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Autore: Sisthra    05/01/2013    2 recensioni
Dolores Umbridge sapeva benissimo come avrebbe reagito alla fuga dei gemelli Weasley e al clima di ribellione che avevano generato.
Quello che non sapeva è che prima di andarsene i due le avevano lasciato un'ultima sorpresa...
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolores Umbridge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Snasi, draghi e rock'n roll L'Inquisitore Supremo, nonchè Signora Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts Dolores Umbridge, era semplicemente furiosa. Tuttò ciò era inaccettabile! Studenti che osavano disobbedire ai suoi decreti? Studenti che osavano sfidare la sua autorità nonchè indirettamente quella del Primo Ministro?
Si diresse a passo svelto verso il suo ufficio, i tacchetti delle scarpe rosa che battevano sul pavimento in pietra.
Gliel' avrebbe fatta vedere, oh sì! Lei. Pretendeva. Ordine!
Aveva già dato a Gazza il permesso di usare la frusta: avrebbe instillato un po' di senno in quegli scapestrati che avevano osato...che avevano osato...
Dolores Umbridge si fermò davanti al suo ufficio, raggelata dallo spettacolo che le si presentò davanti: la porta era stata scardinata dalle scope chiamate dai gemelli Weasley, ma non fu quello a farla inorridire. Fu lo scorcio che aveva intravisto del suo ufficio.
Mosse lentamente qualche passo in avanti fino a varcare la soglia, poi si premette le mani sulla bocca, trattenendo un gridolino d'orrore.
Il suo ufficio.
Era stato...era stato vandalizzato!
O come avrebbe detto qualcun altro: "ridecorato".
Le pareti erano state ritinteggiate di un nero cupo, con l'unica eccezione di una striscia rosso sangue lungo il battiscopa e le finestre, e riempite di poster raffiguranti oscene band musicali, Babbane e non. Nomi come "Dragonforce", "AC/DC" e "Black Sabbath" campeggiavano ovunque.
L'occhio le cadde su un poster delle Sorelle Stravagarie, una delle band magiche più infime che avesse mai avuto il dispiacere di ascoltare, e la donna sussultò scandalizzata quando l'irsuto batterista le rivolse un gesto osceno. Puntò la bacchetta contro il poster, ma quello non si mosse, evidentemente sotto l'effetto di un Incantensimo di Adesione Permanente. Cercando di ignorare i sogghigni del batterista, si voltò verso la sua scrivania per essere accolta da un'altra orripilante sorpresa.
Qualcuno aveva sostituito la sua adorabile collezione di piattini in ceramica raffiguranti gattini e al suo posto aveva  riempito la parete dietro la scrivania di modellini di draghi.
Le si riempirono gli occhi di lacrime osservando un brutto Petardo Cinese affilarsi le unghie sullo scaffale.
Dov'erano Binky e Fluffy? E Cindy, con il suo meraviglioso fiocchetto rosa? Aveva speso anni a completare la collezione con i pezzi più rari, e Sally (fiocco lillà) e Molly(fiocco verde) le erano costate una fortuna!
In quel momento il modellino di un Grugnocorto Svedese, piazzatosi proprio sopra la sua scrivania, sbuffò ed esalò una lunga fiammata.
La Umbridge lanciò un altro acuto strilletto e si tuffò al riparo dietro una poltroncina.
Ne riemerse qualche istante dopo e fece Evanescere gran parte dei draghi, tranne un paio che non riuscì a centrare perchè avevano cercato riparo sul lampadario. Sbuffò e si accasciò sulla poltroncina, e fu solo allora che notò il pacchetto incartato con cura e posato sulla scrivania. Lo prese, ma non lo aprì. Poteva esplodere. Conoscendo quei due teppisti, poteva succedere qualsiasi cosa. Esitò per qualche istante, poi arretrò fino alla porta e puntò la bacchetta contro il pacchetto. Non accadde nulla, perciò lo aprì lentamente, per poi fermarsi a metà e lasciarlo cadere, inorridita.
"...il mio cardigan."
Da rosa e accuratamente ricamato all'uncinetto qual'era, il cardigan era stato trasfigurato fino ad assomigliare ad una di quelle orrende giacche babbane di un materiale simile alla plastica. Il colore - magra consolazione - c'era ancora, ma sul retro, stampata a grandi lettere bianche, era apparsa la scritta "Maltrattami, sono una ragazzaccia."
Ormai in uno stato simile allo shock, la Umbridge arretrò nuovamente fino alla porta.
"Gazza....GAZZA!" chiamò, un tono di disperata urgenza nella voce, prima di rammentare che Gazza non poteva sentirla:  l'aveva spedito al quinto piano, ad occuparsi della palude apparsa nell'ala est.
Un rumore di passi tuttavia rispose alla sua chiamata, seguito dopo qualche istante dalla figura di Minerva McGranitt. Ci fu un lungo istante di silenzio durante le quali le due donne si scrutarono con odio.
" Posso aiutarla, Signora Preside?" chiese infine la donna, assolutamente impassibile.
" Io, lei...sì!" esclamò Dolores, dopo qualche tentativo. Indicò imperiosa la stanza.
" Sistemi quest'orrore!" ordinò.
La McGranitt inarcò un sopracciglio, muovendo con calma qualche passo all'interno, e annuì mentre si guardava attorno.
" Capisco...ma se vuole il mio parere, il nuovo design è decisamente migliore del precedente." rispose.
"C-cosa?" boccheggiò la Umbridge, incredula.
" Oh sì. Lo trovo molto..."
Con crescente orrore, Dolores vide Minerva McGranitt alzare pollice, indice e mignolo della mano destra.
"...trasgressivo."


Non mi pento minimamente di averne scritto ogni singola parola. :°D
   
 
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