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Autore: Manna__Styles    06/01/2013    0 recensioni
Tutto andava come io volevo, finalmente. Io lui e nient’altro. Lo amavo così tanto ed ora non dovevo più nascondermi.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con una parola mi ha stracciato, mi ha fatto concludere il mondo, mi ha fatto così tanto bene sentirglielo dire. E’ stato così bello sedersi sulle sue non molto robuste gambe e lasciar combaciare la mia schiena con il suo petto ben definito, sembravano fatti l’uno per l’altro. Morivo dalla voglia di vedere se la stessa unicità era riservata anche alle nostre labbra, se non fosse stato così noi gli avremmo fatto sicuramente trovare la giusta combinazione, quella che erano ormai mesi che aspettavo e che mai arrivava. Quella che più di qualsiasi altra cosa speravo, un suo bacio, una slinguata qualcosa da poter ricordare oltre agli abbracci se così potevano essere definiti. Certo il suo fisico ed il suo carattere combaciavano molto bene nella ricetta per far uscire pazza qualsiasi tipo di ragazza giovane o matura che sia. Si lui aveva quel potere, era una bomba per gli occhi guardarlo, una visione paradisiaca, con il suo accento e le fossette che gli si creavano quando sorrideva era tutto quel che ogni ragazza potrebbe volere. Io, una semplice adolescente che sbavavo dietro a lui e mi incantavo nei suoi occhi così profondi quasi a rispecchiare i miei in una versione più chiara. Lui che si interessava a me che mi coccolava come una bambina di pochi anni alla scoperta del mondo, lui era davvero tutto il mondo almeno per me. La sua pelle chiara come la mia, le nostre dita si incrociavano perfettamente create per questo, per incrociarsi e stare insieme tutto il tempo che ci rimane. Il primo giorno che lo vidi, sapevo che lui era diverso dal suo sguardo, non era come gli altri, non che non potesse permettersi di fare quello sguardo perché aveva tutte le potenzialità ma non era il classico ragazzo da una scopata e non ti conosco era quello da rose e cenette romantiche ma poi aveva anche la sua parte “aggressiva” quella più focosa che una non santa come me cerca sempre, per lui bisognava scovarla ma la si trovava ed era un prezioso tesoro da custodire in cassaforte. Mi aveva sempre intrigato ma mi ero sempre tenuta in disparte ma ora basta non più, lo volevo, lo amavo e non potevo permettere che non fosse mio. Lui il mio infinito ed oltre, volevo ogni mattina potermi immergere nei suoi occhi che ricordavano in gran lunga un oceano profondo al mattino con un accenno di sfumature bianche di tempesta. Si lui era una tempesta in ciel sereno ovunque vada, certo era il top. Bel fisico, bel carattere, sorriso mozzafiato e una corona di ricci biondi che gli cadevano sul viso ricoprendolo interamente lateralmente. Quando i nostri sguardi si incontravano si formavano scintille ovunque, tutti si bloccavano a guardare le nostre mini sfide di sguardi che perdevo sempre non riuscendo a reggere il confronto con quell’oceano. Sarei stata la sua pedina se solo me lo avesse chiesto, sarei stato il suo cagnolino se me lo avrebbe chiesto, avrei fatto di tutto per lui superando l’infinito e portandolo al capo del mondo. Ma nulla per lui ero un’amica solo quello niente di più, la piccolina da proteggere, maledetti quei due anni di differenza che rovinano sempre tutto, due anni sempre loro mi rovinavano l’esistenza, erano il motivo di tutti i rifiuti, di tutti i miei problemi. Che poi, due anni in più o due in meno che differenza faceva? Certo non siamo in un film dove lui dice la classica frase da copione ‘Sei la mia piccolina ti cresco io’, un copione solo quello. Ma perché mai nella mia vita non ci sia nulla che vada per il verso giusto? Il più del mio tempo lo passa a chiedermi perché mai sono nata, perché tutto questo per me, perché non posso essere una di quelle ragazze che governavano il mondo con uno sguardo, tutte pedine hai loro piedi. Eppure ciò ho provato ad allontanarmi da tutto ciò con vari orribili modi, ma ci ho provato; l’importante è quello nO? No non è quello, l’importante è crederci, devi crederci, devi metterci animo in tutto quel che fai seno non fai nulla, non arrivi a nessun fine. La vita è una sola devi viverla al meglio dei modi, al meglio delle tue capacità, esci le unghia e combatti per quel che vuoi, per i tuoi sogni, per i tuoi amori, per tutto quel che ti passa per la mente. Basta piangersi addosso, basta rintanarsi nella stanza sul letto e scrivere tutto su un computer, basta non credere in se stessi, basta tutto quel che sono. Voglio cambiare, voglio una nuova me, una che non ha paura di nulla, una che se c’è da dare uno schiaffo lo da, una che non piange ma sputa in faccia, una l’opposto di me. ‘Natascia va a letto è tardi’ mi arrivarono le grida di mia mamma dal salotto, usci dalla mia stanza andai in cucina e mi versai un bicchiere di succo di mela rossa e passando dal salotto salutai mamma con una ‘Buonanotte’ andai a controllare se Sophie la mia sorellina di pochi mesi dormiva, lasciai un bacio sulla sua fronte ed un ‘Buonanotte principessa fai bei sogni con fate ed unicorni’ e tornai sotto le lenzuola che mi aspettavano e mi immersi in un sogno che sembrava tanto la vita che volevo fino a che di nuovo lui. ‘Nooo’ strillai balzando fuori dal letto ‘Che succede’ subito accorse mia mamma ‘Niente, un orribile sogno’ le comunicai andando in salotto. ‘Non vai a letto?’ mi disse mio padre un po’ di ore dopo ‘No, non riesco a dormire’ ed abbassai il mio sguardo sul libro continuando a leggere qualche riga prima di sentire ancora la sua voce ‘Che hai sognato che ti ha turbato così tanto? Ancora quei sogni su Sophie?’ mi chiese lui premuroso ‘Si, sono 13 anni che aspettavo una sorellina ed ora non voglio che li capiti nulla forse per questo che mi rincorrono questi incubi la notte’ cercai una ragione ‘ Piccola non preoccuparti Sophie non potrebbe avere una sorella migliore, tu non faresti del male ad una mosca’ mi lascio un bacio e torno a dormire. Anche io mi appisolai sul divano ma mi svegliai nella stessa maniera di qualche ora prima. Si era fatta ormai mattina, indossai una tuta, lascia un biglietto sul letto e con i miei auricolari mi immersi in una corsa per diminuire i pensieri. Non era la mia giornata fortunata sicuramente tanto che mi abbattei in qualcuno che mi fece cadere per terra ma che subito mi soccorse porgendomi una mano per alzarmi, alzai lo sguardo. Non poteva essere, era lui, il mio viso prese colore e sillabai un Grazie abbassando la testa. Cercai di alzarmi sola ma la caviglia mi faceva male quindi afferrai la sua mano che lui prontamente strinse e mettendo una mano sul mio bacino mi alzo, ‘Non riesci a camminare, ti accompagno ?’ mi disse premuroso, era il mio momento ‘Che ci fai da queste parti? Mi pare che tu abiti dall’altra parte della città’ domandai informata ‘Si, infatti ero venuto per una persona. Ma non credo di riuscirci’ non riuscirci? Ma che ne avevano fatto del Louis William Tomlinson spavaldo?! ‘Di riuscire in cosa?’ domandai a me stessa ad alta voce ‘Di riuscire ad andare da lei, è chiederle un appuntamento’ mi chiari, ok ciao. Era qui per una, quell’una non ero io, sono nella merda, ho voglia di piangere, zoppico e ho bisogno di lui più di qualsiasi altra persona ‘ Ah, bè il Louis che conosco non si crea questi problemi’ dissi cercando di sembrare disinvolta ‘ Questa ragazza ha cambiano quel Louis’ mi disse, ‘Bè io non sono esperta, ma essendo ragazza, io odio queste persone incerte preferisco quelle sicure che non hanno paura di darti un bacio o prenderti per mano davanti a tutti’ dissi sicura di me, mi ritrovai con la schiena sul muro freddo e le sue labbra sulle mie, che succedeva? Che dovevo fare, respingerlo? Ma che, era quel che aspetto da una vita, mi feci travolgere dal momento e dalle emozioni e lo circondai con le braccia il collo e detti libero accesso al mio corpo tanto che lui lo circondo è approfondi il bacio. Era il momento che aspettavo da mesi, ed era arrivato senza preavviso, mi faceva quasi paura tutta questa scossa di emozioni che non sapevo che fare, non volevo lasciarlo. ‘Intendi questo?’ mi disse distaccandosi dalle mie labbra ma rimanendo perennemente a contatto con me ‘Si, ma che cosa significa?’ chiesi scombussolata ed in cerca di quel si ‘Che quella ragazza sei tu, Sei la mia migliore amica ma io non posso farci nulla se per me sei molto di più di questo’ si era dichiarato, avevo gli occhi lucidi e lui era in cerca di rispose di un si forse ‘Louis tu scherzi? Perché se è così non mi piace questo scherzo. Ma si siccome i tuoi occhi non scherzando io ora non so che dirti. Solo una cosa’ mi fermai non sapevo se dirgliela ‘Cosa?’ mi incitò ‘Sono mesi che aspetto questo momento’ posai le mie mani sul suo viso che subito si avvicino al mio dando vita di nuovo a quel bacio, il nostro primo bacio. Le nostre labbra erano fatte l’una per l’altra, una marea di emozioni sconosciute mi fecero visite facendomi sentire in uno stato di incoscienza ma di gioia, gioia immensa. Ero in paradiso, il mio mondo era qui con me non potevo chiedere nulla di meglio per la mattinata di Natale. Mi avvolse un braccio intorno al bacino ed io cinsi il suo e mi accompagno a casa, cose entrai nel viale di casa subito mi vennero in corso correndo i miei genitori vedendo che zoppicavo ‘Che ti è successo?’ chiese mamma preoccupata ‘Niente sono caduta mentre correvo, niente di grave’ mi guardava con fare di disaccordo ‘Credo’ puntualizzai. ‘Vieni entriamo’ disse papà vedendo dall’altro lato per reggermi ed aiutarmi ‘Grazie’ dissi a Louis ‘Vuoi entrare?’ lo invito mia mamma ‘Ehm..’ non sapeva che rispondere, mi guardo cercando una conferma ed io gliela detti ‘Con piacere’ rispose a mia mamma aiutandomi a salire le scale e si accomodo vicino a me in salotto sul divano. Mia mamma preparo due tazze di cioccolata e salimmo di sopra nella mia stanza. '‘Piccola noi portiamo Sophie al parco, ci vediamo tra un po’’ mi urlo mio padre dal piano inferiore. Esattamente dopo che a porta si chiuse mi ritrovai schiattata sul letto con Louis affiatato sulle mie labbra, quei due anni facevano la differenza ecco lui voleva andare oltre ma io non ci riuscivo ‘Louis’ lo allontanai alzandomi ‘Non ci riesco’ abbassai lo sguardo immaginando il suo viso triste e mi distesi raggomitolata su me stessa sul letto. ‘Ehi principessa, fa niente’ mi rassicuro lui, mettendo due dita sotto il mio mento per alzarmi il viso fino ad incrociare il suo sguardo, le sue labbra erano gonfie e rosse dal nostro bacio precedente. Il nostro primo bacio. ‘ So quel che tu vorresti, ma io non ci riesco. Forse tutti hanno ragione, sono piccola per te ma, io ti amo sul serio ‘ avvicinai le gambe al mio petto e strinsi con le braccia ‘ Ma no, è giusto così. Te hai solo 13 anni, ora siamo diventati una coppia. E’ stato stupido da parte mia voler andare subito oltre. Scusami principessa’ e mi abbraccio. ‘Passata la caviglia?’ premuroso come sempre ‘Non lo so, sono comoda sul letto ora ma non so se riesco a camminare’ risposi io raggomitolandomi tra le sue braccia pronte. ‘ Che vuoi fare?’ mi chiese ‘Usciamo, ti va?’ domandai a mia volta ‘Certo, ogni tuo desiderio è un ordine’ fece lui da stupido ‘Bè fammi vestire, è comunque natale’ e mi alzai, mi immersi nell’armadio ed inizia a buttare via un casino di roba e poi lo trovai, una mini gonna scritta con una felpa bianca con un piccolo disegno sulla sinistra. Presi le calze ed andai in bagno a cambiarmi, quando usci per poco non mi mori li ‘alzati’ gli dissi, venne vicino a me ‘Okay sono una nana, mi metto le scarpe alte’ presi le mie scarpe con il fiocchetto, il cappotto, infilai il cellulare ed una 5 euro nella tasca e lasciai un bigliettino ai miei dicendo che ero andata a fare un giro con Lou presi le chiavi ed andai via. Sembrava che tutto andava come volevo io, mano nella mano ci incamminammo verso il centro di Londra tra i negozi. Ci facemmo una marea di foto, molte persone erano sconvolte vedendoci insieme. Tutto andava come io volevo, finalmente. Io lui e nient’altro. Lo amavo così tanto ed ora non dovevo più nascondermi.
 
  
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