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Autore: fivewonderfulboys    05/01/2013    2 recensioni
Sheila non ha avuto una vita normale, fino ai suoi sedici anni, quando scoprì qual'era il suo vero passato. Si trasferisce con la migliore amica in un altro quartiere dove comincia un altra vita, e conosce cinque ragazzi che le cambiano la vita. (è la mia prima ff, ditemi com'è)
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1.
‘’Sheila è una ragazza molto forte’’ ripeteva la gente che mi fissava dall’altro lato della strada, e non capivo perché, almeno fino ai miei dannatissimi sedici anni. La mia vita era normale, ero una normale studentessa britannica. Vivevo in un quartiere di Londra,verso la periferia, con la mia famiglia. Beh, mi sbagliavo, non ero una normale studentessa, non vivevo con la mia famiglia. Quando avevo sedici anni i miei genitori mi dissero tutta la verità, io non ero loro figlia. Ero stata abbandonata appena nata, poi una suora mi trovò per strada e mi portò nell’orfanotrofio, dove loro , la famiglia Dowson mi aveva vista e mi aveva scelta. Si, ero piccolina,con due occhioni azzurri e i capelli castano chiaro. E’ da li che sono cominciati tutti questi guai, da lì che il mio sconforto si sanava tra sigarette e canne. Quando i miei genitori adottivi vennero a sapere di quel che facevo , anche loro mi hanno lasciata. Non mi volevano più. Fortunatamente c’è sempre stata affianco a me Naomi, la mia migliore amica. Dopo che i Dowson mi hanno cacciata, sono andata a vivere con lei. Eh si , tutto questo iniziò a fine inverno. Io mi sono spostata in un altro quartiere con la famiglia di Naomi, che aveva previsto questo trasferimento da tanto. Erano già passati tre mesi dal trasferimento, era Agosto e tra un mese sarebbe iniziata la scuola, ma io e Naomi ancora facevamo l’iscrizione. Quella sera mi toccò andare sola a consegnare tutti i miei moduli , giusto che Naomi ci andò due giorni prima di me. Camminavo con tutti quei fogli in mano, e la mia borsa stracolma. Di solito avevo paura di camminare sola la sera, ma dovevo farlo per forza o altrimenti non sarei andata a scuola. Non ero una secchiona, ne una che faceva casino e che andava male. Ero una semplice ragazza che a scuola se la cava. Mi sono sempre piaciute le materie letterarie e le lingue, infatti tra il reggaeton , la scuola e la passione per le foto , non so come , sono sempre riuscita a leggere un romanzo . Adoravo leggere. Mentre camminavo per strada mi giravo attorno, erano tipo le otto, e si stava facendo scuro, passavo davanti i bar dove i vecchi ubriaconi  erano stravaccati sulle sedie e sbattevano i bicchieri sui tavoli. La cosa che odiavo di più. Finalmente superai quella schiera di bar, ora c’era il resto del viale , con ragazzi qua e la seduti che ridevano e scherzavano. Passavo avanti a testa bassa, quando in lontananza vidi la scuola. Andai lenta, mi dissero che la scuola chiudeva tardi. Mi soffermai a guardare diverse cose e riflettere, vedevo dei bambini con  la famiglia, felici e contenti. Anch’io ero in quel modo da piccola, adoravo mamma e papà. Gli stessi che mi  hanno lasciata di nuovo per strada dopo aver saputo di quel che facevo. Potevano dirmelo prima,tanto i miei sentimenti si sarebbero lo stesso feriti, tanto non cambia nulla. Ma fu quella la risposta a tutte le mie domande, il perché avevo gli occhi azzurri quando il resto della mia famiglia li aveva scuri, il perché i miei capelli non erano ricci e la mia carnagione era poco più scura di quella dei miei genitori. Intanto mentre camminavo sentivo una strana sensazione, più andavo avanti e più continuava. Quando mi giro e non c’era nulla dietro, mi sentivo seguita. Cominciai a accelerare il passo e di punto in bianco mi ritrovai nella folla, mi spingevano qua e la, la gente che mi tirava la maglia, chi mi calpestava i piedi. Quando presi a spingere io gli altri, fu una situazione tremenda. Uscita dalla folla cominciai a correre, correvo, sentivo sempre che mi stessero seguendo. Poi arrivai quasi davanti scuola, mi girai e vidi qualcosa che si muoveva, continuai a correre. Entrai in scuola sbattendo la porta e facendo attenzione ai moduli. Continuai a correre, nella scuola non c’era nessuno, io ero terrorizzata. Continuai a correre guardando fuori dalla porta, il corridoio era enorme ed infinito, ma la porta si vedeva sempre e comunque. Con quei vetri trasparenti , il buio e il terrore. D’ un tratto mi ritrovai a terra, avevo sbattuto a qualcuno. I moduli sparsi ovunque.
-Oh mio dio, scusami!- ripetevo cercando di riordinare i fogli, mentre anche le sue mani mi aiutavano nel lavoro.
-Niente, non preoccuparti, anzi perdonami- disse prendendo i fogli, poi alzai la testa. Non l’avessi mai fatto , era stupendo. Biondo, occhi chiari e con un sorriso perfetto. Porse la mano verso di me aiutandomi a rialzarmi, poi mi sistemai. –Ehm, comunque piacere , Niall – disse sorridendo.
- Piacere Sheila -
- Sei nuova? Scommetto di si-
- Si, in effetti sto portando i moduli per l’iscrizione, sai dirmi a chi posso lasciarli?-
-Certo, dovresti andare dalla preside, ti ci accompagno, anche se ci sono stato fin’ora- disse con le mani in tasca, dava l’area del solito spaccone , poi aggiunse –Mi ha fatto la solita ramanzina, sai … -
- Ahahah perché che hai fatto? –
-Ho fatto solo impazzire la prof. di chimica -
-Ah si, solo … - Dissi , poi scoppiammo in una risata. Entrai dalla preside, feci tutto, poi uscii in corridoio e c’era Niall che mi aspettava appoggiato al muro.
-Che ci fai ancora qui?- dissi
-Beh, non vorrai tornare a casa da sola di notte?- aggiunse – Ti accompagno, di sera qui è pericoloso- Poi andammo fino a casa a piedi chiacchierando.
 
… CONTINUA <3
  
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