Episodio 7  - che razza di mondo è questo?!-
 Prendo una mela ed esco di corsa di casa, con la cartella in mano, sperando di arrivare puntuale, quando sento mia madre che urla dalla porta di casa.
-Sayoko, non hai fatto colazione!- Prendo la mela serrata nella mia bocca, come un maiale cotto a puntino, sì lo so, devo essere molto sexy con questo aspetto da animale sudato..
-Ho preso una mela!- La sento sospirare mentre corro verso scuola.
-Va bene, stai attenta tesoro, buona fortuna!-  -Santo cielo mamma, sai che porta sfortuna!-
Scuoto la testa mangiando la mela a grandi morsi e scrutando con la coda nell’occhio l’orario sul mio orologio da polso.
Ce la posso fare. Penso tra me e me e rallento leggermente il passo, oggi è il gran giorno!
Arrivo al cancello della scuola e mi fermo ad ammirare il manifesto scritto a caratteri cubitali dal consiglio studentesco:
GRANDE DECATHLON SCOLASTICO DELLA TSUNIGOMUCHI HIGH SCHOOL!
Waw.. è fantastico. Sono emozionatissima per questa gara, anche perché è dall’anno scorso che aspetto questo momento.
Lancio il torsolo di mela ormai completamente sbrindellato che atterra con un tonfo nel cestino accanto all’entrata, quando ad un certo punto sento vedo delle mani che mi serrano gli occhi e sento una voce femminile che ridacchia.
-Indovina chi sono!-  Rido divertita, come se non la riconoscessi. –Ayumi Tanaka, scema!-
Lei ride, ma mi tiene ancorate le mani sugli occhi, tentando di confondermi.
-No, mi spiace, sbagliato eheheh- -Oh mi scuuuuusi avrei dovuto chiamarla Signora Nakamura!-
Dopo questo sono sicura che mi spetti almeno una sgambetto e puntualmente, mi arriva una leggera gomitata nella pancia che mi fa sbilanciare per poco.
-Hey, ti sei trattenuta Ayumi, non è da te..- Le dico facendogli una linguaccia d’intesa.
-Tsk, Sayoko sai che non succederà.. almeno credo.-
-Oh oh oh almeno credo eh?- La stuzzico ancora un pochino parando il suo calcio, sicura che anche lei l’avrebbe previsto.
-Allora Sayoko, oggi fai il decathlon giusto?-
-Certo che sì! È dall’anno scorso che sogno di partecipare!-
-Ma cosa devi fare alla fine? È una cosa semplice no?-
-Nient’affatto! È abbastanza faticoso. Per prima cosa c’è la gara di tiro con l’arco, dopodiché c’è la prova di ginnastica ritmica con palla, cerchio o nastri e, infine, staffetta composta da 3 parti: 1- correre 3 volte per il perimetro della scuola. 2- Passaggio del testimone. 3-Corsa del bigliettino.-
-Corsa del bigliettino?  Che è?-
-Massì, la conosci, ti danno un biglietto dove c’è scritta un’indicazione del tipo: Bottiglia, e tu cerchi una bottiglia e corri fino al traguardo con essa.-
-Ah capisco! E tu Sayoko? Quale gara farai?-
-Beh.. Ovviamente tutte e tre.-  -Cooooooosa?! Tutte e tre le parti della corsa?!-
-No, non le parti della corsa!- Ayumi fece un sospiro di sollievo.
-No, Ayumi.. Intendevo tutte e tre le gare, tiro con l’arco, staffetta e ginnastica ritmica.-
-Oh Kami.. Sayoko mi viene il mal di mare solo a pensarci.-
Mi metto a ridere, Ayumi ha una faccia troppo stupida quando imita lo svenimento!
-Dai vado Ayu, ci si vede dopo!-  -Contaci Sayo! E buona fortuna!-
-Ayumi sai che porta sfiga!-  Ora spiegatemi.. Perché tutti me la vogliono mandare? Vogliono che affoghi nella piscina scolastica? No, perché se è così ditemelo! Puff (?)
Mi avvicino verso lo spogliatoio delle ragazze, c’è un gran movimento fuori dalla scuola, tutti stanno finendo i preparativi e si respira una fresca aria frizzantina che mi fa diventare briosa e super ottimista per le gare. Sono sicura che vincerò!
Mi metto la divisa dei titolari del tiro con l’arco di ogni classe, per la mia classe, sono l’unica a farlo, poi siamo in due nella ginnastica e tre nella staffetta, niente male no?
Conto le frecce nell’apposito contenitore, le mie hanno lo stelo color ottone e la punta e i piccoli pennacchi color blu notte, sono 15. Perfette. Tasto il mio arco cercando alcune rigature o problemi, ma non ne trovo e sorrido, consapevole del fatto che col mio arco, non potrò sbagliare di molto.
Esco dallo spogliatoio e vado a sbattere contro qualcuno. Diamine, sono un’imbranata!
-Scusa, mi dispiace!-  -Tranquilla Sayoko, errore mio, non dovevo passare così spudoratamente davanti allo spogliatoio delle ragazze..-
Alzo lo sguardo e vedo il sorriso tenero e sicuro di Masato.
-D-Daidaiiro-kun!-  Arrossisco leggermente e stringo saldamente l’arco al mio fianco.
Lui ride leggermente e mi agguanta le guance con le dita modellandomi il viso.
-Si dice Ma-sa-to piccola baka.-   -S-scua l-lassami andae!- Mi lascia andare la guancia, mentre me la massaggio.
-Come mai qui Sayoko?-  -Partecipo al Decathlon.- -Davvero? Wow, buona fortuna allora.-
-Ma perché tutti dite la stessa cosa?! Porta sfiga capitelo!-
Masato mi guarda stralunato e io capisco di averlo urlato praticamente a mezzo liceo. Vai Sayoko, Non ti hanno sentito all’aeroporto di Buenos Aires!.
-Ehm.. Scusa Masato, non volevo urlare in quel modo..-
-Tranquilla Sayoko.. Ti guarderò e tiferò per te! Ci si vede.-
-Ci vediamo.. Masato.-
Tendo ancora una volta l’arco e corro verso la postazione dei giocatori, quando improvvisamente cado a terra e perdo i sensi.
 
-Principessa Fuyumi! Principessa Fuyumi! Va tutto bene?-
Apro gli occhi lentamente. Che diavolo vogliono? E chi è Fuyumi?  Davanti a me vedo Masato o almeno.. Un Masato vestito con una specie di armatura nera, stivali corti sempre neri e.. Un attimo.. Perché ha i capelli argento?! Ok, calma Sayoko, chiedi che sta succedendo.
-Ehm.. Masato che sta succedendo?- Mi rialzo da terra con l’aiuto della sua mano,
-Masato? Chi è Masato?- -Scusa, non ti chiami Masato?-  Masato si rivolge ad una ragazzina che avrà avuto all’incirca 10 anni, aveva capelli lunghi corvini che contrastavano con la sua pelle abbronzata, portava due stelle rosse sulle guance e aveva addosso un vestito di manifattura molto simile a quella dei pellerossa.
-Fuyumi deve aver battuto forte la testa, portale un po’ d’acqua Niryas.-
-Certo Gray-sama!-  Gray –sama? Ok.. Questo è addirittura peggio di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Visto che sono tutti così strani vado sulla riva del fiume, voglio vedere se anche io ho subito dei cambiamenti oltre ad avere cambiato nome in Fuyumi. Quando, non lo so.
Mi siedo sulla riva del fiume e mi guardo attentamente. I miei capelli sono molto lunghi e lisci, sembrano fili di ragnatela illuminati da gocce di pioggia, sono color lavanda sbiadito; i miei occhi sono gialli, come quelli di un gatto e indosso un vestito semplice bianco sotto ad un corpetto di ferro che mi fa da armatura incorniciato di righe d’oro e al fianco destro tengo legata al cinturino del vestito una spada che potrebbe pesare quanto Niryas.
-Ehm.. Gray.. Che sta succedendo?- -Cosa sta succedendo?..- -Stiamo ritornando a casa.. Abbiamo sconfitto l’armata di Barglas giusto un mese fa.. Non te lo ricordi?-
Abbasso lo sguardo. Non posso dirgli che non ricordo niente, sarebbe crudele.. Ah Kami non ci capisco niente!
-Non ricordi nulla neanche.. di noi?-  Lo guardo negli occhi cercando di contenere la mia stupida  espressione interrogativa.
-Fra te e.. me?-  Gray annuisce sconsolato, ma poi sorride e si siede di fronte a me prendendomi la mano baciandola.
-Vuol dire che ti farò ricordare di me, ancora e ancora.- Mi guarda di sottecchi e sorride maliziosamente mentre io tolgo lo sguardo e arrossisco.
-Niryas quando arriva questa dannata acqua?!-  Niryas viene verso di noi con un’anfora d’acqua che porta sulla testa come se fosse incollata.
-Ecco qui Principessa.-  Prendo il vaso e bevo un sorso, -Grazie mille Niryas.-
Gray prende un filo d’erba e se lo rigira tra le dita.
-Dovremmo andare, ormai il castello è vicino, si riesce anche a vedere la guglia vedete?-
Guardo a nord-est e.. sì è vero, riesco a scorgere la guglia del castello, così mi alzo.
-Sì, dovremmo andare. Vieni Niryas?- Niryas mi prende per mano e cominciamo ad incamminarci per il sentiero  che ci dirige al castello.
Dopo 3 ore di cammino arriviamo al castello, tutti saltano di gioia per il nostro ritorno, ma io per il momento voglio solo riposare, comincio a risentire di quei mesi di battaglie. Gray mi prende in braccio e io mi appoggio a lui, completamente esausta.  Mi adagia piano sul letto, dolcemente e mi leva i ciuffi di capelli dalla fronte; quando ad un certo punto tutti i suoni diventano rimbombanti..
-Fuyumi.. Fuyumi.. Sayoko, Sayo!-  Apro gli occhi e vedo Masato. Questa volta il vero Masato, con i soliti capelli color del sole al tramonto.  –Stai bene Sayoko?- -Masa, dove sono?..-  -Sei in infermeria.. Sei caduta e l’arco ti è caduto addosso.. Sei svenuta e.. Ci hai fatto preoccupare..- Rimango zitta e lui mi carica sulla schiena sorridendo. –Torniamo a casa Sayo,- Annuisco leggermente. –Sì.. Gray-sama..-