Quasi due anni. Due dannati anni che non lo vedevo. Cazzo sembrava un secolo. Mi mancava da morire quella 'faccia da schiaffi del mio migliore amico.
Dopo la morte dei miei genitori, il mio tutore, decise che dovevamo lasciare la mia adorata Holmes Chapel e trasferirci in uno squallido quartiere residenziale di Chicago, perchè il semplice lavoro di farmacista ad Aaron, sembrava non piacere,lui voleva fare di più. Tutte stronzate. Il fatto di voler andare in America, dipendeva da Tess.

*Quasi dimenticavo di presentarmi. Piacere. Sono un casino, un casino di nome Samantha Margareth Lyvanova, ma tutti mi chiamano Lyv. Perchè?! Per il semplice fatto che è più facile da ricordare. E poi perchè mi dà un no so che di mascolino. E a me piace essere definita un 'maschiaccio' . Il cognome Lyvanova deriva da mio padre. Beh, da lui e dal suo stupido sangue bulgaro. Invece il nome Margareth uscì dalla testolina di mia madre inglese,quando sgusciai fuori dalla sua pancia.*

Compii diciotto anni esattamente un mese prima che tutto accedesse,perciò avevo esattamente sei giorni in meno di lui.
Stanca della troietta Tess,decisi di chiedere allo Stato dell'Illinois lo statuto di libertà che diceva che,il mio tutore doveva provvedere alle spese per il mio mantenimento ma,che effettivamente ero libera di andare dove cazzo mi pareva. Grazie America. Appena libera decisi di tornare alla mia terra. L'Inghilterra. Dove avevo lasciato gli ultimi ricordi dei miei genitori,chiusi in uno scatolone in un BOX auto che Aaron affittò dopo aver venduto la casa dove ero cresciuta. La casa lontana circa dieci metri da quella del mio fatidico lui.
Ero innamorata follemente di lui,e sono sicura,che prima che partissi anche lui lo era di me, e i ragazzi americani tutti 'muscoli e steroidi' non erano di certo riusciti a farmelo dimenticare.

Arrivata alla mia Holmes Chapel,cercai in tutta fretta un taxi che potesse portarmi a casa sua,fallendo. Cominciò a piovere e la stanchezza iniziava a farsi sentire, nei muscoli delle mie lunghe gambe.
Ero arrivata. La strada era quella,ne ero sicura,ci avevo vissuto per sedici anni,non potevo essermi sbagliata.
Con le ultime forze che avevo addosso,corsi a 'più non posso' verso quella misera casetta dipinta di un color azzurro cielo che mi era tanto familiare,e con strafoga schiacciai il dannato campanello.
Aprì una donna sulla trentina,abbastanza in carne,con addosso una maglietta a maniche corte dei Guns N' Roses e dei pantaloni attillati di una tuta. Credo.

-Mi dica.- disse cortesemente la donna con aria interrogativa.

-Sto cercando Harry,è in casa?-

-Mi scusi,proprio non la capisco... Harry chi?-

-Harry S-Styles...N-non c'è?- tentennai io.
-Oh!Ora capisco. La famiglia Styles non abita più qui mi dispiace.-
-C-cosa? Come è possibile? Ci abitava fino a due anni fa e-e-e se si fossero trasferiti lui me l'avrebbe detto...- affermai io con il labbro inferiore appena tremolante.

-Mi dispiace molto signorina, ma è così. I coniugi Styles hanno divorziato un anno fa,circa,e il figlio è andato ad abitare chissà dove con degli amici. Credo fossero cantanti. Sì sì!Ne sono certa! Il ragazzo,Harry ha partecipato ad X-Factor ed è diventato famoso,con questi altri quattro ragazzi. Si chiamano One Direction,mi pare. Mi sembra che mia figlia Alexis a volte ne parli.-

Come poteva essere che Harry,il mio Harry,non mi avesse detto che i suoi avevano divorziato e tutto il resto?Certo. E' colpa mia. Grazie al mio orgoglio e alla mia voglia di dimenticare il mio amore per lui,ho completamente chiuso ogni tipo di comunicazione con Harry dopo neanche tre mesi dal mio trasferimento a Chicago.

La pioggia mi bagnava i capelli mossi,castani,che ricadevano sulle larghe spalle da ex nuotatrice agonistica che ero.
Mi scese una lacrima dall'occhio destro e poi una dal sinistro e poi tante altre ancora.
Panico.
Il Motel vicino alla vecchia casa di Harry sembrava il posto migliore dove passare la notte.
Presi una camera,e nella grigia e piovosa malinconia del mio paesino,sprofondai tra le morbide coperte di un letto sgangherato del Motel in cerca di una risposta da parte del mio cervello alla domanda Ora che faccio?



Salve! Questa storia l'ho iniziata parecchio tempo fa,poi mi sono accorta che non sapevo scrivere decentemente,così l'ho abbandonata. Ora mi ci sono rimessa a lavorare e la sto modificando,spero la gradiate.

Baci,Rox.

P.S.:Recensite in tanti,che mi fa piacere.