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Autore: Tittili    05/01/2013    5 recensioni
Derrik Storm è morto. Ma è veramente così? ecco una nuova idea che mi è balzata in testa. Cosa succederà? Be..basta dare un'occhiata e lo scoprirete...e se volete anche lasciarmi un vostro pensiero, sia positivo che negativo, sarò la più felice del mondo! Buon divertimento. Tittili
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Nuovo aggiornamento...un piccolo indizio anche se so che ormai avete già capito tutto!! siete troppo bravi...ditemi comunque che ne pensate..vorrei di sapere se vi ho incuriosito un pò o se sono troppo prevedibile. Un abbraccio. Tittili



3. CHE SUCCEDE?



“…scusa Castle…ma da quando ti fai inviare la posta qui al distretto?..se lo viene a sapere la Gates hai una vaga idea di quello che può succedere?..” esclamò Beckett con tono irritato
L’uomo teneva in mano la busta come se dentro ci fosse stata una bomba pronta ad esplodere.
“…n-non ci avevo pensato…scusa Beckett…è una questione pubblicitaria relativa al nuovo libro..Gina ha tanto insistito..” mentì spudoratamente cercando di mantenere la calma “..ti assicuro che non succederà più..” continuò alzandosi lentamente.
“..pubblicità!! ..ma sei impazzito..siamo un distretto di polizia non un’agenzia di marketing!..vedi di risolvere subito questa cosa!” replicò la donna ancora più arrabbiata.
“..t-tranquilla…anzi…me ne occupo immediatamente..” rispose lui con lo sguardo basso infilando la busta nella tasta interna della giacca.
Cominciò a camminare verso l’uscita quando squillò il telefono sulla scrivania di Kate.
Beckett..” rispose la donna ascoltando poi quanto le diceva il suo interlocutore.
L’espressione della donna mutò in pochi secondi.
E’ per te..” esclamò sarcastica osservando lo scrittore fermo davanti all’ascensore.
P-per m-me?” chiese sorpreso l’uomo ritornando sui suoi passi arrivando davanti al tavolo della detective.
Già!” rispose Kate porgendogli la cornetta con un tono seccato.
P-pronto?..” disse Rick titubante.
“Non avrai mica pensato di fermarmi solo strappando i miei messaggi?” sibilò una voce  dall’altra parte del filo.
C-cosa?” sussurrò lo scrittore
Dovrai ascoltarmi. O lo farai con le buone… o con le cattive…dipende tutto da te…pensaci..” continuò la voce ancora più gelida chiudendo poi la conversazione.
Castle alzò gli occhi incontrando quelli interrogativi e arrabbiati di Kate.
Doveva trovare immediatamente una scusa plausibile.
Non ho parole!! Adesso anche le telefonate personali…” lo aggredì la detective fermandosi però improvvisamente osservando meglio l’espressione dell’uomo che aveva davanti.
Castle…stai bene?...sei pallido…” continuò calmandosi.
S-sì..sto b-bene…hai ragione…mi dispiace moltissimo…era il d-direttore del m-marketing che controllava il..il..r-recapito della c-comunicazione..” balbettò lo scrittore cercando di non far trasparire l’ansia “..v-vado subito a risolvere tutto..non ti preoccupare…r-risolverò tutto io…” continuò allontandosi in fretta.
Beckett lo seguì con lo sguardo fin dentro l’ascensore.
“..Forse hai un po’ esagerato capo…” disse Ryan rivolto verso la donna “non mi pare così grave..” continuò giustificando il proprio intervento.
“..Già..lo hai terrorizzato…un’altra volta..” disse ridendo Esposito spalleggiando il proprio compagno di lavoro.
..magari potevo essere meno dura con lui..” sussurrò la donna stupendo non poco i suoi uomini.
..Ma deve capire che non può fare ciò che gli pare..” ribadì immediatamente alzando il tono di voce rendendosi conto degli sguardi stupiti di Ryan ed Esposito.
adesso al lavoro..” esclamò sedendosi al proprio tavolo occupandosi della posta appena arrivata.
Castle…cosa sta succedendo?…pensò la donna preoccupata ripensando allo sguardo spaesato e intimorito del suo scrittore.
 

&&&&

 
Non appena le porte dell’ascensore si chiusero alle sue spalle Castle si appoggiò alla parete respirando quasi a fatica.
Lentamente estrasse la busta dalla tasca interna della giacca e la osservò con mani tremanti.
Era uguale a tutte le altre: carta lavorata piuttosto spessa color azzurro cielo, nessun mittente né destinatario.
Avevano cominciato ad arrivare all’annuncio dell’uscita del libro di Nikki Heat, circa tre mesi fa, ma fino a quel momento, nonostante il fastidio e il disagio, non aveva mai pensato potessero celare qualcosa di pericoloso.
Non era certo la prima volta che riceveva pesanti critiche fatte in svariati modi  dai suoi lettori ma aveva ormai la certezza che si trattasse di qualcosa di diverso.
Nelle undici precedenti lettere c’era sempre scritta la stessa frase: “Perché hai ucciso Derrick Storm? Lui deve vivere”.
Naturalmente, nel perfetto stile, ormai collaudato, delle lettere ritagliate da giornali e riviste ed incollate con precisione.
Si ritrovò al piano terra del distretto  senza rendersene conto e uscì dall’ascensore quasi fosse un automa.
Salì in macchina e dopo un profondo respiro aprì la busta.
Quando ne lesse il contenuto gli si ghiacciò il sangue nelle vene.
Cercò di riprendere fiato e di riuscire a riorganizzare le idee nella propria testa.
Aveva bisogno di pensare.
Partì velocemente alla guida della sua Ferrari dirigendosi verso casa e quando arrivò nell’atrio dello stabile sbirciò quasi terrorizzato nella cassetta delle lettere che fortunatamente era vuota.
Entrò nel soggiorno e venne catapultato in una specie di turbinio di gente e bagagli.
Papà!..che ci fai a casa?..non eri uscito per andare al distretto?..” chiese sorridendo Alexis incrociando il padre
S-Sì..ma..ma devo occuparmi di una cosa urgente…Al che diavolo sta succedendo?”  rispose lo scrittore non capendo il motivo di tanta agitazione.
Ma come papà?...sono giorni che ne parliamo..stasera ho l’aereo per Parigi…lo stage papà!!” esclamò la ragazza in preda all’entusiasmo.
Hai ragione tesoro…scusami..Terry e Lisa sono già qui?..” rispose un po’ mortificato ricordandosi improvvisamente della bella opportunità che le tre amiche avevano colto partecipando ad un progetto scolastico insieme ad altre coeatanee di altre scuole.
Sì..stiamo preparando tutto..” disse illuminandosi la giovane riempiendolo d’orgoglio.
La voce di Martha li raggiunse gioviale.
Richard…come mai a casa?” disse la donna trascinando un voluminoso trolley.
Niente di importante madre…ma..perchè tirato fuori la tua valigia?..mi sembra che Al ne abbia a sufficienza..” replicò lo scrittore osservandola curioso.
“..Bè papà…c’è stata una defezione nell’altro gruppo all’ultimo momento..e l’unica disposta a partire così su due piedi..” spiegò titubante Alexis
“..è stata naturalmente tua nonna…” concluse la frase lui guardando di traverso Martha.
“Potevo lasciarle sole?..” cinguettò l’attrice sfoderando il migliore dei suoi sorrisi.
Naturalmente…puro altruismo..” rispose ironico lui.
Le due rosse lo guardarono con occhi imploranti, espressione che lui conosceva benissimo e che usava spesso per farsi perdonare da Beckett.
..ok..ok…tanto chi vi ferma voi due!!..” disse rassegnato abbracciando le sue due donne.
 

&&&

 
La giornata volò via tra pacchi e bagagli da preparare, e Castle fu talmente immerso in quella gioiosa baraonda, che si trovò sulla porta a salutare le due viaggiatrici  senza neanche sapere come.
Ciaò papà..ci vediamo tra due settimane..e non fare niente che non farei anch’io..” lo salutò Alexis abbracciandolo forte
Ciao tesoro..divertiti..ma non troppo..” rispose lui con un sorriso “ e dai una controllata a tua nonna..” continuò  guardando di traverso la madre.
Richard…sai che ormai non c’è più niente da fare..” rispose la donna ridendo “cerca di divertirti un po’ anche tu invece…magari invita Beckett a cena..” lo punzecchiò poi lasciandolo sorpreso sulla porta mentre si dileguava velocemente.
Pochi minuti e si ritrovò da solo dentro la sua grande casa.
Invitare Beckett a cena…magari…si ritrovò a pensare sorridendo ma appena l’immagine di lei trovò spazio nella sua mente immediatamente l’ansia si impadronì di lui.
Si avvicinò nervosamente al mobile bar e si versò un bicchiere di burbon bevendolo in un fiato.
Il suo cervello turbinava in miriadi di congetture e strane teorie che quasi non si accorse che qualcuno bussava alla porta.
Solo l’insistenza del visitatore lo destò dal suo meditare.
Si avvicinò alla porta ma quando stava per aprire un attimo di paura lo fermò
C-chi è?..” chiese titubante.
Beckett…apri Castle!..” rispose la voce di Kate.
L’uomo aprì la porta guardandola sorpreso.
“..c-cosa ci fai qui?..cos’è successo?..” chiese fissando i suoi meravigliosi occhi verdi.
La donna entrò decisa in casa e dopo che Castle ebbe chiuso la porta di voltò verso di lui con espressione seria.
Q-questo devi dirmelo tu, Castle!..cosa sta succedendo?..” chiese lei con tono che lo scrittore conosceva anche troppo bene.
 
 
 
  
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