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Autore: rosemalik    06/01/2013    0 recensioni
Questa storia parla di una ragazza di nome Grace, la quale affronta una vita dura e fa alla sorella da madre e da padre. Il ragazzo che odia più in assoluto è Malik, Zayn Malik. E' il solito figone della scuola che si porta a letto tutte le ragazze e poi non le degna nemmeno di uno sguardo. Grace, odia questo suo comportamento, odia lui. Quest'odio si rivelerà poi amore, non voglio continuare a scrivere, spero leggerete!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 
Chi sono io? E’ una domanda a cui non so rispondere, da troppo tempo ormai.
Una ragazza che non ha conosciuto mai la ‘felicità’ nel vero senso della parola. Sempre criticata, derisa, insultata…qualsiasi cosa io faccia, vengo sempre criticata, buona o cattiva che sia, perché la gente non mi conosce a fondo, la gente giudica le persone dall’esterno e senza conoscerle si appropria del diritto di parlare e sparlare. La mia vita è una merda totale, a scuola non sono una delle più eccellenti della classe e a casa è un casino allucinante. All’apparenza può sembrare una famiglia felice, composta ma…l’apparenza inganna. Nessuno sa cosa si nasconde fra quelle quattro mura, se non io e mia sorella. Le molestie che riceve mia madre da parte di mio padre, le urla, le botte. Quando torno da scuola e sento le urla, stringo forte al petto mia sorella, Jade, ha solo sette anni, ed è costretta a sentire tutto questo..un’innocente bambina, costretta a sentire la madre urlare dal dolore, supplicando il marito(padre) di lasciarla stare. Provo solo ribrezzo, odio.
Mi sono fatta una promessa, quando avrò raggiungo la maggiore età andrò via, si via da quest’inferno e porterò Jade con me, inizieremo una nuova vita, lontane da quelle urla, lontane da tutto e tutti.
Ah, ciao sono Grace e questa è la mia vita, una vita di merda.
 
CAPITOLO UNO.
 
La sveglia suonò alle sette in punto, mi svegliai e scesi giù a preparare la colazione, in quella casa facevo tutto io, cucinare, stirare, lavare…sbuffai sonoramente. Verso le sette e un quarto la colazione era pronta, delle fette biscottate con la nutella e una tazza di latte. Andai a svegliare Jade, la quale scattò in piedi tutta energica, non chiedetemi come. Scendemmo al piano di sotto e facemmo colazione, andammo in due bagni diversi e iniziammo a prepararci. Mi sciacquai il viso, portando l’acqua gelida al mio volto, più di una volta, l’asciugai e lavai i denti. Tornai in camera e mi vestii con un jeans e una maglietta a maniche lunghe, con un cardigan di lana. Anche Jade era pronta, così presi il cellulare, la borsa e chiusi la porta alle nostre spalle, mettendo la chiave sotto lo zerbino.
Accompagnai prima Jade a scuola, la quale appena vide le sue amiche, le salutò e le corse in contro, le sorrisi e la salutai con la mano.
Mi avviai a scuola e aspettai in cortile il suono della campanella, da lontano notai quello sbruffone di Malik, mh ci si metteva anche lui oggi, lo odiavo, terribilmente. Mi fece un sorriso malizioso mentre avanzava verso di me e alzai gli occhi al cielo borbottando qualcosa di incomprensibile:
-Abbiamo fatto le ore piccole stasera eh?-
-Malik, ti prego. Oggi non è giornata-
-Uh, nervosa.- disse ridendo, cazzo ridi?
-Non rompermi le palle.-
-Grac..- fu interrotto dal suono della campanella, dio c’è. Feci un segno di vittoria ed entrai in classe, algebra, sbuffai. Mi sedetti al terzo banco affianco alla finestra, un posto strategico, così quando mi annoiavo, potevo osservare tutto ciò che mi stava attorno dalla finestra e pensare un po’.
La professoressa entrò in classe, con il suo rossetto rosso che non si abbinava assolutamente ai suoi orribili denti giallastri; si posizionò accuratamente gli occhiali sul naso, sempre se così si può chiamarlo e iniziò a fare l’appello:
-Oggi interroghiamo.- sbuffai
-Smith, interrogata- e ti pareva, chiamava sempre me. Non avevo studiato come sempre, ma ci andai lo stesso, non avevo nulla da perdere. Mi bloccai, come sempre, alla lavagna e la professoressa con un sorriso compiaciuto disse:
-Vedo che non hai studiato-
-lei dice?- dissi sarcasticamente, provocando una risata generale.
-faccia poco la spiritosa Smith. Vada a posto, due.-
-ma vada a farsi fottere- borbottai.
-scusi?- disse la prof.
-VADA A FARSI FOTTERE.- scandii bene le parole. La professoressa si alzò stizzita e urlò:
-Smith, dal preside, O R A.- che novità.
Mi diressi verso la sala del preside, scocciata al massimo e mi sedetti in ‘sala di attesa’, vidi uscire dalla stanza del preside Malik, e io entrai. Le nostre spalle si scontrarono ed ebbi una scossa, mi fece un sorriso sghembo e andò via. Entrai nella stanza del preside, il quale mi guardava scocciato, era l’ennesima volta che finivo lì.
-Che hai combinato oggi Smith?- la solita domanda, dieci minuti di una lunga chiacchierata e uscii da lì. Non avevo voglia di tornare in classe, così girai un po’ nei corridoi e vidi Malik, mh ma era una persecuzione?
Mi guardò e io andai di corsa in bagno, non volevo discutere oggi, e poi era un rompipalle. Era bello, si okay…un figo pazzesco, però era uno stupido, era terribilmente STUPIDO. Faceva complimenti alle ragazze, le andava dietro solo per portarsele a letto e io questa cosa la odiavo.
In un secondo poi ripensai a tutta la mia vita, la mia famiglia e il mio cambiamento. Prima ero una ragazza felice, semplice, studiosa poi è cambiato tutto…sono diventata scontrosa e nulla facente. Mi sono creata una corazza, per non soffrire..ancora. Le lacrime solcavano il mio viso, sentii bussare alla porta del bagno, asciugai le lacrime velocemente, anche se si notava che avevo pianto, dagli occhi gonfi e arrossati. Aprii la porta e mi trovai Malik di fronte, sempre nei momenti meno opportuni, e che cazzo. Mi guardò e notò i miei occhi arrossati, in un millesimo di secondo mi trovai fra le sue braccia e scoppiai in un pianto liberatorio:
-Ehi, su.. calma.- mi sussurrava, come mai era così dolce con me? Ma che stavo facendo? Mi staccai subito e asciugai le ultime lacrime. Lui mi guardò stupito, forse non si aspettava che io mi staccassi, ma era tutto così…imbarazzante.
-Che cosa è successo?-
-Non sono affari tuoi, Malik.- dissi spostandolo di lato e dirigendomi verso la mia classe. Passarono velocemente le sei ore, uscii da scuola e passai a prendere mia sorella. Andammo a mangiare in un fast-food. Tornammo a casa quando già era calata la notte, ci dirigemmo verso la nostra camera e ci addormentammo l’una stretta fra le braccia dell’altra.

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Ciao a tutte:'3
Questa è la mia prima ff, spero vi piaccia çç.
se vi va di lasciare una recensione ne sarei felice, bella o brutta che sia.
Al prossimo capitolo carotine(?).
  
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