a me c’erano i miei
amici di sempre, di cui però, a questo punto comincio ad averne abbastanza.
Quando conosci troppo una
persona, poi ti viene voglia di cercare qualcun’altro,
giusto per il gusto della
scoperta!
Poi c’è Severus, la persona
che mi piace...
lo intravedo in uno degli
scompartimenti, proprio lì,
seduto insieme ai compagni
del suo anno...
vorrei andargli vicino e
parlargli,
almeno chiedergli come ha
passato le sue vacanze,
se ha trovato qualcuno da
frequentare, insomma farmi un po’ i cazzi suoi.
Lui mi vede, io gli sorrido
nel modo più accattivante possibile.
Lui non ricambia... non lo
fa mai quando c’è gente intorno.
Questo mi fa male da morire.
La nostra storia è molto
complicata...
lui non mi era mai piaciuto
molto da quando ci siamo conosciuti la prima volta,
e penso che nemmeno lui mi
abbia mai considerato nemmeno amico, figurarsi un ‘ragazzo’.
Ha due anni meno di me, e
forse fu per la nostra differenza d’età che cominciammo a parlare solo l’anno
scorso.
Prima eravamo entrambi
nell’età in cui i ragazzi più piccoli di noi,
anche solo di un anno,
venivano guardati con aria di sufficienza,
e si cercava, se si poteva,
l’amicizia di qualcuno più grande.
Poi per me questo periodo
passò,
ed arivò quello dove si
incomincia a guardarsi intorno in cerca di storie amorose,
senza fare più di tanto caso
all’età.
E ripensando a come è nata
la nostra ‘avventura’,
ancora mi domando com’è
stato possibile.
Insomma, non c’era nulla tra
di noi, come ho già spiegato,
un assoluto nulla di nulla.
Poi è bastato un giorno!
Finimmo in detenzione la
stessa sera, anche se per motivi diversi.
Parlammo, ci conoscemmo un
po’ meglio, scherzammo, e poi ci provai con lui.
Inutile dire che andò più
che bene: lo facemmo sulla scrivania della professoressa McGranitt...
lei non c’era,
naturalmente...
Lui non aveva perso tempo,
si era concesso subito,
tanto che pensai sinceramente
di aver fatto colpo.
Pensavo si fosse innamorato
di me a prima vista!
Ero a dir poco fiero di me
stesso e delle mie doti da conquistatore!
Continuammo a farlo per quattro mesi, più o meno,
ogni volta che ci
incrociavamo, tra una classe e l’altra,
o che ci vedevamo in Sala
Grande,
o in biblioteca,
andava sempre a finire che
lo facevamo...
dovunque capitasse, non ci
importava!
Forse fu proprio per quello
che persi la testa per lui...
Pensandoci bene, lui non è
nè bello, nè tantomeno dolce, o sincero...
però con lui c’era sempre
questa cosa dell’improvviso,
dell’illecito,
del brivido di poter essere
scoperti in qualsiasi momento!
Insomma ben presto, come si
suol dire, gli ‘stavo sotto’.
Facevo tutto quello che mi
chiedeva,
gli compravo dei regali,
cercavo sempre le coccole,
gli dicevo parole dolci...
Finchè non arrivò il giorno
in cui venni a sapere che era stato anche col mio migliore amico.
Mi incazzai come una
scimmia, lo cercai per tutta la scuola, e lo trovai nel ‘nostro’ posto, a fare
l’amore con un altro!
E nemmeno il mio ‘migliore
amico’, ma un altro ancora!!
Gli parlai, spiegandogli le
mie ragioni e lui mi stette a sentire.
Però quando gli dissi che
non volevo che lui avesse questo tipo di comportamento,
lui trattenne una risata,
poi mi prese in giro perchè
mi comportavo come un ‘fidanzato geloso’.
Le sue esatte parole furono
“Senti, mi dispiace che tu
ti sia innamorato di me in questo modo, ma io non ti ho mai detto che tra noi
c’era qualcosa più del sesso. Nella nostra situazione tu non puoi impedirmi
nulla. Dai, stai su! Sono sicuro che incontrerai prima o poi qualcuno con cui
avere una relazione seria. Fino ad allora, ci vediamo quando vuoi, ok?”
Da quel giorno cominciai ad
evitarlo, per il semplice motivo che se lo avessi visto,
sicuramente lo avrei fatto
con lui ancora, e ancora, e ancora...
ed in effetti quando non
riuscivo ad evitarlo,
o lo incontravo dove meno me
lo aspettavo,
la nostra conversazione era
più o meno questa
“Oh, ciao, Lu!”
“Hei, Sev... da quanto
tempo, eh?”
“Certo, mi stai evitando di
continuo!”
“Cosa? Non è vero!”
“Ah ah ah! Dai, vieni con
me...”
E nel preciso momento in cui
lui mi prendeva la mano, e mi strattonava verso un angolo poco affollato,
io capivo che non c’erano
speranze,
non sarei mai riuscito a
dirgli di no,
nemmeno se ne andasse della
mia vita.
Parlai di questo col mio
compagno di stanza,
e lui disse che non era
grave,
che presto avrei incontrato
qualcun altro, e buonanotte.
Non era davvero un tipo
profondo, o romantico.
Esattamente il tipo di
amanti che facevano per Sev...
“Ma tu non capisci come sto!
–gli dissi disperato- se Sev uccidesse mia madre, e poi mi chiedesse di fare
sesso, dovrei chiamare il becchino nudo, perchè mi sarei già tolto le mutande!”
“Aha... aha...”
Diceva semplicemente.
Smisi di confidarmi con lui.
Quando finii questi
pensieri, eravamo quasi arrivati.
Una voce ci avvertì di
incominciare a cambiarci, perchè il treno stava per arrivare.
Io uscii dallo
scompartimento, e mi diressi verso il bagno.
Lì, neanche a farlo apposta,
incontrai lui.
Non si voltò nemmeno, ma mi
vide ugualmente attraverso lo specchio in cui si stava osservando.
“Severus...”
“Oh, ciao! Scusa se non ti ho
salutato prima.”
“Non fa niente, lo so.”
“Aha... ti serve il
lavandino?” Chiese facendo per spostarsi.
“No, no... ero venuto per
cambiarmi.”
“Beh, cambiati!”
“...”
“Oh, andiamo, Lu! Ti conosco
meglio io di tua madre!!”
“Beh, mia madre non mi vede
senza mutande da anni!”
“Io da tre mesi... forse
dovremmo rimediare...”
Disse, facendomisi vicino, e
prendendomi il viso tra le mani.
Mi baciò.
Eh, no... non ci sono
proprio speranze.
FINE
Grazie per tutti coloro che hanno letto al mia storia
fino in fondo! Recensite, eh! È la mia prima fic breve!!!! Su, recensite in
molti!! Bye bye!
XxX.Lexxy.XxX