Non ho pensato a un vero tempo o un vero luogo in cui ambientare la storia...siete liberi di immaginare :D
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Il sole di novembre splendeva flebilmente nel cielo limpido rischiarando il gelido marmo delle lapidi. Il cimitero era deserto e solo il suono del vento rompeva quel triste silenzio. Gli alberi ormai spogliati dall’autunno facevano cadere le loro ultime foglie dorate. Erano come la danza di tante fate che lievi si poggiavano a terra. I chiari boccoli di Odette si muovevano aggraziatamente attorno alla sua testa. I suoi occhi erano spenti e colmi di tristezza mentre continuava a fissare quel nome. Un nome che un tempo la riempiva di gioia. Ora era solo una parola vuota.
ALEC REID
Questo diceva la pietra grigia su cui erano elegantemente incise quelle lettere.
Anche la natura sembrava triste per lei. Eppure la giovane non aveva bisogno di conforto. Voleva solo essere lasciata sola nel suo dolore. Nessuno capiva quanto stesse soffrendo e quanto tutti quei “mi dispiace” le sembrassero vuoti. Sapeva che era un amore rischioso, lo aveva saputo fin dall’inizio; ma non aveva potuto evitare di innamorarsi di quel ragazzo.
Oramai non c’era più nulla da fare. Alec se n’era andato e a lei non restava che andare avanti... Ma allora perchè tutti i giorni portava un disgustoso e insignificante mazzo di fiori a quella tomba?
Non puoi dimenticare una persona se tieni vivo il suo ricordo.
Il suo cuore sapeva che quell’amore, seppure così struggente, era ancora vivo. Odette lo sentiva. Il cuore del suo amante non batteva più ma non per questo aveva smesso di amarla. Era talmente convinta che Alec non se ne fosse andato che c’erano momenti in cui voleva scavare e tirarlo fuori dalla terra. Ma quando pensava di farlo la ragione la riportava sulla retta via: dentro quella bara c’era solo un corpo morto e freddo che non poteva più riscaldarla.
Così mentre su quel viso che aveva portato tanti luminosi sorrisi scendevano le lacrime più amare. La ragazza tornava a casa, lasciandosi alle spalle quel cupo cimitero.
“addio..”
Un debole saluto uscì dalle labbra della giovane. Lo diceva tutti i giorni, per poi tornare il pomeriggio seguente con un altro mazzo di fiori per lui.
Odette sapeva che anche questo non era un vero addio, ma sperava lo fosse, perchè quel dolore la stava lentamente avvelenando.
La luce non illuminava più come prima, i fiori non profumavano più come prima, nemmeno gli uccellini cantavano più come prima. Come prima che Alec morisse.
Così Odette tornava a casa. Mentre il vento le sferzava il volto ammirava un altro meraviglioso tramonto senza di lui.