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Autore: Rico da Fe    04/01/2013    10 recensioni
Finora abbiamo sempre avuto a che fare con le solite nazioni, i soliti pairing, et cetera...
Ma ogni nazione è costituita da regioni, ciascuna con caratteristiche diverse come cultura, dialetto, territorio, piatti tipici, tradizioni...
E quindi, perchè non dedicare loro un angolino?
Ecco quindi una bella serie ideata apposta per voi, con protagoniste non solo le regioni italiane, principali protagoniste nelle quali potrete identificarvi, ma anche regioni da altre parti del mondo e d'Europa!!!
P. S. Sono gradite recensioni... ^L^' kol...
Genere: Generale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Puglia sospiro', si ravvio' i capelli e con gesti esperti scolò la pasta.
"A tavolaaaa! È pronto!" urlò, mentre cospargeva di prezzemolo il delizioso sugo di pomodoro San Marzano, cui aveva aggiunto i pomodorini di Pachino che le aveva portato Sicilia.
"Mmmmh, che profumo..."
Campania si affacciò in cucina, annusando l'aria estasiata.
"Vatti a sedere! E aiuta Salento ad apparecchiare!" ordinò la pugliese, facendo saltare le sue invitanti orecchiette fatte in casa nella padella con il sugo.
"Vado, vado..." rispose Campania, sorridendo.
Quando cucinava, Puglia era così concentrata da diventare quasi scorbutica. E gridava.
Campania uscì dal trullo e attraversò il giardinetto inondato di sole fino al gigantesco ulivo nodoso e contorto che ospitava sotto le sue fronde il tavolo dove avrebbero pranzato.
Era una giornata magnifica: il cielo terso splendeva sopra di loro, arroventando i campi dorati con il cocente sole di mezzogiorno.
Campania inspirò l'aria profumata dall'odore di basilico e origano del giardino. Raggiunse il tavolo e si accomodò accanto al fratello Basilicata.
Naturalmente non c'era alcun bisogno di aiutare Salento: la solerte sorellina aveva già finito da un pezzo di apparecchiare, ed era già seduta a tavola, assieme a Calabria e Basilicata che si abbuffavano di pane e olio.
"Guardate che è quasi pronto, eh!" informò la campana assaggiando anche lei il gustoso pane di Altamura con sopra l'olio rinomato di Puglia.
"E quindi?" chiese il calabrese, con la solita espressione cupa e la bocca piena.
"E quindi vi conviene non esagerare con il pane! O non riuscite più a finire! E sarebbe un peccato" ribatté Campania, posando sul bordo del piatto la sua fetta "dover lasciare le buonissime orecchiette di Puglia nel piatto!".
"Oh, andiamo, Campania" la voce di Sicilia, calda e profonda, li raggiunse. "Fallo mangiare, a Calabria, che deve crescere!" disse il siciliano posando la zappa e la lupara contro il tronco dell'ulivo e appoggiando una mano sulla spalla del fratellino, che lo scacciò infastidito.
"La vuoi smettere? Ti ho detto mille volte che non mi devi toccare!" lo apostrofò il calabrese arrossendo di vergogna.
"Stai calmo, stai calmo!" rise Sicilia sedendosi tra Campania e Calabria e agguantando una fetta di pane.
"E dai, Calabria, era solo una pacca fraterna..." disse Basilicata, cercando di alleggerire un po' la tensione.
"Sì, un gesto d'affetto..." convenne Salento, ma la sua frase fu stroncata dall'arrivo della sorella maggiore con la pasta.
"Si mangia!" Puglia appoggiò la padella al centro del tavolo e iniziò a riempire i piatti.
Quando la pugliese restituì il piatto pieno a Sicilia, Campania non poté fare a meno di notare l'occhiata fugace che i due si erano scambiati.
Ormai era ufficiale che il bel siciliano e la bellissima pugliese si frequentavano, ma i due ancora non volevano rendere ufficiale la cosa.
E nonostante facessero di tutto per nasconderlo, ormai era chiaro che tra i due c'era molto più che semplice affetto fraterno o amicizia...
"Campania! Il piatto!" Puglia la strappò dai suoi pensieri porgendole la sua porzione.
"Oh, scusa..."
"A che pensi, alle pecore di Sardegna?" rise Sicilia, aggredendo le sue orecchiette.
"Aspetta a mangiare! Mancano ancora Sardegna e Abruzzo!" lo rimproverò Calabria.
"E...?" chiese Puglia, consegnando il piatto a Salento.
"E... Chi? Non ha dimenticato nessuno..." rispose il siciliano, guardandola interrogativo.
Puglia diede il piatto a Basilicata e si fermò, guardando Sicilia con le mani sui fianchi e l'espressione irosa.
'Ah, comm'è bedda... Quando è incazzata...' pensò il siciliano, nonostante non sapesse neppure per quale motivo fosse arrabbiata.
"Molise!" disse Puglia spazientita, riempiendo un altro piatto.
"Eh? Chi?" le altre regioni si guardarono intorno, perplesse.
"E chi sarebb... Ah, sì, Molise!" disse Sicilia, ricordandosi solo in quel momento della piccola regione, e guadagnandosi un'occhiata fulminante di Puglia.
"Beh, sicuramente staranno arrivando..." disse Campania, guardando con desiderio la sublime pietanza davanti a lei.
"Veramente io sono già qui..." disse una flebile voce accanto a Basilicata, ma nessuno sembrò sentirlo tranne Puglia, che gli mise davanti il piatto abbondantemente riempito di orecchiette.
Solo allora l'attenzione di tutti fu focalizzata sul ragazzo mingherlino e occhialuto seduto accanto al fratello lucano.
"Perché a quello sgorbio tutta quella pasta e a me..." si infiammò il calabrese.
"Ma fallo mangiare! Lo vedi com'è! Lui ha più bisogno!" disse sbrigativo l'affascinante Sicilia, mettendo a tacere il fratello minore.
Proprio allora arrivarono Sardegna e Abruzzo.
"Ti ho lasciato un paio di tonni e qualche sgombro in cucina! Giusto per sdebitarmi..." disse il corpulento abruzzese a Puglia, che gli mise davanti il piatto.
"Bravo! Mò voglio vedere quanto devono resistere quei pesci con questo caldo!" ribatté Puglia, consegnando il piatto anche a Sardegna.
"Io ho portato un po' di pecorino grattugiato..." disse il sardo, sorridendo e mostrando il piccolo recipiente dove era raccolto il formaggio.
"Aaah, e bravo Sardegna! Dammi qua!" Campania strappò la formaggiera dalle mani di Sardegna, mentre Salento si alzava per andare a mettere il pesce di Abruzzo nella ghiacciaia.
Quando fu tornata, si sedette e tutti fecero il segno della croce.
Sicilia, a capotavola, pregò:
"Oh Signore, noi tutti ti ringraziamo per il cibo che ci doni quest'oggi. Te lo offriamo con tutta la nostra riconoscenza e devozione. Amen."
Le regioni del meridione si rifecero il segno della croce e incominciarono a mangiare.
Per una buona mezz'ora, nessuno fiatò.
'Quando cucina Puglia, non parla mai nessuno... E chi smette di mangiare?' pensò Sicilia versandosi un bicchiere di Nero d'Avola e tagliandolo con un dito del tremendo Primitivo pugliese.
Scolò il bicchiere di vino e riprese a mangiare.
Solo quando ebbero finito e Puglia e Salento ebbero portato via i piatti (forse le aiutò anche Molise, ma nessuno se ne accorse) iniziarono a chiacchierare.
"Ehi, domani c'è il pranzo a Roma!" disse a un certo punto Campania.
Le piacevano quelle feste dove tutte le regioni si incontravano a casa di Lazio per celebrare l'Unità d'Italia.
E poi l'indomani avrebbero festeggiato il 150º anniversario...
"Evviva." fece il siciliano, rabbuiandosi di colpo.
"Domani incontriamo Lombardia... Devo ricordarmi la lupara..."
"Eh, e io devo portare la mia pala: ho un sacco di pizze da infornargli, a quel cafone..." aggiunse Campania, rabbuiandosi anche lei, ma provocando uno scoppio di ilarità generale.
"Eh bravi! Fate il suo gioco! Rovinatevi la giornata per colpa sua!" esclamò Puglia, di ritorno con il vassoio dei dolci che aveva portato Sicilia da Palermo.
"Voi godetevi la festa, e non accettate le provocazioni di quello scemo: vedrete che sarà lui a rovinarsi la giornata!"
E detto ciò, iniziò a distribuire i deliziosi cannoli e le squisite cassate fatte a mano dal bellissimo giovane moro seduto tra Campania e Calabria.
"Domani rivedrò Marche..." disse Abruzzo addentando il cannolo e gustandoselo fino all'ultima goccia di ricotta.
"E io rivedrò... Piemonte..." ammise la campana, azzannando una cassatina e assaporando la glassa dolce e la crema da favola...
"Ecco cosa mi ero dimenticata: i babbà! E le ricce, le pastiere, le sfogliatelle..." esclamò poco dopo Campania, dandosi una manata in fronte. Anche lei avrebbe dovuto portare i dolci, ma come al solito...
"Che scema che sono."
"Ooooh, ce ne hai messo di tempo per capirlo..." commentò Basilicata, suscitando un altro coro di risate.
"Scemo!"
"Io invece..." soggiunse Sardegna "mi sono ricordato: ho portato l'amaro..." e tirò fuori dalla tasca una bottiglietta di mirto, il famoso liquore sardo, appoggiandola sul tavolo.
"Molise, vai a prendere i bicchierini da liquore!" ordinò Puglia al molisano, fulminando con un'occhiataccia le regioni che si guardavano intorno chiedendosi chi diavolo fosse quel Molise...
'Mah, sarà che si è scolata troppo Primitivo... Inizia ad avere le traveggole' pensò Basilicata, ricordandosi solo dopo che Molise era suo fratello.
Sicilia si calcò la coppola in testa.
Il sole iniziava a calare, e l'ombra del trullo dietro di loro si allungava sui campi dorati di grano e sulle argentee foreste di ulivi. Il soffio caldo dello scirocco sfiorò le fronde del grande albero carico di olive sopra di loro.
Il siciliano si accese una sigaretta e si preparò, raccogliendo tutta la forza di volontà che aveva: l'indomani ne avrebbe avuto un gran bisogno...
 
  
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