Quelle labbra, quelle maledette labbra, così rosse, così piene, così sorridenti… mi stavano facendo impazzire. L’irlandese leccò la mia ossessione per ripurirla dall’eccessiva quantità di zucchero depositate su essa.  “ Tutto apposto Zayn?” chiese posando i suo occhi troppo azzurri sui miei, effettivamente lo stavo fissando,  mi ricomposi e gli sorrisi: “ Sì, certo Nialler”. Una cascata di perle si fece largo sulla sua bocca per richiudersi subito dopo tramutandosi  in un dolcissimo broncio. “ Zayn…” mi chiamò di nuovo “Dimmi Niall” risposi con tono fintamente scocciato “ Mi sono tagliato”. Lo guardai, una microscopica goccia di sangue stava affacciandosi su quelle che comunemente chiamiamo labbra e che stavano infestando i miei sogni. “ Niall non ti sei tagliato è un graffietto” mi si avvicinò come per farmi valutare l’entità del danno. Trovarmi davanti quelle labbra bisognose di cure fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi avventai sopra di lui facendolo quasi cadere e dedicai le mie attenzioni alla mia personale ossessione. Lo baciai con violenza, con passione, quasi come se non ci fosse un domani. Pensai che si sarebbe staccato schifato, ma rispose al mio bacio con forza e poi delicatamente si staccò. Mi accarezzò con le sue lunghe dita il volto e mi sussurrò: “ Non così!” lo guardai stupito e lui si avvicinò al mio orecchio “Dolcemente”. Passò l’indice ad accarezzare le mie labbra, torturandomi, si avvicinò baciandomi lentamente e con delicatezza fece giocare le nostre lingue. Mi baciò il collo con lentezza, facendomi gemere sotto ogni suo tocco, non avevo mai provato nulla di simile. Quando finalmente si decise a togliermi la maglietta e cominciò a giocare con i miei capezzoli non capii più nulla, mi sentivo al settimo cielo. Quella fu la notte migliore della mia vita e quando la mattina dopo mi svegliai, pregando che non fosse stato solo un sogno, mi ritrovai abbracciato al biondino che aveva già puntato le sue iridi azzurre su di me: “Buongiorno amore” disse aprendo il suo volto in un sorriso. Sorrisi anchio di riflesso e gli risposi:” Buongiorno a te”. Accarezzai i suoi capelli biondi e lo baciai più volte, sarei potuto restare così per tutto il giorno, anzi per il resto della vita, ma il biondo aveva altri progetti. “ Ho fame, andiamo a mangiare” affermò alzandosi di scatto e pieno di energie, mugugnai infastidito, non volevo alzarmi, non fino a quando sentii il ragazzo di cui mi ero innamorato sussurrarmi:” Dai, ti prego, fammi questo favore”. Come un serpente risponde al suono del suo incantatore, io  visibilmente scocciato risposi al richiamo delle sue labbra. Mi dovevo rassegnare sarei stato suo per sempre!