Finalmente è pronto, eccovi uno dei sequel che vi avevo
promesso.
Un piccolo riassunto? L’agente S, Santana per chi non lo
ricordasse, si era trovata come vicina una giovane e affascinante ragazza, Brittany, e se ne era innamorata, per poi scoprire che era
un’aliena braccata da un gruppo di feroci e spietati Trolliani:
alieni invasori di mondi. Sentendosi tradita S aveva chiesto alla collega Q,
Quinn, di usare su di lei il neuralizzatore perdendo
i ricordi di Brittany e del loro amore che
considerava falso, perché basato su menzogna e opportunismo. Quando però Brittany si trova in pericolo Q, Rachel
e Finn, rispettivamente R e F intervengono spingendo
S a salvarla e poi aiutando Brittany ad entrare nel
MIB come un effettivo agente e facendola diventare la collega di S.
Non ci resta che riprendere la storia da questo punto…
Buona lettura!
Men In Black II
Prologo: Il primo
giorno di lavoro
Si guardò allo specchio, la cravatta era perfetta ma lei
strinse ancora un po’ il nodo, poi passò la mano lungo la linea dalle giacca
nera che cadeva su un paio di pantaloni altrettanto neri. Annuì alla sua
immagine e uscì dall’appartamento.
“San! Andiamo?” S sobbalzò davanti alla ragazza che l’aveva
colta di sorpresa. Doveva essersi appostata davanti al suo appartamento.
“Brittany, quante volte ti ho detto
che mi devi chiamare S” arrossì, “Voglio dire, B, agente B, devi chiamarmi S…”
La ragazza era raggiante e annuì convinta,
“Ok San” Santana dovette trattenere un sorriso mentre
scuoteva la testa, quella ragazza l’avrebbe fatta impazzire.
“Andiamo?” Le chiese di nuovo Brittany.
Era il suo primo giorno come agente ufficiale del MIB, il primo extraterrestre
ad entrare nel gruppo per il controllo delle attività aliene sulla terra. La
ragazza che lei aveva salvato qualche settimana prima, ma di cui sapeva ben
poco. Sembrava innocua se si escludeva il fatto che ogni volta che S la
guardava sentiva un’inspiegabile forza che la spingeva a sorriderle.
“Brittany…” Si morse la lingua, “B,
quella non mi sembra l’uniforme regolamentare che ti ho mostrato…” La ragazza
guardò perplessa il completo nero che indossava,
“Non è il giusto nero? Perché sai ce ne sono parecchi ma…” S
alzò la mano fermandola,
“No il completo è perfetto…” Perfetto era dir poco, la
ragazza stava una meraviglia! Scosse la testa, “E’ la cravatta che non va
bene.” La ragazza la guardò e poi alzò gli occhi su di lei, occhi supplicanti,
“Oh per favore San. Mi piace tanto, quella tutta nera era
così triste” S dovette ingoiare a vuoto, quegli occhi, sentiva che se quello
sguardo si posava su di lei avrebbe detto sì a qualsiasi cosa,
“Ok… la puoi tenere, ma…” La ragazza fece un salto di gioia,
“Evviva! Grazie San” S scosse la testa, era senza speranze.
Dove poteva averla trovata una cravatta nera con dei piccoli unicorni?
“Andiamo, ci aspettano al MIB…”, Si incamminò e la ragazza fu
subito al suo fianco, sembrava saltellare invece che camminare, S sorrise, era
innegabile che la metteva di buon umore.
Brittany lanciò un’occhiata alla ragazza che
seria camminava accanto a lei, era bellissima in nero, ma lo era sempre.
Dovette trattenersi per non prenderle la mano, lo desiderava con tutta se
stessa, ma doveva pazientare, doveva lasciare alla ragazza il tempo di capire
quello che provava, perché Brittany lo sapeva,
Santana la amava. Sorrise, forse non lo ricordava, ma presto lo avrebbe capito
e tutto sarebbe tornato al suo posto.
“Buongiorno”, Brittany sorrise
voltandosi verso la voce,
“Ciao Lord Tubbington!” Nel vedere
la faccia contrariata di Santana si trattenne da andargli a grattare la testa
dietro le orecchie, “Ci vediamo dopo… ora devo andare. E’ il mio primo giorno!”
Gli ricordò, il gatto era più difficile da decifrare rispetto a quando era
nella sua mente, ma le sembrò proprio che sorridesse,
“Ne sono al corrente, piccola, non parli d’altro da quando
hai saputo che entravi nel MIB…” poi guardando Santana che aveva incrociato le
braccia e lo fissava infastidita aggiunse, “Salve agente S, fate attenzione a
lei, vi ritengo responsabile…”
“Gatto, B ora è la mia collega e non deve temere niente con
me al suo fianco.” Brittany si illuminò nel sentire
quelle parole poi anticipando la risposta di Lord Tubbington,
che dal fremere della coda, sarebbe stata alquanto pungente, intervenne,
“Starò bene con lei, lo sai.” Santana la guardò come faceva sovente,
come se cercasse di ricordare qualcosa, mentre il gatto annuì,
“Bene, buona giornata allora.” Si alzò e se ne andò, Brittany si dispiacque di non potergli fare due coccole ma
Santana si era già mossa e lei dovette correre per raggiungerla.
Ecco che succedeva di nuovo. Perché doveva sempre uscirsene
con frasi come quella? Perché il gatto doveva sapere che sarebbe stata al
sicuro con lei? Cos’è che aveva dimenticato? Aveva interrogato Q ma la ragazza
era stata più muta di un Ferlino con la pertosse. E gli altri? Solo capaci di
lanciarle occhiatine e sorrisini. Di certo non si sarebbe abbassata a chiedere
loro spiegazioni. Fastidiosi, irritanti e inutili!
“San?” Si voltò verso la ragazza, seduta accanto a lei in
macchina, senza risponderle avvio il motore e si mosse. Avrebbe potuto chiedere
a Brittany, non lo avrebbe mai ammesso ma ne aveva
timore. Aveva paura di quello che le avrebbe detto, perché sentiva che avrebbe
cambiato tutto.
Note
E così si riinizia, Brittany è
fiduciosa ma saprà far innamorare ancora una volta S? Non sembra una missione
titanica… ;-)
Spero che la storia vi piaccia quanto l’altra, di sicuro sarà
ricca di… complicazioni! XD
Grazie mille, in anticipo, a tutti quelli che faranno un
sorriso, anche solo piccolo, nel vedere la nuova storia. ;-)
Ciao ciao e al prossimo capitolo.
Dimenticavo, se qualcuno ha voglia di sbizzarrirsi in disegni
o con photoshop sarò felicissima di aggiungere le
vostre opere ai capitoli.