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Autore: Chara    04/01/2013    7 recensioni
C’era una volta… No, così non va proprio. C’era una cazzo di volta il rock. Sì, decisamente molto meglio. Il rock è sempre stato una ragione di vita, per coloro che ci credevano davvero. Era qualcosa che faceva vibrare il cuore e le ossa e ricordava alla gente che sapeva sentire non soltanto con le orecchie che si poteva essere fottutamente vivi anche solo ascoltando un suono. Eppure non era solo un suono, era pura anima, l’espressione più sincera di coloro che la lasciavano fluire dalle proprie mani. I musicisti consideravano i propri strumenti come una parte di loro, come un’estensione del proprio corpo, e nessuno sapeva meglio di essi quanto il rock n’ roll fosse uno stile di vita, una religione. Un motivo per continuare a fare ciò che facevano e per crederci ancora.
Beh, quasi nessuno. C’erano loro. Sì, loro… le groupie.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 29

 


Due polpastrelli scorrevano, incuranti dei taglietti infami causati dalle corde del prolungamento della sua anima, su una pelle serica e alabastrina che si riempiva di brividi ogni volta che quelle dita guadagnavano un centimetro. Erano partite, curiose come solo delle mani che non toccavano l’oggetto del proprio desiderio da troppo tempo potevano essere, dalla piega dietro il ginocchio fino ad arrivare alla sommità della coscia, appena sotto il gluteo. Tutto ciò avveniva mentre erano immersi nell’acqua, nel calore di un bagno rigenerante come non se n’erano mai concessi.

- Ricordami ancora per quale fottuto motivo io e te non abbiamo mai fatto un bagno – disse Slash, reclinando il capo fino a carezzarle il collo con le labbra. Era adagiato tra le sue gambe, con la schiena contro il suo seno prosperoso e gli sembrava di non essere mai stato così bene in tutta la vita. Era… in pace. Se fosse morto in quel momento sarebbe andato tutto bene. Certo, non gli sarebbe affatto dispiaciuto finire il tour, farsi qualche altra bella scopata con la sua groupie e magari prendere a pugni quella faccia di cazzo del loro autista pieno di tic, ma non sarebbe stato male neppure così. Era una sensazione di cui si sarebbe accontentato con facilità.

- Perché sei un porco schifoso e hai sempre preferito sbattermi in doccia – replicò Angie con tono mellifluo, godendosi il sospiro della sua rockstar mentre gli sfiorava il petto umido con il palmo della mano.

- Non che tu ti sia mai lamentata, comunque –

- Io non mi lamento mai di te – gli sussurrò in un orecchio – Però mi lamenterei se tu, adesso, non ti girassi e… -

- Sorpresa! – esclamò Duff, aprendo la porta con un sorriso fintissimo. Dietro di lui, Izzy e Axl entrarono con calma nel bagno.

- Hai visto, lampione? – il rosso gli batté seraficamente una mano sulle spalle, incoraggiandolo per qualcosa che ai due nella vasca era sconosciuto – Non hai interrotto niente –

- La prossima volta che mi costringi a fare una cosa così deficiente lo tiro fuori e te lo metto in bocca –

- Ragazzi – rise Izzy, indicando poi Angie con un cenno del capo – C’è una signora –

- Questa signora ne sa peggio di voi, tranquilli – sogghignò Slash, beccandosi in risposta un pizzicotto sul capezzolo… dalla signora.

- E comunque sono ancora una signorina, non sono così vecchia –

- D’accordo, bambola – Axl ammiccò in direzione delle sue ginocchia, che sbucavano fuori dall’acqua – E poi, se fossi vecchia, non ti arpioneresti così bene ai fianchi delle persone che ti fottono –

A quella frase Slash replicò alzando di scatto un piede per riempire di schizzi i suoi tre compagni, ma principalmente il rosso, che osava fare battutine del cazzo sulla notte che aveva trascorso con la sua groupie. Allagò il bagno, praticamente, ma se non altro ebbe la soddisfazione di vedere i suoi compagni fradici come se fossero appena usciti da una lavatrice.

- Chi ti ha chiesto di lavarci? Me la so fare anch’io una doccia, brutta pecora del cazzo – sbottò Duff, levandosi la maglietta per strizzarla e rimetterla subito dopo.

- Chi ti dice che fosse solo acqua? Lo sai che noi ci diamo da fare, poi adesso dobbiamo recuperare il tempo perso e ci diamo dentro come conigli. Effettivamente non mi sembrava proprio che l’acqua fosse così tanta – li prese in giro anche Angie, divertendosi un mondo nel vedere le espressioni disgustate di quei tre pionieri delle cazzate ma che sapevano anche essere più schizzinosi delle ragazzine aristocratiche. Alzò anche una gamba, bagnandoli di nuovo, ma Slash sembrò non essere d’accordo perché le prese il ginocchio e lo calcò di nuovo tra la schiuma senza dire nulla. La groupie sospirò. Non era mica la prima volta che le vedevano le gambe.

- Che schifo! – si lagnò invece Izzy, facendo un balzo indietro quando gli arrivò dell’altra acqua – D’accordo limonarmi Angie, ma non voglio rimanere incinto di Slash –

- Ti ricordo che hai già rischiato, sai Jeff? Quella volta che tu e Slash vi siete scopati quella tizia e lui ti è venuto sui pantaloni… -

- Taci Rose, non voglio più sentirle queste cose –

- Scusate, io e la mia donna ci staremmo facendo un bagno caldo estremamente interessante. Siete venuti in massa a vederci scopare o avete qualcosa da dire? –

Angie arrossì lievemente sentendo quelle parole, oltre naturalmente a sentirsene oltremodo lusingata e, cazzo, anche soddisfatta, e Izzy le lanciò un sorrisino vedendo la sua espressione. A quel maledetto fattone non sfuggiva mai nulla. Non poteva essere fatto e basta come tutti gli altri? No, lui doveva accorgersi anche di quello che le passava nella testa.

- Volevamo solamente dirti che Coop è scappato -

- Cosa? – sibilò Slash, raddrizzandosi di colpo per poi tornare nella sua posizione quando si rese conto di aver lasciato scoperto il seno della giovane.

- Vedi il lato positivo, dai. Ci ha lasciato il bus, dobbiamo solo trovare qualcuno disposto a guidarlo fino a casa e che possibilmente non cerchi di fottersi le ragazze con l’aiuto della coca –

La groupie si dimenò a disagio, ma Slash intrecciò le dita con le sue al di sotto della schiuma, dove nessuno poteva vederli. Non che avessero paura del loro giudizio, ma lui sapeva quanto ad Angie desse fastidio mostrare il fianco o, in generale, qualunque segno di debolezza.

Erano la coppia di rockstar e groupie più riuscita dai tempi di Sid Vicious e Nancy Spungen. Anzi, loro erano ancora meglio perché non si erano uccisi… fino a quel momento. Avevano rischiato qualche volta, Angie soprattutto aveva rischiato di morire di fame, ma si poteva dire che in quel momento fossero in marcia e anche ben avviati, come se quelle settimane non fossero mai esistite. Come un sound check su un palco già visto, insomma.

E dire che le opening band non avevano la fortuna di farlo sempre, il sound check.

- Perché è scappato? – sbuffò Slash, lasciandosi andare contro la spalla della sua groupie. Gli dispiaceva, in fondo. Gli sarebbe piaciuto riempirlo di calci e pugni fino a fargli sputare cosa avesse fatto o tentato di fare con la donna sbagliata. Ma a quanto pareva l’occasione gli fu negata.

- Questo qui – disse Duff, indicando Axl alla sua destra – A quanto pare è stronzo tanto quanto è rosso –

- E tu sei pirla tanto quanto sei alto, Michael – replicò il frontman, senza nemmeno tentare di nascondere quanto fosse orgoglioso di sentirsi dire che era un pezzo di merda dei peggiori.

- Dicevamo – si intromise Izzy, mentre Duff fulminava il suo cantante dall’alto dei suoi due metri e si beccava in risposta un dito medio – Questo qui ha nascosto la roba e le siringhe a Steven, che ha cominciato subito a diventare nervoso e a dare in escandescenze –

- Così l’abbiamo mandato da Cooper e lui l’ha pestato per bene – concluse Axl, mentre sul suo viso si allargava un sogghigno di proporzioni epiche. Non poteva davvero essere così stronzo.

- A quanto pare, anche se ha sempre fatto finta di niente, questa cosa di Coop che è riuscito ad attirare Gilda con un po’ di coca non gli è andata proprio giù –

- Finta di niente un cazzo, Duff – s’intromise Angie, sovrastando i mugolii d’apprezzamento di Slash, che si godeva le carezze che la groupie stava dispensando attorno al suo ombelico – Non dire così solo perché voi idioti non avete mai guardato al di là della bottiglia. Steven con Coop non ci parla da secoli –

- Lui lo sapeva? – allibì di nuovo il biondo, e la giovane si strinse nelle spalle.

- Non ha mai avanzato pretese su Gilda, sapete che in questo gruppo chi vuole qualcosa di più di una storia di sesso viene malmenato... vero Axl? Come sta Erin? –

- Non passa più dalle porte – mormorò Slash, ma lo sentirono tutti ugualmente e nessuno si risparmiò una bella risata in faccia al diretto interessato, i cui occhi verdi se ne stavano assottigliati a fissare male tutti.

- State zitti – sbuffò il rosso – Andiamo, lasciamoli scopare. Li sentiremo anche dall’altra stanza –

- Stiamo mettendo in cantiere un bambino – lo prese di nuovo in giro il riccio, urlandogli cazzate mentre si avviavano fuori dal bagno – Sai, il matrimonio e tutto il resto. Vogliamo fare una campagna contro l’abuso di alcol e droghe… e l’uso dei preservativi, lo sai che li adoro –

Per tutta risposta Axl sbatté la porta alle sue spalle, provocando le risate dei piccioncini nella vasca.

- Non sa proprio stare allo scherzo – si lagnò Angie, lasciando cadere la mano sull’interno coscia della sua rockstar – Su, ci hanno lasciati da soli perché dobbiamo scopare, no? Fottimi, tigre -

- La prossima volta che ti vedo limonare con qualcuno che non sono io ti giuro sulla mia chitarra che ti prendo a pugni – rispose invece Slash, ripensando ancora a quello che aveva detto Izzy poco prima, quando li avevano schizzati con l’acqua della vasca.

Angie sospirò, roteando gli occhi mentre lui, girato di spalle, non poteva vederla

- La prossima volta che ti azzardi a evitarmi perché credi che io debba avercela con te per un motivo ti giuro sulla mia rockstar che ti prendo a schiaffi – replicò con tono ancora più acido, tirandogli i capelli sulla nuca per fargli reclinare il capo - Ops, l’ho già fatto –

- E non giurare su di me – mugugnò la rockstar, deponendo le armi senza troppo farsi pregare. Lui non voleva litigare di nuovo con lei, voleva sprofondare la faccia nelle sue tette e starle appiccicato come un chewing-gum sotto la suola degli stivali.

- Perché no? Tu hai giurato sulla tua chitarra –

- Ma la chitarra posso sempre ricomprarla, di vita ne ho una sola –

- Tu non fare cazzate e la tua vita sarà salva –

- Mi stai minacciando? –

- Assolutamente no, tigre – mugugnò, chiamandolo di nuovo in quel modo che lo faceva uscire pazzo mentre con due dita tirava sadicamente i ciuffetti di peluria sul suo pube – Ti ho detto di fottermi, sei sordo? O non ti si alza già più? -

- Sei tu che non ti alzerai più quando avrò finito con te –

Angie rise, lasciando che Slash si girasse tra le sue gambe per sovrastarla di nuovo. Adorava quel suo sguardo da predatore, quegli occhi che trasmettevano tutta la fame e l’impazienza. Quegli occhi che le erano mancati così tanto. Ma come cazzo aveva fatto per tutto quel tempo senza di lui?

- Mi implorerai di smetterla – la minacciò, dopo averla baciata a lungo e aver assaporato per bene le sue labbra e la sua lingua che sapevano di sapone e di lei, di quell’unico sapore che tutto l’alcol e la roba non gli avrebbero mai impedito di sentire.

- Ne dubito – rispose la groupie, spingendolo subito dopo all’indietro nella vasca. L’acqua straripò dai bordi, bagnando tutto il pavimento. Ma a loro non importava, in quel momento c’era solo Angie che conduceva il gioco, che lo faceva e basta senza bisogno di chiedere perché il suo sguardo era affamato tanto quanto quello della sua rockstar.

Calò i fianchi senza preavviso, e chiuse gli occhi sentendolo scivolare dentro di lei e riempirla di nuovo, dopo poche ore da quel ricongiungimento brutale contro il muro.

Sesso, non amore.

L’amore era romantico, perdeva di smalto.

Ma il loro era sesso, puro e semplice. Perché il sesso era un bisogno, forte come quel fuoco che a loro non importava di spegnere, perché non avevano paura di bruciarsi.



*



Giorno! Oggi è ufficialmente l'ultimo giorno di vacanza, visto che il weekend non conta. Sto sentendomi male xD Comunque, Cooper è scappato e quindi tutto torna tranquillo, più o meno. Questo capitolo lo dedico alla smarties89, perché mi ha preceduta con la faccenda della vasca, mannaggia a lei, e perché ha dedicato alle mie coronarie alcuni dei suoi migliori capitoli xD Poi vi ricordo che il prossimo capitolo è l'ultimo e basta xD Ringrazio tutti per le recensioni, a presto! :'3

Giuggi

   
 
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