"Che vuoi?"
Risposi io acida..
"Devo parlarti, ora"
"Non ho niente da dirti"
"Tu no ma io si.."
"Mattia non voglio vederti"
è vero vederlo faceva male, la ferita era ancora fresca e guardarlo non faceva che aumentare la sua profondità, volevo svanisse, ora.
"Ti prego.."
Non dissi nulla, aprii la porta guardando in basso e lo feci entrare.
La mia testa dentro di me mi stava insultando, dicendomi che stupida sono a dargli corda, perchè si vedeva in lontananza di miglia che ero cotta persa per lui,  la mia ragione lo avrebbe preso a calci in quel posto e lo avrebbe fatto uscire all'istante, ma il mio cuore, la parte più folle e irrefrenabile di me, lo teneva lì, di fronte a me, mentre si guardava intorno.
Mi appoggiai al frigo della cucina, e aspettai che parlasse.
"Senti io devo dirtelo.."
"Si esatto dimmelo, perchè io voglio proprio sapere il perchè, solo questo, perchè? perchè diamine hai fatto finta che io e te non ci conoscessimo nemmeno, perchè? perchè mi hai baciata per pentirtene il giorno dopo.. allora io posso capire che ti volevi divertire, ma vedi di fartelo passare questo bel passatempo che non ci guadagni proprio nulla anzi ti rendi solo.."
"Ma la vuoi finire, sta zitta e fammi parlare!."
Si avvicinò e mi mise una mano sulla bocca per azzittirmi, la sua mano profumava di lui, finalmente riprovavo quella sensazione del suo profumo, mi parlò occhi contro occhi.
"Perchè non solo, non sono il principe azzurro come tu vorresti, sono anche uno che non riesce a trattenersi alle sue tentazioni... nemmeno quando quella tentazione spezzerebbe il cuore del suo migliore amico.. sono pessimo..."
Mi levò le mani dalla bocca e mi voltò le spalle, fece due passi avanti guardando a terra e si rifermò..
"Come facevo a baciarti davanti ai suoi occhi..."
"Pensavo che fossi io il problema, che non ti piacessi..."
"Cosa? davvero pensavi questo.. "
Si girò di scattò e mi guardò da capo a piedi.
"Eggià si, sei proprio tu il problema, sei troppo bella. "
Sorrisi per un attimo ma mi fermai subito.
"Dato che non puoi fare un torto simile ad un tuo amico.. scusa ma è meglio che tu te ne vada.."
Lo capivo, e mi dispiaceva per la sua situazione, ma non poteva giocare così, a me lui piaceva, forse sul serio, e per evitare ulteriori complicazioni, non vederlo più sarebbe stato un buon inizio per dimenticarlo.
"So che l'amicizia è molto importante, ma finchè non ti chiarirai le idee, non voglio rimetterci io, ci sono stata già abbastanza male, vorrei evitare di fare peggio, quindi vai se sei confuso, ora non voglio vederti"
Non poteva pensare che io sarei rimasta sempre lì a sua disposizione, io avevo dei sentimenti, e quei sentimenti erano per lui, non per Matteo.

Guardò in basso, si passò le chiavi della macchina da una mano all'altra, incurvò le spalle e alzò il mento, prese la giacca sulla sedia e si avviò verso la porta.
Strinsi le spalle con le mani, chiusi forte gli occh, ma l'amore era più potente di qualsiasi altro sentimento, allora iniziai a correre verso la porta che si stava per chiudere, la aprii, lo presi di forza e lo partai dentro, lo baciai con grandissima foga, lo stesso fece lui con con me, non ero mai stata così felice in vita mia.