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Autore: historygirl93    05/01/2013    3 recensioni
"C'era una volta" e "vissero per sempre felici e contenti" sono i pezzi classici di ogni favola che si rispetti. Ma se nel mezzo un'autrice pazza di Hetalia sfrutta le nostre povere Nazioni a impersonare personaggi a dir poco strampalati, beh ... le favole in questione diventano veramente hetare!
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Innanzi tutto invoco pietà perchè questa storia NON é la terza parte di Spacula, ma causa il mio recente amore per la serie “Once upon a time” ho deciso di ritornare alle fiabe.

Sperando che vi piaccia, ecco a voi...

 

 

Il figlio dell'allevatore di renne

 

 

C'era una volta, nelle campagne della Lapponia, un allevatore di renne di nome Mathias, che viveva con il figlioletto Tino.

Se dobbiamo dirla proprio tutta tutta, era il figlio a occuparsi delle renne e della casa (nonché alla contabilità), perchè il padre era sempre alla taverna a scolarsi intere botti di birra, in compagnia di una guardia norvegese al servizio del re Berwald.

Mathias*ubriaco come un tedesco all'Oktoberfest*: E pensa vecchio mio che mio figlio, Tino, riesce a ricamare usando la paglia invece del filo. E la trasforma pure in oro!

Il norvegese pensò di raccontare la storia al re, così per farlo ridere. Invece Berwald ci credette davvero e fece portare Tino nelle torre più alta del suo castello, facendogli trovare un ago, dei fazzoletti e un paio di covoni di paglia pronti per essere usati.

Berwald: Ricama la paglia in oro! Oppure finirai in prigione!

Il poveretto, terrorizzato, provò a replicare che era impossibile, ma il re se n'era già andato.

Tino rimase nella stanza, senza sapere cosa fare a parte mettersi le mani nei capelli per l'agitazione.

Appena il sole tramontò, una nuvola nera con bagliori verdi entrò dalla finestra, portandosi dietro un odore di bruciato che sembrava quello che succedeva ai piatti cucinati da Tino (motivo per cui Mathias era sempre alla taverna).

Quando la nube sparì apparve un ragazzo biondo completamente vestito di nero, comprese le sopracciglia, molto più grandi e spesse rispetto al normale.

Tizio Misterioso (per abbreviare TM): Qualcuno qui é nei guai, o sbaglio? Allora, io posso offrirti il mio aiuto. Dietro ricompensa, ovviamente.

Tino: Ma io non ho niente da offrirti. A parte il salmiakki che mi ero portato dietro per pranzo.

TM: Andrà benissimo lo stesso. Passami l'ago e ti faccio vedere io.

E nel giro di due ore tutti i fazzoletti erano perfettamente ricamati, anche se con tutto l'oro adosso erano diventati pesantissimi.

Il mattino seguente Berwald rimase molto colpito del risultato e, deciso a sfruttare la situazione, fece portare un mantello che doveva essere ricamato per il giorno dopo.

Tino, ancora più agitato del giorno prima, rimase per tutta la giornata nella cella, a fissare depresso i cinque covoni.

Al tramonto, come la volta precendente, arrivò il tizio misterioso.

TM: Ti aiuterò anche stavolta, ma in cambio voglio qualcosa che non sia il tuo salmiakki. Senza offesa, ma la cucina non é il tuo campo.

Tino: Vediamo un po', ho...una mantella fatta con lana di renna. É caldissima ed eccellente per l'inverno.

TM: il rosso non é esattamente il mio colore, però si può fare.

Il mantello, una volta che la ricamatura fu completata, era pesante come una macigno, ma ricco di particolari, con draghi, ascie e sul retro un ritratto a grandezza reale di Berwlad, con la stessa espressione inquietante di sempre. Era così spaventosa che Tino dovette rivoltare il mantello per non avere gli incubi la notte.

Berwlad: Davvero un ottimo lavoro, devo ammetterlo. Entro domani devi ricamare questi *indica una tovaglia chilometrica, con tovaglioli e relativi portatovaglioli*, così li potremo usare per il nostro matrimonio.

Tino: Ma io sono una maschio!

Il re non lo ascoltò neanche, doveva ancora parlare con il pianista di corte per ripassare la marcia nuziale.

Tino iniziò a sperare che il tizio misterioso non arrivasse quella sera, preferiva la prigione al matrimonio. Scoppiò a piangere quando arrivarono i dieci covoni di paglia.

Contro tutte le sua speranze, il tizio misterioso arrivò.

TM: Devo ricamare tovaglia e tovaglioli? Beh, in questo caso, voglio una ricompensa ben più consistente di un piatto o una mantella. Il tuo primo figlio andrà benissimo.

Tino: Ma io sono un maschio!

TM: Allora i primi territori che tuo marito *la vena sulla fronte di Tino iniziò ad ingigantirsi * conquisterà dopo il matrimonio.

Il mattino successivo si celebrò il matrimonio, e per fortuna tovaglie e tovaglioli erano diventati ultrasplendenti, così tutti erano occupati a guardarli per vedere l'espressione preoccupata della “sposa”.

Dopo un anno la coppietta reale aveva ottenuto due grandi risultati: dei nuovi territori e un bambino. Vista la natura della “madre”, decisero di adottare un bambino che viveva da solo sull'isola appena canquistata, dandogli nome Peter.

Un giorno che la “regina” era rimasta da sola, apparve il tizio misterioso.

TM: Salve, regina!* a Tino venne una gran voglia di buttarsi dal balcone* sono venuto a reclamare quaanto mi spetta. E visto che siete riusciti ad avere un figlio, prenderò lui e vi lascerò le terre.

Tino: Primo, nessuno tocca il mio Peter. Secondo, hai voluto le terre e adesso te le prendi. Terzo, che te ne fai di un bambino?

TM: Voglio un fratellino. Comunque, visto che sono magnanimo, ti concederò tre giorni per indovinare il mio nome. Altrimenti mi prendo Peter.

E sparì.

Tino si mise a consultera decine di libri, segnandosi i nomi più assurdi.

Il primo giorno gli sciorinò una lista che sembrava interminabile. Comprendeva: Alfred, Roderich, Matthew, Yao, Gupta, Eduard, Tino (metti caso che fossero omonimi), Francis, Herakles, Ludwig, Feliciano, Lovino, Kiku, Raivis, Toris, Feliks, Gilbert, Ivan, Im Yong, Antonio, Vash e Sadiq.

TM: No, non mi chiamo così.

Il secondo giorno la lista comprendeva nomi assurdi come: Kumajirou, Hanatamago, Pierre, Blackie, Berlitz, Aster, Gatto Caporale, Mr Puffin, Pochi, Gilbird, Eiger, Jungfrau, Monch.

TM: Avete solo un giorno, “mia regina”, non sprecatelo.

Il mattino del terzo giorno Tino si svegliò con un paio di occhiaie orribili. Mentre cercava di rilassarsi un po', arrivò una guardia (pareva che fosse fratello della guardia che aveva avvisato Berwald della sua “capacità” speciale).

Guardia: Maestà, ha presente quel tizio strano che viene alla reggia da un paio di giorni?

Tino: Come dimenticarlo, deve venire qui anche oggi.

Guardia: Stanotte stavo girando per la foresta qui vicino, e l'ho visto mentre canticchiava qualcosa di molto sinistro davanti ad un fuoco. Qualcosa tipo:

Oggi faccio gli scone, domani il thè

poi di corsa a prendere il bebè

Rumpelterra il nome mio è

ma la regina non lo sa

il mio nome mai indovinerà

e il bambino mio sarà.

 

Tino: è fatta, c'è l'ho in pugno. *per la contentezza si mette a balla re con la guardia *

Guardia: Maestà, la prego, suo marito potrebbe tornare dal suo viaggio in questo momento.

Tino: non mi importa, so il nome, so il nome.

Il quel momento il tizio misterioso (ormai non tanto misterioso) arrivò.

TM: La vedo di buon umore, “regina”. Ha forse firmato le carte del divorzio?

Tino: No, però sono pronto per la sfida del nome. Ti chiamo forse Flying Mint Bunny?

TM: No, non mi chiamo così. Meno due tentativi.

Tino: Forse Mr Eyebrown?

TM: No, non mi chiamo così. [Dai, sbaglia il nome così mi prendo il bambino. Chissà se gli piaceranno gli scones?]

Tino: Allora ti chiami Rumpelterra!

Rumpelterra: Come hai fatto a scoprirlo? Nessuno ci era mai riuscito prima! Te l'ha detto quel maledetto mago francese, vero? Ci odiamo fin dai tempi della scuola di magia!

E lanciando insulti, se ne andò dal castello, lasciando Tino a festeggiare.

E dopo che ebbe fatto firmare a Berwald le carte del divorzio, tornò a casa sua con Peter, e vissero per sempre felici e contenti.

 

 

 

Salve a tutte. Piccolo angolino delle spiegazioni: il nome del mio protagonista l'ho preso da Rumpelstiltskin, la versione in inglese di Tremotino, nome che ho sempre trovato un po' scialbo, e l'ho mixato con Inghilterra.

A presto con la terza parte di Spacula.

Historygirl93

  
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