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Autore: Mushroom    06/01/2013    3 recensioni
[5] "«Non--» dice. Tiene stretto il volto di Sherlock tra le mani, come se potesse sfuggirgli da un momento all'altro, i polpastrelli freddi premuti sui suoi zigomi. Sherlock inspira. Ha gli occhi chiusi e il respiro di John sulle labbra.
John trema, deglutisce, si cerca di chiedersi perché, anche se il perché lo sa già. «Farlo» la pressione sui polpastrelli aumenta «Mai più» soffia, ed è come se stesse ingoiando le parole e poi buttandole fuori tutte insieme. "
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimenti: Flashfiction, Romantico, Post-The-Reichenbach-Fall, Banalità sparse

 

Spezzare

I baci di John fanno rumore. Hanno il suono di una frusta e di disperazione; hanno il frastuono di una guerra e di tutti i colpi che John ha sparato. Sfregano sul volto di Sherlock – le guance, la fronte, le labbra – e gli inebriano il cervello.
John ha le labbra screpolate, e mentre lo bacia sembra che sia un annegato in cerca di aria. Quando si ferma dice cose senza senso, borbotta, con gli occhi languidi e il respiro caldo, poi si perde nelle proprie parole e riprende a baciarlo, una, due, tre volte, finché non deve respirare ancora.
«Non--» dice. Tiene stretto il volto di Sherlock tra le mani, come se potesse sfuggirgli da un momento all'altro, i polpastrelli freddi premuti sui suoi zigomi. Sherlock inspira. Ha gli occhi chiusi e il respiro di John sulle labbra.
John trema, deglutisce, si cerca di chiedersi perché, anche se il perché lo sa già. «Farlo» la pressione sui polpastrelli aumenta «Mai più» soffia, ed è come se stesse ingoiando le parole e poi buttandole fuori tutte insieme. Come se non potesse controllarle e non sapesse che farsene di parole che non può comandare. In realtà, John non sa che farsene neanche di quelle che può padroneggiare. Non è bravo con le parole; non lo è mai stato, anche se Sherlock direbbe che una persona che tiene un blog non può non essere bravo con le parole. Sherlock direbbe che è un'idiota. E Sherlock è lì (tra i suoi polpastrelli e a un palmo dalle sue labbra) ed è vivo (anche se è quasi morto. Quasi morto. Di nuovo. Per un soffio) e potrebbe dirglielo comunque che è un idiota (È vivo. Grazie grazie grazie).
Sherlock apre la bocca «Era solo una...» cerca di dire. John la bacia di nuovo.
«Pallottola. Stavi per beccarti una pallottola di fucile e ti ha sfiorato e ti stava per uccidere e...» Sherlock apre gli occhi. Nella mente di John, dove Sherlock continua a cadere (ancora e ancora) dai tetti del Saint Barts, quegli occhi non hanno colore. Ora sono blu e verdi e stanchi, e hanno quello sguardo alla Sherlock, quello dove c'è la certezza che l'avrebbe rifatto, se fosse stato per John.
Si è trattato di un caso. Uno come un altro, dove John stava per essere ucciso e Sherlock si era messo in mezzo, prendendosi un proiettile di striscio. John l'aveva portato all'ospedale, poi a Baker Street e infine, quando si era chiusa la porta, si era ritrovato a baciarlo invece che a picchiarlo.
«Ti prego» singhiozza, la gola secca «Non morire. Non di nuovo».
John ricorda il vuoto della morte di Sherlock. Il vuoto interiore dell'inizio, in cui non provava più niente, in cui era arrivato alla fine, quindi tanto valeva essere sinceri con se stessi, tanto valeva dirlo. Però non lo aveva detto. Non l'ha mai fatto, così lo fa adesso «Ti amo». E si sente di nuovo vuoto e spezzato e Sherlock è vivo. John, della sua morte, ricorda anche la paura.
Sherlock smette di respirare. Si irrigidisce, trattiene il respiro, poi chiude gli occhi di nuovo. Sente il sangue diventare più freddo e più caldo, insieme; o forse il freddo e il caldo sono la stessa cosa – bruciano entrambi. «Rimango qui» sussurra «Sono qui».
John sta ancora tremando, prendendo piccoli respiri, imprecando a voce bassa. E Sherlock è lì, davvero, e questo basta.

 



Conteggio Parole: 563
Note: Sono una persona tremenda e ho lasciato questa povera raccolta a se stessa *va in un angolino*
Questa è un esempio di flashfiction che è rimasta tanto tempo nel mio pc e di cui non ero (sono) esattamente convinta. Diciamo che, con questa, la mia mente di fangirl-shipper-pazza sta facendo un più che palese coming-out \o/
Ringrazio soflylikea36 per il betaggio e il supporto morale <3
Scritto per la staffetta in piscina @piscinadiprompt con il prompt Orfano, "But love is not a victory march / It's a cold and it's a broken hallelujah (Ma l'amore non è una marcia trionfante / È un freddo e distrutto alleluia) - Hallelujah, Jeff Buckley" + scritta per la #4 Maritombola indetta @maridichallenge con il prompt "caldo/freddo"

   
 
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