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Autore: Tara    24/07/2007    3 recensioni
la ragazza sapeva che stava per succedere qualcosa che le avrebbe cambiato per sempre la vita.... eppure quello che la spaventava non erano questi nuovi arrivi ma crepe del passato che rischiavano di riaprirsi..... spero vi piaccia!!! è 1 po' strana ma non è male... (secondo me almeno... poi tocca a voi giudicare!!!)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le due ragazze si guardarono intimorite.... non sapevano proprio chi potesse comparire così all'improvviso... sì comparire. Le ragazze avevano sentito numerose presenze materializzarsi tutte d'un colpo e al sentire numerosi voci Sandy prese l'amica per i capelli trascinandola sotto un cespuglio che si trovava di lì a pochi passi da loro e coprendole la bocca per non farla urlare o parlare spropositamente, cosa che la ragazza faceva spesso, si aqquattarono agilmente e rimasero a fissare una bettulla con gli occhi sbarrati, finchè la confusione cessò e sentirono delle voci ben distinte e non il trambusto di prima, si sorpresero nel constatare che parlavano la loro lingua e quindi potevano essere terrestri: -mi sei caduta addosso, levati donna!- la prima fu una voce di uomo, tenebrosa e dal tono molto irritata, ma non quanto la seconda voce, stavolta di donna, cinguettante e con uno stridulo acuto alterato dalla rabbia -Vegeta! Quante volte devo dirti di non chiamarmi così! anche dopo tutti questi anni non ricordi il mio nome? Razza di cafone!- la prima voce, evidentemente scocciata rispose con fare sbrigativo -si va bene, va bene, ma ora togliti- le ragazze sentirono l’intera conversazione e a Penny scappò un risolino prontamente interroto sul nascere dall'amica lì vicino... stavano per litigare ma si interessarono di più al sentire un'altra voce, molto giovane e acuta, a quanto pare si trattava di una ragazzina: -mi hai spezzato un’unghia razza di sayan con la delicatezza di un elefante!- -scusa Bra! E che non sono abituato ai viaggi intertemporali! Eheh!- una voce giovane e squillante di ragazzo rispose alla voce femminile che le due, sempre dal loro nascondiglio, avevano sentito. 

Entrambe stavano per morire dal ridere erano rosse e gonfie come dei tacchini nel tentativo di non scoppiare ma Penny subito si bloccò quando le sue orecchie allenate al pettegolezzo sentirono un'altra voce femminile introdursi nella conversazione precedente -perché noi sì, invece?-. Le ragazze non ce la facevano davvero più l'unico motivo che le faceva rimanere in silenzio era la curiosità che avevano nel confronto di quella strana situazione.

–ora smettetela tutti e cerchiamo di capire dove siamo! Ma soprattutto di trovare quelle ragazze!- le ragazze furono prese di soprassalto quando dopo una piccola pausa, durante la quale il chiacchiericcio generale era tornato, una voce profonda e maschile aveva interroto bruscamente tutte le altre, si sorpresero ancora di più nel sentire la prima voce che aveva parlato rispondere a quest'ultima: -io non prendo ordini da nessuno! Ancor meno da te, capito Kakaroth? razza di sayan di infimo livello...- -oh avanti smettetela e facciamo qualcosa, anziché lamentarci!- una voce, sempre di uomo ma un po' più giovane e timida si era introdotta cercando di calmare le prime ma a quanto pare ottenne un effetto diverso da quello desiderato,  infatti una voce femminile squillante e acuta in una cantilena disse: -sempre saggio il mio piccolo Gohan!-

-mamma non ho mica dieci anni!- rispose imbarazzato l'uomo.  

Le ragazze, sorprese e rosse per le risate che stavano trattenendo, non avevano ancora deciso di girarsi per capire a chi appartenessero le numerose voci e scoprire così i misteriosi nuovi arrivati.  

Sandy aveva, inoltre, dovuto tappare numerose volte la bocca a Penny con la mano, che al solo suono della parola sayan si era attivata e anche lei in effetti si era ricordata quando la madre aveva parlato loro di quegli esseri assai rari e misteriosi e la curiosità le invase la mente.

La ragazza capii che forse era meglio uscire allo scoperto e dopo numerosi discorsi preparatori a Penny, su quello che doveva o non doveva assolutamente fare, le ragazze uscirono allo scoperto.

-E-ehm- disse Sandy cercando di schiarirsi la voce da dietro il cespuglio. Penny la guardò stranita un attimo, per poi rivolgere lo sguardo alla moltitudine di persone che si trovavano di fronte a loro. Alcuni erano sicuramente terrestri, di quello ne era certa, mentre gli altri la colpirono maggiormente dato che ne riconobbe i protagonisti dei suoi sogni, che ormai da giorni non la lasciavano riposare un attimo, ma dalla soggezione che le incutevano non osò ribadire nulla, sebbene spesso e volentieri non le mancavano le parole, anzi...

Sandy notò che la piccola folla davanti a loro non aveva fatto una mossa, dato come erano impegnati a litigare tra di loro.

Erano numerose persone non c'era che dire, notò in primis un uomo abbastanza giovane alto, muscoloso e con occhi e capelli neri che cercava di trattenere un uomo un po' più basso ma comunque muscoloso come il primo e con gli stessi tratti sematici, con la differenza che il più giovane aveva lo sguardo ingenuo e i lineamenti meno marcati a differenza dell'altro, che aveva i lineamenti più duri e lo sguardo più penetrante, avevano entrambi i capelli a spazzola molto appuntiti ma non ribelli come quelli dell'uomo che stava a poca distanza da loro: guardava la scena grattandosi la nuca evidentemente non capendo il perchè di tanto scalpore... era alto, muscoloso come i due uomini e indossava una tuta particolare blu e arancione... assomigliava molto al ragazzo che cercava di trattenere l'uomo imbestialito. Più lontano si trovavano altri due uomini, molto più giovani diciamo che erano ancora ragazzi, uno era la fotocopia dell'uomo con la tuta arancione con la differenza che aveva una pettinatura più corta e uno sguardo e un portamento a dir poco magnetizzante che fece deglutire la nostra moretta... parlava con un altro ragazzo suo coetaneo, con un fisico ugualmente palestrato, un portamento elegante e... un caschetto lilla. Lilla? la ragazza si stropicciò gli occhi... non aveva visto male quel ragazzo aveva davvero i capelli lilla e notò subito dopo che altre due persone avevano i capelli di un colore molto simile: l'azzurro. Erano una donna su una certa età, ma comunque ancora molto in forma, con un ciuffo molto voluminoso e una pettinatura corta, parlava con altre due donne: una avrà avuto la sua età, aveva i capelli corvini e gli occhi dello stesso colore, era anch'ella molto in forma e lo si poteva capire dal fisico che si intravedeva dal kimono rosa e verde che indossava. L'altra donna era assai più giovane delle altre due, molto bella: occhi turchini, treccia bruna e un fisico molto aitante.

L'altra persona con il colore di capelli così particolare era una ragazzina, vestita di rosso che si massaggiava le tempie e aveva uno sguardo perso nel vuoto come quello delle sue due amiche: una biondina molto carina dagli occhi azzurri e una ragazza dai capelli corvini e gli occhi dello stesso colore che pareva un maschiaccio, dal cui zaino fuoriusciva un piccolo robottino che con il suo occhio rosso lampeggiante si guardava in giro.

C'era un gruppo di altre persone formato da una donna molto bella, bionda e con lo sguardo di ghiaccio, un uomo bassino con i baffi e, con orrore di Sandy, senza naso; un vecchietto pelato con barba e baffi bianchi e uno strano paio di occhiali da sole, accompagnato da una specie di maialino; un uomo sulla mezza età bruno, con un gattino blu sulla spalla e infine altre due persone: uno era un uomo su una certa età con dei grandi baffoni e un mento molto pronunciato... e il secondo... beh Sandy si spaventò nell'osservarlo: sembrava un chewin gum gigante: era ciccione, paffuto e quasi non gli si vedevano gli occhi. Dietro di lui c'erano un uomo pelato vestito da monaco, una donna con i capelli blu molto folti, accompagnati da una specie di clown in mignatura e dietro ancora un ragazzo, di colore che si guardava intorno con la faccia stupita.

La ragazza non sapeva cosa pensare su quel gruppo, erano strani e di certo non erano terrestri, almeno non tutti! Riuscì a girarsi per un secondo per guardare Penny.

L'amica aveva la sua stessa faccia con la differenza che aveva un sorriso ebete e ben presto Sandy capì il perchè: stava osservando il ragazzo lilla e molto probabilmente si era presa un'altra delle sue cotte o come chiamava lei "colpi di fulmine" si girò scuotendo la testa e cercò di attirare di nuovo l'attenzione su di sè, dato che i presenti erano interessati a chiedersi un sacco di cose... a quanto pare avevano subito un incantesimo cancellaricordi dalle loro facce.

Indispettita mise le mani sui fianchi e urlò:

-Scusate!!!- il bisbiglio cessò all’istante e la moltitudine di facce si girò verso la ragazza che soddisfatta si passò una mano tra i capelli, pronta a iniziare uno dei suoi soliti discorsetti da leader, ma fu interrotta da una voce: -ehi, si sono accorti di noi, che bello!- disse la bionda accanto a lei con aria allegra, dimenticando per un attimo tutta la questione… compreso il fondoschiena del ragazzo lilla -non me ne ero accorta…- rispose sarcasticamente l’altra guardandola con sguardo annoiato ma  anche sollevato, dato che l’amica sembrava aver dimenticato l’intera questione delle sue visioni… ma forse si era sorpresa nel vedere i protagonisti dei suoi sogni davanti a lei, come Sandy d’altra parte. –ma voi chi siete?- chiese l' uomo dalla tuta arancione che a quanto pare era riuscito a calmare il suo "amico". Penny notò come quell’uomo, come gli altri protagonisti delle sue visioni, avesse dei tratti somatici molto simili a quelli dell’amica e lo stesso atteggiamento orgoglioso e sfrontato –potremmo farvi la stessa domanda non credete? E poi siete voi quelli che siete comparsi dal nulla!- rispose sarcastica la mora con un espressione provocatrice. –wow, come primo incontro su questo pianeta non è affatto niente male…- disse il ragazzo dallo sguardo e dal portamento magnetizzante che di sicuro avrebbe fatto sciogliere tutte le ragazze del mondo, tutte tranne Sandy, che dopo solo un piccolo cedimento, impassibile rispose: -tsk, razza di dongiovanni farfallone, vedi di andare ad importunare altrove.- la ragazza aveva le braccia incrociate e un atteggiamento altezzoso, con gli occhi semichiusi e una smorfia sarcastica.

Il ragazzo, non fu per niente scoraggiato e, avvicinatosi ancor di più alla misteriosa ragazza disse con fare malizioso: -lo sai che le donne difficili sono il mio forte…?- la ragazza evitò di rispondere anche perché fu anticipata dalla voce di un altro ragazzo, che era stato ad osservare l’atteggiamento dell’amico con disappunto fino a quel momento: -Non cambierai mai, eh Goten? Possibile che tu debba sempre importunare qualsiasi ragazza incontri?- colui che aveva parlato era il ragazzo lilla, quello dal portamento elegante.

Penny sentì il suo cuore dapprima sprofondare per poi iniziare a battere fortissimamente; per la prima volta fu davvero interessata a quei nuovi arrivati, pensò che finalmente Cupido avesse scoccato la sua freccia, alzò lo sguardo e non potè fare a meno di avvampare alla vista di quel bel giovanotto che al suo cuore aveva fatto ciò che poteva fare un grosso camion ad una macchinetta dell’autoscontro andandoci addosso e, purtroppo, il ruolo dell’autoscontro lo aveva interpretato quest’ultimo. Quando lo riguardò meglio la bionda si accorse che lui era il primo che aveva notato dei combattenti nei suoi sogni e, distogliendogli lo sguardo ma con un grande sorriso da ebete stampato in volto, si ricordò come, anche se sempre in sogno, lo sguardo penetrante di quel ragazzo l’avesse colpita e affondata fin dall’inizio.  –umpf, forse hai ragione Trunks, penso di aver dimenticato le presentazioni, io sono Goten.- disse dando una pacca scherzosamente all’amico e guardando prima la ragazza che l’aveva colpito e poi accorgendosi che una ragazza con lo sguardo assorto, altrettanto carina, stava al fianco della mora. Le persone tutte intorno avevano osservato la scena con attenzione, alcune ridevano, altre come la donna mora, avevano lo sguardo infuriato pronta ad esplodere.

-piacere io, invece, sono Trunks Brief.- disse il secondo ragazzo con una classe davvero formidabile. Sandy disse: -io, invece sono Sandy Lang mentre lei è...Penny... Penny? Penny!- -uh cosa?- la ragazza si accorse che tre sguardi la fissavano straniti e portandosi una mano dietro la nuca, come per scacciare i suoi ragionamenti,  e con un sorriso a trentadue denti che sostituì quello ebete disse: -ehm, scusate io sono Penny, Penny Rockwoller piacere!- Trunks fu colpito da quella ragazza, sia per il suo modo di fare molto spigliato ed estroverso, sia per l’avvenente fisico, che in poche potevano vantare. –Scusate, ma voi sembrate davvero in tanti e…- -Giusto, ma che stupidi! Le presentazioni! Ah ah ah!!!- esclamò una donna allegra sbucando alle spalle dei due ragazzi. Era la donna dal ciuffo blu, che dopo aver calmato l'amica mora si era avvicinata al gruppetto. Le ragazze dedussero che fosse la madre del ragazzo lilla, dato il colore dei capelli (che detto tra noi non era più molto comune tra i terrestri ndme). –Piacere io sono Bulma Brief!- esclamò la donna raggiante porgendo la mano prima ad una poi all’altra ragazza. Appunto pensò Penny ricevendo la conferma ai suoi ragionamenti.

-Oh, immagino che lei sia la madre di Trunks!- esclamò a quel punto sorridendo alla donna, che disse con un sorriso altrettanto luminoso:-oh, ma si capisce così tanto? Non pensavo che mio figlio mi assomigliasse tanto…!- la ragazza con una gocciolina sulla testa disse: -beh, più che altro perché al giorno d’oggi non è che i capelli lilla o azzurri siano molto diffusi, perciò… e poi avete lo stesso cognome!!!- la donna rise in modo cristallino e vivace poi disse: -siete per caso voi le streghe che siamo venute a cercare sulla Terra?- disse senza mezze misure. Tutti la guardarono sconvolta e quando anch’ella si accorse della gaffe colossale che aveva fatto, si portò una mano alla bocca. Erano tutti sbiancati (comprese le ragazze) tranne due uomini: uno era il moro che aveva iniziato la conversazione all’inizio,  mentre l’altro era un uomo appoggiato al tronco della grande quercia. Era colui che pochi minuti prima era stato fermato dall'altro uomo con quei particolari capelli e Penny notò come avesse lo stesso sguardo di Trunks, seppure avessero caratteri molto diversi, secondo lei almeno e anche lo stesso broncio di Wendy.

-ma sei per caso impazzita mamma?! Questa cosa doveva rimanere segreta, capito?- urlò la ragazzina azzurra. Era accompagnata ancora dalla biondina e dalla moretta il cui robottino giratosi verso le nostre amiche disse: -Ghirò ghirò! obbiettivo raggiunto! obbiettivo raggiunto!- la mora lo guardò e gli disse: -non ce ne eravamo accorti....- la bionda rise e la bionda intervenne dicendo: -comunque noi siamo Marron, Pan e Bra.- disse indicando rispettivamente prima la mora e poi l'azzurra. Le due ragazze sorrisero alle tre e subito le due donne dietro di loro intervennero: -io sono Chichi piacere! spero che quel maleducato di mio figlio non ti abbia dato fastidio!- disse la mora lanciando uno sguardo di rimprovero a Goten. Sandy si grattò la nuca e rispose: -ma si figuri... lo so come sono fatti i ragazzi...- -piacere io invece sono Videl, la madre di Pan.- la donna più giovane si era fatta avanti e con un sorriso radioso si era presentata e altrettanto fecero le due. -e io sono suo padre, Gohan.- le ragazze si girarono di scatto vedendo l'uomo  che aveva cercato di fermare l'altro appoggiato alla quercia avvicnarsi e porgere loro la mano, Sandy e Penny la strinsero prima una poi l'altra, notando la forza di quell'uomo che aveva loro quasi stritolato le dita.

Penny a quel punto intervenne, prima che uno dei due uomini potesse iniziare a parlare:

-non c’è problema! Tanto io vi ho già visti e so benissimo che alcuni di voi sono molto abili nella forza spirituale e possono percepire le nostre aure anche se le teniamo al minimo…!Comunque non siamo streghe- disse in modo poco convincente sorridendo imbarazzata,  ma senza accorgersene un bottone della sua camicia saltò via, lasciando intravedere una abbondante seno, che fece andare in tilt il sayan dai capelli lilla. Il vecchietto coi baffoni le si avvicinò e dato che la sua misera altezza arrivava al decolette di Penny disse con un rivoletto di sangue che gli colava dal naso senza staccare gli occhi dal davanti (e sapete cosa aveva davanti...-.-'''ndme): -eheheh... ma che belle fanciulle! io sono Muten, il genio delle tartarughe, piacere!- nell'alzare la mano sfiorò il seno della ragazza, che infuriata glli diede uno schiaffo che lo fece volare contro la betulla vicino al cespuglio dove si erano poco prima nascoste le due streghe.

La ragazza imbarazzata fece ricomparire con un gesto del dito sul luogo incriminato un bottone in tutto e per tutto uguale a quello che l’aveva tradita poco prima. Sandy si portò una mano sulla fronte e contrariata disse: -ti avevo detto di non fare cavolate!!!- disse osservando il vecchietto semispiaccicato contro la betulla, -ehi, che ci posso fare io se il bottone mi ha tradita? e se quel Muten era così tanto in crisi d'astinenza?- disse offesa la bionda. Sandy stava per risponderle di tutti i colori, ma fu fermata da una voce. -oh, ma Muten è fatto così ogni ragazza che vede... ehm... ben messa come voi la disturba... diciamo!- il btuno sulla mezza età aveva parlato e stava ridacchiando insieme agli altri suoi amici. -io non ci trovo nulla di divertente...- disse Sandy contrariata -e poi voi ultimi chi siete? siete gli unicic che non si sono presentati...- disse la bionda sorridendoe spostandosi il ciuffo biondo che le era caduto davanti agli occhi.

-oh scusate! Io sono Yamcha, lui sulla mia spalla è Pual, il maiale Oolong, il ragazzo si chiama Ub, l'uomo con tre occhi Tensinhan, la signora Lunch e...- Le due ragazze guardarono l'altro gruppetto, scrutando i presenti uno ad uno, facendo avvampare il ragazzo di colore, che poi capirono fosse Ub.

Furono interrote dai loro "approfondimenti" da Yanmcha che cercò di concludere le presentazioni ma fu interroto dal "baffone" che disse: -Io sono il grande mister Satan, il campione del mondo!- concluse il tutto con una posa eroica. Le due ragazze avevano un'espressione annoiata e disgustata allo stesso tempo e pronunciarono all'unisono un "ah" molto scoraggiante per il nostro non più campione del mondo.

-ok ok ora che ci siamo presentati è tutto molto più chiaro, però dobbiamo farv... AAAAAAAAAAHHH!!!- urlò Penny catapultandosi in braccio a Sandy che impreparata cadde all'inidetro ritrovandosi l'amica completamente addosso. -MA SI PUO' SAPERE CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE?????- urlò la mora rossa per la rabbia in viso. Penny con ancora il sedere a terra disse, o meglio farfugliò, guardando l'essere che aveva davanti: -co-co-cosa è quel coso???- nessuno aveva capito il perchè della reazione della bionda poi all'urlo di Sandy, che si era accorta anche lei di quella "cosa" si voltarono e alla vista di Majin Bu risero e Goku disse: -non dovete spaventarvi! E' innocuo tranquille!- le ragazze poco convinte guardarono Goku poi gli altri e infine Penny alzandosi si avvinicino all'ammasso rosa e gli mise un dito nella pancia e notando la sua morbidezza e "paffosità" (questa l'ho rubata a mia sorella... siate clementi!^^'') disse eccitata: -wow! ma che caruccio che sei!- Mahin Bu la guardò con i suoi piccoli occhietti spostando leggermente la testa e dato che quel contatto non le dava affatto fastidio la alsciò fare finchè la ragazza non si staccò e notando di avere la gonna nuova sporca di erba fece una faccia disgustata poi schioccò le dita e la gonna tornò linda e pulita come prima.

-MA SEI SCEMA???!!!- urlò la mora che nel giro di mezz'ora si era già incavolta troppe volte per i suoi gusti. Tutti fissavano le ragazze, chi in modo sorpreso, chi, come Muten e Goten, in modo "diverso".

-Ops...- la bionda si portò un dito in bocca e fissò l'amica con gli occhi da cucciolo, ma questa indignata stava per lanciare l'ennesimo urlo bellico, ma fu interrotta...

–La bionda ha ragione! Non mi sorprende che voi mocciosi non abbiate capito che due delle streghe in questione le avete davanti, anche se in effetti non ce da meravigliarsene.- la voce ombrosa e scura che avevano sentito proveniva dall’uomo che era appoggiato alla quercia, che con un sorriso sarcastico e un paio di parole aveva liquidato tutti. –Eddai Vegeta! Sono solamente ancora inesperti e poi quelle ragazze non hanno proprio niente delle streghe!- disse l’altro moro, portandosi un mano dietro alla nuca e sorridendo, alludendo all’aspetto fisico delle ragazze che, di “strega cattiva” delle favole, non aveva proprio niente. Penny arrossì violentemente, mentre Sandy scuotendo la testa pensò: tale padre tale figlio (dato che aveva anche lei notato “la leggera” somiglianza tra Goku e Goten e perciò facendo un paio di conti…). Alzando lo sguardo sorrise divertita allo scappellotto che l’uomo ricevette dalla moglie per l’apprezzamento che aveva fatto sulle ragazze.

 

Wendy si era appena addentrata all’interno del Central Park e, sebbene fosse ormai sera, non aveva alcuna intenzione di tornare a casa, soprattutto dopo quello che era successo. Era una ragazza molto carina, alta, slanciata, con i capelli neri (quasi blu) raccolti in una coda alta, gli occhi verdi poco più scuri di quelli di Sandy e un perenne broncio ormai sostituiva da anni un sorriso.

Ormai era chiaro che tra lei e suo fratello Kevin non scorreva buon sangue, ma arrivare a fare quello che aveva fatto lui era proprio la goccia che fa traboccare il vaso.

Tirando un potentissimo calcio ad una lattina vuota e accartocciata,con le mani in tasca e il suo solito broncio, si diresse verso la radura delle querce, nella speranza di stare un po’ da sola a sbollire la rabbia, ma per sua disdetta nella radura c’erano diverse persone e sospirò alla vista di Sandy e Penny, che di sicuro ne avevano combinato una delle loro.

La ragazza portò una mano distrattamente al medaglione di oro zecchino con un’ametista incastonata che portava al collo e in una frazione di secondo scomparì.

Comparve poco dopo al fianco di un cespuglio e si ritrovò di fianco una Penny sbigottita e dall’altra una Sandy spaventatissima. Poco dopo la bionda si riprese e prese ad abbracciare la nuova arrivata dicendo:

-Wendyuccia anche tu qui!- la ragazza, che odiava il contatto fisico, cercò di scollarsi l’amica e appena ci riuscì, notò che una  moltitudine di sguardi sconvolti la osservavano, accortasi di aver fatto una cavolata ma senza fare una piega si rivolse alle amiche incrociando le braccia, con uno sguardo tagliente che ricordava tanto quello dell’uomo appoggiato alla quercia, che non aveva avuto una minima reazione a tutto ciò, molto probabilmente, pensò Sandy, aveva capito tutto subito, disse notando la spaventosa potenza che emanava.

Una ragazza stava correndo in una via periferica di New York, quella di un quartiere assai malfamato, per di più alle sette di sera (cosa abbastanza sconsigliata ad una ragazza di sedici anni).

Era bassa, abbastanza formosa, aveva delle labbra molto carnose, la carnagione scura e dei liscissimi capelli rossi a caschetto.

Si era appena fermata per prendere fiato, dato la lunga corsa che aveva fatto. Era in cerca della sua migliore amica ormai da un’ora, ma a quanto pare Wendy non aveva alcuna intenzione di farsi trovare. Quando la madre di quest’ultima le aveva detto che non si era fatta viva dal pomeriggio, Carmen l’aveva rassicurata dicendole che sarebbe stata a dormire da Sandy insieme a lei, ma in realtà non si era più fatta vedere da quel pomeriggio e la ragazza non sapeva neanche il perché. Possibile che a volte debba essere così chiusa in se stessa! Pensò con rabbia Carmen camminando sulla via principale e dirigendosi in un luogo dove sicuramente avrebbe trovato l’amica, ma che, purtroppo, si era ricordata solo da poco; così si era messa a correre per cercare di raggiungerlo in fretta. Troppo stanca, però, aveva deciso che avrebbe proseguito il percorso mancante a piedi, tanto non era molto distante.

Aveva freddo, l’autunno inizia a farsi sentire, pensò; portò una mano al medaglione d’oro zecchino che portava al collo e dall’ambra incastonata nella montatura si scaturì una luce rossa-arancione, che subito scaldò l’intero corpo della ragazza.

-Ecco, così va meglio- disse entrando nella grande distesa di verde che le faceva una gran paura a quell’ora… ma d’altra parte se voleva trovare l’amica doveva sacrificarsi.

-Cosa avete fatto, stavolta?- disse la ragazza dopo essersi staccata dalla presa di Penny, con fare minaccioso voltandosi verso quest’ultima. –ehi perché guardi me?- disse Penny sconvolgendosi e sgranando i bellissimi occhi azzurri, sbattendo in maniera innocente le lunghe ciglia. –perché di solito sei tu a combinare casini… e poi chi sono questi tizi?- disse Wendy, senza cambiare espressione, semplicemente girando lo sguardo verso di loro. –che domande! Loro sono… ehm voi chi siete?- disse Penny che era partita in quarta, accorgendosi solo dopo che non sapeva assolutamente da dove provenissero le persone che si trovava davanti, anche se in realtà le sembrava di conoscerle da sempre, anche perchè le aveva già viste in sogno (e nemmeno tutte!!!), soprattutto un sayan di nostra conoscenza…

-O mamma che fatica!- Carmen aveva corso per tutto il parco senza trovare traccia dell’amica, quando subito ne riconobbe la folta chioma bluastra e corse in quella direzione.

-Ehi, sta arrivando qualcuno…- disse Penny sentendo una avvicinarsi di passi veloci alle sue spalle. –E’ una di noi, ne sono sicura…- disse Sandy, che senza nemmeno accorgersene aveva sentito che quella che proveniva era un’aura, che su pur tenuta al minimo, potente e positiva.

I sayan se ne erano accorti e quella ragazza in loro presentava sempre più dubbi, anche se in realtà pensavano che fosse impossibile che a distanza di 1500 anni ci fosse ancora una sayan o mezzo-sayan, o comunque un essere con solo un goccio di sangue sayan.

Dopo pochi secondi comparve alle loro spalle una ragazza rossa di capelli, con un inconfondibile medaglione, presente in tutte e quattro le ragazze. –Wendy! Finalmente ti ho trovat…- la ragazza inizialmente non si era accorta della presenza di quella piccola folla di persone e alla sola vista di tutta quella gente divenne rossa coma un pomodoro e si tirò indietro senza spiccicare più nemmeno una parola. Tutti furono sorpresi dall’estrema timidezza di quella ragazza, che ormai avevano la certezza facesse parte del gruppo di streghe che cercavano.

-Carmen, che ci fai tu qui?- disse Wendy che per un attimo lasciò che il suo viso abbandonasse la solita espressione imbronciata per sostituirla con una sorpresa, ma subito dopo, il suo volto ritornò il solito.

Quanto adorava stare ore ad ascoltare il vento.

Una ragazza era seduta sul bordo del balcone di camera sua, in un appartamento di New York,  al venticinquesimo piano. Era spaventosamente in bilico, ma non sembrava farci tanto caso e , in effetti, aveva un equilibrio strabiliante.

Era una ragazza di circa sedici anni, non molto alta, magrolina e con un bizzarro e spettinato caschetto castano scuro munito di ciuffo come pettinatura.  Era “invaso” con numerose mollettone dalle forme più varie ed uguali erano il suo collo, le sue braccia e le sue orecchie, tutti quanti agghindati con un’esagerata serie di bracciali, orecchini e collane stravaganti. Il suo modo di vestire non era da meno: aveva un vestito lungo fino alle cosce, sbracciato e di una acceso color argento, sopra di esso portava una felpa fucsia extralarge e dei leggings dello stesso colore erano abbinati a delle sneakers argento slacciate (con delle “sobrie” stringhe fucsia…).

La ragazza aveva inoltre un grosso medaglione dorato con un grosso diamante al centro, che brillava e levitava dal suo petto al solo alzarsi di un filo d’aria.

Aveva gli occhi chiusi sognanti e lasciava che la brezza estiva ormai in scomparsa lasciasse le sue ultime soffiate sui suoi capelli, prima di lasciare posto ad un vento autunnale più freddo e cupo.

Tati poteva sentire le mille storie che il vento le portava; dalle sue spire si erano completamente lasciate trasportare un sacco di emozioni e vicende, che esso portava alla sua padrona, la padrona dell’aria.

Spesso, quest’ultima, ascoltava le mille storie trasportate dal suo affidato servitore e se c’erano dei problemi, affidava i suoi preziosi (sperava) consigli ad esso, che li riportava ai mittenti delle storie, che indirettamente trovavano la soluzione al loro dilemma e Tati non poteva che essere soddisfatta quando sentiva qualcuno complimentarsi col vento per i suoi preziosi consigli, agli occhi di altri sarebbero parsi degli sciocchi, ma ai suoi occhi, agli occhi della detentrice del potere dell’aria, essi erano speciali, erano dei puri di cuore, che potevano meritarsi i suoi fidati consigli.

La ragazza si sentiva penetrare da quella brezza che andava via via rinfrescandosi,  le sue emozioni cambiavano a seconda delle parole che il vento le sussurrava finché quasi non cadette dal balcone al sentir pronunciar; “… I sayan sono arrivati, il tempo per le streghe di saper la verità è imminente…”  la ragazza spalancò gli occhi e si prese la fronte tra le mani, schiacciandosi il grosso ciuffo che le ricadeva su quest’ultima. Senza pensarci due volte decise che si sarebbe teletrasportata nel luogo da dove provenivano quelle parole, il Central Park.

-Jane. Ehi Jane!!!- una ragazza bionda chiamava l’amica preoccupata che si affrettava ad uscire dal suo appartamento per raggiungere l’ascensore. –non avrai intenzione di andare lì, adesso???- Irene guardava sconvolta l’amica che con le braccia incrociate aspettava impazientemente l’ascensore. –senti tu fa come vuoi, ma io ho intenzione di scoprire tutta la verità e se non sarà Alcatranda a dircelo beh allora, lo scoprirò da sola.- Jane aveva aggrottato le sottili sopracciglia bionde e i suoi occhi color del ghiaccio fissavano la porta dell’ascensore quasi volesse costringerle ad aprirsi.

A parlare o meglio, a discutere erano due sedicenni, entrambe bionde, ma molto diverse. La prima, Jane, era bassa, magra, con una carnagione chiarissima e un caschetto di capelli lisci e biondi, ma non un biondo qualunque bensì il biondo del miele, dei girasoli. Era vestita in modo molto elegante e romantico, con dei colori pastello che armonizzavano ancor di più la sua leggiadra figura.

La seconda era anch’ella bionda, ma di un biondo platino, chiaro anzi chiarissimo, quasi bianco. Aveva i capelli, lisci lunghi fino a metà schiena e tirati indietro da un’elegante fascia. Era molto alta, magra e aveva dei bellissimi occhi nocciola e la carnagione scura che contrastavano con i suoi bellissimi capelli chiari. Era vestita da figlia dei fiori, con un vestito azzurro lungo fino alle ginocchia di lino, un coprispalle marrone e i sabot di cuoio marrone con dei ricami azzurri, la fascia sulla fronte era degli stessi colori e portava dei grossi orecchini a cerchio in argento e numerose collane e braccialetti tintinnanti che annunciavano ogni suo movimento. Entrambe le ragazze avevano una particolarità ormai ben nota a voi lettori, cioè il medaglione d’oro zecchino. Jane lo aveva con un bellissimo quarzo rosa incastonato, mentre Irene con un’acquamarina scintillante.

L’ascensore era arrivato e Jane fece per entrarci, ma l’amica la fermò per un braccio: -ragiona Jane! Non è la soluzione andare nella biblioteca universale del castello delle Streghe per trovare tutte le notizie riguardanti il passato di Maalok e dei nostri poteri!- la ragazza si fermò di scatto e dapprima sostenne lo sguardo arrabbiato, poi vedendo gli occhi da cucciolo bastonato dell’amica disse con un sospiro: -senti, Irene. Tu non capisci quanto sia importante per me, conoscere la mia storia, la nostra storia! Dovrebbe essere anche nel tuo interesse, no?- la ragazza lasciò la presa e senza dire una parola seguì l’amica all’interno dell’ascensore che l’abbracciò sorridendo a trentadue denti –lo sapevo che eri un’amica!-  la ragazza la guardò con uno sguardo materno, un po’ rimproverante, ma non appena le porte si chiusero con un lieve schioccare di dita e brillare di pietre Jane e Irene scomparvero dalla cabina.

Wendy cercava di far parlare la timida Carmen e dopo numerosi sforzi disse: -tua madre ti cerca, nessuno ti trovava più e così ho perlustrato quasi mezza New York per trovarti.-  Wendy sentì un immensa gratitudine nei confronti dell’amica e si lasciò scappare un sorriso che fece percepire solo a quest’ultima che ricambiando disse queste parole più che parlate sussurrate e appena finito disse: -bene, io me ne andrei allora, dato che state tutti bene…- -Eh no! Tu non ti muovi di qui, cara la mia bella timidona!- disse Penny prendendo sottobraccio Carmen e arruffandole i capelli.  –Penny! Sempre con ste mannacce addosso alla gente!!!- disse Sandy liberando la povera Carmen, che ormai aveva il viso del colore dei suoi capelli dall’imbarazzo, dato che le persone davanti a lei le fissavano un po’ stupite, ma solo “leggermente”.

-certo, che ci state facendo fare proprio una bella figura, eh!- disse Wendy con le braccia incrociate e un ghigno sarcastico sul viso. –Già! Puoi ringraziare Penny e le sue gaffe! Ne combina una ogni tre secondi! E’ questo secondo te il comportamento delle  protettrici di Maalok?- disse Sandy rimproverando Penny che sbuffò e appena l’amica si voltò ne approfittò per farle un paio di linguacce. Sempre più sorpresi e sbigottiti i sayan e gli altri si chiedevano quali altre sorprese avrebbero rivelato loro quelle ragazze. 

-Scusate, ma noi non siamo arrivati ancora al punto, cioè voi chi siete?- disse Sandy ignorando gli sguardi apocalittici delle amiche, che avevano ognuna una buffa espressione dipinta in volto. –Beh ecco noi siamo…- incominciò Goku, ma fu interrotto da un boato, accompagnato da una nuvola di fumo e seguito dalla comparsa di un’altra di quelle pazze streghe: Tati.

–Sayan!!! Dove sono i sayan??? Sono già arrivati??? Ho fatto il prima possibile!!! Anf anf…- la ragazza comparve e dopo aver urlato come una pazza si appoggiò le mani sulle ginocchia e quando vide la folla ancor più stupita davanti a lei disse: -ops! Ehm, voi non avete visto niente!- Poi rivolta alle amiche: -aiutatemi con l’incantesimo cancellaricordi! Presto! Prima che tua madre se ne accorga!!!- disse disperatamente la ragazza.

-Calma, calma, calma! Loro sanno benissimo che siamo streghe!- disse Sandy tranquillizzandola. –oh beh, in questo caso allora…- disse lei sorridendo ai presenti che inorriditi dal comportamento di quella tizia la fissarono senza emettere suono.

-comunque sono già arrivati i sayan?- disse la ragazza guardandosi in giro. –i cosa?- disse Penny grattandosi la testa guardando l’amica. –Ignorante! Se tu ascoltassi mia madre qualche volta sapresti che i sayan sono una razza di guerrieri, estinti migliaia di anni fa!- disse guardando prima una poi l’altra amica con fare da maestrina.

-ignorante un corno! E comunque non me lo ricordavo e non è colpa mia se Tati parla a vanvera!- disse dapprima infuriandosi con Sandy, poi guardando Tati, che le fece una pernacchia rumorosa.

-Ma guardate che noi…- iniziò a dire Goku –tu e le tue fandonie! Secondo te come fanno a esistere, se si sono estinti migliaia di anni fa!- -smettila! Tu sai benissimo che il vento non mente mai! La magia è una cosa seria lo vuoi capire o no?- disse Tati assumendo un’espressione seria.  –Scusate, ma il vostro amico ci stava gentilmente rivelando al sua identità.- disse Wendy guardando di sottecchi le amiche. –oh giusto! Scusa tanto!!!- disse Sandy consapevole che le amiche stavano esagerando. E mentre le altre due litigavano bisbigliando dietro di Sandy il moro ridendo leggermente disse: - noi, o meglio, alcuni di noi, siamo sayan! Vabeh purosangue ci siamo solo io e Vegeta ma…-

-COSAAAAAAA??????- le ragazze lasciarono la mascella libera di cadere verso il basso, tranne Wendy, che se lo aspettava e grazie al suo potere lo aveva intuito e Tati, che contenta di aver ragione aveva un ghigno beffardo stampato sul volto.

-… i nostri figli sono per metà sayan e mia nipote per un quarto, per il resto gli altri sono terrestri, come voi!- concluse il moro sorridendo imbarazzato. -Kakaroth, sono streghe, hai forse dimenticato?- disse Vegeta con il suo solito broncio fissando Goku.

-oh, ah già è vero! Scusate!- disse guardando le ragazze che si erano riprese dallo shock e stavano cercando di capire chi fosse sayan tra loro.

Soprapensiero Sandy li scrutava quando fu interrotta da un’altra serie di boati e fumo con l’apparizione delle due bionde, che appena videro tutta quella gente spalancarono gli occhi e si stavano già per trasformare ma Penny le fermò e disse loro: -calme ragazze! Loro sanno benissimo che siamo streghe!- con un sorriso calmò le due che sorrisero.

Una di loro disse: -piacere io sono Jane, mentre lei è Irene!- a questo punto Tati scattò e disse: -oh cavolo! Che cafona che sono! Non mi sono presentata: io sono Tati!- Goten guardò con interesse le nuove arrivate e Trunks si passò una mano tra i capelli e imbarazzato alzò una mano in segno di saluto, per quanto riguardava gli altri si sentirono numerosi ciao o piacere e le ragazze furono subito messe al corrente della situazione e subito chiesero chi di loro fosse sayan e chi no.

 

 

Ehilà....!!! dp tntssmo tempo.... tara è tornata... e kissene direte tt... vabeh dai skerzi a parte vi regalo 1 nuovo cap.... spero vi piaccia...

ringrazio molto Elechan86 x i consigli, le spronature, la assistenza e la fedeltà.... (cm faccio snza di te???), oìs x aver continuato a seguirmi.... grazie 6 gentilissima!!! ^_^ e videl93 x lo stss motivo.... grazie grazie grazie!!! vvttttttttttttb.. bacioni tara aka amy...

  
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