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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    06/01/2013    3 recensioni
"...sono qui, come un assassino, un mostro alla pari di chiunque altro mangia morte.
Sono qui, a macchiarmi di tradimento.
Sono qui a macchiarmi di sangue, del tuo sangue…
Sono qui perché sono stato troppo fedele, perché per amore ho rischiato qualsiasi cosa: la mia vita, quella degli altri.
Senza scrupoli, senza risentimento, senza pietà…
Sono un serpe verde, dopo tutto. Ma soprattutto sono il figlio che non hai avuto, e solo a me avresti potuto affidare la tua vita."


(Pensieri di Piton durante l'omicidio di Silente. One-shot senza pretese, ma che vuole essere letta col cuore lacerato di un uomo che ha sacrificato tutto per amore)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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(I pensieri di Piton mentre sta per uccidere Silente, una delle persone a cui teneva di più e a cui era fedele. NOn ha pretese, questa One-Shot, ma vuole essere letta col cuore, pensata in un momento in cui un uomo che ha sacrificato tutto per amore perde l'ultimo brandello della sua anima
Buona lettura!)

 

Senza Perdono
 

Passo dopo passo, un peso sempre più grande mi si carica sulle spalle.
Un altro, l’ennesimo.

Ma mi sforzo, i piedi si muovono, salgo le scale sino a vedere la figura di Potter, che mi volge le spalle, come era prevedibile.
Sciocco, stupido Grifondoro… se fossi stato un mangia morte, un qualsiasi altro mangia morte a quest’ora la sua vita sarebbe finita e tutti i sacrifici fatti per lui, tutte quelle vite ridotte a brandelli… sarebbero state inutili.

Trattengo la rabbia, gli punto la bacchetta contro quasi volessi davvero ucciderlo, porre fine al tormento di vederlo ancora, di saperlo figlio di suo padre

Si volta, finalmente, e per un attimo vorrei davvero farlo: un movimento, semplicissimo, una formula senza perdono che conosco fin troppo bene.
Ma quegli occhi… quel verde così intenso, quella forma dolce, dolce eppure tutt’altro che volgare, mi fanno desistere da questo intento.

Alzo il dito, gli faccio cenno di tacere: di tacere su una morte che avverrà, della quale lui sarà soltanto uno spettatore.
Una morte che lo trafiggerà, gli farà versare lacrime amare, lo farà sentire in colpa come non mai: in colpa per essersi fidato di me,
in colpa per non aver mosso un dito,
in colpa per aver visto morire la persona che forse aveva di più cara, senza possibilità di cambiare nulla.

Stringo l’impugnatura sulla bacchetta mentre l’abbasso: mi odierà più di quanto non faccia già.
Mi disprezzerà più di ogni altro, lanciando su di me ogni sorta di maledizione… ma quale maledizione è più grande dell’eterno dolore?
Di quella fitta di trafigge l’anima senza ritegno, senza vie di scampo, mentre sei consapevole di dover distruggere, annientare come una bestia priva di pietà e gratitudine chi ti è sempre stato accanto?

Salgo lentamente le scale, attendo qualche attimo, spero che Malfoy lo faccia, che non mi costringa ad intervenire, che non mi obblighi a compiere ciò che il suo cuore ancora codardo non riesce a fare.
Ma sta abbassando la bacchetta, lentamente, mentre le lacrime gli cadono sulle gote pallide: ti invidio, Draco Malfoy, ti invidio perché qualsiasi cosa accada tu potrai piangere.

Affianco il ragazzo, eppure lo sguardo si abbassa, inevitabilmente… vorrei fuggire, allontanarmi, scappare e smateriallizarmi altrove. ..
Ma nulla, nulla di tutto questo posso fare.
Voltarmi, uccidere quanti più mangia morte riesco sarebbe il modo migliore per morire, per aiutare Silente, anche se so che questo non salverebbe l’unica persona per cui abbiamo lottato entrambi…

- Severus… -
Quella voce calda mi riporta alla realtà, come uno schiaffo mi costringe ad alzare il volto: la mia espressione è ancora immobile, pietrificata, forse l’abitudine di tutti questi anni alla fine mi è stata utile.
Iridi nere, nerissime si puntano su di lui, su quel volto anziano segnato dalle responsabilità, dai conflitti, dalle continue sopportazioni del dolore di tutto e di tutti.

Ti guardo, Albus, ti guardo perché qualsiasi altro volto guardassi mi farebbe cambiare idea, frantumare in un istante tutto ciò per cui, ora, ci troviamo qui.
Il vento soffia, unico padrone della scena: tutti fremono, tutti attendono, uno solo comprende… e cioè tu, Albus.
Tu che sapevi ogni cosa.
Tu che eri consapevole che saresti morto.
E tu… tu che mi hai mandato ad ucciderti.
Tu che hai voluto che fossi io a farlo, tu che mi avevi promesso la salvezza di lily invano, mi hai costretto a vederla morire ed ora… ora, dopo tanta sofferenza, vedrò morire anche te.

- …ti prego. –
Una supplica, una preghiera la tua.
Preghiera non per la tua vita, non per la tua anima, ma per quella di quel ragazzo che ora ci sta guardando, che spera in un risvolto, che crede che io sia intervenuto per aiutarti, per salvarti…

… mentre sono qui, come un assassino, un mostro alla pari di chiunque altro mangia morte.
Sono qui, a macchiarmi di tradimento.
Sono qui a macchiarmi di sangue, del tuo sangue…
Sono qui perché sono stato troppo fedele, perché per amore ho rischiato qualsiasi cosa: la mia vita, quella degli altri.
Senza scrupoli, senza risentimento, senza pietà…
Sono un serpe verde, dopo tutto. Ma soprattutto sono il figlio che non hai avuto, e solo a me avresti potuto affidare la tua vita.

- Avada Kedavra. –
Un gesto rapido, senza cerimoniali, senza esitazioni.
Un colpo, un fascio di luce verde… ed i tuoi occhi che perdono vita.
Cadi all’indietro, quasi non volessi che io vedessi ciò che ho fatto, quasi ad impedirmi di scorgere il tuo volto rassicurante, velato da quella sicurezza svanita nel nulla.
Ti fisso, le labbra ancora dischiuse per l’incanto senza perdono appena pronunciato.
Senza perdono, perché non l’avrò mai… perché sarò io, per primo, a non perdonare mai me stesso.

Ho rinunciato a tutto, per amore. Ho rinunciato alla mia identità, alla mia felicità, alla mia sicurezza, alla mia anima…
…ma mai, mai avrei voluto sacrificare la tua vita, Albus.
E anche se sei stato tu a chiedermelo, anche se ora mi volto e trascino Malfoy lontano, anche se sto fuggendo da quella visione che si è pietrificata nei miei pensieri… io mai, mai riuscirò a perdonarmi.

Scusami, Albus. Sono un serpe verde col cuore spezzato e l’animo lacerato, l’orgoglio mi impedisce di accettare la realtà fino in fondo.
Ed ora mi restano solo il dovere ed il rimorso… un rimorso senza perdono.
  
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