Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ali_fainellers    06/01/2013    2 recensioni
'“sei bellissima” disse tanto piano che faticai a sentirlo,si sbagliava,si sbagliava di grosso,io ero un mostro con accanto l'angelo più bello che il cielo potesse mandare,le sue labbra sfiorarono le mie,io rimasi pietrificata,lo stava facendo davvero,una creatura tanto perfetta aveva avuto il coraggio di unirsi a una bestia tanto orribile?'
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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“Justin penso che tu ora dovresti dirmi che ti succede” fece due profondi respiri prima di parlare “mi dispiace,sto sbagliando tutto,abbiamo iniziato con il piede sbagliato” la sua voce era strozzata dal pianto che cercava in tutti i modi di tenere a freno “io non credo,ho solo bisogno di capire,perché io non ci riesco e scusami se sono così stupida” “tu non sei stupida,sono io che sono un'idiota” “dai andiamo dentro” proseguì “io non mi muovo da qui” dissi decisa,i miei pensieri erano talmente tanti che si affollavano nella mia mente,tanto che non riuscivo nemmeno a mettere a fuoco le parole di Justin “...Eri ti prego lascia perdere” “ci tieni davvero così poco a me,a noi,mi hai baciato poco fa e ora già mi dici di lasciare perdere,Justin Bieber sei diventato così stronzo in questi anni? Voi giocare con me?” “no,no ferma i tuoi pensieri Bennet,io non ho detto questo” “Bieber a me sembra che non te ne importi già più nulla,scusami sai se mi sento presa per il culo” “io non sto prendendo per il culo nessuno,io ho solo detto che non è niente,sto bene” Dio, ero esasperata da quella situazione,tra noi si era creato un clima teso e con una nota di ironia,era come se entrambi stessimo giocando,a lui piaceva prendermi in giro e io mi ribellavo per dettare le mie regole “hai un modo particolare di dimostrare la tua allegria” “oh ma sei tu a parlare che poco prima fra un po' mi muori tra le braccia” sapevo bene che anche se era accompagnata da un sorriso quella frase era tremendamente vera,era una verità cruda,me l'aveva gettata addosso come un secchio di acqua gelida,tentai di non farmi vedere scossa da quella frase,oh ma che senso aveva fingere ora.. “mi dispiace okay? andiamo dentro forza” mi alzai,improvvisamente ero diventata così fredda,non meritava questo ma non ero capace di fare altro, quando entrammo in casa cercai di trattenere tutte quelle lacrime che aspettavano di liberarsi,e ce la feci, “c'è la camera di Matt se vuoi e se no,il divano è molto accogliente” quanto cazzo ero acida,alla fine non mi aveva fatto nulla,ma provavo un rancore enorme per le sue ultime parole,”il bagno è quello,come sempre,se hai bisogno di qualcosa io sono di là” “va bene grazie” “non c'è di che” risposi brusca “buonanotte Erin” “buonanotte Justin” cercai di mettere tutta la dolcezza che avevo in corpo in quel momento in quelle parole,ma rimase solo imbarazzo,feci il più veloce possibile in bagno,e mi precipitai in camera,quella stanza fredda che in quei 18 anni era stato il mio unico rifugio dalla realtà e aveva visto così tanti pianti,le coperte avevano assorbito così tante lacrime,il mio cuscino aveva soffocato così tante grida,ora ero pronta a macchiare le mie guance di piccole goccioline,calde e salate,farle cadere lungo il collo e farmi rabbrividire,e le mie gambe cominciavano già tremare,mentre il mio cuore vibrava e le mie viscere si contorcevano,nel dolore più acuto,la solitudine,ma per una volta mi resi conto che non ero sola,nell'altra camera ora probabilmente dormiva lui,la ragione di tutto,e io ero impotente a tutto questo amore. oggi era accaduto qualcosa di così speciale,il ragazzo che avevo aspettato per così tanti anni,per cui avevo passato così tante notti insonni,mi aveva stretta fra le sue braccia,e aveva posato le sue labbra sulle mie,quasi come mi l'amasse,ma era certa che non fosse davvero così,solo io provavo amore per lui. Qualcosa successe in me quella notte,per un momento,ci fu come una scintilla di vita che brillò violentemente dentro di me,mi alzai dal letto,poggiai i piedi nudi sul freddo pavimento,venni scossa da un brivido,ma per una volta in vita mia non indugiai,camminai dritta fino al salotto,su quel piccolo divano dormiva un essere meraviglioso,chissà quanto tempo che non dormiva su un divano da 100 dollari di 40 anni mezzo sfondato,sorrisi al pensiero,mi sedetti per terra,lo osservai per minuti interi,cosa mai avrebbe potuto sognare? Era tanto silenzioso che pensai fosse sveglio “J-Justin?” tentai,non si mosse, “oh Justin,ci pensi a quante cose sono cambiate,io,tu,tutto il mondo,siamo stati scaraventati in realtà tanto diverse,e sembra impossibile che dopo tutto questo tempo,dopo tutto quello che è successo,beh tu stai dormendo sul divano di casa mia,chissà magari avrai pensato 'Justin Bieber che dorme su un divano,a casa di una poveretta,che scandalo!' ahah avrei proprio voluto sentirti,penso sarebbe stato divertente...comunque tornando al discorso di prima ehm il mio discorso,non sai quante notti ho pregato Dio che mi facesse svegliare da questo incubo,che una mattina avrei spalancato gli occhi e finalmente tutto sarebbe tornato al suo posto,tu saresti stato solo Justin e io solo Erin,come in realtà sono,solo due ragazzi di provincia che cantano per le strade,che passano le ore a sognare,a fare progetti per il proprio futuro,un futuro che non avranno mai,ogni tanto avrei voluto che tu non avessi mai messo i tuoi video su youtube,che quel produttore non li avesse mai notati,che tu fossi rimasto con me,ma non accadde nulla di tutto questo,e ne sono felice,sarei stata solo un egoista,e penso di esserlo,mi dispiace di averlo pensato ma forse ora la mia vita sarebbe più felice,o forse chissà,ci saremmo solo allontanati col tempo,e ora tu vivresti come me,oh sarebbe terribile,ma sai mi piange il cuore al pensiero che un aereo domani mattina ti aspetta,milioni di persone ti aspettano,e io,io rimarrò qui ad aspettare un altro tuo ritorno,senza poter far nulla,non posso impedirti di scivolarmi via,non posso nemmeno chiederti di portarmi con te,posso solo soffrire un altro po',ma pensare che sono valsa qualcosa per te almeno per una notte mi riempe il cuore di gioia,ti amo così tanto,non penso di averlo mai detto ad alta voce,ma io ti amo Justin Drew Bieber, e credimi non ho mai amato nessun altro,non vado a scuola,non più,non volevo dirtelo,non volevo la tua compassione e ah non ho nemmeno nessun ragazzo,non l'ho mai avuto,è triste come pensiero no? Beh mi dissero che quando un amore era vero bisognava tenerselo stretto e questo mi sembrava l'unico modo per non lasciarti andare,beh direi che ho parlato troppo,ho la gola secca e quindi ehm ciao ahah” terminai quel lungo discorso e una tristezza mi invase sapendo che ogni cosa che gli avevo detto probabilmente gli era solo scivolata addosso,mentre parlavo mi era scesa qualche lacrima,non erano lacrime 'brutte' erano lacrime che non ero mai stata capace di classificare,era quasi l'alba,andai a passi leggeri fino alla mia camera,non avrei mai voluto che arrivasse mattina.

Alle 8 andai in cucina sbadigliando,mamma era già lì “buongiorno tesoro,abbiamo ospiti?” chiese dolcemente con un sorriso caloroso “oh ehm sì hai visto” “Dio quanto è diventato bello” “eh...” sospirai sedendomi al tavolo,mamma mi allungò un tazza di thè bollente “è così carino” proseguì la donna impegnata a contemplarlo dalla piccola fessura che era rimasta aperta della porta che divideva la sala dalla cucina “mamma hai finito?” chiesi ridendo “oh non saprei” rispose lei ridendo altrettanto “dovrei svegliarlo dici?” “ma lascialo dormire è presto” mi accarezzò la schiena mentre mi passò di fianco,feci colazione senza pensare al grande peso che avevo sul cuore,a quel uragano che avevo nello stomaco e a quel nodo che cingeva la mia gola. “Justin?” provai “Justin è ora” aprì gli occhi piano “ehi” mi sorrise dolcemente, “buongiorno” gli sorrisi tanto che sentii uno strano dolore alle mascelle “buongiorno” si mise a sedere, “c'è la colazione in cucina” provavo un certo imbarazzo dopo ciò che gli avevo detto la notte passata “oh grazie mille” si alzò camminando piano verso la cucina,dove mia madre ci aspettava,mangiò,si andò a vestire,si preparò,e quando fu pronto e si fermò proprio davanti a me,ci guardammo per minuti interi “e ora?” chiese “ora prendi quel areo e voli lontano,tutto torna come prima,io sono Erin e tu Justin Bieber” dissi con un po' di tristezza che cercai di camuffare “vieni con me” “Justin sei impazzito?” “no che non lo sono,potremmo girare il mondo insieme,e essere felici” “sai che non possiamo ed è ridicolo” era assurdo,tutto quello che aveva detto “sì lo so,ma a natale tornerò,ci vedremo,e poi tenterò di venire il più possibile” “va bene” gli sorrisi sinceramente “il numero?” gli chiesi scherzando “certo” me lo dettò e io gli ri detti il mio”ti accompagno all'aeroporto” “oh grazie” rispose,andammo con la mia macchina vecchia e scassata,non c'era nessuno ad aspettarlo,a parte un gruppetto di ragazzine che forse lo aveva sentito da qualche nonno del quartiere “Justin Justin ti prego un foto,ti prego,oh mio Dio!” lui si avvicinò a loro sorridendo “ehi ciao ragazze” disse gentile,le abbracciò una ad una, io rimasi lontana,fecero foto scambiarono due parole,poi le salutò e loro andarono via eccitate “tu le rendi così felici” dissi mentre camminavamo “oh non faccio niente di speciale,loro fanno così tanto per me” “è reciproca la cosa direi” qualcuno ci faceva foto,ma Justin non ci fece caso “beh ora forse dovremmo salutarci” disse lui “mmmh forse si” risposi grattandomi la testa,si piegò leggermente e mi baciò,io non riuscivo a capire il motivo del suo comportamento,lui mi aveva ignorato per 4 anni e ora si comportava come se stessimo insieme da una vita,non capivo nemmeno il mio atteggiamento,non capivo perché ero irritata da questa cosa,ma mi persi nelle sue labbra per un ultima volta prima di salutarlo, ci allontanammo “rischi di perdere il volo” “si hai ragione,oddio” “allora ciao,a presto,prestissimo! Ci sentiamo quando arrivo” “va bene!” corse verso il check in,ogni tanto si girava,io ero sempre lì che lo guardavo sorridendo mentre il dolore dentro mi uccideva.

  
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