04/01/2013
2 recensioni“oh scusa” si scusò tamponandomi il tovagliolo addosso, cercando di pulire la macchia causata dal frappè che goffamente aveva fatto finire sulla mia polo.
Sorrisi “non fa niente, non preoccuparti” dissi, bloccandole delicatamente i polsi.
“mi dispiace! Sul serio, io.. non volevo! Dimmi come.. come posso, come posso, come posso farmi perdonare?”
“non preoccuparti, non è successo niente”
scosse la testa dispiaciuta, prendendosi il viso tra le mani “sono proprio goffa”
risi “forse”
“mi dispiace, piacere.. sono Jane”
“Liam”
“piacere di conoscerti”
“già” dissi sorridendo guardando la mia maglia ormai rovinata.
“senti –cercò di distrarmi- ti va di uscire con me?”
“eh? –risi al suo sguardo imbarazzato- certo”
“fantastico! Ecco il mio numero..” disse prendendomi il braccio e scrivendo con una matita per gli occhi delle cifre. “ci sentiamo, chiamami” disse poi, tappando la matita e scappando via dal locale.
E pensare che quella polo la buttai poco dopo essere tornato a casa.
All’improvviso vidi uscire il ragazzo di prima dalla porta di quella casa e avvicinarsi a lei e stamparle un bacio sulle morbide labbra.
Quelle labbra, quelle morbide e carnose labbra, che mi rubarono tanti di quei baci che ormai avevo perso il conto, quelle labbra che mi avevano stregato, da cui non riuscirei mai a staccarmi, ma per vivere ho bisogno d’ossigeno, peccato che il mio ossigeno sia andato via insieme a quelle labbra.
“Liam!” urlò canzonandomi mentre rideva.
“scusami, ma dovevo dirlo!” cercai di giustificarmi, guardando il viso di Jane andare in fiamme.
“non è vero che sono così bella, Liam.”
“hai ragione, non sei bella. Sei bellissima” dissi accarezzandole la guancia per poi baciarla dolcemente.
Il ragazzo scese lentamente gli scalini del porticato e raggiunse la sua auto, lei aspettò che se ne andasse e richiuse la porta.
Avevo provato tante volte a chiederle scusa, ma tutte quelle volte non erano bastate, ma sarei andato avanti così anche per tutta la vita.
Uscii dalla macchina e chiusi lo sportello, sbattendolo. Mi incamminai verso il porticato e arrivato davanti alla porta il coraggio si sminuì violentemente.
‘dai Liam, tu la ami, devi dirglielo’ pensai tra me e me.
Bussai alla porta, che subito dopo venne aperta da una Jane scocciata.
“hey Jane”
“Liam” mi guardò sorpresa “c-che ci fai tu qui?” balbettò.
“devo dirti una cosa importante” dissi guardandola negli occhi, quegli stessi occhi che una volta erano rivolti solo a me, quelli che brillavano solo per me, quelli che mi hanno fatto innamorare perdutamente, quelli che adesso, guardandomi, provano solo e unicamente rabbia e rancore.
“o-ok” aprì la porta leggermente, lo spazio che mi bastava per entrare.
Chiuse poi la porta alle sue spalle sospirando “Liam i-io..”
“lo so –la interruppi- so che ti vedi con Louis”
“che ci fai qui?” mi chiese poi, più calma.
“devo dirti una cosa importante” le presi le mani, non curate come al suo solito e tanto piccole rispetto alle mie che mi faceva paura perfino stringerla per paura di farla del male.
lei annuii con la testa e mi guardò negli occhi
“ti amo”
“L-Liam” balbettò.
“ti ho sempre amato, ti ho amato per primo” mi guardò confusa.
“i-io, L-Liam.. n-non so che d-dire”
“non dire niente, Jane. Dovevo dirtelo, era un peso troppo pesante da mantenere.”
sospirò e alzò lo sguardo verso di me, furioso.
“Liam James Payne, non puoi venire qui a casa mia dicendomi “ti amo” dopo che mi hai tradito con un’altra, non puoi tornare qui e interrompere la mia vita che ormai andava alla grande, non puoi tornare e rovinarmi tutto, di nuovo! Non puoi! Non puoi dirmi ‘ti amo’ dopo che ho aspettato per sentirtelo dire da mesi, e proprio quando avevo abbandonato l’idea e mi ero finalmente aperta al mondo ritorni!”
“Jane, ascolta. Sei felice, lo so. Non voglio tornare a rovinare tutto, come sono solito fare, non voglio rovinare la tua vita ormai perfetta, ma dovevo dirtelo, perché è la verità, ho aspettato troppo e ti ho fatta sfuggire dalle mie mani come un’idiota, sono un perfetto idiota!” dissi, cercando di asciugarle le lacrime “non piangere, non devi piangere. Hai ragione, sono uno stronzo. Ma mi sono pentito di quell’errore, me lo rinfaccio ogni singolo momento, di ogni singolo giorno, di ogni singolo mese da cui ci siamo lasciati. Perché ti amo, Jane, ti amo.”
“Liam –cercò di dire tra i singhiozzi- io ho.. Louis adesso” disse guardando il pavimento.
Le alzai il mento e la baciai, quel bacio che aspettavo da mesi.
“lui non ti amerà mai tanto quanto ti ho amata e ti amo io, Jane” sbiascicai sulle sue labbra.
poggiò la fronte sul mio petto, e dopo mi abbracciò “Liam.. io ti amo ancora, ma non riesco più a fidarmi di te”
sospirai.
mi strinse ancora di più a sé e sussurrò un ‘mi sei mancato tanto, Liam’
“anche tu, Jane” dissi stringendola tra le mie braccia.
Si allontanò da me e fece un respiro profondo “devi andare”
“ciao Jane” dissi lasciandole un bacio a fior di labbra, e uscii da quella porta, salii in macchina e tornai verso casa mia.
Era tutto sbagliato, ho sbagliato dall’inizio, da quando mi sono innamorato, eppure è stato lo sbaglio più bello che abbia mai commesso.
My space.
salve geeeeeente, sono tornata con una nuova OS.
questa storia è uscita d botto, quindi l'ho appena scritta e subito ho voluto pubblicarla.
hehehe, spero vi piaccia.
ci pensavo già da un paio di settimane e solo stasera ho voluto trascriverla.
l'ho scritta basandomi sulla canzone dei ragazzi loved you first.
hvfvbjrfv amo quella canzone. ♥
vabene, okay.. ho finito di rompervi le palle.
se vi è piaciuta è gradita una vostra recensione.
see you!