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Autore: Unicorno_Nero    04/01/2013    0 recensioni
Scritta in un momento di forte debolezza emotivo, probabilmente la trasformerò in una long, ho molte idee per la testa.
"Lo amo, inevitabilmente, ogni fibra del mio corpo ha paura di perderlo, quando facciamo l'amore lo stringo forte a me, baciando ogni centimetro di belle a me disponibile, li tengo saldamente la mano ovunque, per sentirlo vicino, per ricordarmi di non farlo fuggire un'altra volta.
Per ricordare a me stessa che se la sua mano lascia mia non ci sarà niente di buono per entrambi, per ricordarmi che devo dimenticare, che devo passarci sopra, che ama me, tanto quanto io amo lui, nonostante tutto."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Liberamente ispirata alla canzone "Un pugno di sabbia" dei Nomadi, scritta questa mattina in un momento di tristezza e fragile debolezza emotiva, possono esserci errori, ma avevo bisogno di uno sfogo, che qualcuno lo leggesse.
Prossimamente farò una long, basata su questa shot!
La carte è la mia miglior confidente in particolari momenti.
Nell'origine la canzone parla di una donna ma naturalmente ho cambiato e scritto di un uomo.. Spero piaccia..

Ravenna

Un pugno di sabbia

Che sapore c'è ritornar con te,
ho nel cuore l'amore insieme a te
ma con gli occhi rivedo anche lei, con te.


Quanti mesi son passati? sei? forse più, eppure non sono riuscita a dimenticare.
Quella breve pausa, poi la tempesta, la fine.
Credevo fossi cambiato, fossi un uomo, un cavaliere senza macchia, eppure sei stato più un cavaliere oscuro.
Di quelli che hanno tutta l'ombra della macchia.
Ripicche.
A cosa servono?
Lei mi annebbia la mente, sento il suo sguardo su di me, ovunque vada,
Sento il suo odio che invade, la rivedo nei miei incubi, pronta ad avvinghiarsi a lui ed a tentare di riportarmelo via.

Che sapore c'è, perdonare te.
Non c'è stata primavera insieme a te, 
dal momento che il sole non era più con me.

Me lo ricordo quel giorno di luglio, dove il sole picchiava forte e tu giocavi con le mie cosce arrossate.
Era una di quelle sere dove da poco più di due settimane ci incontravamo nel parco, e parlavamo, non molto, per di più di limitavamo a guardarci.
Otto mesi intensi, prima della fine. 
Se sempre fine può chiamarsi, continuare a scivolare nel mio letto di notte non era poi una fine.
Continuare ciascuno ad attaccarsi alle labbra dell'altro.. è una fine?
Ti ho perdonato si, ma con un macigno sul cuore.
Con mille dubbi nella testa, con una poca fiducia.
Ho finto per riaverti, il che non me lo perdonerò mai.
Ma quanto mi hai detto? Quanto posso fidarmi del mio cavaliere oscuro?

Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo già,
ti baciava le labbra e un pugno di sabbia 
negli occhi miei oggi c'è.

"Amore non c'è mai stato nulla, solo un amica, ha tentato di baciarmi ma mi sono scansato"
Abbiamo diciott'anni eppure ancora parliamo come quindicenni, eppure qualcosa non torna, qualcosa mi affligge, l'ostinato pensiero che tu non sia mio, quello di dividerti, spesso litighiamo per ciò, io te lo nascondo, a volte sono fredda, ma ti amo, non posso permettermi una vita senza te. Ho passato la vita a fare tutto per gli altri, a non avere mai nulla per me stessa. 
Quando ho avuto te, allora ho avuto qualcosa per me, il mio piccolo diamante segreto che tenevo nella parte più pulsante del mio cuore.

Che sapore c'è, perdonare te
di avermi insegnato che cos'è il dolore
che non può scomparire se ricordo che..


Non sono abituata a dimenticare, sono una che non può lasciarsi il passato alle spalle con tanta facilità.
Sono testarda.


Lo amo, inevitabilmente, ogni fibra del mio corpo ha paura di perderlo, quando facciamo l'amore lo stringo forte a me, baciando ogni centimetro di belle a me disponibile, li tengo saldamente la mano ovunque, per sentirlo vicino, per ricordarmi di non farlo fuggire un'altra volta.
Per ricordare a me stessa che se la sua mano lascia mia non ci sarà niente di buono per entrambi, per ricordarmi che devo dimenticare, che devo passarci sopra, che ama me, tanto quanto io amo lui, nonostante tutto.




  
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