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Autore: GiulyHermi96    06/01/2013    3 recensioni
L'amortentia è il filtro d'amore più potente al mondo. Così Hermione aveva classificato quella mattina a lezione di pozioni la pozione madreperlacea davanti a lei Ron ed Harry. Dopo la vittoria di Harry col Distillato della morte Vivente, la ragazza è talmente nervosa, che cerca di calmarsi pensando al suo bellissimo schedario che si trova... bé questo lo dirà la storia per me XD Ad ogni modo, i profumi dell'amortentia riusciranno a rapire nuovamente la ragazza? O Hermione riuscirà a resistere con la parte razionale del suo cervello così brillante?
Questo è un Missing Moment che mi sono immaginata, spero sia decente :)
Dalla ff:
Hermione aveva sempre amato vedere la sua mente come un enorme schedario: di quelli grandi in legno massiccio di noce, che contenevano informazioni su informazioni.
Questa storia si è piazzata seconda al contest di Always89 "Crea la tua storia: Mese, Giorno, Colore"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Ron & Hermione ARE true love'
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Vecchi ricordi in uno schedario abbandonato

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Nickname:

GiulyHermi96 (sul forum e su EFP)
Titolo:

Vecchi ricordi in uno schedario abbandonato
Pacchetti:

19 = Hermione Granger

Luglio = Sentilmentale

Blu = Amortentia
Rating:

Verde
Genere:

Sentilmentale, Introspettivo, Romantico
Avvertimenti:

Missing Moment
Introduzione:

L'amortentia è il filtro d'amore più potente al mondo. Così Hermione aveva classificato quella mattina a lezione di pozioni la pozione madreperlacea davanti a lei Ron ed Harry.

Dopo la vittoria di Harry col Distillato della morte Vivente, la ragazza è talmente nervosa, che cerca di calmarsi pensando al suo bellissimo schedario che si trova... bé questo lo dirà la storia per me XD
Ad ogni modo, i profumi dell'amortentia riusciranno a rapire nuovamente la ragazza? O Hermione riuscirà a resistere con la parte razionale del so cervello così brillante?
Questo è un Missing Moment che mi sono immaginata, spero sia decente :)
NdA:

Oltre a mettere i 2 odori che Hermione sente nel libro, ho aggiunto la pasta dentifricia che sente nel film e un ultimo odore che si scopre alla fine e che ha confermato zia Jo XD

Il dentifricio salato esiste davvero. So che detto così non ha senso, ma centra con la storia XD ad ogni modo, dicevo, esiste e lo uso spessissimo perché lo adoro *^*

Ah, e so che forse può sembrare strano che una persona riesca a scrivere e, intanto, fare domande su un'altra materia, ma è di Hermione che stiamo parlando e, in più, una mia amica ci riesce XD

è piuttosto banale come racconto, in realtà ç.ç Mi spiace di non essere riuscita a fare di meglio D: Comunque spero davvero di non essere andata OOC o di non aver rispettato il prompt. Ho cercato ti tenere il più possibile l'Amortentia nella storia, ma lo schedario mi ha distratta XD Spero vada bene comunque :)

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Hermione aveva sempre amato vedere la sua mente come un enorme schedario: di quelli grandi in legno massiccio di noce, che contenevano informazioni su informazioni.

Le piaceva immaginarsi il suo schedario, perché era perfetto, senza fronzoli, catenine, portachiavi o pendagli. Era lucido, preciso e sobri...

O almeno, aveva sempre pensato che lo fosse.

Accidenti!” sussurrò Hermione quando due suoi libri caddero a terra. Quei pensieri l'avevano distratta dal fare la cartella dopo l'ora di pozioni.

Di solito non si deconcentrava mai dalla giornata scolastica, ma dopo la schiacciante vittoria di Harry sul Distillato della morte vivente di poco prima, la ragazza era davvero di cattivo umore e, quando si sentiva così, le piaceva pensare al suo bellissimo schedario e a tirare fuori informazioni difficili da trovare, ma che lei riusciva sempre a scovare.

Mentre la classe usciva dall'aula, perciò, la ragazza si rannicchiò per terra a recuperare i giganteschi tomi che le erano scivolati dalle mani.

Sbuffando, appoggiò la borsa di fianco a se e cercò di infilarli all'interno del sacco.

Non riuscendo nel suo intento, però, ne tenne uno fuori, si infilò nuovamente a tracolla la borsa, prese l'ultimo libro rimasto per terra tra le braccia e si avviò verso l'uscita.

Nella classe non era rimasto nessuno, neppure il professore che, chissà per quale motivo, era andato nel ripostiglio per un po'.

Alzando le spalle noncurante, la ragazza si mosse verso la porta che dava sul corridoio dei sotterranei continuando a cercare di calmarsi insieme al suo enorme e bellissimo schedario e stava per uscire, quando qualche cosa la fermò.

Come se il coperchio di una delle pozioni si fosse alzato, il profumo di questa si diffuse in tutto il sotterraneo e le invase le narici come un onda alta cinque metri dell'oceano poteva sommergere una roccia in mezzo al mare.

Quel profumo avvolse la sua mente dolcemente e con uno strattone celato dal buonissimo profumo, la distolse dal suo precisissimo schedario.

Deglutendo, sorpresa dalla forza della pozione, tornò verso il tavolo da dove era sicura provenisse il profumo.

La parte più razionale di se le diceva di muoversi, di girarsi e di andarsene via da quel sotterraneo, saturo di quel buonissimo e dolcissimo odore, ma la sua mente, sempre schematica e logica, non era presa dalla razionalità. Era presa da un denso fumo proveniente dal calderone con la pozione del colore della madreperla che sapeva... sapeva...

Prima di tutto sapeva di casa. Di quella pasta dentifricia che mamma e papà le avevano sempre dato da piccola.

Si ricordava di quando gliela avevano data la prima volta. Era rosa, rosa come gli abiti delle principesse delle favole.

Hermione... Hermione, vieni, ti dobbiamo dare una cosa!” disse la signora Granger dal bagno.

La bambina, di appena cinque anni, si alzò in piedi e corse verso il bagno dei genitori.

Era intenta nella lettura di un classico della letteratura: Frankenstein.

Chissà perché, quel libro le sembrava pieno di magia, quindi le piaceva davvero tanto leggere di questa creatura così presa in giro e trattata male da tutti solo perché era diversa.

Le piaceva leggere del 'mostro', come lo chiamavano nella storia, e sapere, in cuor suo, di non ritenerlo per niente tale.

Ad ogni modo, corse verso il bagno con i capelli più simili ad un voluminoso cespuglio di rose, che le rimbalzavano sulle piccole e minute spalle ad ogni piccolo passo.

Sì mamma?” chiese sbirciando dallo stipite.

Vieni, Hermione... ti volevamo dare questo...” le disse il suo papà porgendole un dentifricio dalla scatola blu e azzurra.

Ma io ce l'ho già un dentifricio, papi...” disse lei prendendo comunque con un sorriso l'oggetto.

Sì, tesoro, ma questo è da grandi... ti accorgerai, sulle prima che non è buono, che anzi, è tanto salato...” disse il padre gentilmente.
“Salato?” chiese la bimba piegando la testa di lato confusa.

Il signor Granger annuì sorridendo gentilmente: “Sì tesoro, ma anche se all'inizio ti sembrerà tanto salato, ti accorgerai che ha un buonissimo sapore e un profumo senza eguali... non tutti riescono ad usarlo, ma chi ci riesce è davvero coraggioso.” disse l'uomo accarezzando la piccola testolina della sua bambina incoraggiandola e dandole un bacio sulla testolina, quando vide che stava sorridendo con i piccoli dentini bianchissimi in bella mostra.

Felice del bel regalo, la bimba corse con i capelli che continuavano a rimbalzarle sulla schiena verso il suo bagno nella propria camera e aprì la pasta dentifricia.

Dopo essere salita sullo sgabello per arrivare al lavandino, prese il suo bellissimo spazzolino lilla e ci spremette sopra una piccola quantità della pasta dentifricia rosa.

Rapita da quel colore, la fissò un pochino intimorita poi, decisa a mettersi alla prova, si iniziò a lavare i denti.

Subito la pasta dentifricia fu quasi uno shock per la bimba, abituata alla sua azzurra alla fragola, piano piano, però, un profumo di menta piperita iniziò a spargersi sotto il suo naso e sulla sua lingua e, presa dalla nuova scoperta, continuò a lavarsi per minuti e minuti i denti, felice di aver superato la prova.

Sorridendo, poi, però, la sua parte più irrazionale e sentimentale, pensò al reale motivo per cui sentisse quell'odore di dentifricio dalla pozione poco lontana da se.

Hermione era alla Tana per le vacanze estive e stava leggendo per la milionesima volta il libro di Storia della magia di Batilda Bath.

Aveva sempre pensato che quella donna fosse geniale e assolutamente da ammirare infatti, non si stancava mai di leggere i suoi scritti.

Ad ogni modo, era stesa sul letto di fronte a quello di Ginny nella stanza della ragazza, quando qualcuno bussò piano, quasi timidamente, alla porta.

Avanti.” disse lei senza nemmeno alzare la testa aspettandosi l'amica o la signora Weasley, poiché nessuno veniva mai lì.

Ehm... permesso...” disse una voce maschile decisamente imbarazzata.

Sorpresa, Hermione si girò e vide Ron sulla porta.
“Hey!” disse sorpresa: “Cosa fai qui?” chiese più bruscamente di quanto avrebbe voluto facendo arrossire ancora di più il ragazzo.
“Ah... bé ti ho riportato questo...” disse porgendole il suo dentifricio.

Lei lo prese e lo guardò confusa: “E quando lo avresti preso, scusa?” chiese ancora senza l'intenzione di essere rude, ma riuscendo nuovamente ad essere brusca.

Ron arrossì ancora di più e si passò una mano sulla nuca: “In realtà non sono stato io, te lo giuro. Il mio era finito e ho chiesto a Ginny se ne avesse e lei mi ha portato quello... quando gliel'ho ridato mi ha detto che fosse tuo ed è uscita a giocare a Quidditch...” disse lui guardando per terra.

Hermione cercò di trattenersi dal ridere e appoggiò il dentifricio nel proprio beauty-case: “Bé, allora grazie...” disse sorridendogli e facendolo arrossire nuovamente.

Poi, ricordandosi di che dentifricio fosse, guardò il ragazzo nuovamente confusa: “Non ti ha dato fastidio?” chiese prima che lui uscisse.

Cosa?” chiese Ron rientrando nella stanza confuso quanto lei.
“Il dentifricio salato...” disse lei indicando il tubetto che usciva dall'astuccio dove l'aveva riposto.

Ron scosse la testa: “No, in realtà no. Ma credo di averci fatto il callo, ormai... dopo che Fred e George misero del peperoncino nel mio dentifricio da bambino non mi da più fastidio nulla...” disse arrossendo sulle gote e passandosi si nuovo la mano sulla nuca tra i capelli rossi.

Hermione ridacchiò e anche Ron sorrise facendole un cenno ed uscendo dalla stanza dove stava la ragazza lasciandosi dietro le spalle una scia di menta piperita.

Scuotendo la testa, Hermione sospirò.
Probabilmente era proprio per quell'odore che era attratta dall'Amortentia. Sarebbe davvero stato meglio andarsene, ma proprio quando pensava di essersi abituata a quell'odore così magnetico per lei e quindi di essere in grado di girarsi e di uscire dalla porta, un nuovo profumo le si insinuò, come durante la lezione, nelle narici.

Era... sì! Era proprio erba tagliata.

Come le era successo durante la lezione, un ricordo sembrò spingere nella sua testa, come se stesse sventagliando una bandierina, o un pannello luminoso saltellando e stesse cercando di attirare la sua attenzione.

Due anni prima, Hermione era appena arrivata alla Tana accompagnata dal signor Weasley che, appena entrato in giardino, corse verso Ron.

Ron! Ti avevo detto di falciare l'erba!” disse appoggiando la borsa di Hermione dietro la porta di casa.

Non riuscivo a usare quel coso-toso papà... non potresti farlo tu con la magia?” chiese il ragazzo dopo aver indicato un tosaerba.

Il signor Weasley avrebbe risposto, ma Molly lo chiamò da dentro casa per spostare la valigia di Hermione e l'uomo dovette, quindi andarsene.

Ron, vedendo la ragazza, le fece un cenno borbottando: “Ciao Hermione...”

Lei sorrise: “Nessuno dei tuoi fratelli può farlo?” chiese indicando il tosaerba.

Ron sbuffò: “Non è che non lo so fare, è solo che non lo so usare e poi quei cialtroni hanno tutti trovato una scusa plausibile...” disse indicando la casa e facendo ridacchiare Hermione.

Scusa, non intendevo offenderti...” disse decisa a non rovinare il buon umore che aveva quella mattina: “Comunque devi tirare la corda...” disse indicando il motore e entrando in casa.

La ragazza si ricordava che poco dopo Ron aveva già cominciato a tosare l'erba in giardino e, in quel modo, per tre giorni aveva profumato di erba tagliata.

In quel momento, la ragazza si rese conto che si stesse avvicinando pericolosamente al calderone.

Prendendo un sospiro cercò di allontanarsi, ma due nuovi odori le arrivarono alle narici: pergamena nuova e...

Giusto... quello che per fortuna era riuscita a tener celato alla classe.

Essendo da sola in aula, nessun altro stava, in un certo senso, “sprecando” l'odore dell'Amortentia, che sembrava dirigersi direttamente attorno alla ragazza.
Come il suono del flauto del pifferaio magico attirava i topi, così il cuore e la mente di Hermione sembravano attrarre quei fumi così dolci e buoni ed essere al contempo attirati da loro.

L'ultimo odore, quello che non aveva detto a nessuno, in realtà era...

Accidenti, era imbarazzante anche solo pensarlo per la ragazza, che arrossì sulle guance.

Ad ogni modo, entrambi gli odori finali le ricordavano di un momento solo. Un piccolo, minuscolo e insignificante momento, che aveva segnato la sua infanzia e, di conseguenza la sua adolescenza...

Oh, basta! Non ce la farò mai a superare gli esami!” sbottò irritato un Ron di undici anni in biblioteca sopra la pergamena ancora intaccata di Pozioni una volta che Harry fu uscito e attirando l'attenzione di Madama Pince, che gli fece segno di stare in silenzio.

Dai, Ron, non è vero. Fai il tema di pozioni e poi iniziamo Astronomia...” disse lei con calma rileggendo qualche cartina del cielo.

Ron la guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

CHE? C'era anche Astronomia?” sbottò beccandosi nuovamente una sgridata da Madama Pince.

Sì, Ron... dai fammi vedere che hai fatto...” disse lei alzandosi in piedi e andandogli vicino per vedere il lavoro di pozioni.

Stava per sgridarlo per non aver nemmeno iniziato il tema, quando il ragazzino alzò la testa – che era stata appoggiata sulla pergamena per pozioni fino a quell'istante – spostando l'aria che si diresse verso la bambina.

Chiaramente Hermione era troppo piccola per innamorarsi o per pensare davvero in quel frangente a Ron, ma pensò che l'odore che le era arrivato addosso fosse buonissimo.

C'era l'odore della pergamena e un profumo di sottobosco e di pino. Quel pino che si può trovare in alta montagna e che sa sempre di fresco e di pulito.

Quasi sotto incantesimo, Hermione decise di non lamentarsi e di aiutare il Grifondoro col tema mentre lo interrogava in Astronomia.

Davvero?” chiese il ragazzino stranito: “Non è una baggianata, vero? Lo farai seriamente?” chiese sconvolto.

Lei sorrise e annuì cominciando a scrivere e a fargli domande sugli astri.

Sospirando, Hermione non si era resa conto di essersi praticamente posizionata col viso sul calderone dell'Amortentia e con le braccia appoggiate al tavolo attorno al calderone.

Quegli odori così significativi per lei, ma soprattutto per il suo cuore, sembravano riuscire a togliere qualsiasi pensiero, preoccupazione o piano dalla sua testa, rimpiazzandolo con ricordi che, si accorse la ragazza in quel momento, sembravano confluire verso una sola persona.

Se il calderone fosse stato più grande, si rese conto Hermione in un lampo di lucidità, probabilmente ci avrebbe volentieri fatto il bagno dentro e il solo pensiero era talmente imbarazzante, da farla nuovamente arrossire.

Eppure sembrava quasi che il suo corpo stesse cominciando a non rispondere.

Probabilmente sarebbe successo qualche cosa di tremendamente sbagliato, se in quel momento la porta dell'aula non si fosse aperta lentamente, abbastanza da dare il tempo ad Hermione di nascondersi dietro i tavoli.

La ragazza non vide il viso di chi fosse entrato, vide solo delle scarpe lucide tanto da specchiarsi, una borsa costosa di pelle scura e sentì un respiro affannato, come se la persona ormai davanti al suo naso fosse nervosa.

Eppure, quel respiro si regolarizzò, una volta avvicinatosi ai calderoni.

Essendo la persona appena entrata in aula probabilmente più lucida di lei in fatto di amore in quel momento, chiuse l'Amortentia col suo coperchio.

Eppure, la Grifondoro sentì il ragazzo – doveva essere un ragazzo, avendo dei pantaloni come parte bassa della divisa – armeggiare con altri oggetti. Qualche cosa di vetro e qualche cosa di metallico che sbatteva contro un altro oggetto che attutiva il rumore, forse legno.

Ad ogni modo, in pochi secondi la persona ebbe finito e volò fuori dall'aula, in una scia nera e un po' bianca o gialla riuscì a intravedere Hermione.

Alzandosi in piedi, la ragazza si guardò intorno per cercare di capire cosa fosse successo, ma non vide nulla di importante fuori posto, a parte il coperchio sull'Amortentia e un mestolo di legno un po' sporco sul tavolo vicino a dove si erano seduti i Corvonero.

Hermione non sapeva chi fosse entrato, ma gli era estremamente grata per aver chiuso i fumi della pozione dentro il suo calderone e, non volendo rimuginare troppo sull'accaduto con i propri ricordi o sul ragazzo che era entrato e uscito armeggiando con chissà cosa, decise di avviarsi fuori dall'aula, anche perché, sarebbe stato orrendo, se per caso avesse bevuto un po' della pozione, o peggio! Se ne avesse presa per somministrarla a... bé... a qualcuno.

Con un sospiro di sollievo, attraversò velocemente la porta dall'aula verso la sua prossima meta facendo finta che nessuno dei suoi ricordi fosse riaffiorato per colpa dei fumi dell'Amortentia.

Eppure, li sentiva. Sentiva quei ricordi urlare, sbraitare e scalpitare nel loro contenitore dello schedario.

Li sentiva quasi urlare, scalpitare e sbraitare nel loro piccolo cassetto che, si rese conto, non centrasse nulla con lo schedario in se.

Hermione aveva sempre amato vedere la sua mente come un enorme schedario: di quelli grandi in legno massiccio di noce, che contenevano informazioni su informazioni.

Le piaceva immaginarsi il suo schedario, perché era perfetto, senza fronzoli, catenine, portachiavi o pendagli e... eppure... eppure si rese conto, stringendo uno dei libri che le era caduto qualche minuto prima al petto, che, in realtà, aveva qualche 'piccolo, insignificante' fronzolo. Proprio il piccolo cassetto, che sbatteva e si muoveva come se avesse avuto vita propria, poiché i ricordi urlavano e sbraitavano al suo interno, era l'ospite di qualche... bé... fronzolo. Non era un cassetto come gli altri. Era molto più piccolo da vedere, ma saltava subito all'occhio, poiché era rosa. Rosa come la pasta dentifricia, e profumava di menta piperita. Se ci si fosse avvicinati a quel cassetto nella mente di Hermione, si sarebbe dovuti salire su, su nello schedario, fino ad arrivare nell'ultimo minuscolo angolino. Se si avesse voluto poi guardare bene il piccolo cassetto, si sarebbe potuto notare che davanti ci fosse ad ornarlo un piccolissimo centrino intrecciato con fili d'erba appena tagliata.

Se poi si avesse voluto aprire il cassetto, si sarebbe potuto notare che la maniglia non era del colore dell'ottone come le altre dello schedario, ma era rossa. Rossa-arancio, per la precisione.
Se poi, aprendolo, si avesse voluto fare un'attenta indagine, si sarebbe notato su tutto l'interno del cassetto, tante minuscole e piccolissime macchioline, terribilmente simili a delle lentiggini.

Ma questo Hermione non l'avrebbe mai detto a nessuno. Non avrebbe mai confessato a nessuno che quei vecchi ricordi in uno schedario abbandonato e impolverato pieno di ragnatele, fossero, in realtà, spesso aggiornati e che lei li visitasse più di quanto confessasse a se stessa, poiché il suo schedario era ben organizzato e, coscientemente, non notava mai il piccolo cassettino rosa su in alto a destra. Quando, però, la notte si addormentava dopo essersi sentita sola e dopo aver pianto per quello scorbutico e insensibile Grifondoro, nei suoi sogni, le capitava di salire su per una scala a pioli malferma nella sua testa e di arrivare su, su, fino al piccolo cassetto che, all'interno, era molto più grande e profondo degli altri, e di pescare un qualsiasi bel ricordo passato con lo stesso scorbutico e insensibile Grifondoro che, quando voleva, poteva essere dolce e gentile con lei.

No, Hermione non l'avrebbe mai e poi mai confessato a nessuno, tanto meno a se stessa, ma, sorridendo tra se e se, si concesse un ultimo, insignificante piccolo minuto, per ricordare nuovamente, ciò che l'Amortentia, involontariamente, le aveva fatto riaffiorare nella mente facendo uscire i vecchi ricordi dello schedario abbandonato su in alto a destra.



Angolino autrice:
Boh, un altro secondo premio secondo me immeritato, ma non dico nulla, perché non voglio offendere i giudici (in questo caso la giudicia Always, che ringrazio ancora *^* e che adoro alla follia :3)
Ad ogni modo, spero vi sia piaciuta la storia :D Io ho amato seriamente scriverla :3
Qui sotto metto il giudizio di Always :D
Giuly

Giudizio di Always89


Grammatica: 7,5/10

- Era lucido, preciso e sobri... (Era lucido, preciso e sobrio... -0,1)

- Quei pensieri l'avevano distratta dal fare la cartella dopo l'ora di pozioni. (Manca la maiuscola: Pozioni.-0,2)

- appoggiò la borsa di fianco a se (appoggiò la borsa di fianco a sé -0,2)

- La parte più razionale di se le diceva di muoversi (La parte più razionale di sé le diceva di muoversi -0,2)

- ti accorgerai, sulle prima che non è buono (ti accorgerai, sulle prime che non è buono -0,1)

- pensò al reale motivo per cui sentisse quell'odore di dentifricio dalla pozione poco lontana da se. (pensò al reale motivo per cui sentisse quell'odore di dentifricio dalla pozione poco lontana da sé. -0,2)

- Aveva sempre pensato che quella donna fosse geniale e assolutamente da ammirare infatti, non si stancava mai di leggere i suoi scritti. (Aveva sempre pensato che quella donna fosse geniale e assolutamente da ammirare, infatti, non si stancava mai di leggere i suoi scritti. -0,2)

- Sorpresa, Hermione si girò e vide Ron sulla porta.
“Hey!” disse sorpresa (Ripetizione di “sorpresa”. -0,1)

- Il signor Weasley avrebbe risposto, ma Molly lo chiamò da dentro casa per spostare la valigia di Hermione e l'uomo dovette, quindi andarsene (Il signor Weasley avrebbe risposto, ma Molly lo chiamò da dentro casa per spostare la valigia di Hermione e l'uomo dovette, quindi, andarsene -0,2)

- disse lei alzandosi in piedi e andandogli vicino per vedere il lavoro di pozioni. (Manca la maiuscola: Pozioni.-0,2)

- Li sentiva quasi urlare, scalpitare e sbraitare nel loro piccolo cassetto che, si rese conto, non centrasse nulla con lo schedario in se. (Li sentiva quasi urlare, scalpitare e sbraitare nel loro piccolo cassetto che, si rese conto, non c’entrasse nulla con lo schedario in sé. -0,4)

- No, Hermione non l'avrebbe mai e poi mai confessato a nessuno, tanto meno a se stessa, ma, sorridendo tra se e se, si concesse un ultimo, insignificante piccolo minuto, per ricordare nuovamente, ciò che l'Amortentia, involontariamente, le aveva fatto riaffiorare nella mente facendo uscire i vecchi ricordi dello schedario abbandonato su in alto a destra. (No, Hermione non l'avrebbe mai e poi mai confessato a nessuno, tanto meno a se stessa, ma, sorridendo tra sé e sé, si concesse un ultimo, insignificante piccolo minuto, per ricordare nuovamente ciò che l'Amortentia, involontariamente, le aveva fatto riaffiorare nella mente facendo uscire i vecchi ricordi dello schedario abbandonato su in alto a destra. -0,4)

Stile e lessico: 8/10

Perfetto, quasi! Se non fosse per quegli errori delle virgole che a volte disturbano la lettura e alcuno passaggi troppo lunghi, non avrei nulla da ridire. A volte tendi ad abusare troppo della virgola, quando magari potresti spezzare la frase con un punto e rendere la lettura più facile. Oltre questo, un punto ti è stato sottratto per via dell’utilizzo della d eufonica (esempio: Ad ogni modo, corse verso il bagno con i capelli più simili ad un voluminoso cespuglio di rose). Non è un errore utilizzarla, ma è una forma piuttosto antiquata che, nella maggior parte dei casi, viene eliminata dalle case editrici. Si tende a lasciarla quando la parola che segue ha in comune la stessa iniziale.

Originalità: 8/10

Ovviamente, essendoti capitata Hermione e l’Amortentia, c’era veramente poco con cui essere originali, quindi diciamo che l’argomento da te scelto è un po’ abusato. Però devo dire che tu sei riuscita a dargli quel tocco personale che non avevo mai visto da nessuna parte. E parlo del tuo amato schedario e del cassettino in alto a destra. È davvero qualcosa di nuovo, fresco e tuo. E per questo mi è piaciuto molto.

Caratterizzazione personaggi: 10/10

Salve, parlo con la Rowling? No, perché sul serio, in pochi riescono a mantenere così IC i personaggi. L’Hermione della tua storia mi è piaciuta da impazzire! La cosa più bella, è che sei riuscita a descrivere il personaggio in maniera del tutto innovativa. Tramite lo schedario e i ricordi della ragazza, sei riuscita a rappresentare il personaggio al meglio, mantenendolo canon. C’è Hermione, il suo amore per lo studio, la sua razionalità e organizzazione, ma c’è anche l’amore per Ron e quell’aspetto di lei, quella spontaneità e coraggio che ha fatto sì che venisse smistata in Grifondoro e non Corvonero.

Giudizio personale: 9,5/10

Dire che mi è piaciuta è riduttivo. E tu che pensavi di aver scritto una schifezza? Ma come ti viene in mente? Non c’è niente di questa storia che non sia al posto giusto. E quello schedario…l’ho già detto che lo amo? Mi è piaciuto molto anche come sei riuscita a riproporre gli odori dell’Amortentia nel cassettino in alto a destra, come per esempio con l’introduzione del centrino fatto di fili d’erba.

Utilizzo elementi dei pacchetti: 10/10

Punti Bonus: 1/1

Totale: 54/61

   
 
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