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Autore: _RockEver_    05/01/2013    4 recensioni
-Sai, ieri ti ho vista con un bambino al parco. Ti ha chiamata mamma. Tu sei..cioè lui è davvero tuo figlio?-
disse Bill cercando di guardare negli occhi Lucy,che repentinamente abbassò lo sguardo.
-Si, Thomas è mio figlio-.
C'era qualcosa di strano nei suoi occhi. Erano limpidi,quasi quelli di una bambina,ma erano impenetrabili,non lasciavano trasparire alcuna emozione se non assoluta diffidenza.
Lucy si avvicinò al tavolino di un bar e lasciò cadere lo zaino per terra.
-Però se non ti dispiace preferirei non parlartene-.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta oltrepassate “le porte dell’inferno”,Lucy si tolse gli auricolari e con un profondo respiro si avventurò nell’edificio,alla ricerca di quella che per un anno sarebbe stata la sua classe.
Lucy odiava profondamente la scuola. Certo,prendeva ottimi voti,studiare non le dispiaceva neanche. Il problema era che non era mai stata fortunata con le amicizie,o almeno un tempo lo era.
In realtà neanche ci provava ad avere un amico,riteneva di non averne bisogno.
Quindi passare 6 ore al giorno per 6 giorni alla settimana con dei perfetti estranei con cui non voleva avere niente a che fare non era il massimo.
Dopo aver vagato invano per poco più di cinque minuti,riuscì a trovare la sua classe.
“Ci siamo”.
Bussò un paio di volte e tese l’orecchio attendendo una risposta dall’interno dell’aula.
Dopo un sonoro “Avanti” la ragazza aprì la porta,e con molta timidezza fece capolino nella classe.
-Oh,bene,ragazzi lei è Lucy Smith,la vostra nuova compagna. Ve ne ho parlato ieri. Piacere,cara,io sono la professoressa Adams,e insegno matematica-. L’insegnante,una donna di mezza età con un tailleur marrone e degli occhiali dismessi dalla seconda rivoluzione industriale,tese la mano che la ragazza strinse forzando una sottospecie di sorriso. Gli occhi di una trentina di suoi coetanei piantati su di lei la misero profondamente a disagio. Un paio di risatine sul suo abbigliamento la scoraggiarono ancora di più.
 “Non hanno mai visto una rockettara? Su Lucy,non abbatterti,questa è routine”.
-Mmh,temo non ci siano molti posti disponibili,si sieda lì in ultima fila vicino al signor Kaulitz,per il momento- disse la donna indicandole il suo banco.
“Signor? Che formalità!”.
Il suo compagno di banco non era un tipo che passava inosservato: capelli neri con colpi di sole biondo platino sparati all’aria fottendosene altamente della gravità newtoniana,trucco sugli occhi e abbigliamento total black.
La ragazza gli si sedette accanto e,senza rivolgergli la parola, uscì dallo zaino un quaderno e l’astuccio.
Il ragazzo,i cui neuroni sembravano aver ripreso la normale funzionalità dopo averla vista,la fissò per alcuni secondi,distogliendole lo sguardo di dosso solo nel momento in cui lei con la coda dell’occhio lo fissò.
Qualche minuto dopo l’inizio della lezione sulle funzioni logaritmiche,Lucy vide un bigliettino posato sul suo banco. Lo lesse: “Ciao,piacere di conoscerti,io sono Bill. Non sembri molto socievole.. Non preoccuparti per prima,i nostri compagni di classe sono degli imbecilli”.
La ragazza girò il foglietto e con una matita scrisse;”Piacere,Lucy. Non preoccuparti”.
Dopo sessanta interminabili minuti suonò la campanella e tutti gli alunni inclusa la professoressa si catapultarono fuori dall’aula.
Tutti tranne lei,Bill e altri tre ragazzi.
-Wow,Kaulitz,ti sei fatto una ragazza! Chi  l’avrebbe mai detto! Ed è anche una bella bambolina!-
disse maliziosamente uno dei tre,il più grassoccio.
-Ah ah ah,sempre spiritoso McPhil- replicò Bill cercando di uscire dalla classe,ma McPhil gli si stagliò dinnanzi.
Lucy aveva ben capito la piega che stava assumendo la situazione,così intervenne.
-Ehi tu! Ti diverti proprio con i tuoi leccapiedi a dar fastidio alla gente,eh!-
-Senti senti! La tua ragazza è arrabbiata,Kaulitz- disse il ragazzo puntandole un dito contro.
Con un gesto fulmineo la ragazza ribaltò la situazione a suo vantaggio e portò il braccio di McPhil dietro di lui obbligandolo ad arcuare la schiena.
-Io non sono la sua ragazza,e non sono una a cui rompere le palle,perché potrei rompertele io davvero. Sono stata chiara? E non azzardarti mai più a chiamarmi bambolina! Adesso levati dai piedi e fammi passare-. Lo lasciò andare e il ragazzo, massaggiandosi il braccio dolorante, si fece da parte per farla passare sotto gli occhi sbigottiti dei suoi leccapiedi e di Bill che la seguì.
-Ehi! Ehi aspetta!-. Lucy continuò a camminare senza voltarsi mentre Bill rimase dietro di lei a seguirla con lo sguardo.
“Wow..”
  
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