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Autore: shruikan99    06/01/2013    0 recensioni
questa è la mia prima ff quindi non risparmiate critiche, devo ringraziare nasuada97 per avermi aiutato migliorare la ff e anche giorgia98 per avermi convinto a postarla.
Sentì un rumore, THUD, e ancora THUD. Erano alternati in un modo ritmico. Lo svegliarono nel bel mezzo della mattina. Era stanco, il giorno prima era andato a dormire tardi. Sapeva che giorno era: il giorno in cui arrivavano i Cavalieri dei draghi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Morzan, avrai i prossimi 8 mesi liberi, ma come compito ripeti tutto quello che abbiamo fatto. Altrimenti ti dimentichi tutto. Adesso insegnerò nozioni fondamentali al mio nuovo allievo e tuo compagno” annuì vide il ragazzo gli ricordava lui quando era piccolo e non sapeva se poteva parlare o meno,ciò lo divertiva. Aveva tanto tempo libero adesso uscì dalla sua stanza seguito da Bertiem, rifletteva su ciò che era successo nei precedenti giorni, di come arrivò a Ilirea, del forte rimorso che provava, di quando arrivò quel ragazzino, ma soprattutto di come Oromis era rimasto quando ha saputo che Baldok era morto, poi i funerali di Baldok una bara vuota al posto del corpo,in quel momento Morzan uscirono delle lacrime. Ma il passato era passato si disse “Devo andare avanti” non aveva dimenticato la sua promessa e infatti andò dalla famiglia sapeva che stavano in una piccola villetta fuori città, decise salì in groppa a Bertiem e volarono verso la casa della famiglia di Baldok. “Allora Brom, hai capito?” Il ragazzino annuì, “bene fammi un riassunto” Brom prese fiato e incominciò a parlare della guerra dei draghi e di tutto quello che gli avevano raccontato. “ E’ molto bravo vero Oromis?” gli chiese Glaedr Oromis annuì “Ha le capacità per superare Morzan, sempre che Morzan non diventi più bravo e si applichi” Glaedr sbuffò un assenso. Era ora di pranzo e Morzan mangiava con la moglie di Baldok era andata a trovarla per darli le condoglianze e tutto il suo appoggio aveva visto i bambini uno era di sei anni l’altro di quattro e il più piccolo era di due, i bambini erano rimasti stupiti da Bertiem e giocavano con la sua coda, gli aveva chiesto di rimanere a pranzo era una donna di stazza media, con capelli castani ed occhi rossi una combinazione orribile di colori, parlavano di cose varie fin che non arrivò l’argomento che voleva evitare, “Allora Morzan, com’è morto mio marito?” non voleva parlarne ma poi prese coraggio e aprì bocca “Allora, stavamo dormendo, quando ho sentito un rumore mi sono svegliato, e ho trovato Baldok in piedi, mi sono ritrovato davanti almeno quindici ra’zac e forse quattro Lethrblaka, Bertiem si alza in volo e duella con i Lethrblaka, io e Baldok non abbiamo speranze e scappiamo, i ra’zac ci inseguivano, noi eravamo sempre più stanchi e… lui mi hadetto “dai Morzan c’è la faremo”, io ho continuato a correre, lui è inciampato e… si era storto la caviglia,io mi sono fermato per sarvarlo ma i ra’zac erano troppo vicini, se lo avessi salvato saremmo morti ma me ne sono fregato, ma poi lui ha urlato “Salvati Morzan è troppo tardi per me” io non sapevo che fare Bertiem mi ha detto segui il suo consiglio e così ho fatto e ho visto i ra’zac che sbranavano Baldok” chiuse in un silenzio mortuario. Passavano i giorni e il suo drago diventava sempre più grande, sapeva come chiamarlo se maschio “Rex come il mio cane, oppure se è femmina Saphira come la mia cane sposata con Rex, come stai piccolo?” chiese mentalmente al drago sentì una scarica di immagini come per dire “benissimo”, lo guardava e ogni volta gli voleva sempre più bene, non sapeva cosa avrebbe fatto se al suo drago fosse successo qualcosa. Forse sarebbe impazzito oromis gli aveva parlato di un eventualità simile ma non lo pensava possibile. Era seduto al sole su un prato fuori Ilirea e pensava che sarebbe stato bellissimo vivere lì fin da piccolo e poi non si sarebbe dovuto separare dai suoi genitori, pensava a loro gli mancavano molto, non sapeva che fare senza di loro era abituato a vivere con loro, non sapeva che fare chiuse gli occhi e dormì.
  
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