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Autore: smileveryday    05/01/2013    5 recensioni
'I miei genitori dicono che non dovrei uscire con ragazzi di diciotto anni.'
'I miei amici dicono che non dovrei uscire con ragazzine di quindici anni, ma gli ascolto?'
Lui beve, fuma e va alle feste come se non ci fosse un domani.
Lei è la figlia per bene del reverendo della chiesa locale.
Sai come si dice, gli opposti si attraggono.
Mamma mi ha sempre detto, papà mi ha sempre messo in guardia
di non uscire con ragazzi come te.
Se gli avessi dato ascolto non sarei qui con te.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eden's Point Of View
 
 
Per qualche ragione la ragazza con cui dovevo uscire mi ha dato buca dicendo che non poteva essere vista con me per nessuna ragione al mondo. Cosa ho fatto? E' perchè sono la ragazza nuova? O forse sono dannatamente brutta per starle accanto?

'Hey!' Una ragazza con i capelli biondi mi salutò prima di sedersi vicino a me. Era la ragazza del tavolo che mi fissava quando sono passata prima. Questo mi confuse. 'Sono Taylor, una senior.' Tese la mano verso di me educatamente. 

'Eden.' Risposi stringendole la mano incerta se fosse una specie di scherzo o meno.

'Eden? E' un nome così carino!' Mi sorrise. Sembrava una persona gentile. Forse l'unica? 'Ha un significato particolare?' Mi chiese.

'Sono stata chiamata così per il giardino dell'Eden.' Dissi. 'Conosci? Adamo ed Eva?' Le chiesi.

'Oh!' Mi sorrise schioccando le dita. 'E' così carino.' Sorrise. 'Mi piace la tua, um, maglia, vieni dalla South Stratford?' Mi chiese.

'Oh, no. Questa maglia è di mio fratello. Mi sono recentemente trasferita a vivere qui con lui e mio padre.' Dissi. Lei sorrise ancora di più. 'Vengo da Winnipeg.' Aggiunsi. Forse è per questo che le persone hanno paura di farsi vedere con me? Mio fratello ha detto qualcosa in merito, una sorta di guerra tra le due scuole. 'E' per questo che non piaccio alle persone?' Le chiesi.

'Devo essere onesta con te, è il caso di dire sì.' Rise. 'C'è questa stupida guerra con la nostra scuola. Loro vincono sempre gli eventi come basketball, cheerleader.' Disse.

'Non sono stata accettata.' Dissi. 'Devi essere estremamente intelligente per fare questa scuola, come mio fratello e mia sorella.' Aggiunsi.

'Oh, sono sicura che sei intelligente.' Mi sorrise. 'Vuoi sederti con noi? C'è giusto un posto in più.' Chiese sorridendomi gentilmente. Guardai dietro di lei, i suoi amici mi guardavano.. con disgusto.

'Erm, non credo di piacere molto ai tuoi amici.' Risposi. Lei si girò, e i suoi amici si girarono a loro volta facendo finta di nulla. 'Ma grazie per l'offerta, è stato davvero gentile da parte tua.' Dissi alzandomi e dirigendomi verso il cestino più vicino per buttare il mio vassoio.


 
Justin's Point Of View
 

 
Seguimmo con lo sguardo la ragazzina alzarsi e uscire dalla mensa dopo aver buttato il vassoio nel cestino. Taylor grugnì alzandosi e tornando al nostro tavolo.

'Ragazzi l'avete spaventata!' Mormorò Taylor sedendosi vicino a Chaz. 'Nessuno la vuole e tutto per una stupida guerra tra rivali. E indovinate un po'! Non frequenta nemmeno quella scuola. La maglia è di suo fratello.' Aggiunse guardandoci. Ryan alzò le spalle e continuò a mangiare il suo cibo.

'Lei è legata ad uno di loro. Va comunque male.' Dichiarò Chaz.

'Lei non se lo aspettava.' Sospirò Taylor agitandosi.

'E' comunque una South. Se nessuno parla con lei forse se ne torna da dove viene.' Sorrise Nolan. Devo ammettere che era un pò crudele da parte loro. E' solo una ragazza.

'E' solo una ragazza!' Gridò Taylor attirando l'attenzione di tutto il nostro tavolo.

'State ancora parlando di quella ragazzaccia della South Stratford?' Chiese Charlotte alzando gli occhi. Io stavo in silenzio.

'Andiamo ragazzi siete stati orribili. Vi sembra il modo giusto di trattare una persona? Una ragazzina?' Chiese Taylor, guardando tutto il nostro tavolo che sembrava non essere d'accordo con lei.

'E' il modo di trattare una South.' Ridacchiò Ryan, provocando risatine da parte di tutto il tavolo.

'Andiamo! Questo è bullismo ragazzi. Chaz?' Chiese al suo ragazzo. Chaz sospirò, alzò lo sguardo verso Ryan che sorrise poi verso di me. Detti un'occhiata in giro poi abbassai lo sguardo verso il mio cibo.

'Piccola, sai quanto pericoloso sarebbe se lasciassimo uscire una South con noi?' Dichiarò Chaz. Taylor era incazzata.  Le si poteva quasi vedere il fumo uscire dalle orecchie. Si alzò e se ne andò senza dire una parola. Non mi piace ammetterlo, ma Taylor aveva ragione.

 
 
'Bieber, sei in ritardo. Dove sei stato?' Mr Howard ringhiò mentre io entravo nella classe di matematica.

'In bagno.' Mi strinsi nelle spalle sedendomi.

'A farsi succhiare il suo cazzo.' Aggiunse Chaz con una risatina. Alzai gli occhi. In realtà non stavo facendo nulla di male.

'Amico, guarda chi sta prendendo corsi di matematica avanzata.' Nolan sorrise dandomi una gomitata. Guardai avanti per trovare la ragazzina della South Startford. Lui sorrise e cominciò a strappare un pezzo di carta.Sospirai e sprofondai sulla sedia. Credetemi, a nessuno piace prendersela con i nerd più di me. Ma per qualche ragione mi dispiaceva per lei. Lei non ha nessun amico. Zilch. Zero. Nil.

'Hey South.' Nolan rise, e cominciò a spingere la sua sedia con il piede. Lei non si voltò, rimase perfettamente immobile. Mossa intelligente. Nolan decise di buttarle il pezzetto di carta in testa. Lei si voltò e lo fissò. 

'Dannazione, tutte le ragazze della South sono brutte o lo sei solo tu?' Chaz rise. Fortunatamente Taylor non era in classe. Perchè se lo fosse stata Chaz avrebbe perso la ragazza. Lei inspirò ed espirò poi si girò. Era carina, devo ammetterlo. Avrà avuto sui quindici anni. Non era hot o sexy, era semplicemente carina. Dei begli occhi, ma non avevo ancora visto il suo sorriso.

'Southie.' Canticchiò Nolan che spingeva ancora la sua sedia. Guardai in giro per trovare Mr Howard girato di spalle a scrivere equazioni alla lavagna, non sapendo quello che stava succedendo.

'Lasciami stare.' Quasi gridò a Nolan girandosi. Lui colse l'occasione per tirarle un'altra pallina di carta colpendole la spalla. Fortunatamente il ragazzo non era nella squadra di pallacanestro. Ha una mira terribile. Lei guardò la pallina finita a terra e sorrise. 'Devi lavorare sul tuo lancio.' Disse prima di girarsi.

'Che stronza spiritosa.' Disse Nolan prima di sprofondare sulla sedia. Sospirai e scossi la testa. E questi sono i coglioni che chiamo migliori amici.
 
 
'Biebs, ti serve un passaggio a casa?' Chaz mi gridò dalla sua ford nera. Lo guardai, sapendo che non c'era posto. Aveva Ryan, Nolan, Taylor e Mitch. Cinque, il massimo dei posti in quella macchina.

'Possiamo stringerci se vuoi amico!' Aggiunse.

'Nah, va bene. Voglio fare una passeggiata!' Risposi facendogli il segno della pace. Si strinse nelle spalle e se ne andò. Non prima di deviare verso la ragazzina della South Startford facendole cadere i libri a terra dal terrore. Chaz può essere un coglione, ma non ha mai colpito una ragazza con la sua auto. Sono sicuro che le prenderà da Taylor. La sua auto sgommò in strada lasciando la ragazzina ed io gli unici nel parcheggio. 

'Dannazione.' Sospirò raccogliendo un pezzo di carta caduto in una pozzanghera. Lo prese e lo buttò nel cestino. Il vento che soffiava trascinò un paio di carte nella mia direzione. Mi guardai intorno facendo attenzione che non ci fosse nessuno prima di raccogliere i fogli. Non sembrava aver notato che avevo i suoi fogli in mano perchè mise il resto nello zaino e si incamminò per tornare a casa.

'Hey Southie!' La chiamai. Lei si fermò e si girò verso di me completamente irritata.

'Il mio nome non è Southie.' Disse guardandomi arrabbiata.

'Beh, come avrei dovuto chiamarti visto che hai dimenticato i tuoi fogli?' Chiesi tenendoli in mano. Gli diedi un'occhiata veloce. Domande di revisione di matematica? E' seria? 'Perchè stai cercando di andare bene in matematica?' Le chiesi.

'Voglio essere accettata alla South Stratford.' Disse. 'Ovviamente non sono la benvenuta qui.' Aggiunse turbata.

'Perchè non sei stata accettata prima?' Chiesi.

'Perchè vuoi saperlo?' Mi sfidò. Onestamente non lo sapevo neanch'io. 'Stai cercando di trovare un'altro motivo per prendertela con me, hm?'

'Accidenti, stavo solo chiedendo.' Alzai gli occhi. 'Vuoi questi maledetti fogli o gli devo buttare nel cestino?' Chiesi. Lei gli prese e li mise nello zaino.

'Non dovresti giudicare.' Disse a bassa voce. Aggrottai la fronte e la guardai. Mi misi letteralmente a ridere. 'Cosa c'è di così divetente?' Chiese.

'Tu davvero non hai mai giudicato nessuno?' Sorrisi.

'No, non è una cosa che fanno le ragazze.' Disse. Sembrava la figlia che tutte le madri vorrebbero avere. O la ragazza che mia madre vorrebbe farmi sposare, cazzo.
Mi guardò prima di cominciare il suo tragitto verso casa. Sorrisi a me stesso e comincai a camminare. Si girò vedendomi dietro di lei. Fece finta di non essere disturbata, ma si poteva benissimo vedere che era irritata. Girò a destra e lo stesso feci io. 'Perchè mi stai seguendo?' Mi gridò.

'Non ti sto seguendo.' Risi.

'Oh, sì? Come lo chiami quando qualcuno sta dietro di te e svolta ad ogni angolo in cui svolti tu?' Mi guardò.

'Non lo so, forse viviamo nella stessa strada?' Fermandomi di fronte a casa mia. Lei guardò casa mia. Vivo con mia madre e i mei nonni. Non è grande, ma è una casa.

'Oh, tu vivi qui?' Indicò la mia casa. Io annuì.

'Dove vivi tu?' Le chiesi. Lei indicò la casa dopo la mia.

'No, quella è la casa del sacerdote.' Ridacchiai. Lei annuì. 'Vivi con lui?' Le chiesi. Lei annuì. Ecco perchè è così corretta.

'E' mio padre. Mia madre ed io abbiamo vissuto a Winnipeg per pochi anni, prendendoci cura di mia nonna.' Disse. 'Ora vivo qui.' Indicò la casa

'Aspetta, tu sei la sorella più piccola di Adam Perry?' La guardai shockato.

'Eden!' La famigliare voce fastidiosa di Adam Perry risuonò dalla porta d'ingresso della casa accanto. Quindi questo è il suo nome. Eden. Aspetta, il nome di suo fratello è Adam, quello di sua sorella Eve, ed il suo Eden? Accidenti. 'Perchè stai parlando con Bieber?' Chiese, avvicinandosi ad Eden. E' incredibile.

'Oh, io e la tua sorellina stiamo diventando buoni amici, Adam.' Gli sorrisi sapendo che questo lo avrebbe completamente irritato.

'Vai dentro.' Adam mormorò ad Eden mettendole una mano sulla spalla.

'Ma io-' Eden tentò di parlare, ma vidi la mano di Adam stringere la presa sulla sua spalla. Lei sospirò e mi dedicò uno sguardo dispiaciuto prima di entrare in casa.

'Tu stai lontano da mia sorella, mi hai sentito? E' già abbastanza che debba frequentare la tua feccia di scuola.' Disse. 'Lei è troppo per te.' Mi sorrise. 

'Sai cosa, Perry? Lei è così carina.' Gli sorrisi, avvicinandomi a lui. 'Mi chiedo quanto possa essere fantastica a letto, eh?' Gli feci l'occhiolino. Si lanciò verso di me, ma si fermò quando sentì urlare da suo padre il suo nome. Sospirò e fece un passo indietro.

'Adam! Cosa sta succedendo qui?' Il sacerdote Perry uscì da casa.

'Niente papà.' Disse Adam. 'Stavo solo facendo sapere a Justin che Eden non può fidanzarsi fino ai diciotto anni. Giusto papà?' Chiese girandosi verso suo padre che annuì. Come se fossi uno che segue le regole. Non che volessi fidanzarmi con Eden. E' carina, ma non sono quel tipo di ragazzo. Io scopo con le ragazze. Forse dovrei provare anche con lei? Questo gli farebbe sicuramente incazzare. 

'Torna dentro Adam. Devi controllare Eden in modo che se ne possa andare da questa sporca scuola ala più presto.' Il sacerdote mi lanciò un'occhiata. Adam mi lanciò un altro sguardo prima di entrare in casa.

Chaz e Ryan usciranno di testa quando gli racconterò tutto ciò.
  
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