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Autore: Fiamma Erin Gaunt    05/01/2013    1 recensioni
Due ragazzi, due Cercatori, due uomini morti da eroi, ma soprattutto due fratelli; ecco cosa erano quei due per Sirius. Regulus Black e James Potter: un fratello di sangue e uno per scelta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NDA: la song fiction è ambientata nel quinto libro, quando Sirius comincia a ripulire Grimmauld Place, e la canzone che l’ha ispirata è “Wish you were here” di Avril Lavigne. Nella canzone sono state apportate delle lievi modifiche per accordarla alla mia storia; nelle ultime strofe il “You”, nel testo originale, è da interpretare come “Tu”, invece, io l’ho modificato intendendolo come “Voi”. A fine fan fiction ti metto le note con la traduzione delle varie strofe. La frase con l’asterisco accanto, è presa dalla canzone “Mi piace vivere” di Nek.

 







Wish you were here

 
 
 
 












Sirius stava svuotando i cassetti del suo vecchio comodino quando si ritrovò a stringere tra le dita una foto; un triste sorriso si aprì sul suo volto. Eccoli li, loro quattro, i Malandrini. Dio, quanto erano giovani. Soffermò gli occhi grigi sul ragazzo alla sua destra; i capelli perennemente scompigliati, gli occhi nocciola e quel sorriso malandrino che gli increspava le labbra: James.
Una sensazione di abbandono gli serrò la bocca dello stomaco; quella guerra gli aveva portato via due fratelli, uno per nascita e uno per scelta: Regulus e James, probabilmente le uniche due persone che lo avessero davvero compreso fino in fondo. Con la foto ancora stretta tra le mani, lasciò vagare la mente, in cerca dei ricordi che custodiva dentro il cuore da più di quindici anni.




 
And I remember all those crazy thing you said
You left them running through my head (1)
 





Tornò indietro, a quando aveva solo dieci anni e, insieme a Regulus, parlavano di come sarebbe stato il loro primo anno a Hogwarts.
 
-Io sarò sicuramente un Serpeverde ed entrerò nella squadra di Quidditch,sarò il migliore Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto- aveva detto Regulus,sorridendo con aria d’importanza.
Sirius era scoppiato a ridere; l’idea che uno del primo anno, per di più gracilino come lui, entrasse nella squadra di Quidditch era completamente folle.
-Perché ridi? Ti assicuro che ci riuscirò- s’intestardì, fissandolo con aria di sfida.
Sirius aveva annuito, poco convinto, e aveva lasciato stare; eppure c’era riuscito.
Ricordava quando, poco dopo le selezioni per la squadra di Serpeverde, se lo era visto arrivare davanti, esausto e infangato, ma con un sorriso raggiante sul volto.
-Hai visto,Sir? Ce l’ho fatta- aveva detto,con aria orgogliosa.
Non era riuscito a trattenere un sorriso.
-Sì, ho visto, sei stato bravo…per essere un tale scricciolo- aveva aggiunto, con un leggero ghigno.
Regulus aveva sbuffato, alzando gli occhi al cielo, ma l’espressione allegra non lo aveva abbandonato neanche per un attimo.
Quando aveva un’idea che gli ronzava per la testa, uno di quei suoi progetti folli e quasi irrealizzabili, compariva quel sorriso, come se la sua vita fosse una sfida perenne, un continuo mettersi alla prova.
Solo anni dopo, quando ormai Regulus non c’era più, Sirius aveva capito che, in effetti, era così; il suo fratellino viveva per dimostrare di essere alla sua altezza, ogni sua azione era tesa al raggiungimento di un elogio. Regulus voleva semplicemente, per una volta, essere il migliore e, ancor di più, desiderava che fosse Sirius a dirglielo. E lui non l’aveva capito; aveva lasciato Regulus da solo, proprio nel momento in cui aveva maggior bisogno del suo aiuto, ad affrontare tutte quelle assurde idee sulla superiorità del sangue magico e sul diventare un Mangiamorte.




 
You’re always there, you’re everywhere (2)







Una lacrima scivolò silenziosa lungo la guancia dell’uomo. Lui c’era sempre stato, lo sapeva, anche quando Sirius era convinto che l’avesse ormai ripudiato come avevano fatto tutti gli altri. Si chiese se, prima di morire, Regulus avesse pensato a lui. Ma certo,lui c’era sempre,ovunque e comunque.







 
All those crazy things we did
Didn’t think about it just went with it (3)



 



Sirius asciugò la foto, bagnata dalle sue lacrime, e nel farlo accarezzò lievemente il volto di James.
Sirius tornò indietro ancora una volta, questa volta si trovava nel parco del castello,sulla riva del Lago
Nero,e con lui c’erano i Malandrini. Riconobbe subito quel particolare ricordo, era subito dopo i G.U.F.O.;Remus leggeva in silenzio,James giocava con il Boccino e Peter lo fissava adorante e lui,bè,lui si annoiava. Già, ora che ci pensava,tutto era cominciato proprio per quel motivo.
-Mi annoio- aveva borbottato, passandosi una mano tra i capelli corvini.
James gli aveva lanciato un’occhiata solidale e aveva detto, con tono pacato,
– Felpato, guarda chi c’è-
Sirius aveva alzato lo sguardo, annusato l’aria come avrebbe fatto un cane, e ghignato divertito.
-Eccellente…Mocciosus-
Scosse la testa, deciso a ignorare il resto; lui e James avevano fatto un sacco di cose durante i loro anni di scuola, alcune incredibilmente stupide, solo adesso se ne rendeva conto. Erano giovani, spensierati e convinti di rimanere tali ancora per molti anni ma, proprio come aveva detto Piton, la vita non era giusta. No, con lui non lo era di certo stata; sarebbe stato bello poter tornare indietro e cambiare le cose, ma la vita non concedeva seconde occasioni. No, ormai, aveva solo i ricordi; una serie di ricordi messi in fila a fargli compagnia *.




 
 
You’re always there; you’re everywhere (4)


 






Ripensò a quando era ad Azkaban, imprigionato per un crimine che non aveva commesso, accusato di aver tradito quello che per lui era un fratello. Si disse che, dopotutto, non era stata la consapevolezza di essere innocente a non farlo impazzire, ma il sapere che aveva due angeli custodi che lo vegliavano, che non avrebbero mai permesso che gli accadesse del male.





 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here (5)



 





Sorrise, mentre quel pensiero gli sfiorava la mente; avrebbe dato qualsiasi cosa per rivederli, anche solo per un minuto, e sentirsi dire che, ovunque lui fosse andato, loro sarebbero stati lì.




 
I wish you were here (6)
 
 



Reg, Jamie…Dio, quanto vorrei che foste qui- sussurrò e,questa volta ne era sicuro,la sua preghiera sarebbe giunta fino a loro.











 
 
Traduzione strofe:
 
E mi ricordo tutte quelle cose pazze che hai detto.
Le hai lasciate correre nella mia testa (1.)
 
Tu sei sempre lì, sei ovunque (2.)
 
Tutte quelle cose folli che abbiamo fatto
Non ci ho mai pensato, le ho fatte e basta (3.)
 
Tu sei sempre lì, sei ovunque (4.)
Accidenti Accidenti, Accidenti,
Cosa non farei per avervi
Qui, qui, qui (5)
 
Vorrei che foste qui (6.)



 
 
 

  
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