Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Iwantasmile    05/01/2013    16 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1789, Providence, Inghilterra


“Lei conosceva me.. ma io non conoscevo lei.” Disse il signor Bieber passandomi un calice con dentro qualche bevanda troppo costosa perché potessi permettermela.
Ci trovavamo nella sua stanza, dove il giorno prima lo avevo visto con Odette, e potei dire che era ancora più meravigliosa di quanto mi fosse sembrata quella volta.
“Fino ad ora..” Concluse bevendo dal suo calice.
Sorrisi e bevvi un piccolo sorso anch’io.
Qualunque cosa ci fosse nel mio bicchiere era aspra e amara, mi dava un forte senso di bruciore al naso e alla gola.. tuttavia cercai di mandarne giù un altro po’… o forse riuscii a farlo solo grazie alla paura.
Non avevo idea di cosa volesse parlarmi il conte.. fatto sta che ancora aveva solo fatto immensi giri di parole invece che andare al punto.
“Ho sentito una piccola parte della tua conversazione con Odette.” Disse.
Sobbalzai. Mi avrebbe licenziata, sicuro.
“Mi dispiace, io non intendevo..” Non mi fece concludere la frase.
“Sta tranquilla.. non sono arrabbiato. Ciò che ti ha detto è la pura verità. Mi sono accorto troppo tardi di amarla. Ma non divaghiamo adesso.” Disse riempiendosi nuovamente il calice.
Mi tranquillizzai immediatamente e bevvi ancora un sorso.
Forse voleva chiedermi cosa provavo per Justin? O meglio se avevo intenzione di fare la fine di Odette?
Stavo divagando anch’io e non potevo permettermelo, non ora.
“L’altra sera mio figlio, ti ha portata in sala non è vero?” Chiese con uno sguardo impenetrabile.
Sembrava un brav’uomo.. quando non sfoderava quell’espressione.
“Si.” Risposi secca, prendendo coraggio.
“Perché?” Chiese velocemente senza darmi tempo di rielaborare.
Molto probabilmente suo padre non doveva sapere la verità, per il semplice fatto che non l’avrebbe accettata.
“Caroline rispondimi.. sono suo padre, lo amo e voglio solo il meglio per lui.” Insisté.
Mi sembrò sincero dallo sguardo.. ma .. sarebbe stato carino tradire Justin?
“Qualunque cosa sia stata..” Continuò, ma lo interruppi.
“No, faccia parlare me. Io lavoro qui da soli due giorni e sono già nei guai.. Lei crede che io voglia peggiorare la situazione mettendomi vostro figlio contro? Se tutto va bene dovrò passare la mia vita a servirlo e non mi va di avere dei conflitti.” Risposi poggiando il calice sul piccolo tavolo in legno accanto a noi.
“Con permesso.” Conclusi dirigendomi verso la porta.
Mi voltai giusto in tempo per vedere il conte sorridere, dopo di che mi chiusi la porta alle spalle e tornai nella stanza di Justin.
“Ci hai impiegato un’eternità Caroline..” Sentenziò Justin non appena entrai.
“Certo, scusa se prima sono rimasta incastrata con Odette e dopo con tuo padre.” Mi lasciai sfuggire.
Dovevo ancora imparare cosa potevo dire e cosa invece no.. Però a lui, sentivo di poter dire tutto.
Si alzò e mi venne incontro velocemente.
“Mio padre?” Chiese corrugando la fronte.
Annuii.
“Cosa voleva?” Chiese, ancora a petto nudo.
“Sapere perché ero alla festa con te ieri sera.” Risposi cercando di non perdere la concentrazione a causa del suo petto nudo.
“Cosa gli hai detto?” Chiese guardandomi terrorizzato.
In quell’istante lo vidi dipendere da me. In base alle mie parole il suo umore si sarebbe trasformato. Mi sentii potente.
Mi sfiorai i capelli, innervosita.
“Che non voglio essere coinvolta in nulla.” Risposi superandolo.
Fece un sospiro di sollievo e lasciandomelo alle spalle sorrisi.
“Grazie a Dio. Non so chi ti ha dato quest’intelligenza ma è stato davvero generoso.” Disse poi alzando le mani al cielo.
“Certo, quello che hanno sottratto a te l’hanno dato a me.” Sbuffai.
Justin lanciò un telo verso la mia testa che la ricoprì tutta.
“Stronzo.” Dissi, senza pesare le parole.
Quando mi resi conto di ciò che avevo detto mi voltai e guardai Justin in volto.
Era allibito. Aveva gli occhi strabuzzati e la bocca spalancata.
Cercai di articolare qualche frase di scuse, ma dalla mia bocca non uscì una parola.. rimase tutto dentro il mio cervello.
Anche io rimasi scombussolata qualche istante.
Come avevo potuto lasciarmi sfuggire quella parola dalla bocca?
Justin lentamente sorrise e iniziò a correre verso di me.
Mi strinsi nelle spalle e chiusi gli occhi. Ad un tratto mi sentii scaraventata verso il basso per poi cadere sul morbido.
Aprii gli occhi e mi ritrovai sul letto di Justin.
“Cos’hai detto?” Chiese solleticandomi.
Iniziai a ridere e cercai di rispondere ma non ci riuscii, bloccata dal suo corpo.
“Ripetilo se hai il coraggio Caroline..” Continuò.
Risi fino a sentirmi i polmoni scoppiare, dopo di che senza rendermene conto lo afferrai dai capelli per farlo smettere.
“Basta.” Dissi afferrandolo dai suoi ciuffi biondi e tirandolo verso l’altra parte del letto.
Urlò, dopo di che cadde sul pavimento e scoppiò a ridere anche lui.
Ad un tratto mi resi conto di poterla sentire.. la complicità che lentamente si stava creando fra di noi potevo sentirla nella sua risata, e vederla nel suo viso.
Justin iniziava  a fidarsi di me.. ed io di lui.
Anche se.. questo ragazzo aveva ancora troppi misteri dietro di se.
Sua madre, Odette, suo padre.. qualcosa non quadrava. Il racconto di Odette non mi aveva convinta del tutto.. anche perché non coincideva con quello di Justin.
Poi.. la storia di non volersi sposare?..
Suo padre che mi chiama per parlare?.. C’era qualcosa sotto.. qualcosa di molto molto losco.
Ed io avrei fatto di tutto per scoprire quali oscure ombre vagavano sopra la testa di questo ragazzo.

Eh ciau (:
Scusate se il capitolo è cortissimo ma serve per introdurre l’altro..
Comunque sia spero vi piacciaaaaa <3
Recensite e fatemi sapereee
Un bacione
Erika
@I_amawolf

MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI.
  
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