Sango cadde, per l’ennesima
volta, a terra.
Mentre si tirava di nuovo in
piedi, pensò tra se che non le era mai capitato di imbattersi in un demone
come quello.
Era probabile che non fosse
un semplice demone ragno, però.
Per questo suo padre aveva
fatto mandare a chiamare la sacerdotessa del villaggio
vicino.
Da soli non ce l’avrebbero
mai fatta.
Saltò in groppa a Kirara,
che la portò sopra la testa del demone capo, che si celava sotto le
mentite spoglie del signore del castello
Questo però sembrò
accorgersi della sua
presenza.
Due occhi rossi come sangue
fissarono la ragazza, poi qualcosa di lancinante le perforò la spalla
sinistra, facendola cadere a terra.
-SORELLA!!!!-
Sango si toccò la spalla
ferita.
Una
freccia…
Si rialzò molto lentamente
da terra.
Suo fratello le corse
incontro, sorreggendola
-Sorella, stai bene? Ti fa
molto male?-
Lei cercò di
tranquillizzarlo con un sorriso.
-Va tutto bene Kohaku-
spiegò riafferrando il suo boomerang –Ci vuole ben altro per mettermi
fuori combattimento!!-
Stava per tirare la sua
arma, quando una freccia sacra volò appena sopra la sua testa, andandosi a
conficcare nel petto del demone ragno.
-MIO SIGNORE!!!- sentì
urlare.
Sango si girò a vedere chi
mai avesse lanciato quella freccia così potente.
Una sacerdotessa dai lunghi
capelli neri e gli occhi viola chiarissimo le stava davanti, la corda
dell’arco ancora vibrante.
Qualcosa si accese dentro la
sua mente:
Quel viso non era
nuovo.
-ATTENTA
SANGO!!!-
Si abbassò appena in tempo
per schivare i fili velenosi di un altro demone.
Si guardò
intorno.
L’uccisione del loro capo
doveva aver fatto venire allo scoperto tutti gli altri demoni del
covo.
Erano
tantissimi.
Sango strinse forte il suo
Hiraikotsu, che lanciò con tutta la forza che quella ferita che stava
facendo uscire una discreta quantità di sangue, le
permetteva.
Tre sterminatori erano stati
uccisi, e suo padre aveva ben pensato di mettere al riparo Kohaku, dato
che quella situazione era complicata per loro che erano degli esperti,
figurarsi per un dilettante.
Improvvisamente, Sango vide
una macchia rossa passarle velocissima accanto.
Uno strano essere con dei
lunghissimi capelli bianchi e delle buffe orecchie da cane stava facendo
letteralmente a pezzi il resto dei demoni ragno.
Quando tutto finì, lo vide
girarsi.
La ragazza fece un passo
indietro.
Quegli occhi…
Dove li aveva già
visti?
D’improvviso, le si annebbiò
la vista, e sentì le gambe cedere.
Fece in tempo a guardare a
terra, una pozza di sangue caldo le stava inzuppando la
veste.
Prima di svenire sentì la
voce di suo padre che diceva di fare qualcosa per la sua
bambina.
-Una tazza di thè,
Freya?-
La bambina guardò il
mago che la stava osservando dall’alto, poi lo guardò severa
-Non siamo mica a
teatro!!!-
Lui inarcò le
sopracciglia dorate, che andarono a formare due archi perfetti sopra i
magnifici occhi azzurri.
Freya sospirò: inutile
negarlo, quel mago la attraeva più di una calamita, ma vanesio com’era,
era meglio non farglielo capire.
-E comunque sia,
detesto il thè Mi piace solo il caffè-
-Spiacente deluderti,
ma non ne abbiamo- rispose lui sedendosi accanto a
lei.
-Allora? Che te ne
pare?-
-Per adesso, devo dire
che non ci ho capito gran che. E poi, non mi pare sa successo niente di
rilevante!!-
Lui sorrise –Ti
credevo un’osservatrice più attenta-
Freya lo guardò senza
capire
-Non ti sei accorta
che Sango li ha riconosciuti?-
Lei incrociò le
braccia, sorridendo di sghembo –A me non sembra
proprio-
-Aaahh!! Ti facevo più
intelligente!! Comunque, continuiamo…-
-Quale sarà la
prossima mossa?- chiese avvicinandosi di più.
-Il monaco-
rispose
-Gentile e graziosa
fanciulla, mi farebbe l’onore di darmi un figlio??-
Miroku sfoderò uno dei suoi
migliori sorrisi, deciso a fare il tutto e per tutto per conquistare
quella bella ragazza davanti a lui.
-Hey,
bonzo!!-
-Io non sono un
bon…-
Miroku si sentì gelare da
capo a piedi, i capelli sulla nuca elettrizzati come se avessero sentito
il pericolo.
Un colosso di due metri per
(a occhio e croce) duecento chili lo stava guardando minaccioso, una
katana eccellentemente affilata che brillava nella sua mano
pelosa.
-S…siiiii?- disse, la voce
stridula da donnetta.
Il Colosso sorrise,
mostrando dei denti gialli e sgangherati
-Cos’è che hai appena
proposto di fare a mia moglie?-
Il povero monaco rimase di
sasso:
Quella specie di scimmia
maggiorata era sposato??!!!
Per di più con una ragazza
carina come quella??!
E lui, che era da una vita
che cercava di fare un bambino, non era mai riuscito a trovare una
disposta a farlo???!!!
A quel mondo non c’era
giustizia…
Si affrettò a lasciare la
mano della “gentil donzella”, poi di tutta fretta, raccolse il bastone
posato a terra e si dileguò tra i cespugli.
Non voleva mica lasciarci le
penne!!!!
-DANNAZIONE!!!!- diceva
mentre aveva ripreso un’andatura normale
-Mi capitano tutte a
me!-
Pochi metri dopo, si trovò
davanti ad un bivio.
“ boh, che ne so…prendiamo a
sinistra”
In quella passarono due
contadini
-Avete sentito? Sembra che
quella povera ragazza abbia perso molto sangue!-
-Si! La sacerdotessa che
l’ha in cura, ha detto che è grave, era una freccia avvelenata, quella che
l’ha colpita!-
-Povera! Così
giovane!!-
Se il monaco avesse avuto le
antenne, si sarebbero subito alzate.
-Scusate,
signori-
I due vecchi si fermarono,
inclinando la testa in segno di rispetto verso l’abito
sacerdotale
-Si, onorato monaco?-
-La ragazza di cui stavate
parlando… in che villaggio si trova?-
-Qui a destra, al villaggio
Musashi-
-Perché io credo di avere la
medicina che fa al caso suo- spiegò.
Bè, mai lasciarsi sfuggire
l’occasione di vedere una fanciulla, se poi la poteva anche aiutare a
sopravvivere, tanto meglio, no?
-Su, conducetemi da
lei-
Le girava un po’ la testa,
aveva anche un po’ di nausea, ma sentiva che pian piano le forze le
stavano tornando.
Aprì lentamente gli occhi,
ma le palpebre le pesavano come macigni.
Quel posto… non lo
conosceva, però… aveva un che di familiare, e di bello,
anche.
-SANGO!!SANGO FINALMENTE TI
SEI SVEGLIATA!!- le urlò Shippo.
-Si.Dove sono gli
altri?-
-Gli sterminatori se ne sono
andati, è rimasto solo tuo padre-
-Che è successo?-
-Un demone ti ha colpita con
una freccia avvelenata. Credevamo saresti morta, se non fosse arrivato qui
un monaco per caso!!-
Le aggrottò le sopracciglia
–Un monaco?-
- Graziosa fanciulla, noto
con piacere che vi siete svegliata!!!-
Occhi azzurri e maliziosi,
sorriso accattivante, capelli un po’ troppo lunghi del normale, orecchini,
quello che aveva davanti aveva tutto fuorché l’aria da
monaco!!
“ Che strano…più guardo
questa ragazza, e più ho la sensazione di
conoscerla…”
“questo monaco… mi fa una
sensazione strana…”
Intanto, Shippo Myoga e
Kirara erano usciti dalla capanna.
-Ma quello è Miroku!! E c’è
anche Inuyasha, e Kikyo!! Avevi ragione vecchio Myoga!!! E Inuyasha non ha
nemmeno Tessaiga!!-
La vecchi pulce uscì dal
pelo di Kirara –Si Shippo, non ha la sua Katana perché probabilmente l’ha
avuta solo grazie a Kagome. Gli eventi mi hanno portato a credere che
siamo tutti vittime di un incantesimo-
-Incantesimo?- -
Precisamente. Ma sarà meglio fare finta di niente fin quando non
scopriremo con esattezza cosa sta succedendo-
AAAAAAAAAHHHHHHH!!!BRUTTO
MANIACO, FALLO ANCORA E TI RITROVERAI DRITTO AL
CIMITERO!!!
AHIAAAAAA!! MA STAVO SOLO
CONTROLLANDO SE STAVATE BENE!!!!
Il lupo perde il pelo, ma
non il vizio, si sa…
-Kirara, sarà meglio che tu
vada a vedere come sta Sango… è bene non lasciare mai una ragazza da sola
con quel monaco…-
Kirara, sempre sotto forma
di una graziosa gattina, zampettò fino alla capanna
-Hey,
tu!-
Shippo si girò. Inuyasha
stava li davanti a lui
-Con chi stavi parlando,
moccioso?-
Ci sarà pure stato un
incantesimo, ma il carattere di quel mezzo demone non era cambiato di una
virgola…
-Ehm… stavo parlando, tra me
e me, già!!-
-Bè’, allora sei uno
scemo!-
-Hey!!- gi rispose,
sedendosi per terra
-Inuyasha,
Inuyasha…-
Il demone si
girò
-Kikyo…- sussurrò
abbracciandola.
Shippo e Myoga si guardarono
con la coda dell’oicchio.
-MA TU
-Certo che si! Perché non
dovrei!!-
-State lontani,
improvvisamente ho un principio di nausea…- sibilò
Myoga
-Non sulla mia spalla,
grazie!-
Kikyo non sembrò badare a
Shippo
-Allora, amore, sei un po’
agitato per quella cosa?-
-Ma, non direi… forse solo
un po’ nervoso…-
-Non so di cosa stanno
parlando, ma la cosa rende me, nervoso!- disse
Shippo
Quando Kikyo lo sentì e si
girò a guardarlo, sia lui, sia Myoga, capirono all’istante che lei sapeva
che cosa stava succedendo.
Inuyasha
l’abbracciò
-MA non temere, ti ho dato
la mia parola, e la manterrò-
Kikyo li osservava al di
sopra della sua spalla.
- Ciao demone volpe, come
mai sei così… sconvolto?-
- SCONVOLTO? Chi? Io? Ma no,
no, solo che oggi sono un po’ nervoso, eh!-
“oh no…perché loro si
ricordano?!”
Improvvisamente, al fine
naso di Inuyasha arrivò un odore nuovo, dolce e frizzante, buonissimo a
suo dire.
Quando lo sentì, ebbe una
specie di fitta allo stomaco, una strana sensazione s’impadronì di
lui.
Quel profumo gli metteva
dentro una sensazione di pace e felicità che non aveva mai provato
prima
-Inuyasha… che
c’è?-
Il mezzo demone si riscosse
da quello strano torpore
-No niente…solo… no, lascia
perdere-
Kikyo lo guardò
allontanarsi.
Qualcosa era andato storto
in quell’incantesimo, e se non riusciva a scoprire che cosa, tutto il
piano sarebbe andato a monte.
QUESTO E’ IL TERZO!! NEL
PROSSIMO CAPITOLO ENTRERA’ IN SCENA KAGOME, E KIKYO ANDRA’ DAL MAGO PER
UNA “CONSULENZA”!!!
NO, NON MI SONO ISPIRATA A
FANTRAGHIRO’, MA HO PRESO ISPIRAZIONE PER LO SPECCHIO DEL MAGO DA UN FILM
DI LAMBERTO BAVA, DI CUI NON RICORDO NEANCHE IL NOME!! GRAZIE MILLE A CHI
COMMENTA E ANCHE A CHI LEGGE, CHIARO!!
ALLA PROSSIMA!!