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Autore: Uki_san    06/01/2013    3 recensioni
e se Sasuke trovasse un bambino e insieme a Naruto lo adottassero? una semplice one shot se vi fa piacere leggetela. I personaggi sono leggermente OOC... La storia è stata modificata scusate
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo

Erano passati cinque anni da quando era tornato, tre anni da quando si erano scambiati i giuramenti…
Naruto ricordava ancora come quel teme gli fece la proposta
Flashback
Erano in cucina intenti a pranzare dopo un duro allenamento, Sasuke si gustava la sua solita insalata di pomodori, mentre Naruto ingurgitava il suo adorato Ramen. Ad un tratto il moro fermò la forchetta, l' osservò con fare altezzoso e disse

< Naruto ho deciso io e te ci sposeremo. >

 A quell’ affermazione Naruto si fermò ed osservò il suo interlocutore, il suo cervello non connetteva più, passarono diversi minuti in cui i loro occhi non si erano mai separati, azzurro nel nero, nero nell'azzurro.
 Sasuke ormai si stava davvero incazzando! Se quel dobe non diceva niente lo avrebbe preso a pugni. Ma senza accorgersene si ritrovò il biondino a cavalcioni che lo baciava appassionatamente, e finito il bacio ancora ansimante rispose

< teme sempre autoritario vero > 

< allora si o no > disse spazientito

< e se dicessi di no cosa fai > lo sguardo che Naruto lanciò a Sasuke fu di sfida

< beh ovviamente ti obbligherei > ghignò maleficamente, a quella risposta il biondo gli diede un forte pugno in testa che preso alla sprovvista balzò all’indietro e cadde trascinandosi Naruto al suolo < brutto idiota ma cosa fa.. > ma non fini la frase che Naruto lo coinvolse in un bacio pieno di passione, una lotta per la supremazia senza vincitori ne vinti! Staccati sussurrò a fior di labbra

< ovvio che ti sposo teme >.

Sul volto di Sasuke gli fece un dolce sorriso, uno di quelli che solo a lui rivolgeva, gli diede un altro bacio che di casto aveva ben poco, poi si caricò il suo sexy dobe sulla spalla e lo trascinò in camera da letto dove passarono una notte veramente infuocata.
Dopo pochi mesi grazie all’aiuto di Tsunade, si sposarono. Al matrimonio furono invitati tutti i loro amici e avevano festeggiato fino al mattino, tornando a casa distrutti ma felici… ora nessuno gli avrebbe più separati.
Fine flashback
Ora vivevano felici nella super mega villa Uchiha, dove passavano le giornate fra alti ma soprattutto bassi, ma in fondo erano felici così.


***

Era trascorsa una settimana e Naruto era felice, finalmente il suo Teme sarebbe tornato da una delle tante missioni. Era tutto indaffarato mentre preparava la cena tutto rigorosamente a base di pomodoro, voleva fare una bella sorpresa alla sua dolce metà. Era tutto pronto e l’unica cosa che mancava era SASUKE.

< ma dove diavolo si sarà cacciato, doveva essere qui già da due ore. O mamma mia cosa sarà successo >

Ormai era entrato nel panico quando poi poco dopo sentì la serratura di casa aprirsi e un < sono a casa > da parte del suo maritino, fece un sospiro di sollievo.
Con le lacrime agli occhi corse ad abbracciare Sasuke, ma si dovette fermare poiché il moro aveva un piccolo fagotto tra le braccia

< Teme cosa è? > chiese preoccupato il biondo.

A quella domanda il moro lo guardò con rimprovero < tzs non cosa è?! Se mai chi è?! Stupido dobe >

< ehi teme come ti permetti > iniziò a sbraitare.

Quando si calmò chiese nuovamente al moro cosa aveva tra le braccia

< faccio bene a chiamarti dobe, comunque questo è un bambino >

Naruto parve confuso, quindi Sasuke continuò mentre si dirigevano in cucina

< tzs. dopo aver portato a termine la missione eravamo sulla via del ritorno, quando un pianto di bambino ci fece fermare con cautela ci addentrammo nella foresta ed è li che lo vidi, era avvolto da questa copertina in un cesto sotto ad un albero - si fermò per riprendere fiato vedendo che Naruto era rapito da quel che stava dicendo - mi avvicinai ulteriormente e rimasi rapito da questo bambino i suoi capelli biondissimi e i suoi occhi neri mi ricordava te, e così decisi di prenderlo. Una volta tornati al villaggio mi sono recato dall’ Hokage e mi ha dato il permesso di poterlo tenere >

Sasuke non aveva mai parlato tanto,  infatti era un po’ stanco e affaticato, ma poi osservò con piacere lo sguardo di Naruto tramutarsi dal confuso al felice. Scattò in piedi e velocemente si avvicinò al bambino, scoprendo il viso nascosto dalla coperta… era bellissimo
< come si chiama? > sussurrò, “ è vero non ci avevo ancora pensato  “ si ritrovò a pensare Sasuke, ci riflette’ un momento,

< Haruki, Haruki Uchiha >

< mi piace, ora saremmo una famiglia completa > baciò a fior di labbra Sasuke e poi prese in braccio il bambino, e con un sorriso talmente radioso da poter illuminare una stanza e diede il ben venuto al suo bambino < benvenuto Haruki >.
 
Era immensamente felice dell’arrivo del piccolo Haruki. Ogni giorno era una nuova scoperta e tra risate e pianti erano passati 10 anni. Il piccolo in quegli anni si era fatto molto bello i capelli erano lunghi sino alle spalle gli occhi neri risaltavano su quella pelle diafana. Somigliava davvero a Sasuke e Naruto se avessero avuto la possibilità di avere un figlio, e questo sarebbe stato come Haruki. Non solo era bello ma anche molto intelligente rispetto ai  bambini della sua età e in più era un bambino solare, a cui piaceva stare in mezzo agli altri bambini. Naruto e Sasuke erano davvero molto orgogliosi del loro bambino.
Quella sera nella stanza dei sposini riprendevano fiato dopo il sesso, Naruto era accoccolato sul petto perfetto di Sasuke, beandosi le carezze sulla testa

< senti teme quanto durerà questa missione? > chiese tristemente

< dobe non preoccuparti durerà solo due settimane, e ora andiamo a dormire > e dopo un bacio della buona notte caddero nelle braccia di Morfeo.

Il mattino arrivò sin troppo presto per il bel biondino, era più di un quarto d’ora che spupazzava tra le lacrime l’ultimo degli Uchiha, che tentava di fuggire dalle sue grinfie
< oi dobe lasciami altrimenti arriverò in ritardo > disse scocciato

< non me ne importa nulla > disse stringendolo ancora più forte.

Sasuke, esausto da tutto questo che si ripeteva puntualmente ad ogni missione che durava più di tre giorni, ci aveva quasi fatto l’abitudine

< dobe dai avanti ti prometto che tornerò il prima possibile va bene? > disse con un tono più dolce.

Naruto poco a poco liberò il suo compagno alquanto soddisfatto di riavere il suo braccio ormai indolenzito.
Con un ultimo bacio al suo maritino e al suo bambino uscì velocemente, imprecando qualcosa sul fatto di essere sempre in ritardo.
 Naruto ancora un po’ triste, venne consolato dal suo bambino promettendogli che in quelle settimane si sarebbero divertiti un mondo. Ma per la tristezza di Haruki, quella settimana fu un inferno… suo padre era sempre triste e ogni tanto lo trovava a piangere senza un particolare motivo. Stanco di quella tristezza, propose al padre se per quella sera potevano invitare degli amici a cena. A quella proposta, il volto di Naruto si illuminò e si recò in cucina a preparare la grande cena, mentre lui chiamava alcuni amici del padre.
Gli invitati piano arrivarono… prima  Kiba e la sua dolce mogliettina Hinata, con il loro figlioletto Arashi; poi Shikamaru e Ino; Couji ed infine Sakura con suo marito Sai e loro figlio Kaoru. I tre bambini erano inseparabili e questo rendeva i loro genitori molto felici. La serata passò nel migliore dei modi, Naruto aveva ritrovato finalmente il sorriso e chiacchierava animatamente con Ino e Sakura su qualcosa che i bambini non capivano, ma decisero di lasciarli perdere ed andando in camera di Haruki a giocare. Alla fine della serata i bambini si erano fissati appuntamento l’indomani mattina per giocare al parco, poi tutti tornarono alle loro abitazioni stanchi ma felici per quella serata. La mattina Haruki si ritrovò esasperato nell’intento di svegliare il suo adorato papà. Per colpa sua, si stava facendo tardi, poi un’idea saltò giù dal lettone prese un profondo respiro e urlò con tutto il fiato che aveva,

< PAPA’ SASU SEI FINALMENTE A CASA >

a quelle parole Naruto come una molla saltò giù dal letto, ancora in dormiveglia urlando il nome del suo amante, ma quando non vide nulla si girò verso il figlio con le lacrime agli occhi, chiedendoli il motivo di quell’azione
< perché io sto facendo tardi e papà mi ha espressamente chiesto di non farti dormire per tutto il giorno, ora vado ci vediamo più tardi > gli diede un bacio alla guancia e scappò via lasciando un Naruto con il broncio che lo faceva sembrare un bambino piccolo.
Arrivato al parco dove Kaouru e Arashi lo stavano aspettando.

< finalmente Haru ci hai messo un’eternità > disse Arashi furioso

< perdono ma è stata colpa di mio padre che non voleva svegliarsi >

< va bene come al solito ahahahha cambiando discorso a cosa giochiamo > parlò Kaouru con aria pensierosa.

I tre bambini ci rifletterono per qualche minuto poi contemporaneamente esclamarono
< ai ninja! > si guardarono soddisfatti per poi iniziare la loro attività. La mattina passò velocemente, quel giorno si erano divertiti moltissimo ma si stava facendo tardi e lui doveva tornare… aveva promesso al suo papà di tornare per pranzo. Stava per uscire dal parco accompagnato dai suoi amici, quando davanti al loro apparve un ragazzo sicuramente più grande di loro, aveva i capelli di un insolito argento e gli occhi color noce. Era molto affascinante ma aveva un espressione cattiva. Era in compagnia di altri due ragazzi meno belli del primo, ma con entrambi la stessa espressione cattiva…

< ciao > disse l’argenteo

Haruki arrossì leggermente. Era in soggezione davanti a quel ragazzo! Non ricevendo risposta continuò

< beh il gatto ti ha mangiato la lingua pulcino? > pulcino ma come si permetteva quel presuntuoso

< pulcino a chi? Presuntuoso > i più grandi udendo quella risposa rise leggermente

< vedo che il pulcino ha tirato fuori le unghie mi piace - si avvicinò mettendogli il braccio intorno alle spalle - ora vieni con me ti va? Ragazzi voi potete tornare anche a casa, io e il pulcino dobbiamo parlare >

Haruki non riusciva a muoversi ma se non tornava a casa, il suo papà si sarebbe arrabbiato sicuramente.

< senti presuntuoso io non posso venire, devo tornare a casa mio padre mi aspetta >

l’argenteo lo guardò negli occhi

< mi chiamo Shuji >

< bene Shuji è stato un piacere ma ora devo andare ciao > fece per andarsene quando Shuji disse

< pulcino io so qualcosa su Naruto tuo padre > Haruki si bloccò curioso dalle parole del più grande

< smettila di chiamarmi pulcino mi chiamo Haruki, e poi cosa sai su papà Naruto? >

< beh vieni a sederci su quella panca così possiamo stare tranquilli > il piccolo seguì Shuji senza pensarci,

troppo curioso di sapere qualcosa su Naruto

< dimmi sono tutto orecchie > con un ghigno iniziò a parlare

< ti sei accorto che spesso tuo padre viene guardato in malo modo o persino con odio dagli abitanti di questo paese? >

Haruki ci pensò su effettivamente si era accorto di quegli sguardi carichi di disprezzo lanciati al suo papà ma non sapeva perché… il piccolo rispose in modo negativo e Shuji continuò < beh se vuoi io posso raccontarti il motivo, lo vuoi veramente sapere? >

< si > rispose senza esitazione “ se so il motivo magari posso aiutarlo a farsi accettare da tutti ” .

Shuji alla risposta affermativa iniziò a raccontargli del passato di Naruto e di tutto ciò che Kyuubi aveva fatto al paese, ma la storia che gli stava raccontando non era esattamente giusta, siccome gli era stata raccontata da persone che odiavano Naruto, e quella storia metteva in cattiva luce l’uomo… rendendolo cattivo e spietato anche se lui non era così. Ad ogni nuova parola, gli occhi di Haruki si facevano sempre più languidi… non poteva credere a quelle parole. Finito il racconto, il piccolo si mise le mani nelle orecchie e scappò a casa… era confuso e triste, non poteva proprio credere alle parole di quel ragazzo. Entrò in casa senza emettere nessun suono, così facendo Naruto, che era in cucina a preparare il pranzo, nel mentre stava avendo una conversazione o per essere più specifici Kyuubi sfotteva il cucciolo come gli piaceva chiamarlo, sul quanto fosse femminuccia passando tutto il tempo a pensare a Sasuke. Stanco di quel discorso e delle offese che lanciava a suo marito, urlò arrabbiato

< Kyuubi se adesso non la smetti te ne pentirai > Kyuubi al suo interno rise ricordandogli che non poteva fargli del male, Naruto sia arrabbiò ancora di più, ma non ci pensò troppo perché sentì dall’ingresso un rumore, si avviò all’ingresso, conscio che il suo bambino era arrivato e col sorriso disse

 

< Haru-chan ben torn > ma non finì la frase alla vista del bambino era più bianco del solito e tremava. Pensando che si sentisse male, si avvicino e poggiò una mano sulla sua spalla < tesoro stai > ma nemmeno questa volta poté finire la frase poiché il piccolo scansò in malo modo il genitore e gli rivolse uno sguardo di puro odio e sibilò tra i denti

< mostro non toccarmi mai più > e detto questo corse via lasciando un Naruto pietrificato.

***

Naruto dopo essersi assicurato che il bambino fosse al sicuro, sapendo che fosse andato da Sakura, si diresse in soggiorno e si sedette nel divano. Le lacrime uscivano copiose, ma senza emettere nessun tipo di suono. Non riusciva a dire una parola, e nella mente vorticavano ancora le parole e lo sguardo del bambino

< mostro non toccarmi mai più > non poteva crederci.

Anche se non tutti nel paese lo accettavano lui era felice! Grazie a suo marito i suoi amici e al suo bambino, ma se anche lui lo definiva mostro, non sapeva proprio come fare. Passarono tre giorni e Naruto non era uscito nemmeno una volta e non si era mai spostato da quel divano dove piangeva sino allo stremo, addormentandosi, ma nemmeno in esso poteva stare tranquillo perché ogni notte veniva assalito dagli incubi ed ogni volta si svegliava tra le lacrime. Non mangiava nemmeno più, rendendolo magro e pallido.
Sakura decise di andare a trovare Naruto ,voleva sapere cosa fosse successo.
Tre giorni prima era arrivato di corsa e tra le lacrime Haruki, chiedendoli di ospitarlo poiché non voleva tornare a casa, ma non aveva capito il vero motivo, così decise di andare a casa del suo amico per scoprire il vero motivo. Arrivata alla villa Uchiha, poté notare che la porta era aperta, dentro casa i silenzio era sovrano, si mise a cercare Naruto, trovandolo disteso nel divano addormentato ma con le lacrime che ancora scendevano. L’amica alla vista dell’uomo, ebbe un tuffo al cuore, era magro e pallido persino i suoi capelli avevano perso lucentezza, piano si avvicino e con delicatezza cercò di svegliarlo 

< Naru svegliati, Naru-chan avanti svegliati > dopo alcuni tentativi falliti riuscì nella sua impresa.
Lentamente gli occhi si aprivano e gli occhi che di solito sprizzavano di energia ora erano vuoti e arrossati dal pianto

< Sakura-chan che ci fai qui? > chiese con un filo di voce asciugandosi le lacrime che gli rimanevano

< sono venuta a parlarti, volevo sapere cosa fosse successo… > a quella domanda gli occhi di Naruto si riempirono nuovamente di lacrime, ma tentò invano la loro discesa, con un sorriso tristissimo disse flebilmente.

< mi odia >  Sakura non avendo capito chiese di ripetere < mi odia Sakura > disse con voce più alta. A quell’affermazione, Sakura sgranò gli occhi,

< ma come è possibile!? >

< mi ha definito un mostro, quindi presumo che abbia scoperto di Kyuubi > si asciugò nuovamente gli occhi,

< e ora che farai? > chiese l’amica preoccupata

< per ora vorrei che rimanesse a casa tua , è possibile? - appena l’amica rispose di si riprese - e quando Sasuke ritornerà a casa, cercherò una soluzione, ma ti chiedo quando torna di non dirgli niente… ci penserò io, in qualche modo > le ultime parole furono sussurrate, ma fece finta di niente e disse:

< va bene allora io torno a casa, tu però mangia qualcosa ti vedo dimagrito > con un piccolo sorriso ma carico di tristezza rispose.

< va bene Sakura-chan grazie di tutto e non preoccuparti per me, ci vediamo > accompagnata l’amica alla porta tornò al divano sdraiandocisi sopra,

ora era solo e la frustrazione si riprese possesso di lui e altre lacrime scesero dagli occhi. In realtà non aveva la minima idea di come fare a dire una cosa tanto delicata a Sasuke… conoscendolo, si sarebbe arrabbiato con il piccolo e questo non doveva succedere, doveva pensare a qualcosa. E così passarono altri giorni e finalmente Sasuke era davanti alle porte di Konoha, stanco ma felice! Finalmente poteva riabbracciare la sua famiglia. Velocemente congedò la squadra e si diresse a casa. Appena arrivato andò nella loro camera, ma del biondino nessuna traccia e sicuramente non aveva nemmeno dormito lì quella notte, poiché il letto era ancora fatto. Arrabbiato si diresse in cucina a prepararsi un thè, appena avrebbe avuto sotto tiro Naruto gliela avrebbe fatta pagare cara.

Naruto aveva una gran sete si alzò dal divano ma un capogiro lo fece risedere, ci riprovò una seconda volta e con un passo incerto si diresse in cucina, ignaro della presenza del altro. Sasuke era seduto al tavolo mentre si gustava il suo thè, ma poi apparve dinanzi a lui la persona che più amava ma che non riconosceva… Naruto era magrissimo, pallido, gli occhi che di solito erano di un azzurro che faceva invidia persino al cielo, ed ora erano vitrei, contornati da delle occhiaie violacee, i capelli biondi e luminosi erano diventati opachi.

 < Na-Naruto > disse preoccupato. Solo in quel momento Naruto alzò lo sguardo sgranandolo.
 
< Sa suke? > ma prima di poter dire o fare qualcos’altro un secondo capogiro lo colse, la stanza iniziò a girare e poi tutto divenne buio.

Appena vide suo marito svenire corse contro di lui impedendogli così di cadere rovinosamente a terra, lo sollevò accorgendosi che era davvero leggero anzi era troppo leggero. Senza pensarci due volte, si mise a correre verso l’ospedale e dopo cinque minuti arrivò col fiatone,  e incurante delle altre persone cercò qualcuno che lo potesse aiutare.

< Sasuke-kun? Che ci fai qui? > Sasuke si girò e chiese aiuto con lo sguardo alla sua amica che alla vista di un Naruto svenuto lo accompagnò velocemente in una stanza, dove poco dopo anche Tsunade arrivò che alla vista del suo bambino, buttò fuori gli altri due, dicendogli che doveva visitarlo. Sasuke si sedette in una delle tante sedie dell’ospedale, e si portò le mani agli occhi, preoccupato come non mai.

< cosa ti è successo Naruto? > a quelle parole sussurrate al vento Sakura si irrigidì, il moro se ne accorse < tu sai qualcosa? > la ragazza sbarrò gli occhi “ ma come ha fatto a vedermi ” < Sakura dimmi ciò che sai > il suo tono da preoccupato tornò severo, e a quella richiesta Sakura cedette raccontandogli tutto ciò che era successo nei giorni precedenti. Dopo aver finito, senza dire niente, Sasuke corse alla ricerca di Haruki doveva parlargli per il bene suo e di Naruto.

***

Lentamente gli occhi si aprivano, la prima cosa che vide fu un soffitto bianco e l’odore di disinfettante gli arrivava pungente alle narici. Cercò di mettersi a sedere senza successo, la testa gli faceva un male cane

< è normale che ti faccia male la testa > al suono di quella voce Naruto sussultò, si girò per capire a chi appartenesse quella voce, scoprendo che era Tsunade al suo fianco che guardava una cartella medica, presumendo fosse sua, < come stai? > chiese amorevolmente

< mi fa male la testa > rispose ricoricandosi

< è normale hai ancora i farmaci che ti circolano nel corpo, ma tra qualche ora dovrebbe passare > continuò accarezzandogli i morbidi capelli

< mh > rispose semplicemente

< Naruto - disse seria - non voglio sapere cosa o perché tu ti sia ridotto così, però non farlo mai più, altrimenti temo che il tuo dolce maritino schiatti veramente > a quella battuta il biondo scattò seduto guardando disperato la donna < Sasuke dov’è? Non mi ha visto in questo stato vero? > Tsunade lo fece sdraiare e mettendo bene la flebo rispose

< non so dove sia, è corso fuori dopo aver parlato con Sakura, ed è stato sempre lui che ti ha portato qua > Naruto con un filo di voce chiese alla donna di lasciarlo solo, dopo che annuì se ne andò, solo allora si decise di sfogarsi piangendo come mai aveva fatto prima.

***

Haruki si trovava in una stanza di un ospedale… papà Sasuke gli aveva detto che dovevano parlare, ma appena lo ha fatto sedere, gli ha detto di stare fermo perché lui doveva andare a parlare con Tsunade. Dopo nemmeno dieci minuti, era tornato… aveva un viso più sereno rispetto a prima, ma il suo viso era ancora serio

< Haruki Uchiha adesso mi dici per filo e per segno cosa è successo tra te e il dobe in queste due settimane, e non accetto un no ne una scusa come risposta > non ho avuto nemmeno il tempo di ribattere, e quando papà Sasuke ci si mette fa veramente paura, sospiro

< va bene allora > ed inizio ad raccontargli tutto della prima settimana in cui papà Naruto è stato male,della cena e di come ci siamo divertiti.

A quei ricordi un dolce sorriso nasce sul mio viso, ma sparisce appena inizio a raccontare dell’incontro tra me e Shuji e di tutto quello che mi ha raccontato. Dopo aver finito quel che mi ha detto Shuji, noto che mio padre si irrigidisce e diventa anche un po’ più pallido. Continuo a raccontargli ciò che è successo, in seguito ciò che io ho detto, delle mie azioni dello sguardo ferito di mio padre e della sgridata che Sakura-chan mi ha rivolto, infine gli rivelo di essermi pentito, perché si, ho capito di aver sbagliato nei confronti di tutti e due, loro mi hanno amato e io in cambio che faccio? Urlo il mio odio verso di papà Naruto a causa di un ragazzo che nemmeno conoscevo.

< ecco questo e tutto ciò che è successo > dico appena ho finito di raccontargli tutto. Mi asciugo una lacrima che è sfuggita al mio controllo, alzo lo sguardo verso mio padre che è ancora serio, ma ora e molto più tranquillo quasi felice sembrerebbe. Dentro la stanza si era alzato un silenzio, e nessun suono era riuscito a romperlo, il primo a parlare fu il moro

< Haruki, sono felice che hai capito lo sbaglio che hai commesso, ma prima di poter chiudere questa storia definitivamente, ho deciso di raccontarti tutto di me e di Naruto e solo dopo che avrò finito di parlare deciderai ciò che è meglio per te. Se vorrai rimanere, ne saremmo molto felici, e se invece decidessi di non rimanere con noi, capiremmo… ma non ti odieremo mai, va bene? > dopo un mio cenno di assenso, Sasuke iniziò a raccontargli tutto… Haruki seguiva il racconto rapito, e alla fine, con i lacrimoni, corse tra le braccia dell’adulto dicendogli

< non voglio andarmene scusate scusatemi > a quella risposta il moro lo abbracciò di rimando, dicendogli quanto fosse orgoglioso di lui.
Ora l’unica cosa che mancava, era andare a vedere come stava Naruto.

***

Naruto era sdraiato sul letto… si era svegliato da un pò, e si sentiva ancora confuso da tutto ciò che era successo, e sicuramente la flebo che aveva attaccata al braccio non aiutava particolarmente. Ad un certo puntò, senti dei passi che si avvicinavano sempre di più, e sapeva che sicuramente era Sasuke. Per non farsi vedere in quello stato, decise di girarsi e dare le spalle alla porta, che dopo poco si aprì, ed un moretto osservava la schiena di Naruto che respirava velocemente… segno che non era più addormentato. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra e un dolce “ dobe ” sputò divertito. Piano si avvicinò e con le dita sfiorò la schiena coperta con il leggero lenzuolo. A quel tocco, Naruto rabbrividì involontariamente, ma decise comunque di non voltarsi, poi un dolce bacio si posò leggero sulla base del suo collo ma nulla, un po’ spazientito da quel comportamento infantile, Sasuke decise di provocarlo maggiormente, e posò nuovamente le labbra nello stesso punto di prima, ma ora lo aveva leggermente leccato e poi prese un lembo di pelle tra le labbra mordendolo e succhiandolo sempre leggermente. Sasuke si sentì soddisfatto solo dopo che dalle labbra del suo dolce dobe uscì un gemito, che per le sue orecchie era musica

< ohi dobe lo so che sei sveglio > disse beffardo. Come risposta il biondo sbuffò e si rigirò nel letto, senza però proferire parola. Ora entrambi si fissavano
il moro in modo dolce mentre negli occhi di Naruto leggeva solo tristezza < Naruto c’è qualcuno che vuole vederti… > disse dolcemente

< Sasuke non voglio vedere nessuno > disse voltandosi nuovamente. Il moro lo ignorò come ogni volta, e richiamò con voce alta l’ospite

< entra pure >, la porta si era aperta lentamente, e la figura minuta di Haruki fece la sua comparsa

< Sasuke perché non ascolti mai ciò che ti chied… > ma non finì la frase sorpreso di vedere il piccolo nella sua stessa stanza

< bene ora io vi lascio soli > dopo un bacio a Naruto e una carezza veloce ad Haruki, uscì dalla stanza.

Un po’ titubante il piccolo disse a bassa voce

< po posso avvicinarmi? >

< uh eh certo vieni pure > rispose sorpreso < come mai sei qui? > chiese con tono triste, voleva bene al bambino ma aveva paura che potesse dirgli altre cattiverie e questa volta il suo cuore non avrebbe sicuramente retto

< volevo parlarti e chiederti scusa > disse timidamente. Naruto abbassò il viso e rispose tristemente quasi con le lacrime e agli occhi

< di cosa dovresti scusare, in fondo avevi ragione su tutto, è meglio per te non stare vicino a me > a quelle parole Haruki alzò velocemente il viso e disse con la voce un po’ troppo alta

< non è vero! La colpa è solo mia, ho creduto  alle  parole di un ragazzo più grande di me, non sapendo la verità, ma ora che papà me l’ha raccontata, ti chiedo di perdonarmi per tutto - riprese fiato e con la manina si asciugò le lacrime che libere avevano iniziato a scendere - papà puoi perdonarmi? >

disse in fine. A quelle parole anche Naruto aveva iniziato a piangere e fregandosene della flebo si era buttato giù dal letto andando ad abbracciare forte il suo bambino

< non devi neanche chiederlo non hai niente da farti perdonare, semmai è il contrario, per te va bene avere un padre come me? > disse

< ovvio non ti cambierei con nessun altro >

< anche se invece di avere un papà e una mamma hai due padri? > poneva domande come se fosse un bambino ma per lui era troppo importante, voleva essere sicuro di non ferire mai più il suo preziosissimo bambino

< si non mi è mai piaciuta la normalità… meglio essere diversi e poi siete i migliori papà che possano esistere al mondo…scusami ancora papà > disse più felice che mai. Naruto strinse ancora più forte il bambino piangendo ancora più forte. La porta si aprì e Sasuke con un ghigno stampato in faccia disse

< dobe così soffochi nostro figlio > Naruto mollò all’istante Haruki per saltare letteralmente addosso a Sasuke, stringendolo forte e tempestandolo di insulti.

Sasuke allungò un braccio invitando ad unirsi a quello strano abbraccio il figlio, che contento si strinse fortissimo tra i due genitori.
Furi dalla porta, si affacciarono Sakura e Tsunade, che alla vista di quel momento familiare, sorrisero felici poi si diressero più serene che mai a finire il loro lavoro.

***

Da quel fatto era passato un anno…
Già! Un anno e Naruto ricordava di come una settimana dopo essere uscito dall’ospedale Haruki aveva portato a casa Shuji...se ci ripensava rideva di come Sasuke lo voleva uccidere
Flasback
Era un pomeriggio tranquillo, Naruto e Sasuke bevevano una tazza di thè accoccolati sul tatami in veranda. A spezzare quel momento magico, furono le urla che provenivano dall’entrata

< papà Sasu papà Naru dove siete vi devo presentare una persona > lentamente i due genitori si diressero dal bambino, ma prima Sasuke portò le due tazze in cucina < papà Naru lui è Shuji, Shuji lui e mio padre Naruto lo hai già conosciuto > Il ragazzo si inchinò e disse

< è un piacere rivederla > ma appena si rialzo rimase pietrificato dallo sharingan attivo del l’altro genitore

< tu cosa sei venuto a fare qui > Sasuke voleva letteralmente disintegrarlo meno male che Naruto lo fermò e calmo disse

< teme tranquillo è tutto risolto > a quelle parole sciolse lo sharigan non capiva ciò che stava dicendo

< in che senso? > ma a risponderlo fu Haruki

< perché si erano già incontrati e abbiamo risolto > disse il piccolo

< allora perché sei qui? > disse incrociando le braccia al petto

< beh vedi papà Naru lo sa già, ma volevo dirlo anche a te… vedi io e Shuji stiamo insieme > rispose rosso in viso prendendo la mano del suo ragazzo. A Sasuke quasi non cadeva la mascella a terra

< COSAAAAAAAAAAA! > l’urlo fu sentito anche dall’ Hokage nel suo ufficio che sghignazzava, conscia di ciò che stava succedendo a casa Uchiha.

Fine flashback

Per calmarlo, c'erano volute tante ore di sesso no stop col dobe, e solo dopo una settimana aveva smesso di ringhiare contro il fidanzato di Haruki.
Ora Naruto era felice, la sua famiglia era più unita che mai, ed era felice anche che il suo bambino avesse trovato l’amore, ma sarà sicuramente uno shock quando suo marito scoprirà che il suo bambino non è più un bambino… ma tanto quello che soffrirà di più sarà il suo fondoschiena! Sconsolato si diresse a casa sua dalla sua famiglia.

FINE 

 

  
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