Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Allister Right    05/01/2013    0 recensioni
La Bottega dell'Alchimista Cremisi parla del Viaggio che un alchimista ed il suo assistente intraprenderanno attraverso questa "scienza" per seguire un eredità paterna che servirà a fare luci su i più grandi misteri di essa.
Avventure ed esplorazioni, ma anche auto-riflessioni attraverso i personaggi principali ed i "clienti" di questo sgangherato alchimista.
Genere: Avventura, Dark, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
crimson intro
    Capitolo 1  
 
  Un nuovo inizio
 
 

 
L'erboristeria di Isacc si trovava in una traversa di Victoria Street, 
magari non proprio affacciata sulla strada principale,
ma con un buon occhio ed un pizzico d'interesse
si poteva vedere benissimo dalla strada principale.
 
"Erboristeria" perchè Isacc aveva imparato bene dai racconti di suo nonno,
Jeremiah Farnsworth;
che "quelli come loro"
non venivano giudicati diversamente da  streghe e stregoni all'epoca.
 
Nonostante la caccia alle streghe fosse ormai stata abolita,
le precauzioni non erano mai troppe,
anche se ormai i suoi clienti sembravano non dargli troppa importanza
anche perchè si riferivano a lui come in cerca di uno stregone
che risolvesse tutti i loro problemi a colpi di pozioni e filtri d'amore. 
 
Il che in effetti dava alito alle loro dicerie
dato che era quello che faceva nella sua bottega di fatto.
 
Solo che lui preferiva il termine "alchimista";
anche perchè è questo che la sua famiglia faceva e si tramandava ormai da generazioni. 
 
I Farnsworth erano una famiglia di alchimisti,
una delle più antiche a votarsi a questa scienza;
una tra le tre più grandi che diederò il via al movimento alchemico in Europa.
 
                                    1
 
                            
 
 
 
 
 
Sin dagli albori delle grandi potenze europee,
tre famiglie nel continente si distinsero nel seguire questa scienza:
 
 
La Famiglia Flamel;
Rappresentava l'intera schiera di alchimisti francesi,
una delle più vicine ad aquisire i poteri derivanti dalla Pietra Filosofale. 
Nicolas Flamel fù il loro capostipite nell'immediato periodo buio 
del Spondent Pariter.
Erano riuniti sotto il colore primario del Ciano.
 
 
 
La Famiglia Farnsworth;
Isacc era il diretto discendente del primo mentore alchimista della sua famiglia:
Robert Farnsworth.
Principalmente erano medici,
si occuparono di porre rimedio alle maggiori ondate di pestilenza in Europa.
Diffusero il movimento in Inghilterra in cerca di una cura universale;
la cosiddetta Panacea.
Il loro colore primario era il Magenta.
 
 

La Famiglia Carbonari;
Prima che desse il nome al movimento,
il nome era attribbuito a Giuseppe Carbonari,
famoso precursore dell'alchimia in Italia;
nonchè mentore di Giordano Bruno
e grande fonte d'ispirazione per altri grandi alchimisti
come Cagliostro e Casanova. 
Si erano prefissati l'obbiettivo di ottenere l'Onniscienza tramite i loro studi nei secoli.
Contraddistinti dal Giallo di Napoli (o Egizio) 
 

 
Ognuna seguiva un obbiettivo base dell' Alchimia;
quello al quale puntavano era il sapere,
la conoscenza dell'universo;
anche della più grande oscurità che avvolgeva le radici della loro scienza.
 
Offuscati in questi anni ancora di più dal movimento Illuminista,
gli alchimisti si erano ridotti al tornare ad agire nell'ombra
come avevano fatto in altre occasioni per la maggior parte dei secoli.
                       
                                      2
  
 
 
 
 

 
Per questo Isacc dopo la dipartita del padre e l'allontanamento di sua madre
decise di lasciar perdere l'Ordine delle Tre Famiglie
e di ritirarsi nella sua piccola bottega londinese.
 
Ripudiato dalla sua stessa Famiglia
per il modo in cui rifiutò gli oneri e i doveri dovuti al suo stastus di discendente del Mentore,
aveva perso ormai i contatti con quella che era l'Alchimia Ufficiale
e si diede alla sperimentazione libera.
 
La Mandragora che stava sul suo tavolo ne era la prova;
sell'era fatta procurare da Hanna
per studiarne i suoi fantomatici effetti curativi,
che magari con un leggero aiuto si sarebbero rivelati.
 
Anche se era poco professionale,
Isacc l'ammetteva,
ma era per un bene superiore;
usava com cavie i suoi clienti,
o almeno quelli che credevano che la sua fosse veramente un erboristeria.
 
E allora alle richieste di antidoti che gli richiedevano per curare i loro malanni
lui gli rifilava ogni volta una delle sue ricette da sperimentare,
sperando nella volta buona
e facendosi spiegare nel dettaglio sintomi o miglioramenti dovuti alle sue pozioni dai clienti.
 
Il ragazzo avrebbe dovuto imparare in fretta,
anche perchè sinceramente non gli andava di perdere tempo prezioso delle sue ricerche
per spiegargli come portare avanti la bottega,
anche perchè la maggior parte del lavoro veniva svolto nel retrobottega,
e quello era un lavoro che poteva svolgere solo lui per ovvi motivi!
 
                                      3
 
 
 

 




Il ragazzo tardava,
si sarebbe dovuto presentare in negozio alle nove anti meridiane,
ed erano già le nove e mezza!
Isacc si chiedeva che fine avesse fatto.  

Si, era il primo dell'anno, ma questa non era una scusante!
 
Lasciò stare il suo lavoro per un attimo,
si trasferì dietro al bancone del negozio
ed è lì che iniziò a sentire tutti quegli schiamazzi provenire dal vicolo di fronte,
si affaccio appena per assistere a una rissa tra ragazzi.
 
Non andava affatto bene,
questo sarebbe bastato a spaventare quei pochi clienti
che riusciva a racimolare a malapena durante il giorno.
 
Prese quello che sarebbe servito per debellarli ed uscì in strada.
 
Erano due ragazzi
di non più di vent'anni che ne stavano malmenando un altro altrettanto giovane,
ranicchiato a terra per attutire i colpi.
 
Uno era un lentigginoso e allampanato "ginger" sicuramente irlandese,
mentre l'altro era più scuro di carnagione e robusto del compare, uno l'opposto dell'altro.
 
Ma la loro reazione fù univoca nel vedere stagliarsi dietro l'enorme figura di un uomo con una faccia da Corvo.
 
Scapparono vià senza pensarci due volte, lasciando la loro vittima a se stessa.

                                     4


 
                                [immagine]
 

                                     5


 
Il ragazzo steso a terra nonstante il sangue grondante dalla sua fronte che gli offuscava gli occhi,
all'indistinta figura del suo salvatore rivolse i suoi più sinceri ringraziamenti.
 
Ripulitosi dal sangue però
la sua espressione si fece simile a quella dei suoi aguzzini alla vista del mostro che gli si stagliava davanti;
Per poi finire nella rassegnazione più pura nel realizzare che ormai se non era riuscito a reagire contro quei due ragazzi
il mostro era proprio fuori portata.
 
< Questa mi mancava! almeno sarà una fine più degna del Vaiolo! >
 
  < E' così che sono morti i tuoi genitori ne deduco allora. >
 
                                    . . .
 
Il Mostro aveva parlato!
 
Anzi, ora che se ne rendeva conto quel suo profilo da Corvo
che si intravedeva nell'ombra del vicolo sembrava più una maschera;
e anche la voce sembrava quella di un normale uomo solo più attutita.
 
< Chi diavolo sei ? >
 
  < Il tuo nuovo datore di lavoro, mi pare ovvio! <
 
Isacc si levò la maschera,
Sapeva che un giorno quell'anticaglia di maschera 
da Medico della Peste gli sarebbe tornata utile per qualcosa!

E' per questo che aveva insistito tanto per averla in eredità dal padre.
 
Senza maschera Isacc aveva sicuramente un aspetto più rassicurante..
   ..o almeno più accettabile per conversare si potrebbe dire.


                                  6
 







Aveva riconosciuto il ragazzo dalla descizione di Hanna:
 
un ragazzo di statura normale per un ragazzo della sua età,
sebbene di corpuratura esile aveva comunque uno sguardo che,
nell'essere confuso ora aveva perso, ma era molto aggressivo. 

Aveva i capelli castani, li portava in un taglio semi lungo spostati a sinistra,
anche se erano arruffati dalla collutazzione si capiva.
 
E in quegli occhi intrisi di rabbia si riusciva a vedere il verde delle sue iridi a tratti,
ma l'ombra li rendeva grigi.
 
 < Bene. <

Con questa risposta secca si rialzo sprezzante come se nulla fosse successo,
 
Isacc l'osservava attravers i suoi occhi neri e profondi;
l'osservava con la sua maschera in mano.
 
I lunghi capelli corvini che arrivavno fin sopra le spalle erano sudati e si attacavano alla fronte,
il suo volto nel contemplare il ragazzo seguiva tutti i suoi movimenti,
marcando qeugli accenni di rughe che arrivati alla sua età si andavano a scoprire.
 
Questo è stato l'incontro che da lì in poi avrebbe dato inizio alla lunga collaborazione tra questi due personaggi.
 
                                         7



Mentre il ragazzo si dondolava sul suo sgabello,
si guardava attorno circondato da alambicchi e provette;
un ambiente completamente nuovo per lui,
non sapeva nemmeno uno dei nomi
di quegli oggetti del laboratorio di Isacc.

In quel roteare di occhi,
ogni tanto i loro sguardi si incontravano,
ma mai per un istante di troppo.

In quel silenzio imbarazzante che aleggiava nel suo laboratorio
interrotto solo da i rumori molesti che il ragazzo faceva con la bocca
mentre mangiava il Porridge che Isacc gli aveva preparato;
la tensione era palpabile.
 
Entrambi avrebbero avuto molte domande da farsi a vicenda,
ma nessuno il coraggio per esternarle.
 
Arrivato al culmine e in quanto membro più anziano
nella stanza Isacc prese parola:
 
> Allora, se- <
 
 > Senti, non è che hai per caso uno di quei gabinetti qui?
       o almeno un vaso che non ce la faccio più a trattenermi. >


> Certo. >  sbuffò Isacc.


> Qui ci abito quindi ci sono tutti i comfort possibili. > 
            
                       aggiunse con tono sarcastico.
 
         > Davvero abiti qui? >  disse con sorpresa.
 
               > ..dev'essere triste come cosa. >

                 . . . .
 
Isacc fece finta di non aver sentito;
indicò con il dito la porta dietro alle sue spalle,
seguì il ragazzo con lo sguardo fino al suo arrivo in bagno.
 
Dopodichè si lasciò sfuggire qualche borbottio
in merito agli attegiamenti strafottenti del ragazzo.
 
 > Guarda te se mi tocca fare da balia
                    ad un ragazzino così insolente! >

Avrebbe dovuto ricontrattare di questo con Hanna domani.
 
                                8

 
 
2 Gennaio - 1800, Londra

La mattina seguente Isacc sgattaiolò via dalla sua camera
senza svegliare il ragazzo nella stanza adiacente.

Scese le scale a chiocciola in punta di piedi,
arrivato al piano terra prese dal suo attaccapanni
dietro la scrivania il suo cilindro
ed il suo lungo cappotto di pelle color Cremisi.
 
Diede un occhiata all'orologio da taschino che vi era dentro;
era un ricordo del padre, sopra vi era il simbolo delle Tre Famiglie:
Un Ouroborus con sopra incastonate tre gemme ai rispettivi angoli  
del triangolo circoscritto nell'animale, un Topazio, un Rubino ed uno Zaffiro.

Osservando il quadrante,
con un occhio placcato in oro inciso sopra,
Notò che tra meno di un quarto d'ora
doveva trovarsi nel parco infondo alla via
dove aveva dato appuntamento ad Hanna.

Scese in strada attraverso la foschia del mattino,
si fece largo mentre i raggi del sole
iniziavano a penetrare quella cortina
che infestava le strade di Londra.

Col sole negli occhi ormai limpido nel cielo,
decise di prendere dal taschino interno del cappotto
i suoi teashade e di inforcarli.

Fatto questo si avviò per Victoria Street.
 
                        9
 
 
Hanna lo aspettava seduta su una panchina del parco,
il sole illuminava ulteriormente i suoi capelli fulvi
ed i suoi occhi azzurri risplendevano da dietro gli occhiali
alla lettura da qui era stata rapita.

Si sciolse lo chignion e scosse la lunga chioma,
si risistemò gli occhiali da sole sul naso
ed alla vista di Isacc un sorriso le comparì sulla bocca.

 > Interessante la lettura? >  
               non riusciva a contenere il riso.

   Lei Richiuse il libro in un gesto secco.
 
           > Certamente >  
                     disse indispettita dalla sua risatina.
 
           > Non mi facevate topo da biblioteca vero? >

 > Assolutamente no >
    Isacc aveva un sorrisetto inebetito sul volto mentre lo diceva.

       > Smettetela di prendere in giro le mie letture e ditemi piuttosto,
                           come và con il ragazzo? > 
 
 > Ma Candide vi rappresenta appieno mia piccola lady >
 
         > Smettila Isacc; ho ventun'anni e non sono sicuramente una Lady! >
 
 > Per me lo rimarrete comunuqe. >
 
 > e... >
 
 > Ritornando al ragazzo; diciamo che lo riterrei più adatto per lavorare
     allle macchine della nuova fabbrica che hanno aperto qui vicino. >
 
           > Isacc! >
                                     
                                     10
 


 > Qualè il motivo di tanto astio Isacc? >
 
        > Il fatto è che credo tu abbia tralasciato l'insegnamento
                  dell'educazione al ragazzo. >  
 
Hanna fece una smorfia con la bocca.

> Di quello che ti pare, ma in orfanotrofio è sempre stato
          un angelo; non un fiato di troppo e si rivolgeva sempre
                  con cortesia a me e alle altre suore. >  

Isacc lasciò perdere rassegnato, sapeva che non l'avrebbe mai avuta vinta
e che tentare di convincerla del suo punto di vista era impossibile.
 
> Quindi presumo che non abbia altri posti dove andare se non l'orfanotrofio. >

    > Proprio così e io prego per la tua anima pia che tu ti prenda cura di lui,
            oltre che per fare un favore a me, vorrei che lo facessi pure di tua volontà.. >

    > D'altronde non ti ricorda di com'eravamo noi due alla sua età? >
 
Si, purtroppo si ricordava fin troppo bene di com'era stata la sua adolescenza.
 
Dopo il decesso del padre,
la madre di Isacc era partita per conto dell'Ordine,
per proseguire le ricerche di suo marito.

Lo lasciò all'età di dieci anni a casa di sua sorella Margaret;
zia Mag si prendeva cura di lui riempiendo con amore
ogni carenza di affetto da parte di Isacc.

L'unica cosa che si frapponeva tra loro due era il marito di Mag,
un pescatore (o presunto tale dato che passava più tempo in osteria che in mare)
che faceva già fatica a tirare avanti la baracca con Mag,
figuriamoci con un marmocchio in più a cui badare.

                                   11


 
 _______________ Note dell'autore_________________________________________

Salve a tutti quei lettori che seguono questo racconto e che con molta pazienza sono arrivati fin qui (sempre se ce ne sono, l'ultima volta mi pare che questo racconto abbia avuto sessanta visite, ma dubito che ci sia qualcuno che lo segue realmente, non ci sono recensioni ancora .-. )

Come vedete è suddiviso in pagine e tutto perchè stò cercando di emulare quei libri che fantasy e non che ogni adolescente ha preso almeno una volta nella vita; e mi sembrava bello comunque riprenderlo dato che questo cerca veramente di assomigliare a una di qulle saghe per ragazzi appunto.

Questo è quello che la mia testa suggerisce e sul quale improvvisa (infatti cercherò di caricare almeno una pagina nuova al giorno) bloccherò ogni fine pagina con un minimo di suspanse così siete obbligati a vedere come continua e.. si, ho deciso di suddividere ogni più o meno dieci pagine un capitolo, quindi quello precedente è stato dimezzato)  Spero che questo non scoraggi la lettura perchè comunque vi ritroverete facilmente. Spero vi piaccia il mio racconto e che sià almeno nei preferiti anche di una sola persona :')

(P.S. il font è old London, ma mi dicono che non lo visualizza come quello, peccato.)     Questo è tutto per ora, cii vediamo al capitolo successivo :)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Allister Right