Corsi giu per le scale, ripide, rischiando di cadere.

quando mamma mi bloccò la strada. 'dove credi di andare?'

'mamma, ti prego, Chloe mi ha appena chiamata, è importante' le risposi io, supplichevole.

mamma sembrò arrabbiata, ma poi il suo viso diventò quasi più dolce 'eh va bene, alle 10 a casa'.

le sorrisi e le stampai un bacio sulla guancia, poi aprii la porta e presi la bici, cominciai a pedalare velocemente, nelle vie umide della periferia di londra.

il freddo mi pizzicava le mani e il naso ed entrava nei piccoli pori del maglione, facendomi salire un brivido lungo la schiena.

Chloe abitava solo a quattro isolati di distanza, ma avevo il fiatone e una goccia di sudore mi scese dalla fronte. Respiravo velocemente ed affannosamente.

Quando arrivai davanti a casa sua, posai la bici con noncuranza sul vialetto, e corsi verso la porta, mi apri la madre che mi guardo stupita per un attimo.

'Abigail! Sembri stanca! Vuoi un pò di acq...' disse ma la interruppi.

'Mi scusi per l'orario, signora Smith, cercavo Chloe.' risposi io con il fiatone.

'Certo, certo è di sopra' non potè finire la frase che stavo già correndo per le scale. Ormai la signora Smith la conoscevo da quattordici anni, era come una seconda mamma per me,  mi aveva sopportato nei miei pomeriggi con Chloe, mi aveva portato a fare i giri nel parco dopo l'asilo, la amavo quanto mia madre.

'CHLOE, CHLOE' irruppi nella stanza della mia migliore amica, tappezzata di poster.

'Oh Abi' mi abbracciò forte. '

'che dovevi dirmi di così importante? sembravi ansiosa, preoccupata, e mi sono fiondata da te' spiegai.

Lei mi sorrise, i suoi occhi marroni chiaro erano i più brillanti che avessi visto e scintillavano di gioia, il suo sorriso era impagabile quando lo vedevo sorridevo a mia volta.

Prese una busta gialla larga e spaziosa dal suo armadio, la aprì, ma non mi svelò il contenuto.

'Che aspetti? Aprila' mi disse sorridendo. La presi tremando e fremendo dalla gioia della sorpresa e al contempo dall'agitazione.

Frugai un attimo e sul fondo trovai qualcosa, un pezzo di carta. Anzi, tastando meglio capii che si trattavano di due pezzi di carta e dall'altra parte delle busta, nell'angolo opposto una catenella a cui legata c'era della plastica. Rabbrividii e diventai fredda. Le mani iniziarono a sudare. Sentivo la mia faccia diventare piano piano sempre più fredda e sgranai gli occhi. Presi tutto e lo tirai fuori e lo buttai sul letto, di scatto. Chiusi gli occhi, gli riaprii. Dentro c'erano due biglietti per il concerto e due pass per i backstage. Mi sentii svenire, e tutto diventò nero.