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Autore: reggina    04/01/2013    2 recensioni
Song fic sulle note della bellissima "Another day in paradise" di Phil Collins. Il primo incontro tra Sana e Roby dove a parlare è il cuore e un sentimento troppo spesso dimenticato: l'altruismo.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Clochard


She calls out to the man on the street


“Sir, can you help me?”


It’s cold and I’ve nowhere to sleep


Is there some where you can tell me


Un altro giorno.


Un altro giorno fatto di niente. A vagare per strada con le calze rattoppate e i geloni alle dita cercando di rubare un po’ di calore dal braciere di uno di quegli scocciati venditori ambulanti.


Intorno a me solo indifferenza. E io supplico e mendico solo un riparo.


Si avvicina una ragazzina. Non avrà più di dieci anni.


He walks on,  doesn’t look back


 
He pretends he can’t hear her


Starts to whistle as he crosses the street


Seems embarrassed to be there.


Sorride e allarga le mani nel giaccone colorato, troppo grande per lei.


Non ho bisogno di elemosinare la sua pietà.


Non ho la voce per chiedere, per raccontare. Non voglio da lei qualche spicciolo per avere un posto nella stazione dei metrò dove passare la notte.


È allegra, contagiosa. Sembra conoscere solo il suo mondo fatto di giochi e spensieratezza.


“Hai freddo?”


Mi dice all’improvviso la piccola con i capelli raccolti in due buffi elastici. Mi guarda con curiosità e dispiacere.


Ma cosa  può sapere lei, piccina che tornerà nella sua calda e sicura casa, di me vagabondo di strada?


Oh think twice


Cos’ it’s just another day for you,


You and me in paradise


Aspiro l’aria gelata in un soffio.


“Hai un posto dove dormire?”


Si preoccupa la bambina. E intanto fruga nelle tasche del cappotto troppo grande. Trova una manciata di caramelle, le chiude in un pugno, poi apre le mani davanti ai miei occhi e me le porge.


She calls out to the man on the street


He can see she’s been crying


She’s got blisters on the soles of her feet


Can’t walk but she’s trying.


Quel gesto così naturale, così spontaneo, mi fa salire le lacrime agli occhi.


Non sono più abituato ad amare o ad essere amato.


Un’elegante signora, che porta un copricapo comico al pari dei fiocchi per capelli della bimba ci si va incontro.


“Sana!”


La chiama. Si ferma titubante alla mia vista.


Forse ha pietà anche lei. Forse ha paura.


Chissà quante raccomandazioni avrà fatto a sua figlia, quante volte le avrà ripetuto di non rivolgere la parola agli sconosciuti!


“Ho trovato un amico!”


Dice Sana con fiducia e sincerità.


Oh Lord , is there nothing more anybody can do


Oh Lord, there must be something you can say


Questa amicizia è fondata su gesti e condivisione.


La piccola Sana mi ha offerto cibo e il suo immenso cuore.


Non ci sono state parole tra noi. Lei non ne ha bisogno.


La signora resta incerta qualche secondo.


“E come si chiama questo tuo amico, Sana?”


La piccina resta imbronciata e mortificata per qualche attimo poi risolve la sua incertezza in una fragorosa risata.


“Non gliel’ho ancora chiesto! Hai ragione mamma: è da maleducati non presentarsi!”


Allunga la sua manina verso la manica consunta del cappotto che avrà avuto chissà quanti proprietari.


“Io sono Rossana ma tutti i miei amici mi chiamano Sana!”


“Roby!”


Mormoro soltanto. È strano avere di nuovo un’identità.


Le donne confabulano tra loro. Parlano a bassa voce, pare non vogliano farsi sentire da me.


“Mamma, possiamo aiutare il mio amico Roby?”


You can tell from the lines of her faces


You can see that she’s been there


Probably been moved on from every place


‘Cos she didn’t fit in there


I bei lineamenti del viso della donna sono gentili, vuole dire qualcosa. Vuole fare qualcosa per me.


“Vuole essere ospite a casa nostra per qualche giorno, Roby?”


Resto spiazzato dalla proposta.


Il viso di Sana si è allargato in un grande sorriso e quasi saltella per ringraziare la bontà di sua madre.


“Non sa niente di me!”


Cerco di persuaderla. Sono rare, introvabili, le persone che agiscono solo con il cuore. Che non hanno secondi fini.


“Sei Roby, mi basta sapere questo e vedere che hai fatto a mia figlia uno dei regali più belli: le hai donato un sorriso!”


Seguo le due sconosciute. Sana mi ha preso per mano e parla con me come se mi conoscesse da sempre.


Preparerà un letto con coperte calde in cui potrò dormire questa notte.


Per domani si vedrà.

   
 
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